2023pulci2103

CHE FA LORENZETTO DI NOTTE? LE PULCI AI GIORNALI! – TITOLO DAL “MESSAGGERO”: “AGLI SCAFISTI FINO A 30 ANNI / UN ‘FARO’ SULL’ACCOGLIENZA”. COSÌ POTRANNO ORIENTARSI MEGLIO NEL MEDITERRANEO - IL “CORRIERE DELLA SERA”, A PROPOSITO DI DONALD TRUMP: “UN EX PRESIDENTE COSTRETTO A RISPONDERE DI ‘REATI PENALI’”. IL SIGNIFICATO DI REATO È “INFRAZIONE DI UNA NORMA PENALE”, PERCIÒ L’ESPRESSIONE “REATO PENALE” È GIURIDICAMENTE INCONGRUENTE. I REATI SONO SEMPRE PENALI, NON ESISTONO QUELLI CIVILI O AMMINISTRATIVI

“Pulci di notte” di Stefano Lorenzetto da “Anteprima. La spremuta dei giornali di Giorgio Dell’Arti” e pubblicato da “Italia Oggi”

(http://www.stefanolorenzetto.it/telex.htm)

 

la stampa, debit non significa debito

«La chiamavano Debit Suisse». Con questo titolone a tutta pagina sulla vicenda del Credit Suisse, La Stampa crede di fare la spiritosa, contrapponendo debito a credito (crédit, in francese). Ma i giochi di parole bisogna saperli fare. In francese la parola debit si scrive con l’accento: débit.

 

Però non significa debito, come sembra pensare il titolista della Stampa, bensì spaccio, rivendita: débit de boissons, bar, rivendita alcolici; débit de tabacs, tabaccheria, rivendita tabacchi. Non a caso Il Boch (Zanichelli) inserisce il sostantivo tra i falsi amici, cioè parole straniere simili a quelle di un’altra lingua per grafia o suono, ma con funzione diversa: «Débit non significa debito. Deriva da débiter (XIV secolo) composto di e bitte (dallo scandinavo biti, da cui deriva anche bitta). Il senso originario è l’idea del legno o altro materiale fatto a pezzetti e reso così commerciabile».

bill gates con un barattolo pieno di cacca

 

Debito in francese è dette: dette morale, debito morale; dette publique, debito pubblico. Che lo zoppicante giochino verbale si legga proprio sul quotidiano di Torino, nell’Ottocento capoluogo del Département du Po, dove la lingua ufficiale era il francese, tanto da avere un maire al posto del sindaco, fa cadere le braccia.

 

***

Fabrizio Roncone segue sul Corriere della Sera il match fra Giorgia Meloni ed Elly Schlein alla Camera. Della premier scrive: «Con i deputati che l’hanno incalzata poco fa, è stata pacata, con botte di sarcasmo. Ora la voce gli va su». Il gender dilaga.

 

***

il messaggero, un faro per gli scafisti

Bill Gates «va onorato con il ben meritato titolo di “new Vespasiano”, dal nome dell’imperatore (9-79 d.C.) che istituì l’altrettanto igienico accessorio», sostiene il coltissimo Mephisto Waltz nella sua rubrica sul Sole 24 Ore.

 

Vespasiano non inventò un bel nulla. Secondo gli storici Gaio Svetonio Tranquillo e Dione Cassio Cocceiano, l’imperatore romano si limitò a rintuzzare con la famosa sentenza «Pecunia non olet» (il denaro non puzza) la protesta del figlio Tito, che lo rimproverava per una tassa imposta sugli orinatoi, già esistenti.

 

pierfrancesco favino l ultima notte di amore

Subito dopo, restando in tema, Mephisto Waltz cita «Merda d’artista (Kunstlerscheisse, Merde d’artiste, Artist’s Shit, 1961) di Piero Manzoni». Ma in tedesco Künstler (artista) si scrive con la Umlaut. Ennesima figura di Scheiße per il povero diavolo.

 

***

Titolo dal Messaggero: «Agli scafisti fino a 30 anni / Un faro sull’accoglienza». Così potranno orientarsi meglio nel Mediterraneo.

