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CHE FA LORENZETTO DI NOTTE? LE PULCI AI GIORNALI! – GIU. BAL. SULLA “STAMPA”: “SI ACCENDE LO SCONTRO PER IL CONTROLLO DI MASI AGRICOLA, LA CANTINA DELL’’AMORONE’ NEL CUORE DELLA VALPOLICELLA”. QUELLO PER L’AMARONE PUÒ ESSERE SOLO UN AMORONE, MAI UN AMORINO – IL SITO DEL “CORRIERE DELLA SERA” C’INFORMA CHE FIORE ARGENTO, CONCORRENTE DEL REALITY “L’ISOLA DEI FAMOSI”, “HA DOVUTO RITIRARSI PER VIA DI UN INFORTUNIO ALL’ALLUCE ‘DEL PIEDE’”. VOLEVA DISTINGUERLO DAL POLLICE DELLA MANO, SUPPONIAMO…

“Pulci di notte” di Stefano Lorenzetto da “Anteprima. La spremuta dei giornali di Giorgio Dell’Arti” e pubblicato da “Italia Oggi”

(http://www.stefanolorenzetto.it/telex.htm)

 

intervento di paolo berizzi

Sulla Repubblica, Paolo Berizzi, mosso da intenti nobilissimi, censura gli «schiamazzi cavernicoli» di stampo razzista che la Camera ha riservato ad Aboubakar Soumahoro, deputato di origini ivoriane eletto con Alleanza Verdi-Sinistra e passato poi al Gruppo Misto.

 

Solo che inanella una serie di perle imperdibili: «macchè spalti», «sottofondo beluino», «vocali onomatopeiche» (le vocali sono vocali e basta, ma Berizzi deve aver letto di «espressioni vocali onomatopeiche» e confonde le vocali sostantivo con le vocali aggettivo). Poi passa a Daniela Santanchè, lamentando una discriminazione perché «la stessa maggioranza curvaiola degli ululati» le ha fornito «una difesa pelosa d’ufficio».

 

SOUMAHORO SPECIALISTA NEL FANGO - VIGNETTA DI DE MARCO

Berizzi definisce il ministro del Turismo «la bianca “pitonessa” (copyright Dagospia)». In realtà, come ha spiegato Giovanna Cavalli del Corriere della Sera, la storia del soprannome non c’entra nulla con il sito di Roberto D’Agostino: «Resiste negli anni e non a caso il soprannome apocrifo di Pitonessa.

 

Che vanta due diverse genesi. Una più intellettuale, che spiegò lei stessa: “Fu una trovata di Giuliano Ferrara, ma non intendeva la moglie del pitone bensì la Pizia, la sacerdotessa che, nel mondo greco, pronunciava gli oracoli in nome di Apollo”. L’altra, più popolare, la fornì in diretta a La Zanzara su Radio24 il primo marito Paolo, noto chirurgo plastico (“Io e Daniela ci siamo conosciuti quando lei aveva 21 anni.

 

daniela santanche al twiga 4 foto di whoopsee

Venne da me per rifarsi il naso”), di cui, previo accordo nero su bianco, Daniela conservò il cognome: “Il soprannome deriva da una vecchia barzelletta del serpente e del coniglietto, che però non si può raccontare perché è sporca”». Perciò Berizzi si becca un 4 in grammatica e un 2 in attendibilità.

 

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Incipit di un’intervista firmata da Maurizio Stefanini su Libero: «Uno dei più noti esperti militari italiani, il generale Carlo Jean è anche un conoscitore della Russia di prima mano». A parte la virgola mancante, scopriamo che esiste anche una Russia di seconda mano. Meglio andare sull’usato sicuro, allora.

 

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«L’epopea di un malincomico. In morte di Francesco Nuti, playboy triste che rinnovò la commedia» è il titolo, azzeccato, di un’intera pagina con cui Il Foglio ricorda l’attore morto dopo anni d’invalidità.

La Repubblica, una pianta di birra

 

Non altrettanto azzeccato il testo di Andrea Minuz, che nell’ultima colonna si esprime così: «Al di là di citazioni e ambientazioni dei film (“Io, Chiara e l’Oscuro”, “Il Signor quindici palle”), per Nuti il biliardo era proprio un doppio del cinema». Immaginiamo che il caro estinto sia oggi ancora più triste: il primo dei film citati da Minuz, uscito nel 1982, s’intitolava infatti Io, Chiara e lo Scuro.

 

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Incipit della ricostruzione del caso di Emanuela Orlandi, a firma di Gianluigi Nuzzi, su Specchio della Stampa: «Un gigantesco, duraturo e vergognoso gioco dell’oca che va avanti da quarant’anni, senza arrivare mai all’ultima casella, quella della verità». In effetti, durando da 40 anni, effimero non sembra.

 

Poco oltre, Nuzzi aggiunge: «L’indagine sulla scomparsa di Emanuela Orlandi, volatilizzata nel nulla a Roma il 22 giugno del 1983, è tornata mille volte al punto di partenza, quando questa splendida ragazza solfeggiava con il suo flauto traverso nel plesso di sant’Apollinare a Roma».

 

A noi risulta che il solfeggio possa essere solo parlato o cantato, però magari 40 anni fa poteva anche essere suonato, bisognerebbe chiedere al maestro Riccardo Muti. Più avanti, riferendosi a «Sabrina Minardi, l’ex compagna del presunto cassiere della banda della Magliana, Renato De Pedis», Nuzzi infila questo periodo: «Secondo la donna, la 15enne sarebbe stata tenuta prima prigioniera in un’abitazione vicino a piazza San Giovanni di Dio per poi sapere da De Pedis che era stata uccisa».

 

giuliana de sio francesco nuti

Essendo «la 15enne», cioè Emanuela Orlandi, il soggetto della frase, ne deduciamo che la prigioniera venne a sapere da De Pedis di essere stata uccisa. Non sapremmo dire se lo straordinario evento riguardi i misteri della vita ultraterrena o della sintassi.

 

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Serenella Bettin sulla Verità si occupa della scomparsa della piccola Kataleya Álvarez (omettendo ovviamente l’accento nel cognome): «Come possa una creatura sparire dal cuore di una città tanto viva come Firenze, con il vocio della gente che si propaga nelle strade, sarebbe interessante saperlo». Gli investigatori sono dello stesso avviso.

 

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francesco nuti giuliana de sio io, chiara e lo scuro

In un articolo sulla politica spagnola pubblicato dal Corriere della Sera, Sara Gandolfi, pur collocando bene tutti gli accenti, dimentica quello obbligatorio su León.

 

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«Riapre il pub più sperduto del Regno Unito: birra gratis a chi riesce a raggiungerlo a piedi», annuncia il sito della Repubblica. Si tratta di The Old Forge, nel villaggio di Inverie, «un luogo sperduto delle Highlands scozzesi che non è collegato alle principali strade del Paese e quindi può essere raggiunto solo a piedi, camminando per 27 km, o in traghetto, attraversando per 11 km il lago Lochaber».

 

La Repubblica specifica che «per attirare i turisti i nuovi proprietari hanno lanciato un’offerta speciale: una pianta di birra a tutti quelli che riusciranno a raggiungere Inverie a piedi». Deve trattarsi di una birra speciale ottenuta dalle piante dei piedi macerate per il lungo cammino.

fiore argento helena prestes

 

Oppure di una pinta. (In ogni caso, il sito ufficiale di The Old Forge si contraddice: nella home page parla di una distanza a piedi di 15 miglia, in un’altra pagina di 18. Qualunque sia il dato letto dall’estensore della notizia, la conversione è sbagliata: nel primo caso sarebbero 24,1 chilometri, nel secondo 28,9, e non i 27 chilometri di cui parla La Repubblica).

 

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fiore argento

Sul sito del Corriere della Sera, Grazia Sambruna c’informa che Fiore Argento, concorrente del reality L’isola dei famosi, «purtroppo ha dovuto ritirarsi dal gioco per via di un infortunio all’alluce del piede». Voleva distinguerlo dal pollice della mano, supponiamo.

 

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Giu. Bal. sulla Stampa: «Si accende lo scontro tra la famiglia Boscaini e Renzo Rosso per il controllo di Masi Agricola, la cantina dell’amorone nel cuore della Valpolicella». Quello per l’Amarone può essere solo un amorone, mai un amorino.

 

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