1- LA POLITICA POLITICANTE RITORNA A ROMPERE LE BALLE? E IO TI ALZO LO SPREAD! IL TITOLO DELLA ‘’STAMPA’’ È UNA FOTOGRAFIA DI RARA PRECISIONE: “LO SPREAD SALE E ZITTISCE I PARTITI. LA POLITICA TORNA A TREMARE, POLEMICHE CHIUSE COL GOVERNO TECNICO” 2- LA RIFORMA DEL LAVORO CHE SI TENTA DI PORTARE A CASA ANCHE A COLPI DI SPREAD NON SERVIRÀ ALLE POCHE GRANDI IMPRESE ITALIANE, CHE NEGLI ANNI SCORSI HANNO GIÀ LICENZIATO E DELOCALIZZATO TUTTO IL POSSIBILE. SERVIRÀ AI GRUPPI STRANIERI AI QUALI RIGOR MONTIS VUOLE PIAZZARE PEZZI DI “SISTEMA ITALIA”, I QUALI VERRANNO A “RISANARE” SOLO SE AVRANNO PREZZI DI SALDO E MANO LIBERA CON IL PERSONALE 3- BANALITANO: “BASTA GIOVANI SFRUTTATI”. SFRUTTIAMO ANCHE I VECCHI, E CHE DIAMINE! 4- FLOP: “LA CORSA AD ARRIVARE PRIMO” SUL CALCIO-SCOMMESSE DI MITRAGLIA MENTANA

a cura di COLIN WARD e CRITICAL MESS

1- OSPITI A CASA NOSTRA...
Nulla di xenofobo, anzi. E nessuna stima per il trio ABC (Alfano-Bersani-Casini) e compagnia inciuciante, ma questo titolo della Stampa è una fotografia di rara precisione: "Lo spread sale e zittisce i partiti. La politica torna a tremare, polemiche chiuse con il governo tecnico".

E casualmente, il giornale diretto da Mariopio Calabresi ci ricorda che "lunedì dovrebbe essere pronto il testo del disegno di legge sulla riforma del lavoro" (p. 9). Ne approfitta anche il Corriere delle banche creditrici, con un editoriale in prima pagina così titolato: "Il precipizio è ancora lì. Il costo delle distrazioni". Nel quale è comunque contenuto un attacco ad Airone Passera, che ieri da ministro si è lamentato della stretta creditizia, mentre da banchiere, ancora ad agosto, ovviamente la negava.

Ma al di là dei piccoli regolamenti di conti tra Lorsignori, andiamo al sodo. E quindi saltiamo anche la noiosa e imbarazzata lettera di Rigor Montis al "caro direttore" Fassa Bortoli ("I dubbi e le riserve all'estero sul futuro del nostro paese", pp. 1-5).

La cosiddetta riforma del lavoro che si tenta di portare a casa anche a colpi di spread non servirà alle poche grandi imprese italiane, che negli anni scorsi hanno già licenziato, esternalizzato e delocalizzato tutto il possibile. Servirà ai gruppi stranieri ai quali Rigor Montis vuole piazzare pezzi di "sistema Italia", i quali verranno a "risanare" solo se avranno prezzi di saldo e mano libera con il personale.

Ovviamente, i curatori di questa modesta rassegna sperano di sbagliarsi. Come sicuramente, ieri, si è sbagliato l'operatore mortuario che guadagna cifre stratosferiche amministrando le pensioni degli italiani. Racconta il Cetriolo Quotidiano: "I "non so" di Antonio Mastrapasqua. "Torni martedì, la figuraccia di Mr. Inps alla Camera. Nella relazione non fornisce i dati sugli ‘esodati" e copia un articolo della Fornero" (p. 7).

E adesso, saltando anche oggi le stronzate di cui si occupano i partiti morenti, tutti intenti a litigare per la cassa e a pasticciare le leggi elettorali, dedichiamoci alle faglie che si aprono nel Salotto Marcio della finanza di casa nostra.

2- LA FAMIGLIA PRIMA DI TUTTO (GENTE CHE NON SI DARÀ MAI FUOCO)...
Cosa non si fa per le figlie. E per mantenere tutto in famiglia, con l'aiuto di professionisti e banche straordinariamente distratte e generose. "Manovre su Premafin. I trust vicini ai Ligresti spinsero il prezzo. Si indaga per aggiotaggio. La relazione degli ispettori di Vegas alla procura di Milano. Le operazioni svolte da fondi alle Bahamas sono riconducibili all'azionista principale" (Stampa, p. 35). Ma va?

Dalle ultime righe del pezzo di un giornale storicamente benigno con don Salvatore come Illustrato Fiat, si capisce che il vento è girato: "Non a caso ieri nell'ufficio del pm Luigi Orsi si sono precipitati sia i due legali di Ligresti, gli avvocati Marco Deluca e Gian Luigi Tizzoni, sia il legale civilista di Premafin, l'avvocato Lombardi. Per una riunione proseguita poi soltanto alla presenza dei difensori di Ligresti come se, all'improvviso, la società potesse rappresentare interessi divergenti da quelli del suo attuale maggiore azionista". Si sveglia anche il Corriere della Mediobanda: "Fonsai cade, legali in Procura. Il pressing del pm Orsi su Sinergia e quei pacchetti di azioni estero-vestiti" (p. 32).

Intanto arrivano le liste per il cda Fonsai e sulla Stampa si legge che Matteo Arpe, sfidante di Mediobanca e Unipol, vorrebbe Salvatore Bragantini e Franco Debenedetti. Che è un po' come proporre la carne cruda all'albese insieme al bollito. Repubblica invece dice che la Sator e Palladio, che hanno l'8% di Fonsai, hanno indicato per il nuovo cda Salvatore Bragantini e Giuseppe Angiolini (p. 28). Insomma, niente fratello dell'Ingegner Cidibbì, per il giornale di Cidibbì?

Penoso il tentativo dell'altro Giornale Fratello di dare la colpa ai nemici del padrone: "I giudici affossano Fonsai", urlacchia a pagina 23.

3- O LA BANCA O LA VITA...
A Rocca Salimbeni, uno smottamento continuo per l'ex banca dei compagni senesi. "Monte Paschi, Profumo parta da 4 miliardi di perdite. Bilancio in profondo rosso per la banca di Siena, dove sta per arrivare l'ex capo di Unicredit come presidente" (Cetriolo Quotidiano, p. 13)."Mps perde 4,7 miliardi e cade in Borsa. Viola: ‘Toccato il fondo, risaliremo" (Repubblica, p. 29). Sì, ma il fondo lo sapete dov'è?

4- FREE MARCHETT...
"Mps chiude col passato e guarda avanti". Quante fede nel compagno banchiere Arrogance Profumo e nel nuovo direttore generale di Siena, Fabrizio Viola. Titolo preso da Repubblica o dall'Unità? No, questo fantastico spumone l'ha confezionato oggi il Giornale di Feltrusconi.

5- A CHE COSA SERVONO LE CRISI...
Non c'è proprio modo di maneggiare la voragine Telecom, anche a distanza di anni dalle ultime scorribande dei pirati in gessatone grigio. Ma per fortuna "c'è grossa crisi", come vi dirà anche il vostro macellaio, e allora chi la sa lunga la butta in caciara. Se può licenzia. Se no, quantomeno, ripulisce un po' i conti in modo da dire che la colpa non è di errori manageriali del passato, ma del contesto internazionale. Un paio di esempi a caso.

Grande gioia sul Corriere delle banche creditrici: "Telecom salva il dividendo. Cambierà lo statuto per render stabili le quote rosa" (p. 35). Uh, ma che bello! Poi apri la Stampa e leggi: "Telecom svaluta e va in profondo rosso. Pulizia di bilancio da 7,3 miliardi, passivo di 4,7 miliardi. Cedola di 4,3 centesimi" (Stampa, p. 33).

Si sforza di sorridere Franchino Bernabè: "I risultati industriali e gestionali sono migliorati e in parallelo continua il calo del debito". In realtà, l'uomo che scalò i vertici dell'Eni nel pieno di Mani Pulite non vede l'ora di sfanculare le banche di Telco e di "risanare" la Finmeccanica, sfiancata dalle inchieste della magistratura e dalla galassia incontrollabile delle sue holding e subholding.

E a proposito di armi di Stato, scoop di Marco Lillo e Valeria Pacelli per il Cetriolo Quotidiano: "Finmeccanica offriva commissioni del 15 per cento per l'affare indiano. La commessa (non entrata) per gli elicotteri della polizia di Nuova Dehli. L'accordo da 560 milioni nel mirino dei pm che sospettano fondi neri e corruzione internazionale" (p. 13). I pm che indagano sono quelli di Napoli. Il manager che si guarda le spalle, adesso, è anche Giuseppe Orsi. Colui che ha spedito in soffitta Guarguaglini e Signora.

6- I SEVERI MONITI DI RE GIORGIO BANALITANO...
"Basta giovani sfruttati" (Repubblica, p. 3). Sfruttiamo anche i vecchi, e che diamine!

7- OGNI COSA E' RUMINATA...
Anche oggi, i professionisti della retorica più bolsa e sciatta hanno colpito sulla prima pagina di Repubblica, titolando così un pezzo di Sofri su quelli che si danno fuoco: "La Spoon River della crisi". Ecco, visto che anche Re Giorgio dice "basta giovani sfruttati", ne vogliamo mettere qualcuno al desk di ‘sti giornaloni per vecchi?

8- MA FACCE RIDE!...
Lo schifanoide Pitruzzella, messo all'Antitrust, ruggisce da un colonnino del Corriere: "Governo, risolti i conflitti d'interessi. Aspettiamo i dati su molti familiari" (p. 19). Valgono anche le ex mogli?

9- GIORNALISTI PER SPORT...
Chi non ama il mondo del calcio, e i suoi cantori a gettone, avrà da divertirsi nel leggere pagina 36 del Giornale di oggi. Sopra c'è Tony Damascelli che prende elegantemente per i fondelli Mitraglia Mentana "e la sua corsa ad arrivare primo" sul calcio-scommesse. "Il tg di La7 anticipa la notizia sugli arresti in serie A. ma lo scoop su quello di cui tutti parlano non si realizza e salta il blitz annunciato". Finale del pezzo: "Oggi ne sapremo di più. Forse. Oppure domani. Comunque quando arriveranno gli arresti sarò curioso di vedere se qualcuno ricorderà il titolo di Sport Sud e urlerà: "Stavolta è vero".

Poi c'è la ditta Chiocci&Malpica che racconta l'ultima puntata della saga di Calciopoli: "Complotto anti-Baldini. Spunta Moggi. Un servizio delle ‘Iene' rivela il dossieraggio con documenti falsi. L'ex dg della Juve nel mirino dei pm: "Un abbaglio, sono estraneo". In mezzo, ci sono finiti un po' di giornalisti della Capitale che avrebbero visionato il dossier fatto da sms tarocchi. (Giornale, p. 36)

colinward@autistici.org

 

 

Mario MontiALFANO E BERSANI ANGELINO ALFANO PIERFERDINANDO CASINI I DUE PIER CASINI E BERSANI MARIO CALABRESI Antonio Mastrapasqua Franco Debenedetti Salvatore LigrestiALESSANDRO PROFUMOFABRIZIO VIOLA Giuseppe Orsi GIORGIO NAPOLITANO

Ultimi Dagoreport

donald trump benjamin netanyahu iran israele stati uniti khamenei fordow

DAGOREPORT – COME MAI TRUMP HA PERSO LA PAZIENZA, IMPRECANDO IN DIRETTA TV, SULLE "VIOLAZIONI" DELLA TREGUA IN MEDIO ORIENTE DA PARTE DI NETANYAHU? "NON SANNO COSA CAZZO STANNO FACENDO. DOBBIAMO FAR CALMARE ISRAELE, PERCHÉ STAMATTINA SONO ANDATI IN MISSIONE"? - È EVIDENTE IL FATTO CHE IL “CESSATE IL FUOCO” CON L’IRAN NON RIENTRAVA NEI PIANI DI BIBI NETANYAHU. ANZI, IL PREMIER ISRAELIANO PUNTAVA A PORTARE A TERMINE GLI OBIETTIVI DELL’OPERAZIONE “RISING LION” (DOVE SONO FINITI 400 CHILOGRAMMI DI URANIO?), MA È STATO COSTRETTO AD ACCETTARLO DA UN TRUMP IN VENA DI PREMIO NOBEL PER LA PACE. D’ALTRO CANTO, ANCHE A TEHERAN LA TREGUA TRUMPIANA NON È STATA PRESA BENE DALL’ALA OLTRANZISTA DEI PASDARAN… – VIDEO

elly schlein gaetano manfredi giorgio gori stefano bonaccini pina picierno vincenzo de luca matteo ricci

DAGOREPORT - MENTRE ASSISTIAMO A UNO SPAVENTOSO SVALVOLAMENTO GLOBALE, IN ITALIA C’È CHI SI CHIEDE: ‘’COME SI FA A MANDARE A CASA LA SPERICOLATA ELLY SCHLEIN?’’ - ANCHE SE HA UN IMPATTO MEDIATICO PIÙ TRISTE DI UN PIATTO DI VERDURE LESSE, LA FANCIULLA COL NASO AD APRISCATOLE HA DIMOSTRATO ALTE CAPACITÀ DI TESSERE STRATEGIE DI POTERE, PRONTA A FAR FUORI IL DISSENSO DELL’ALA CATTO-DEM DEL PD - SE IL CENTRO RIFORMISTA HA LA MAGGIORANZA DEGLI ISCRITTI DEL PD, HA PERMESSO DI AVERE UN RISULTATO IMPORTANTE ALLE EUROPEE E FA VINCERE CON I SUOI CANDIDATI LE PROSSIME REGIONALI, PERCHÉ NON TIRA FUORI UN LEADER ALTERNATIVO AL SINISTRISMO FALCE & MART-ELLY? -  LIQUIDATO BONACCINI, ORMAI APPIATTITO SULLA SCHLEIN, SCARTATO DECARO PRIVO DEL CORAGGIO PER SPICCARE IL VOLO, SULLA RAMPA DI LANCIO CI SONO IL SINDACO DI NAPOLI, GAETANO MANFREDI, MA SOPRATTUTTO GIORGIO GORI. L’EUROPARLAMENTARE ED EX SINDACO DI BERGAMO È IN POSSESSO DEL FISICO DEL RUOLO PER BUCARE LO SCHERMO E IL MELONISMO PAROLAIO. A PARTE LE GELOSIE INTERNE DEI RIFORMISTI, LA BASE, CON LA GRUPPETTARA ELLY AL COMANDO, OGGI È TALMENTE RADICALIZZATA CHE RIUSCIRÀ AD INGOIARE UN EX MANAGER DI MEDIASET SULLA PRIMA POLTRONA DEL NAZARENO?

alessandro giuli

DAGOREPORT - MA COME SCEGLIE I COMPONENTI DELLE COMMISSIONI L’INFOSFERICO MINISTRO DELLA CULTURA, ALESSANDRO GIULI? I DIRETTORI DI CINQUE MUSEI STATALI (MUSEI REALI DI TORINO, GALLERIA DELL’ACCADEMIA E BARGELLO DI FIRENZE, COLOSSEO, MUSEO NAZIONALE ROMANO E MUSEO ARCHEOLOGICO DI NAPOLI) SARANNO SELEZIONATI DA UNA COMMISSIONE FORMATA DALLA STRAGRANDE MAGGIORANZA DA GIURISTI - PEGGIO CI SI SENTE SE SI PENSA CHE I TRE CANDIDATI PER CIASCUN MUSEO SCELTI DA QUESTA COMMISSIONE GIURISPRUDENZIALE SARANNO POI SOTTOPOSTI AL VAGLIO FINALE DEL LAUREANDO MINISTRO…

FLASH! – SE URBANO CAIRO NON CONFERMA MENTANA ALLA DIREZIONE DEL TGLA7 ENTRO IL PROSSIMO 30 GIUGNO, CHICCO ALZA I TACCHI E SE NE VA – IL CONTRATTO SCADE A FINE 2026 MA A LUGLIO C’E’ LA PRESENTAZIONE DEI PALINSESTI – PARE CHE QUESTA VOLTA NON CI SIA DI MEZZO IL DIO QUATTRINO, BENSI’ QUESTIONI DI LINEA POLITICA (GIA' NEL 2004 MENTANA FU PRATICAMENTE “CACCIATO” DAL TG5 DOPO UN VIOLENTISSIMO SCAZZO CON SILVIO BERLUSCONI E I SUOI “DESIDERATA”, E FU SOSTITUITO DAL SUO VICE MIMUN…)

meloni macron merz starmer trump iran usa attacco bombardamento

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI STA SCOPRENDO CHE VUOL DIRE ESSERE PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DI UN PAESE CHE NON HA MAI CONTATO UN TUBO: PRIMA DI PROCEDERE AL BOMBARDAMENTO DEI SITI IRANIANI, TRUMP HA CHIAMATO IL PREMIER BRITANNICO, KEIR STARMER, E POI, AD ATTACCO IN CORSO, HA TELEFONATO AL TEDESCO MERZ. MACRON È ATTIVISSIMO COME MEDIATORE CON I PAESI ARABI: FRANCIA, REGNO UNITO E GERMANIA FANNO ASSE NEL GRUPPO "E3", CHE TIENE IL PALLINO DEI NEGOZIATI CON L'IRAN  – L’AFFONDO DI RENZI: “LA POLITICA ESTERA ITALIANA NON ESISTE, MELONI E TAJANI NON TOCCANO PALLA”. HA RAGIONE, MA VA FATTA UN’INTEGRAZIONE: L’ITALIA È IRRILEVANTE SULLO SCACCHIERE GLOBALE, INDIPENDENTEMENTE DA CHI GOVERNA...

donald trump mondo terra brucia guerra iran nucleare

DAGOREPORT – BENVENUTI AL CAOS MONDIALE! AL DI LA' DEL DELIRIO DI PAROLE, ANNUNCI E BOMBARDAMENTI DI TRUMP, C’È LA DURISSIMA REALTÀ DEI FATTI. L’ATTACCO ALL’IRAN AVRÀ CONSEGUENZE POTENZIALMENTE DEVASTANTI IN OGNI ANGOLO DEL MONDO – UN'EVENTUALE CHIUSURA DELLO STRETTO DI HORMUZ FAREBBE SCHIZZARE IL PREZZO DEL PETROLIO, CON CONTRACCOLPI ENORMI SULLA CINA (PRIMO CLIENTE DEL GREGGIO IRANIANO) E DANNI PESANTI SULL'EUROPA – I TRE POSSIBILI SUCCESSORI DI KHAMENEI SONO TUTTI PASDARAN: SE MUORE LA GUIDA SUPREMA, IL REGIME DIVENTERÀ ANCORA PIÙ OLTRANZISTA – UN'ALTRA FACCIA DEL BUM-BUM TRUMPIANO E' LA FRATTURA NEL PARTITO REPUBBLICANO USA: L'ALA “MAGA” CAPITANATA DA JD VANCE SI SENTE TRADITA DAL TRUMP BOMBAROLO (L’HA VOTATO PERCHÉ SI OCCUPASSE DI FAR TORNARE "L'ETA' DELL'ORO" IN AMERICA, NON PER BUTTARE MILIARDI DI DOLLARI PER ARMI E INTELLIGENCE IN UCRAINA E ISRAELE)