 

***

VINCENZO NASTASI PRINCIPE DI TOR BELLA

«Favino, tenente a fine carriera vittima di un destino beffardo» è il titolo del Corriere della Sera per la recensione del film L’ultima notte di Amore, firmata da Maurizio Porro. Ma nella pellicola Pierfrancesco Favino interpreta un assistente capo della Polizia di Stato e non un tenente, qualifica non prevista per i poliziotti. E infatti Porro nell’articolo non scrive mai tenente.

 

***

Sulla Repubblica, Andrea Ossino si occupa dell’«autoproclamatosi “Principe di Tor Bella”», Vincenzo Nastasi, «condannato per aver cercato di entrare abusivamente nel penitenziario di Regina Coeli».

 

calabro' e lo tzunami

Nastasi aveva organizzato a Roma un giro d’affari da 200.000 euro al mese «intorno al civico 64 di via dell’Archeologia, ai piedi del palazzo “L”, tra le “Torri” dove le case popolari vengono trasformate in regge d’orate». Più che principe di Tor Bella Monaca, re dei pesciaroli.

 

***

«Lo tzunami che ha travolto Credit Suisse». Così comincia un articolo di Maria Antonietta Calabrò sul suo blog Justout.org. Ci dispiace per l’ex portavoce del presidente emerito del Senato, Marcello Pera, ma fin dal 1907 la parola giapponese che indica i maremoti è stata traslitterata in tsunami, con la s, cioè onda (nami) sul porto (tsu).

 

***

Massimo Gaggi, da New York per il Corriere della Sera, a proposito di Donald Trump: «Un ex presidente costretto a rispondere di reati penali». Il significato di reato è «infrazione di una norma penale» (Lo Zingarelli 2023), perciò l’espressione reato penale è giuridicamente incongruente. I reati sono sempre penali, non esistono quelli civili o amministrativi.

 

la repubblica, la reggia delle orate

***

Claudia Arletti sul Venerdì di Repubblica intervista Adele Orioli, legale dell’Unione atei agnostici razionalisti, la quale si dilunga sulle battaglie giudiziarie e sulle «sentenze agghiaccianti» scaturite dalla campagna «Viviamo bene senza D» dell’Uaar, apparsa nel 2013 con affissioni su autobus e muri («La cattiva notizia è che Dio non esiste.Quella buona, è che non ne hai bisogno», lo slogan più gettonato).

 

Orioli si sofferma sulla rimozione del crocifisso dalle aule scolastiche, sui matrimoni civili che hanno superato quelli religiosi, sulla Chiesa cattolica che «costa ai contribuenti quasi 7 miliardi di euro l’anno», sull’abolizione del Concordato, sui «moduli taroccati» per imporre l’ora di religione nelle scuole, sullo «sbattezzo» che va «sempre fortissimo».

 

Dopo aver chiarito che «la questione dell’esistenza di un dio non mi interessa», all’ultima domanda di Arletti («E i contatti con Casapound?»), Orioli risponde: «Oh cielo!».

 

Notifichiamo all’avvocata dell’Uaar che nello Zingarelli 2023 le esclamazioni cielo!, santo Cielo!, giusto Cielo! e per amor del Cielo! sono contemplate nella quarta delle cinque definizioni del sostantivo cielo, che recita: «In diverse religioni, sede di esseri divini, dimora ultraterrena e paradisiaca di esseri umani che hanno vissuto rettamente». Oltre che a sé stessa, Orioli deve fare causa anche al vocabolario.

 

***

SALVINI E PIANTEDOSI - MEME BY GIAN BOY

Sul Fatto Quotidiano, Giacomo Salvini parla di «un innalzamento della quota di migranti da far entrare regolarmente per lavoro (da 80 a 100 mila)», sottointeso in Italia. Solo che nello stesso servizio, verso la fine, anticipa «un decreto flussi per aumentare da 83 a 100 mila ingressi regolari». Tremila in più, 3.000 in meno, che saranno mai?

 

***

Titolo dalla prima pagina del Riformista: «Aprì le porte della Cgil: Piantedosi sa chi era?». Tutto chiaro.

 

***

Titolo dal Corriere dell’Alto Adige: «Aquafil, anno da record per i ricavi / Dividendi a 2,4 euro per azione». Nel testo si legge che «Aquafil intendere consolidare i propri numeri in certezze, proponendo una distribuzione di dividendo pari a 0,24 euro per azione». Qui di certezze se ne vedono poche.

 

 

Ultimi Dagoreport

salvini rixi meloni bignami gavio

I FRATELLINI D’ITALIA CI SONO O CI FANNO? SULLA QUESTIONE PEDAGGI, CI FANNO: FINGONO DI CASCARE DAL PERO DI FRONTE ALL’EMENDAMENTO LEGHISTA CHE AUMENTA IL COSTO DELLE AUTOSTRADE, MA SAPEVANO TUTTO DALL’INIZIO. QUELLO DEL CARROCCIO È STATO UN BALLON D’ESSAI PER VEDERE COSA SAREBBE SUCCESSO. MA DI FRONTE ALL’INDIGNAZIONE DI CONSUMATORI E OPPOSIZIONE LA MELONI HA ORDINATO LA RETROMARCIA – ORA IL CETRIOLONE PASSA AI CONCESSIONARI: CHE DIRANNO I VARI TOTO, BLACKSTONE, MACQUARIE E GAVIO DI FRONTE AL FORTE DIMAGRIMENTO DEI LORO DIVIDENDI? – I PIANI ECONOMICI FINANZIARI BLOCCATI E I MOLTI INCROCI DI GAVIO CON IL GOVERNO: HA APPENA VENDUTO 250MILA AZIONI DI MEDIOBANCA, FACENDO UN FAVORE, INDIRETTO A “CALTA” E ALLA SCALATA AL POTERE FINANZIARIO MILANESE PROPIZIATA DALLA FIAMMA MAGICA…

antonio tajani giorgia meloni neri nero bambini immigrati migranti matteo salvini

DAGOREPORT – AH, TAJANI DELLE MERAVIGLIE! RICICCIARE PER L'ENNESIMA VOLTA LO IUS SCHOLAE E, DOPO UN BATTAGLIERO RUGGITO, RINCULARE SUBITO A CUCCIA (''NON E' LA PRIORITA'"), E' STATO UN FAVORE FATTO A GIORGIA MELONI, DETERMINATA A SEMINARE ZIZZANIA TRA LE FILE LEGHISTE SPACCATE DA VANNACCI, PER CUI UNA PROPOSTA DI LEGGE PER LA CITTADINANZA AI RAGAZZI CHE COMPLETANO GLI STUDI IN ITALIA, E' PEGGIO DI UNA BESTEMMIA SULL'ALTARE - IL MINISTRO DEGLI ESTERI (SI FA PER DIRE: SUGLI AFFARI INTERNAZIONALI DECIDE TUTTO LA STATISTA DELLA GARBATELLA), UNA VOLTA APPOGGIATO IL BIANCO TOVAGLIOLO SUL BRACCIO, SI E' PRESTATO COSI' A SPARARE UN AVVISO A MATTEO SALVINI: SI PREGA DI NON TIRARE TROPPO LA CORDA, GRAZIE!

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – OGGI DONALD TRUMP CHIAMERÀ VOLODYMYR ZELENSKY E GLI PRESENTERÀ “L’OFFERTA” DI PUTIN: “MAD VLAD” VUOLE IL RICONOSCIMENTO DELLE ZONE ATTUALMENTE OCCUPATE DAI SUOI SOLDATI (OLTRE ALLA CRIMEA, CHE CONSIDERA RUSSA DAL 2014). IL PIANO DEL TYCOON È CONVINCERE L’EX COMICO UCRAINO A DARE L’OK, E POI TORNARE DA PUTIN E FINIRE LA GUERRA. CON UNA SOTTESA MINACCIA: SE, NONOSTANTE LE REGIONI ANNESSE, MOSCA CONTINUASSE IL CONFLITTO, A QUEL PUNTO GLI USA SAREBBERO PRONTI A RIEMPIRE DI ARMI KIEV PER FARE IL CULO A STELLE E STRISCE ALLO ZAR DEL CREMLINO - MA QUANTO CI SI PUO' ANCORA FIDARE DELLE PROMESSE DI TRUMP, VISTE LE CAZZATE CHE HA SPARATO FINORA? 

vincent bollore john elkann andrea pignataro

CHE NELLA TESTA DI JOHN ELKANN FRULLI L’IDEA DI VENDERE “LA REPUBBLICA”, NON È UN MISTERO. GIÀ UN ANNO FA SI SPETTEGOLÒ DI TRATTATIVE A TORINO CON UNA CORDATA DI IMPRENDITORI E BANCHE MILANESI - ELKANN, COSÌ CHIC E COSÌ SNOB, AVREBBE GRADITO LA PRESENZA NELLA CORDATA DI UN NOME INTERNAZIONALE. ED ECCO SPUNTARE L’IMPOSSIBILE: VINCENT BOLLORÉ, PATRON DI VIVENDI E DELLA DESTRA OLTRANZISTA FRANCESE – L’ULTIMA INDISCREZIONE ACCREDITA UNA VOGLIA DI CARTA AL BOLOGNESE ANDREA PIGNATARO, SECONDO MILIARDARIO D’ITALIA - VERO, FALSO, INVEROSIMILE? QUELLO CHE È CERTO È CHE LA CRISI MONDIALE DELL’INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA STA DIVENTANDO UN ‘’DRAMMA ECONOMICO’’, CON MINACCIA DI CHIUDERE LE FABBRICHE STELLANTIS, E LA LINEA ANTI-GOVERNATIVA DI “REPUBBLICA” È UNA FONTE DI GUAI, NON ESSENDO PER NULLA GRADITA (EUFEMISMO) DAI “VENDI-CATTIVI” DELLA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI….

alessandro giuli lucia borgonzoni manuela cacciamani mazzi rampelli giulio base film albatross 2025albatross angelo mellone perla tortora paolo petrecca alma manera

DAGO-CAFONAL! - DAI FRATELLI WARNER DI HOLLYWOOD AI FRATELLI D’ITALIA DI CINECITTÀ, IL CIAK È A DESTRA! - E VOILÀ! DOMANI SUGLI SCHERMI DEL BELPAESE ARRIVA "ALBATROSS", IL NUOVO IMMAGINARIO CAPOLAVORO DI GIULIO BASE, MARITATO TIZIANA ROCCA - ALL’ANTEPRIMA ROMANA, GOVERNO IN PRIMA FILA: TAPPETO ROSSO PER IL MINISTRO GIULI-VO DEL “PENSIERO SOLARE”; AVANTI I DIOSCURI RAI, ROSSI E MELLONE, FATE LARGO AL “GABBIANO SUPREMO” DI COLLE OPPIO, FABIO RAMPELLI, CON MOLLICONE DI SCORTA - NEL FOYER DEL CINEMA SI SBACIUCCHIANO PAOLO PETRECCA, DIRETTORE DI RAI SPORT, E L’AMATA ALMA MANERA - SE LUCIA BORGONZONI TIMBRA IL CARTELLINO PER LA LEGA, A TENERE ALTO IL PENNONE DI FORZA ITALIA C’È MAURIZIO GASPARRI, NEL '70 SEGRETARIO PROVINCIALE DEL FRONTE DELLA GIOVENTÙ – PER I DUE PRODUTTORI, PAOLO DEL BROCCO (RAI CINEMA) E GENNARO COPPOLA (COMPAGNO DI MANUELA CACCIAMANI, PRESIDENTE DI CINECITTA'), ‘STO “ALBATROSS” DI GIULIO BASE DEVE SUSCITARE VERAMENTE “GRANDE ATTENZIONE” VISTO CHE IL 18 GIUGNO SCORSO SAREBBE AVVENUTA UNA PROIEZIONE PRIVATA DEL FILM ALLA PRESENZA DI IGNAZIO LA RUSSA E DI SISTER ARIANNA MELONI…