sindone

PREGHIERA CON LA SINDONE – BENEDETTO: "TRASMISSIONE FLOP SU RAI3 IL SABATO SANTO: TANTO ARCIVESCOVO, APPENDINO E NIENTE SINDONE. SOLO DELLE MACCHIE COLOR CAFFELATTE. L’UNICO SUPPLIZIO VISIBILE, ERA IL COMMENTATORE, AZZIMATO, TUTTO IN NERO, UN PO’ IMPACCIATO. FORSE ANDAVA BENE SULLA TV DEI VESCOVI. SULLA RETE DELLA SINISTRA ITALIANA, UN CAMPIONE DI BIGOTTISMO FUORI TEMPO E FUORI LUOGO..."

Marco Benedetto per www.blitzquotidiano.it

 

sindone

Sindone e coronavirus, il match non ha funzionato. Anzi, è stata proprio una grande delusione. 

 

Invece di farci vedere la Sacra Sindone, Rai 3, sabato 11 aprile, vigilia di Pasqua, sabato santo, ci ha mostrato praticamente mezz’ora di arcivescovo torinese Cesare Nosiglia.

 

Sullo sfondo appariva di tanto in tanto, la sindaco di Torino Chiara Appendino. 

Impalata accanto a due uomini che dovevano essere altre autorità locali.

 

Doveva essere lei , a giudicare dalla fascia tricolore e dalla postura quasi da corazziere.

Difficile riconoscerla, a causa di quella maschera blu marino intenso che le nascondeva il viso.

cesare nosiglia

 

Per dirla tutta, una trasmissione suicidio. Forse andava bene sulla tv dei vescovi. Sulla rete della sinistra italiana, un campione di bigottismo fuori tempo e fuori luogo.

La Sindone mi appassiona fin da quando ero bambino. 

 

Negli anni ho seguito gli alti e bassi di questo misterioso e mistico lenzuolo. Ho anche qualche libro. “Shroud”, sudario, è il titolo di uno pubblicato anni fa dagli americani della Bzntam.

 

Fui deluso quando non riuscii a infiltrarmi nell’ultima esposizione.  Abitavo a Torino, a pochi passi dal duomo ma mi fu impossibile.

Fui deluso quando parve confermato che la Sacra Sindone altro non fosse che un altro fake medievale.

 

Il periodo in cui il lenzuolo fini nelle mani dei Savoia coincideva con l’epoca dei grandi tarocchi rifilati da astuti mercanti arabi e europei a devoti re e regine ex barbarl . 

Chiodi e frammenti della vera croce, ad esempio.

 

A Parigi costruirono una bellissima chiesa per custodirvi reliquie di dubbia natura. 

Milioni di turisti fanno la coda per visitare la Sainte Chapelle, dove sono custodite la Corona di spine, un frammento della Vera Croce e diverse altre reliquie della Passione che il re Luigi IX, ovviamente poi fatto santo, aveva acquisito a partire dal 1239. 

 

La Sindone è sempre stata qualcosa di diverso. Anche fosse stato un falso, non si trattava di un qualunque pezzo di legno, impresse c’erano e ci sono le sembianze di un uomo. Tali che nessun pittore avrebbe potuto riprodurle.

MARCO BENEDETTO

 

Mi ha rincuorato, a fine 2019, la notizia che gli inglesi del British Museum che avevano sentenziato la falsità della Sindone avevano prodotto uno studio fasullo. A pensarci, c’era da immaginarlo. Lo sciovinismo anticattolico inglese sfocia nel razzismo rispetto agli irlandesi. Ma aveva anche ridotto i cattolici a cittadini di serie B fino alla fine dell’800. 

 

Quando ho letto dello speciale del Tg3 sulla Sindone ho sperato in mezz’ora di giornalismo super, con una estesa visione del lenzuolo e una serie di interventi, magari pro e contro, per riferire secoli di polemiche e dubbi.

 

Il tutto superato, per chi ci crede, dalla fede. per chi non ci crede dalla curiosità per un fatto raro.

conte appendino

Con entusiasmo mi ero organizzato, riesumando un decoder del digitale terrestre e un vecchio schermo in disuso da anni. Da anni non guardo la tv, ho disdetto Sky. 

 

Riconosco i meriti della tv, che allarga gli orizzonti per milioni, miliardi di persone che ha tolto dal buio dell’ignoranza. Considero inutile snobismo le polemiche sulla tv educativa. Sono gente che pensa come Goebbels, funzionari mancati del Minculpop.

Essendo cresciuto ai tempi della tv in bianco e nero, della Rai monocanale e di un film vecchio di 2 anni una volta alla settimana, so apprezzare il valore della tv di oggi, anche quella che gli intellettuali definiscono “trash”.

 

Semplicemente non guardo la tv perché i suoi ritmi sono troppo lenti rispetto alla velocità della lettura. leggere un libro o un giornale, specialmente grazie alle opportunità offerte da internet, mi consente di imporre i miei ritmi e i miei temi.

 

sindone

Se guardo la tv, i ritmi sono quelli del conduttore o del dibattito. E perdo tempo. I film sono un’altra cosa, ma sono legato ai vecchi dvd e ora ho scoperto Netflix.

 

L’idea di un programma sulla Sindone in diretta dal duomo di Torino mi ha fatto fare marcia indietro rispetto alla tv. E mi sono dovuto pentire.

 

Invece delle immagini che speravo di vedere, ci hanno rifilato mezz’ora di arcivescovo, qualche ripresa dall’esterno, e poi ancora l’arcivescovo. 

 

Col suo accento ligure-piemontese, commovente per un mezzo sangue come me, ci ha anche rifilato la lettura di una lettera del Papa. Senza risparmiarci nemmeno l’indirizzo, “Ecccellentissimo monsignore ecc. ecc.” come quei tali che, incerti di se stessi, si qualificano con i titoli accademici.

 

cesare nosiglia

Chissà perché, l’arcivescovo Nosiglia non ha usato un leggio, ma si è servito di un bel protone, con dei capelli lunghi appiccicati al capo come un personaggio di un film di gangster americani, che gli reggeva i fogli da leggere e anche il microfono.

Violando le regole governative e internazionali sul social distancing. Non quasi due metri ma pochi centimetri.

 

Arcivescovo, Appendino e niente Sindone, non quella che si può vedere sul sito del Vaticano. Solo delle macchie color caffelatte che, forse per un perfido scherzo della telecamera, era quello che la tv mandava in onda.

appendino di maio

 

Ogni tanto veniva mostrata una faccia di Gesù che non era la Sindone, ma un ingrandimento di una foto della parte superiore del lenzuolo in cui è impressa l’immagine del volto di un uomo.

 

L’unico supplizio visibile, era il commentatore, azzimato, tutto in nero, un po’ impacciato.

sindone

Faceva meglio la tv polacca dei tempi di Gomulka.

 

sindone

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni matteo salvini adolfo urso abodi giorgetti tajani giorgio armani

UN PO’ PIU’ DI RISPETTO SE LO MERITAVA GIORGIO ARMANI DA PARTE DEL GOVERNO – SOLO IL MINISTRO DELL’UNIVERSITA’, ANNA MARIA BERNINI, HA RESO OMAGGIO ALL’ITALIANO PIU’ CONOSCIUTO AL MONDO RECANDOSI ALLA CAMERA ARDENTE DOVE, TRA SABATO E DOMENICA, SONO SFILATE BEN 16 MILA PERSONE - EPPURE MILANO E’ A DUE PASSI DA MONZA, DOVE IERI ERA PRESENTE AL GP, OLTRE AL VICEPREMIER MATTEO SALVINI, IL MINISTRO DELLO SPORT ANDREA ABODI, SMEMORATO DEL PROFONDO LEGAME DELLO STILISTA CON BASKET, CALCIO, TENNIS E SCI - A 54 KM DA MILANO, CERNOBBIO HA OSPITATO NEL WEEKEND TAJANI, PICHETTO FRATIN, PIANTEDOSI, CALDERONE E SOPRATTUTTO ADOLFO URSO, MINISTRO DEL MADE IN ITALY, DI CUI ARMANI E’ L’ICONA PIU’ SPLENDENTE – E IGNAZIO LA RUSSA, SECONDA CARICA DELLO STATO, DOMENICA ERA A LA SPEZIA A PARLARE DI ''PATRIOTI'' AL DI LA’ DI RITUALI POST E DI ARTICOLETTI (MELONI SUL “CORRIERE”), UN OMAGGIO DI PERSONA LO MERITAVA TUTTO DAL GOVERNO DI CENTRODESTRA PERCHE’ ARMANI E’ STATO UN VERO “PATRIOTA”, AVENDO SEMPRE PRESERVATO L’ITALIANITA’ DEL SUO IMPERO RIFIUTANDO LE AVANCES DI CAPITALI STRANIERI…

giorgia meloni mantovano alfredo giovanbattista fazzolari gian marco chiocci rossi

DAGOREPORT - CHI AVEVA UN OBIETTIVO INTERESSE DI BRUCIARE IL DESIDERIO DI GIORGIA MELONI, PIÙ VOLTE CONFIDATO AI SUOI PIÙ STRETTI COLLABORATORI, DI ARRUOLARE L’INGOMBRANTE GIAN MARCO CHIOCCI COME PORTAVOCE? - IN BARBA ALLA DIFFIDENZA DEI VARI SCURTI, FAZZOLARI E MANTOVANO, FU L’UNDERDOG DE’ NOANTRI A IMPORRE FORTISSIMAMENTE (“DI LUI MI FIDO”) COME DIRETTORE DEL TG1 L’INTRAPRENDENTE CHIOCCI, DOTATO DI UNA RETE RELAZIONALE RADICATA IN TUTTE LE DIREZIONI, DAL MONDO DELLA SINISTRA ALL’INTELLIGENCE DI DESTRA - BEN CONOSCENDO IL CARATTERINO DELL’EX DIRETTORE DE “IL TEMPO” E ADNKRONOS, BEN LONTANO DALLA DISPONIBILITÀ AD ACCETTARE ORDINI E DINIEGHI, OCCORREVA CORRERE AI RIPARI PRIMA CHE LA SGARBATELLA PROCEDESSE ALL’INFELICE NOMINA, FACENDO CIRCOLARE LA VOCE DEL SUO TRASLOCO DALLA DIREZIONE DEL TG1 A BRACCIO MEDIATICO DELLA PREMIER - NEL CASO, SEMPRE PIÙ LONTANO, DI VEDERE CHIOCCI A PALAZZO CHIGI, ALLORA VORRÀ DIRE CHE L’EQUILIBRIO DI POTERI ALL’INTERNO DELLA FIAMMA MAGICA È FINITO DAVVERO IN FRANTUMI...

marcello viola alberto nagel giorgia meloni francesco gaetano caltagirone luigi lovaglio mps mediobanca piazza affari

DAGOREPORT - MEDIOSBANCA! I GIOCHI ANCORA NON SONO FATTI. E LE PREMESSE PER UN FUTURO DISASTRO SONO GIÀ TUTTE SUL TAVOLO - AL DI LÀ DELLE DECISIONI CHE PRENDERÀ LA PROCURA DI MILANO SUL PRESUNTO “CONCERTO” DEL QUARTETTO CALTA-GIORGETTI-LOVAGLIO-MILLERI NELLA PRIVATIZZAZIONE DEL 15% DI MPS, IL PROGETTO TANTO AUSPICATO DA GIORGIA MELONI DI DARE VITA A UN TERZO POLO BANCARIO, INTEGRANDO MPS, BPM E MEDIOBANCA, SI È INCAGLIATO DI BRUTTO: LO VUOLE SOLO FRATELLI D’ITALIA MENTRE FORZA ITALIA SE NE FREGA E LA LEGA E' CONTRO, SAPENDO BENISSIMO CHE L’OBIETTIVO VERO DEL RISIKONE BANCARIO È QUEL 13% DI GENERALI, IN PANCIA A MEDIOBANCA, NECESSARIO PER LA CONQUISTA CALTAGIRONESCA DEL LEONE DI TRIESTE - AL GELO SCESO DA TEMPO TRA CALTA E CASTAGNA (BPM) SI AGGIUNGE IL CONFLITTO DI CALTA CON LOVAGLIO (MPS) CHE RISCHIA DI ESSERE FATTO FUORI PER ‘’INSUBORDINAZIONE’’ - ANCHE LA ROSA DEI PAPABILI PER I NUOVI VERTICI DI MEDIOBANCA PERDE PETALI: MICILLO HA RIFIUTATO E VITTORIO GRILLI NON È INTERESSATO - LA BOCCIATURA DELL’OPERAZIONE DI FITCH, CHE VALUTA MPS CON UN RATING PIÙ BASSO RISPETTO A MEDIOBANCA - LAST BUT NOT LEAST: È SENZA FINE LO SCONTRO TRA GLI 8 EREDI DEL VECCHIO E IL CEO MILLERI, PARTNER DEVOTO DI CALTARICCONE…