PRIMA IL WEB HA DINOSAURIZZATO I GIORNALI, ORA LA RETE ROTTAMA LA TELEVISIONE! AMAZON E NETFLIX ALL'ASSALTO

Giulia D'Agnolo Vallan per Dagospia

In ‘'House of Cards'' il primato giornalistico di un grosso quotidiano nazionale e' messo a repentaglio quando un aggressivo blog politico -composto di reporter stagionati e di nuove leve senza scrupoli- comincia a dargli dei punti sul coverage di Washington. La TV tradizionale non e' ancora cosi' alle strette ma potrebbe presto cominciare a sentirsi un po' in difficolta'.

Dopo il grande successo della soap washingtoniana prodotta da David Fincher per Netflix, e l'hype che si e' creato intorno al suo fenomeno, si e' aperto il sipario su un vasto cantiere di serie originali commissionate per fruizione diretta via Internet, e cioe' senza passare dai network o dai normali canali della televisione cavo, tipo HBO.

Quelli che fino a poco fa erano solo portatori di contenuto, come Netflix e Amazon, investono nel terreno della produzione di qualita'. Dalla loro non solo un pubblico sempre piu' frammentato, che sta abituandosi a una visione fatta "su misura" (quando, dove e come vuoi) e quindi piu' duttile di quella del tradizionale palinsesto TV, ma una conoscenza di quel pubblico capillare, perche' basata sui dati offerti dalle vendite di film, di libri, e programmi TV scaricati o acquistati attraverso la rete.

A sentire Netflix, ‘'House of Cards'' vanta oggi il primato di streaming in USA e in altri quaranta paesi del mondo. Ad alcuni e' sembrata una sopresa. In realta', i cento milioni di dollari spesi per realizzare questo esperimento erano un rischio calcolato. Perche', dai consumi individuali dei suoi 27 milioni di abbonati (in USA, dove costa 7.99 dollari al mese, sono 33 nel mondo).

Netflix aveva gia' dedotto il tipo di mercato che si sarebbe potuto creare dall'intersezione della serie tv inglese (da cui ‘'House of Cards'' e' stato tratto) con Kevin Spacey e David Fincher. Il tutto grazie a un algoritmo, e quindi senza spendere le decine di milioni di dollari in marketing che un normale network deve investire nel lancio di una nuova serie.

Netflix sembra pero' non preoccupasi troppo quando si tratta di risparmiare nei budget di produzione. Secondo quanto dichiarato dall'agente CAA Peter Mincelli, durate una conferenza sull'entertainment tenutasi venerdi' alla UCLA, il costo di un episodio di ‘'House Cards'' si aggira intorno ai 4.5 milioni di dollari .

Raramente un'ora di TV per un network come ABC, CBS e NBC, supera i 4. In aprile, Netflix mettera' in rete il suo secondo serial, ‘'Hemlock Grove'', anche qui agganciato a un produttore noto, il regista horror Eli Roth, e tratto dall'omonimo libro di Adam McGreevy. E, accortasi della passione dei suoi abbonati per le vecchie puntate di Arrested Development, una serie TV molto cult, con Jason Bateman e Will Arnett, che la Fox aveva cancellato nel 2006, Netflix ha inoltre deciso di produrne una nuova stagione, che sara' disponibile via streaming ad aprile.

Come Netflix, anche Amazon ha a disposizione dati dettagliati dei consumi individuali di tutti coloro che ordinano DVD, libri, e CD attraverso il loro sito. E, come Netflix, ha deciso di avventurarsi aggressivamente nella produzione di tv online. Il loro servizio si chiama Prima Instant Video, ed e' gratuito per chi e' iscritto ad Amazon Prime (che fa si' che, per 79 dollari all'anno, tutto cio' che ordini via posta ti arriva gratis entro due giorni).

Il gigante del commercio online ha infatti commissionato pilots per sei potenziali situation comedy diverse tra loro. Una volta ultimati, i pilot saranno messi online e sottoposti al giudizio del pubblico che scegliera' un vincitore, garantendo cosi' la messa in produzione dell'intere serie.

Anche qui, sono stati coinvolti nomi famosi, autori di programmi TV di successo come ‘'30 Rock'' o il ‘'Daily Show'' e persino l'autore della striscia fumetto ‘'Doonsbury'' (e cosceneggiatoe di Robert Altman) Garry Trudeau, con una sitcom incentrata su quattro senatori che dividono la stessa casa a Washington,'' Alpha Male''. Il costo di un episodio di mezz'ora e' previsto intorno al milione di dollari.

Un migrazione progressiva del pubblico dalla Tv tradizionale a questi servizi di streaming online non potra' non avere avere un grosso impatto anche sugli inserzionisti, dando loro accesso a una versione molto piu' individualizzata del mercato. E che il trend stia andando proprio in quella direzione lo dimostra il fatto che, dall'autunno prossimo, la Nielsen, che analizza gli indici d'ascolto della tv iniziera' a fornire dati anche sul consumo televisivo via streaming.

 

 

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