BANGA! PATTI SMITH CONTRO I GIOVANI DI OGGI - “NOI ERAVAMO DEGLI IDEALISTI, LORO SONO DEI MATERIALISTI. VOGLIONO FAMA E RICCHEZZA MA NON SI CONCENTRANO SUL LAVORO. IL PERCORSO LOGICO È QUELLO INVERSO: LAVORO COME UN PAZZO PER DIVENTARE RICCO E FAMOSO. EPPURE HANNO UN POTERE STRAORDINARIO, LE NUOVE TECNOLOGIE - I GIOVANI HANNO MOLTO PIÙ POTERE DI MEZZO SECOLO FA, IL PROBLEMA È CHE NON L´HANNO CAPITO” - “OBAMA MI HA DELUSO, E LA COSA PIÙ DRAMMATICA E CHE NON C´È ALL´ORIZZONTE NESSUNO CHE PROMETTA MEGLIO”…

Giuseppe Videtti per "la Repubblica"

Ha l´età di una nonna, più ribelle di un´adolescente. Quando ha voglia di mettersi in ordine dimostra anche meno dei suoi 65 anni. Oggi Patti Smith è in forma, i capelli meno bianchi del solito, addomesticati da una timida messa in piega. Ma quel che sorprende ascoltando Banga, il nuovo album nei negozi dal 5 giugno, è la voce, potente ed evocativa come nel 1975, quando conquistò l´Europa con Horses, musica e poesia fuse insieme come mai prima. «Ho imparato a prendermi cura di me stessa. E soprattutto della voce.

Non bevo, non fumo, evito cibi che possano causare reflussi e intaccare le corde vocali», esordisce l´artista, arrivata a Londra con una copia del nuovo cd da far ascoltare ai discografici. Non ha manager, è la segretaria di se stessa, lavora in proprio e consegna all´industria la copia finita. Nessuna interferenza, zero strategie di marketing. La ricetta, sempre quella: caos e bellezza, gli estremi tra cui si tormentano gli uomini del XXI secolo.

Lei, la visionaria di sempre: punk e lirismo in dodici canzoni ricche di riferimenti all´Italia, al popolo giapponese tormentato dal terremoto, ai suoi idoli, fantasmi e amici, Maria Schneider e Amy Winehouse, Johnny Depp e Tarkovsky. Infine una cover di Neil Young, After the gold rush: voce spezzata alla Marianne Faithfull sul pianoforte suonato dalla figlia Jesse Paris (nella band ci sono anche il figlio Jackson, che ha sposato l´ex White Stripes Meg White, e Tom Verlaine).

Qual è la principale fonte d´ispirazione di Banga? Sembra che lei voglia ristabilire un contatto con la sua grande famiglia sparsa intorno al mondo.
«Esatto! È una sorta di viaggio futuristico che inizia dal viaggio di Amerigo Vespucci e termina con la canzone di Neil Young. La metafora della mia vita: diario di una viaggiatrice a cui per sorte è capitato di lanciare dei messaggi, di girare il mondo, d´incontrare gente, d´imparare da popoli e culture diversi, di metabolizzare perdite importanti e dolorose».

Quella che lei chiama "the Italian connection" è sempre molto stretta.
«Nel disco ci sono due canzoni, Banga e Seneca, che ho scritto a bordo del Costa Concordia. Constantine´s dream, ispirata dal Sogno di Costantino di Piero della Francesca conservato nella basilica di San Francesco, è stata realizzata in collaborazione col gruppo aretino Casa del Vento. In questi ultimi anni ho trascorso molto tempo a studiare San Francesco e la sua epoca. Amavo Giotto già da bambina, mi colpì il modo in cui dipingeva gli animali, gli agnelli soprattutto. Nella basilica inferiore di Assisi ho provato una sensazione di tangibile elettricità, è stata un´esperienza commovente vedere da vicino l´umiltà di cui il santo aveva fatto la sua ragione di vita e la sua arma».

Come ha reagito quando ha saputo che la Costa Concordia era affondata?
«Sono rimasta scioccata. Avevo trascorso a bordo dieci giorni. Non sono il tipo da crociera, s´intende. Io e il mio chitarrista Lenny Kaye ci eravamo imbarcati su invito di Jean-Luc Godard, che stava realizzando uno strano e interessante progetto cinematografico, Film Socialisme. A bordo ho incontrato gente molto serena, una tranquillità familiare che mi ha colpito. E allora mi sono detta: facile giudicare per te che hai girato il mondo; per la maggior parte di queste persone la crociera è il viaggio di una vita. Dunque è stato più penoso pensare a quanti sogni si sono infranti dentro quella nave».

È interessante come lei sia riuscita a ricreare un´atmosfera alla Amy Winehouse nella delicata canzone dedicata all´artista.
«Amy adorava il doo-wop e i gruppi femminili degli anni Sessanta. Scrivendo questo brano avevo in mente To know him is to love him dei Teddy Bears di Phil Spector, una ballata lenta e ipnotica, una sorta di ninnananna che cullasse il suo sonno. Da madre a figlia».

Nine invece è dedicata a Johnny Depp...
«...la persona migliore che io conosca, almeno tra quelle ancora in vita. Non credo che Johnny pensi a se stesso come a un attore ma come a un musicista. Suona in Banga e a volte ci divertiamo a scrivere canzoni insieme. Ci conosciamo solo da quattro anni, ma nella mia vita ha preso il posto di mio fratello (Todd, morto nel 1994, lo stesso anno in cui Patti perse il marito Fred "Sonic" Smith, ndr): è divertente, intelligente, tenero, generoso come lui».

Si riconosce in questa generazione, assetata di quei minuti di celebrità preconizzati da Andy Warhol?
«Noi eravamo degli idealisti, loro sono dei materialisti. Vogliono fama e ricchezza ma non si concentrano sul lavoro. Il percorso logico è quello inverso: lavoro come un pazzo per diventare ricco e famoso. Eppure hanno un potere straordinario, le nuove tecnologie sono nelle loro mani, possono cambiare i risultati elettorali solo twittando. Credo che alla fine si sentano frustrati e demotivati da una classe dirigente vecchia, corrotta e ingombrante. Secondo me i giovani hanno molto più potere di mezzo secolo fa, il problema è che non l´hanno capito».

Parlando di voto, cosa si aspetta dalle prossime presidenziali?
«Nulla. Obama mi ha deluso, e la cosa più drammatica e che non c´è all´orizzonte nessuno che prometta meglio. Gente come me non ha nessuno che la rappresenti. Obama è caduto nella vecchia trappola: concentrare tutte le energie del paese sul terrorismo trascurando l´ambiente. Ma il terrorismo c´è sempre stato, è congenito nell´umanità, è il modo di comunicare di chi non ha niente da perdere. Perché invece non ci adoperiamo a creare un mondo in cui tutti abbiano una voce all´interno di un´esperienza globale?».

Qual è il segreto per comunicare come lei ha fatto in pochi minuti, lo scorso febbraio, sul palcoscenico di Sanremo?
«Non dimenticare mai che stai cantando da un cuore all´altro. Le canzoni sono molto semplici e toccano le persone in maniera diretta, senza intermediari. Il pop ha un potere straordinario, mette in moto energie insospettate. La voce di Adele che canta Rolling in the deep mi mette di buonumore anche quando è una giornata storta».

 

reed patti smith PATTI SMITH Patti Smithpatti smith a sanremo patti smith 02patti smith 03patti smith marlene kuntz sanremo

Ultimi Dagoreport

trump zelensky meloni putin

DONALD TRUMP È STATO CHIARO CON ZELENSKY: SE CEDE LE QUATTRO REGIONI OCCUPATE DAI RUSSI A PUTIN, USERÀ IL SUO SÌ PER MINACCIARE MOSCA. SE “MAD VLAD” NON ACCETTA DI CHIUDERE SUBITO IL CONFLITTO, ARMERÀ FINO AI DENTI KIEV – IL TYCOON PUTINIZZATO FINGE DISTANZA DALLO ZAR DEL CREMLINO: "VUOLE ANDARE FINO IN FONDO, CONTINUARE A UCCIDERE, NON VA BENE...". MA È SCHIACCIATO SULLE PRETESE DI MOSCA: HA PROMESSO A PUTIN CHE L’UCRAINA INDIRÀ ELEZIONI UN ATTIMO DOPO IL CESSATE IL FUOCO – LA RISATA DA VACCARO DEL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO DI FRONTE ALLA CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE BY GIORGIA MELONI: MA COSA VUOI RICOSTRUIRE SE C’È ANCORA LA GUERRA?

salvini rixi meloni bignami gavio

I FRATELLINI D’ITALIA CI SONO O CI FANNO? SULLA QUESTIONE PEDAGGI, CI FANNO: FINGONO DI CASCARE DAL PERO DI FRONTE ALL’EMENDAMENTO LEGHISTA CHE AUMENTA IL COSTO DELLE AUTOSTRADE, MA SAPEVANO TUTTO DALL’INIZIO. QUELLO DEL CARROCCIO È STATO UN BALLON D’ESSAI PER VEDERE COSA SAREBBE SUCCESSO. MA DI FRONTE ALL’INDIGNAZIONE DI CONSUMATORI E OPPOSIZIONE LA MELONI HA ORDINATO LA RETROMARCIA – ORA IL CETRIOLONE PASSA AI CONCESSIONARI: CHE DIRANNO I VARI TOTO, BLACKSTONE, MACQUARIE E GAVIO DI FRONTE AL FORTE DIMAGRIMENTO DEI LORO DIVIDENDI? – I PIANI ECONOMICI FINANZIARI BLOCCATI E I MOLTI INCROCI DI GAVIO CON IL GOVERNO: HA APPENA VENDUTO 250MILA AZIONI DI MEDIOBANCA, FACENDO UN FAVORE, INDIRETTO A “CALTA” E ALLA SCALATA AL POTERE FINANZIARIO MILANESE PROPIZIATA DALLA FIAMMA MAGICA…

antonio tajani giorgia meloni neri nero bambini immigrati migranti matteo salvini

DAGOREPORT – AH, TAJANI DELLE MERAVIGLIE! RICICCIARE PER L'ENNESIMA VOLTA LO IUS SCHOLAE E, DOPO UN BATTAGLIERO RUGGITO, RINCULARE SUBITO A CUCCIA (''NON E' LA PRIORITA'"), E' STATO UN FAVORE FATTO A GIORGIA MELONI, DETERMINATA A SEMINARE ZIZZANIA TRA LE FILE LEGHISTE SPACCATE DA VANNACCI, PER CUI UNA PROPOSTA DI LEGGE PER LA CITTADINANZA AI RAGAZZI CHE COMPLETANO GLI STUDI IN ITALIA, E' PEGGIO DI UNA BESTEMMIA SULL'ALTARE - IL MINISTRO DEGLI ESTERI (SI FA PER DIRE: SUGLI AFFARI INTERNAZIONALI DECIDE TUTTO LA STATISTA DELLA GARBATELLA), UNA VOLTA APPOGGIATO IL BIANCO TOVAGLIOLO SUL BRACCIO, SI E' PRESTATO COSI' A SPARARE UN AVVISO A MATTEO SALVINI: SI PREGA DI NON TIRARE TROPPO LA CORDA, GRAZIE!

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – OGGI DONALD TRUMP CHIAMERÀ VOLODYMYR ZELENSKY E GLI PRESENTERÀ “L’OFFERTA” DI PUTIN: “MAD VLAD” VUOLE IL RICONOSCIMENTO DELLE ZONE ATTUALMENTE OCCUPATE DAI SUOI SOLDATI (OLTRE ALLA CRIMEA, CHE CONSIDERA RUSSA DAL 2014). IL PIANO DEL TYCOON È CONVINCERE L’EX COMICO UCRAINO A DARE L’OK, E POI TORNARE DA PUTIN E FINIRE LA GUERRA. CON UNA SOTTESA MINACCIA: SE, NONOSTANTE LE REGIONI ANNESSE, MOSCA CONTINUASSE IL CONFLITTO, A QUEL PUNTO GLI USA SAREBBERO PRONTI A RIEMPIRE DI ARMI KIEV PER FARE IL CULO A STELLE E STRISCE ALLO ZAR DEL CREMLINO - MA QUANTO CI SI PUO' ANCORA FIDARE DELLE PROMESSE DI TRUMP, VISTE LE CAZZATE CHE HA SPARATO FINORA? 

vincent bollore john elkann andrea pignataro

CHE NELLA TESTA DI JOHN ELKANN FRULLI L’IDEA DI VENDERE “LA REPUBBLICA”, NON È UN MISTERO. GIÀ UN ANNO FA SI SPETTEGOLÒ DI TRATTATIVE A TORINO CON UNA CORDATA DI IMPRENDITORI E BANCHE MILANESI - ELKANN, COSÌ CHIC E COSÌ SNOB, AVREBBE GRADITO LA PRESENZA NELLA CORDATA DI UN NOME INTERNAZIONALE. ED ECCO SPUNTARE L’IMPOSSIBILE: VINCENT BOLLORÉ, PATRON DI VIVENDI E DELLA DESTRA OLTRANZISTA FRANCESE – L’ULTIMA INDISCREZIONE ACCREDITA UNA VOGLIA DI CARTA AL BOLOGNESE ANDREA PIGNATARO, SECONDO MILIARDARIO D’ITALIA - VERO, FALSO, INVEROSIMILE? QUELLO CHE È CERTO È CHE LA CRISI MONDIALE DELL’INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA STA DIVENTANDO UN ‘’DRAMMA ECONOMICO’’, CON MINACCIA DI CHIUDERE LE FABBRICHE STELLANTIS, E LA LINEA ANTI-GOVERNATIVA DI “REPUBBLICA” È UNA FONTE DI GUAI, NON ESSENDO PER NULLA GRADITA (EUFEMISMO) DAI “VENDI-CATTIVI” DELLA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI….