fabio volo

UNA VOLTA C'ERA L'INVIDIA DEL PENE, ORA C'È L'INVIDIA DEL VOLO: APPENA LUI SCHIZZA IN CLASSIFICA, SCHIZZA LA RABBIA NEI CERVELLINI DEGLI AUTORI ITALIANI, NOTI ROSICONI - PARENTE: ''VOLO NON VUOLE ESSERE FLAUBERT O ARBASINO, MA È BENE NON CREDA DI ESSERE INFERIORE AI NOSTRI VINCITORI DI PREMIO STREGA, TIPO PICCOLO, LAGIOIA O NESI''

Massimiliano Parente per “il Giornale

massimiliano parente 10massimiliano parente 10

 

Una volta c' era la freudiana invidia del pene, oggi nel demi-monde della triste letteratura italiana c' è l' invidia di Fabio Volo. Non c' è scrittore con la puzza sotto al naso che non si senta superiore a Fabio Volo. Appena Volo schizza in classifica (sempre), schizza la rabbia nei cervellini degli autori italiani.

 

Ma i libri dell' ex panettiere Fabio Volo fanno veramente schifo come dicono quelli che brigano tutto l' anno per farsi dare uno Strega, un Campiello, un Viareggio? Prendiamo l' ultimo di Volo, intitolato È tutta vita (Mondadori, pagg. 240, euro 19). È la storia di un innamoramento, e la devastazione che provoca il lento deteriorarsi di una coppia, e l' irruzione di un figlio, che spesso è un modo per salvare un amore che finisce o per condannarlo a morte.

renzi e fabio volo alla leopoldarenzi e fabio volo alla leopolda

 

«Un figlio non è un collante, ma un detonatore che può scaraventare lontani, ai lati opposti della stanza. Bisogna voler stare insieme con tutte le proprie forze, essere disposti a lottare per ritrovare una vicinanza, per poter allungare la mano e trovare ancora l' altro. Senza volontà, senza desiderio di stare insieme, i figli possono essere un' ottima scusa per andarsene».

fabio volofabio volo

 

È banale? Non più della vita. Il linguaggio e i concetti sono elementari? Non penso Fabio Volo si senta di essere Flaubert o Beckett, tantomeno Alberto Arbasino, o Aldo Busi, o me, ma è bene non creda neppure di essere inferiore a Francesco Piccolo, vincitore di un Premio Strega, rispetto al quale è Volo a essere Flaubert.

 

CHIAMBRETTI TWEET SUL LIBRO DI FABIO VOLO VERSIONE SHINING CHIAMBRETTI TWEET SUL LIBRO DI FABIO VOLO VERSIONE SHINING

Esempio di aforismi (aforismi, attenzione, non frasi stralciate a caso) di Piccolo: «La cosa più difficile da cucinare sono gli spaghetti al pomodoro». Oppure: «Le piante all' interno delle case. Occupano spazio». Esempio di aforisma di Fabio Volo, quando il protagonista fissa un ricordo, un cartellino NON DISTURBARE rubato da un albergo che diventa metafora della fine di una storia: «Se vuoi far sparire una cosa dalla vista non serve nasconderla, basta averla costantemente sotto gli occhi: un soprammobile, un tatuaggio, una moglie».

FABIO VOLO AL FESTIVAL DELLA FILOSOFIAFABIO VOLO AL FESTIVAL DELLA FILOSOFIAGIOVALLI E FABIO VOLO PRENDONO IL SOLE NUDIGIOVALLI E FABIO VOLO PRENDONO IL SOLE NUDI

 

Rispetto a Lagioia, poi, non ne parliamo, Fabio Volo non scriverebbe mai frasi finto pensose e tremende come questa, altro romanzo vincitore dell' ultimo Premio Strega: «Clara impallidì. Poi si accigliò. La forzatura consentì a Pascucci di vederla l' ombra di una ferita - come avrebbe iniziato a mostrarsi di sua spontanea volontà se solo lui avesse avuto più pazienza. L' estorsione di un anticipo già ridotta a saldo», come un Harmony rivisto da Niki Vendola.

 

nicola lagioianicola lagioiafrancesco piccolo vince il premio stregafrancesco piccolo vince il premio strega

Piuttosto Fabio Volo scrive che «il segreto di una relazione non è continuare a amarsi, ma far andare d' accordo le due persone che si diventa stando insieme», e racconta, nel suo modo giovanile e light e pop e senza troppe pretese, la trasformazione dei sentimenti, legata all' abitudine, alla noia, al cambiamento inesorabile di noi stessi, un concetto che è centrale, per esempio, nella Recherche di Proust.

 

Il quale mentre c' era la Prima guerra mondiale, se ne fregava e scriveva il più grande romanzo sull' amore e sulla morte. Quindi, se non sono i temi, cosa è insopportabile di Fabio Volo agli snob amici degli amici della domenica? Il successo? Non credo, Walter Siti vinse il Premio Strega con il romanzo Resistere non serve a niente e sono tutti ancora lì a corteggiarlo e invitarlo a destra e a sinistra e a chiedergli pareri sul mondo, perché abbandonò il tema omosessuale e dei culturisti per dedicarsi alla crisi economica con un soporifero librino antioccidentale, per il quale fu subito definito «il nuovo Pasolini».

EDOARDO NESI ASSAPORA LA VITTORIA EDOARDO NESI ASSAPORA LA VITTORIA

 

Edoardo Nesi vinse il Premio Strega con Storia della mia gente, ovvero le fabbriche di Prato scomparse per la globalizzazione, e chi se lo ricorda più. E meglio così, perché c' erano riflessioni memorabili tipo: «Il rumore di una tessitura ti fa socchiudere gli occhi e sorridere, come quando si corre mentre nevica. Il rumore di una tessitura non si ferma mai, ed è il canto più antico della nostra città, e ai bambini pratesi fa da ninna nanna». Se Fabio Volo è da Baci Perugina, Nesi è l' etichetta di un pannolone per ospizi toscani.

 

Walter Siti Walter Siti

Infatti il punto è questo: nei romanzi di Volo non ci sono lagne socioculturali, non si occupa dei disoccupati, degli immigrati, del declino della società occidentale, della mafia, dei politici corrotti, del femminismo, dell' amianto delle fabbriche pugliesi. Altrimenti, poiché scrive meglio dei succitati, altro che Strega, perfino i parrucconi di Stoccolma gli darebbero il Nobel.

 

 

 

Ultimi Dagoreport

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - COSA FRULLA NELLA TESTA DI FRANCESCO MILLERI, GRAN TIMONIERE DEGLI AFFARI DELLA LITIGIOSA DINASTIA DEL VECCHIO? RISPETTO ALLO SPARTITO CHE LO VEDE DA ANNI AL GUINZAGLIO DI UN CALTAGIRONE SEMPRE PIÙ POSSEDUTO DAL SOGNO ALLUCINATORIO DI CONQUISTARE GENERALI, IL CEO DI DELFIN HA CAMBIATO PAROLE E MUSICA - INTERPELLATO SULL’OPS LANCIATA DA MEDIOBANCA SU BANCA GENERALI, MILLERI HA SORPRESO TUTTI RILASCIANDO ESPLICITI SEGNALI DI APERTURA AL “NEMICO” ALBERTO NAGEL: “ALCUNE COSE LE HA FATTE… LUI STA CERCANDO DI CAMBIARE IL RUOLO DI MEDIOBANCA, C’È DA APPREZZARLO… SE QUESTA È UN’OPERAZIONE CHE PORTA VALORE, ALLORA CI VEDRÀ SICURAMENTE A FAVORE” – UN SEGNALE DI DISPONIBILITÀ, QUELLO DI MILLERI, CHE SI AGGIUNGE AGLI APPLAUSI DELL’ALTRO ALLEATO DI CALTARICCONE, IL CEO DI MPS, FRANCESCO LOVAGLIO - AL PARI DELLA DIVERSITÀ DI INTERESSI BANCARI CHE DIVIDE LEGA E FRATELLI D’ITALIA (SI VEDA L’OPS DI UNICREDIT SU BPM), UNA DIFFORMITÀ DI OBIETTIVI ECONOMICI POTREBBE BENISSIMO STARCI ANCHE TRA GLI EREDI DELLA FAMIGLIA DEL VECCHIO RISPETTO AL PIANO DEI “CALTAGIRONESI’’ DEI PALAZZI ROMANI…

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO