
“QUANDO HO LASCIATO HOLLYWOOD MI SONO SENTITA FINALMENTE LIBERA” – LA 92ENNE KIM NOVAK RICEVERÀ IL LEONE D'ORO ALLA CARRIERA A VENEZIA E PARLA DEL SUO ADDIO ALLO STAR SYSTEM, SESSANT’ANNI FA: “ERO SOFFOCATA, IMPROVVISAMENTE ERO LIBERA DI ESPRIMERMI SU UNA TELA, E NON ESSERE LA TELA” – AL FESTIVAL SARÀ PRESENTATO IL DOCUMENTARIO “KIM NOVAK'S VERTIGO”, SUL RUOLO CHE L'HA CONSACRATA NELL'IMMAGINARIO COLLETTIVO, IN “VERTIGO” DI ALFRED HITCHCOCK: “CON QUEL FILM "HO AFFRONTATO I MIEI FANTASMI” – LA STORIA D’AMORE NEL 1957 A ROMA CON IL PLAYBOY MARIO BANDINI – VIDEO
il documentario Kim Novak's Vertigo
Paolo Martini per Adnkronos
Sessant'anni dopo aver lasciato Hollywood, Kim Novak, oggi 92enne, torna simbolicamente sul grande schermo. L'attrice statunitense, celebre per la sua interpretazione in "La donna che visse due volte" (Vertigo, 1958) di Alfred Hitchcock, riceverà il Leone d'Oro alla carriera alla Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia, con una cerimonia che si terrà lunedì 1° settembre.
Ma il premio non è l'unico motivo per cui Novak torna a far parlare di sé: a Venezia debutterà anche il documentario "Kim Novak's Vertigo", dedicato alla sua vita e al ruolo che l'ha consacrata nell'immaginario collettivo.
kim novak e james steward - vertigo
In parallelo, è in produzione un film dal titolo "Scandalous", diretto da Colman Domingo, che racconterà la sua relazione con Sammy Davis Jr. "Quando ho lasciato Hollywood, non è stato come se avessi chiuso con la vita", ha dichiarato Novak in un'intervista concessa al New York Times.
"Improvvisamente ero libera di esprimermi su una tela, e non essere la tela". Novak fu una meteora luminosa: in pochi anni passò da "Miss Deepfreeze", volto pubblicitario per frigoriferi, a protagonista in pellicole cult come "Picnic", "Pal Joey" e "L'uomo dal braccio d'oro", entrambi con Frank Sinatra, e naturalmente "Vertigo", film inizialmente sottovalutato ma oggi considerato tra i capolavori assoluti del cinema.
vertigo - la donna che visse due volte - locandina
"Sono una persona molto indipendente", ha raccontato sempre al "New York Times". "Ho bisogno di esprimermi a modo mio, nei miei tempi. Sono disposta a scendere a compromessi, ma non a diventare qualcun altro".
La scelta di abbandonare Hollywood fu dettata dalla delusione e dalla frustrazione. Dopo la morte del potentissimo produttore Harry Cohn nel 1958 - che l'aveva lanciata ma anche ostacolata - i copioni proposti divennero mediocri e l'attrice cominciò a sentirsi "soffocata". "Quando è morto, nessuno sapeva più come dirigere lo studio", ha ricordato. "Era lui che sceglieva i copioni. Dopo, nessuno si prese più la briga di farlo".
Nel 1966 un evento drammatico - una frana che distrusse la sua casa a Los Angeles - la spinse a trasferirsi a Big Sur, e poi a Carmel. È qui che Novak intraprese una nuova vita, lontana dalla recitazione, dedicandosi alla pittura e al salvataggio di animali, due passioni che l'accompagnano ancora oggi nel suo ranch in Oregon.
kim novak e james steward - vertigo
La sua autonomia non è mai piaciuta allo star system. A differenza di Marilyn Monroe - a cui spesso veniva paragonata - Novak non ha mai voluto essere "modellata" dallo studio, né ridotta a semplice oggetto di seduzione.
Un punto sottolineato anche da Alberto Barbera, direttore della Mostra del Cinema: "Questo Leone d'oro celebra non solo il suo lascito, ma anche la sua natura ribelle. Marilyn è diventata vittima del suo successo, mentre Kim ha scelto di ritirarsi, trovando la libertà".
Nel documentario in uscita, diretto da Alexandre O. Philippe, Novak si mette a nudo, non solo come attrice ma come donna che ha dovuto fare i conti con la vulnerabilità. "Con questo film ho potuto tirare fuori tante emozioni", ha detto. "C'erano cose che dovevano essere dette, fantasmi da affrontare. È stata un'occasione per guardare la mia vita da una nuova prospettiva".
Novak non metteva piede in Italia da quando, nel 1957, visse una travolgente storia d'amore con il playboy Mario Bandini, conosciuto a Roma durante la promozione di un film. Allora, dice oggi al "New York Times", fu rapita "dall'accento, dal fascino e da Venezia". "Non volevo più andarmene", ha confessato sorridendo.
"Lo studio dovette mandare qualcuno a riportarmi indietro". Oggi, più di mezzo secolo dopo, torna a Venezia con uno spirito diverso: "Se non fosse per questo riconoscimento, non avrei viaggiato fino in Italia a questa età", ha detto al "New York Times". "Ma è come se una porta si stesse aprendo da sola, senza che io la tocchi. E devo solo andare a vedere cosa c'è dietro".
kim novak
kim novak
kim novak - vertigo
dean martin, ray walston kim novak baciami stupido
kim novak dean martin baciami stupido
kim novak
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