andrea vianello nagela mariella francesco pionati

RAI DI TUTTO, DI PUS - ANDREA VIANELLO NON TRASLOCHERÀ A SAN MARINO. L’EX DIRETTORE DI RADIO1, APPENA DEFENESTRATO PER FAR POSTO A FRANCESCO PIONATI, DICE NO ALLA PROPOSTA DI ROBERTO SERGIO E ATTENDE UNA NUOVA PROPOSTA – DELLO STUOLO DEI TROMBATI INCAZZATI FA PARTE PURE ANGELA MARIELLA: CANDIDATA A TUTTO PRIMA DELLE NOMINE, PARE CHE PER LEI SIA PRONTA LA POLTRONA DELLE RELAZIONI ISTITUZIONALI...

DAGOREPORT

 

andrea vianello foto di bacco

Andrea Vianello non traslocherà a San Marino. L’ex direttore di Radio1 , appena defenestrato da Francesco Pionati, dice no alla proposta di Roberto Sergio e attende ora che gli vengano prospettate altre soluzioni. Una querelle che sarà probabilmente al centro delle domande dei commissari della vigilanza che attendono l’8 giugno il nuovo amministratore delegato della Rai e la presidente Marinella Soldi.

 

angela mariella

Intanto Angela Mariella è su tutte le furie… Non ci sta a fare la parte della trombata. In vista del consiglio di amministrazione Rai del 13 giugno, sta caricando a pallettoni il suo sponsor principale all’interno della Lega, Alessandro Morelli, senatore ex direttore di Radio Padania. Per lei sarebbe pronta la poltrona delle Relazioni istituzionali al posto di Luca Mazza’. Mariella era candidata a tutto: prima al Tg2, poi a Radio1/Giornale Radio. Infine a Rai Sport, ma nella spartizione da manuale Cencelli, è stata abbattuta dal fuoco amico. Salvini le ha preferito Francesco Pionati, del quale si erano perse le tracce da oltre quindici anni: prima senatore, poi deputato e da una decina d’anni sotto traccia alle dirette dipendenze di Alessandro Casarin, capo della Testata regionale.

FRANCESCO PIONATI

 

Il leader del Carroccio salda così un debito di gratitudine: Pionati  con un lavoro certosino lo avrebbe consigliato in tutti questi anni, segnalandogli su cosa e come intervenire nel dibattito politico per ottenere il massimo effetto mediatico, forte della sua esperienza di pastonista al Tg1 (e poco importa se in soli quattro anni l’elettorato del Carroccio  è sceso dal 34 all’8%).

 

Così partirebbe uno sprint a due per la direzione di Isoradio lasciata libera da Mariella: scendono le quotazioni del candidato della prima ora, Ivano Liberati, forte però del suo stretto rapporto con il nuovo amministratore delegato Roberto Sergio. In ascesa quelle di Maria Rita Grieco, vice direttore del Tg2. Il riequilibrio annunciato delle quote rosa e la sponsorizzazione di parte del centro destra sarebbero dalla sua.

Maria Rita Grieco

 

In Viale Mazzini intanto sta facendo storcere il naso a molti, l’atteggiamento del nuovo capo staff dell’amministratore delegato Paola Marchesini, già soprannominata “arrogance”,  affetta - dicono gli addetti ai livori - da iper presenzialismo, in alcuni casi anche fuori luogo.

 

Per donne in ascesa, ce ne sono altre uscite a pezzi dal nuovo assetto organizzativo annunciato da Roberto Sergio nel suo primo Cda. Elena Capparelli non se ne fa una ragione. Il suo Rai play era presentato ovunque come il modello virtuoso della nuova Rai. Oggi le è rimasta soltanto la scatola vuota. Tutti i prodotti saranno gestiti da Maurizio Imbriale nella nuova direzione Contenuti digitali. “Il riequilibrio di genere ai vertici della Rai avverrà in tempi rapidissimi, già con le nomine dei vice direttori”, ha assicurato Roberto Sergio.

paolo del brocco paola marchesini foto di bacco

 

E Pionati gli ha fatto eco annunciando che ne nominerà cinque su sette. Anche se per ora l’unica indiscrezione riguarda Giuseppe Malara, attualmente alla redazione politica del Tg2, in corsa per un posto da vice Pionati . Mentre pare che il nuovo capo degli approfondimenti Paolo Corsini, dopo le indiscrezioni di stampa sulla camicia nera indossata ogni 25 aprile, abbia tolto il girocollo con la croce celtica ostentata per anni a Saxa rubra.

elena capparelli

 

Il nuovo capo del Day time Angelo Mellone, invece, non arretra di un solo passo. Sul suo profilo il soldato con la baionetta ricorda a tutti che è il momento di fare il proprio dovere.

Francesco Pionati federica corsini gennaro sangiuliano foto di bacco (3)elena capparellifederica corsini gennaro sangiuliano andrea vianello foto di bacco (2)

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni matteo salvini adolfo urso abodi giorgetti tajani giorgio armani

UN PO’ PIU’ DI RISPETTO SE LO MERITAVA GIORGIO ARMANI DA PARTE DEL GOVERNO – SOLO IL MINISTRO DELL’UNIVERSITA’, ANNA MARIA BERNINI, HA RESO OMAGGIO ALL’ITALIANO PIU’ CONOSCIUTO AL MONDO RECANDOSI ALLA CAMERA ARDENTE DOVE, TRA SABATO E DOMENICA, SONO SFILATE BEN 16 MILA PERSONE - EPPURE MILANO E’ A DUE PASSI DA MONZA, DOVE IERI ERA PRESENTE AL GP, OLTRE AL VICEPREMIER MATTEO SALVINI, IL MINISTRO DELLO SPORT ANDREA ABODI, SMEMORATO DEL PROFONDO LEGAME DELLO STILISTA CON BASKET, CALCIO, TENNIS E SCI - A 54 KM DA MILANO, CERNOBBIO HA OSPITATO NEL WEEKEND TAJANI, PICHETTO FRATIN, PIANTEDOSI, CALDERONE E SOPRATTUTTO ADOLFO URSO, MINISTRO DEL MADE IN ITALY, DI CUI ARMANI E’ L’ICONA PIU’ SPLENDENTE – E IGNAZIO LA RUSSA, SECONDA CARICA DELLO STATO, DOMENICA ERA A LA SPEZIA A PARLARE DI ''PATRIOTI'' AL DI LA’ DI RITUALI POST E DI ARTICOLETTI (MELONI SUL “CORRIERE”), UN OMAGGIO DI PERSONA LO MERITAVA TUTTO DAL GOVERNO DI CENTRODESTRA PERCHE’ ARMANI E’ STATO UN VERO “PATRIOTA”, AVENDO SEMPRE PRESERVATO L’ITALIANITA’ DEL SUO IMPERO RIFIUTANDO LE AVANCES DI CAPITALI STRANIERI…

giorgia meloni mantovano alfredo giovanbattista fazzolari gian marco chiocci rossi

DAGOREPORT - CHI AVEVA UN OBIETTIVO INTERESSE DI BRUCIARE IL DESIDERIO DI GIORGIA MELONI, PIÙ VOLTE CONFIDATO AI SUOI PIÙ STRETTI COLLABORATORI, DI ARRUOLARE L’INGOMBRANTE GIAN MARCO CHIOCCI COME PORTAVOCE? - IN BARBA ALLA DIFFIDENZA DEI VARI SCURTI, FAZZOLARI E MANTOVANO, FU L’UNDERDOG DE’ NOANTRI A IMPORRE FORTISSIMAMENTE (“DI LUI MI FIDO”) COME DIRETTORE DEL TG1 L’INTRAPRENDENTE CHIOCCI, DOTATO DI UNA RETE RELAZIONALE RADICATA IN TUTTE LE DIREZIONI, DAL MONDO DELLA SINISTRA ALL’INTELLIGENCE DI DESTRA - BEN CONOSCENDO IL CARATTERINO DELL’EX DIRETTORE DE “IL TEMPO” E ADNKRONOS, BEN LONTANO DALLA DISPONIBILITÀ AD ACCETTARE ORDINI E DINIEGHI, OCCORREVA CORRERE AI RIPARI PRIMA CHE LA SGARBATELLA PROCEDESSE ALL’INFELICE NOMINA, FACENDO CIRCOLARE LA VOCE DEL SUO TRASLOCO DALLA DIREZIONE DEL TG1 A BRACCIO MEDIATICO DELLA PREMIER - NEL CASO, SEMPRE PIÙ LONTANO, DI VEDERE CHIOCCI A PALAZZO CHIGI, ALLORA VORRÀ DIRE CHE L’EQUILIBRIO DI POTERI ALL’INTERNO DELLA FIAMMA MAGICA È FINITO DAVVERO IN FRANTUMI...

marcello viola alberto nagel giorgia meloni francesco gaetano caltagirone luigi lovaglio mps mediobanca piazza affari

DAGOREPORT - MEDIOSBANCA! I GIOCHI ANCORA NON SONO FATTI. E LE PREMESSE PER UN FUTURO DISASTRO SONO GIÀ TUTTE SUL TAVOLO - AL DI LÀ DELLE DECISIONI CHE PRENDERÀ LA PROCURA DI MILANO SUL PRESUNTO “CONCERTO” DEL QUARTETTO CALTA-GIORGETTI-LOVAGLIO-MILLERI NELLA PRIVATIZZAZIONE DEL 15% DI MPS, IL PROGETTO TANTO AUSPICATO DA GIORGIA MELONI DI DARE VITA A UN TERZO POLO BANCARIO, INTEGRANDO MPS, BPM E MEDIOBANCA, SI È INCAGLIATO DI BRUTTO: LO VUOLE SOLO FRATELLI D’ITALIA MENTRE FORZA ITALIA SE NE FREGA E LA LEGA E' CONTRO, SAPENDO BENISSIMO CHE L’OBIETTIVO VERO DEL RISIKONE BANCARIO È QUEL 13% DI GENERALI, IN PANCIA A MEDIOBANCA, NECESSARIO PER LA CONQUISTA CALTAGIRONESCA DEL LEONE DI TRIESTE - AL GELO SCESO DA TEMPO TRA CALTA E CASTAGNA (BPM) SI AGGIUNGE IL CONFLITTO DI CALTA CON LOVAGLIO (MPS) CHE RISCHIA DI ESSERE FATTO FUORI PER ‘’INSUBORDINAZIONE’’ - ANCHE LA ROSA DEI PAPABILI PER I NUOVI VERTICI DI MEDIOBANCA PERDE PETALI: MICILLO HA RIFIUTATO E VITTORIO GRILLI NON È INTERESSATO - LA BOCCIATURA DELL’OPERAZIONE DI FITCH, CHE VALUTA MPS CON UN RATING PIÙ BASSO RISPETTO A MEDIOBANCA - LAST BUT NOT LEAST: È SENZA FINE LO SCONTRO TRA GLI 8 EREDI DEL VECCHIO E IL CEO MILLERI, PARTNER DEVOTO DI CALTARICCONE…