beppe caschetto fabio fazio

RAI, DI TUTTO DI PUS! - “MAI PIU’ CASI FAZIO”: LA VIGILANZA CONTRO I CONFLITTI DI INTERESSI DI AGENTI E ARTISTI. LA PROPOSTA VIETA AI CONDUTTORI DI ESSERE ANCHE PRODUTTORI DEI PROPRI SHOW IN RAI. NEL MIRINO ANCHE CASCHETTO&FRIENDS: COMPENSI TRACCIABILI E BASTA ONNIPRESENZA DIETRO LE QUINTE. IL LORO MESTIERE E' NEGOZIARE CONTRATTI 

Paola Pintus per “Tiscali.it”

 

Mai più un "caso Fazio" in Rai: la Commissione parlamentare di Vigilanza per i Servizi Radiotelevisivi ha raggiunto l'accordo all'unanimità sulla votazione di una risoluzione che impegna la Tv pubblica ad adottare "tempestivamente" procedure idonee a "evitare conflitti di interessi nei rapporti con gli artisti e i loro agenti, che possano comportare ingiustificati benefici e sprechi di denaro pubblico". Il documento, che sarà votato oggi in Commissione, contiene dei passaggi rivoluzionari, volti a separare nettamente il ruolo degli agenti di spettacolo da quello degli artisti Rai, superando così il rischio di commistioni improprie.

caschetto littizzetto caschetto littizzetto

 

"Entro novanta giorni dall’approvazione della presente risoluzione", si legge nel testo acquisito in anteprima da Tiscali News, dovranno essere adottate procedure dirette:

-ad escludere che la produzione dei programmi trasmessi dalla Rai sia affidata, anche tramite appalti parziali, a società di produzione controllate e/o collegate ad agenti di spettacolo che rappresentino gli artisti che a qualunque titolo prendano parte ai programmi medesimi;

 

-ad escludere che sia affidata a società di produzione controllate e/o collegate ad artistil’esecuzione, anche tramite appalti parziali, di programmi trasmessi dalla Rai, nei quali gli stessi artisti siano a qualunque titolo presenti e che per questo motivo percepiscano un corrispettivo dalla concessionaria;

 

fabio fazio monica maggioni fabio fazio monica maggioni

- a garantire che l’assistenza dell’agente di spettacolo nei rapporti con la Rai sia limitata alla sola fase delle trattative contrattuali e che si esaurisca con la loro conclusione;

-a escludere che in uno stesso programma possano essere contrattualizzati più di tre artisti rappresentati dallo stesso agente o da altra società di cui l’agente sia socio;

 

-a introdurre nel contratto stipulato con le società di produzione un criterio di compartecipazione ai rischi che commisuri parte del corrispettivo agli obiettivi di share previsti per il programma, in coerenza con la media dello share della rete nella fascia oraria in cui il programma stesso viene collocato;

- a favorire l’individuazione di strumenti idonei a verificare i requisiti di tutelabilità dei format;

 

- a prevedere una distinta fatturazione, con imputazione ad un’apposita voce di bilancio, per i compensi corrisposti agli agenti;

 

L'adozione della risoluzione prende le mosse dall'Atto di indirizzo presentato dal segretario della Commissione di Vigilanza Rai, Michele Anzaldi, all'indomani del rinnovo del contratto "monstre" con Fabio Fazio, che prevedeva, oltre ad un cachet multi milionario, anche la clausola di affidamento della produzione del programma Che tempo che fa ad una società di produzione costituita ex novo e di cui lo stesso conduttore era socio insieme allo storico agente Beppe Caschetto.

fabio fazio palinsesti rai fabio fazio palinsesti rai

 

L'inedita formula, approvata dal Cda Rai quando addirittura la società (poi denominata "L'Officina") non era ancora stata formalmente costituita, sollevava diversi punti interrogativi, il più rilevante dei quali era quello relativo alla mancata partecipazione a una qualsivolgia gara d'appalto col soggetto pubblico contraente, unito al fatto che l'accordo produzione, così come strutturato, consentiva al conduttore di percepire, insieme agli 11,7 milioni previsti dal suo contratto d'ingaggio, la metà dei profitti derivanti dal contratto di produzione in virtù della sua qualità di socio. Rilievi tutti puntualmente esposti da Anzaldi in un esposto all'Anac di Cantone e alla Corte dei Conti, che sulla vicenda hanno aperto dei fascicoli appositi.

 

Ora, con l'approvazione della Risoluzione sul conflitto d'interessi, tutto questo non potrà più succedere.

 

ANZALDIANZALDI

Nel documento in in votazione in queste ore in Vigilanza, sono previste inoltre altre norme relative specificamente al settore delle produzioni cinematografiche. Si stabilisce di "escludere di norma coproduzioni di film finanziate dalla stessa Rai, anche attraverso Rai Cinema, con società di produzioni cinematografiche di cui siano direttamente o indirettamente titolari agenti di spettacolo rappresentanti di artisti legati alla società concessionaria da rapporti contrattuali in essere per altri programmi trasmessi sui canali della stessa Rai" e di riservare, nell’ambito della produzione cinematografica, "una quota di investimenti ai produttori indipendenti".

ROBERTO FICOROBERTO FICO

Ultimi Dagoreport

matteo renzi sergio mattarella elly schlein maurizio landini

DAGOREPORT – IL REFERENDUM ANTI JOBS-ACT PROMOSSO DALLA CGIL DI LANDINI, OLTRE A NON ENTUSIASMARE MATTARELLA, STA SPACCANDO IL PD DI ELLY SCHLEIN - NEL CASO CHE UNA DECINA DI MILIONI DI ITALIANI SI ESPRIMESSERO A FAVORE DELL’ABOLIZIONE DEL JOBS-ACT, PUR NON RIUSCENDO A RAGGIUNGERE IL QUORUM, LANDINI ASSUMEREBBE INEVITABILMENTE UN'INVESTITURA POLITICA DA LEADER DELL'OPPOSIZIONE ANTI-MELONI, EMARGINANDO SIA SCHLEIN CHE CONTE - E COME POTRANNO I RIFORMISTI DEM, I RENZIANI E AZIONE DI CALENDA VALUTARE ANCORA UN PATTO ELETTORALE CON UN PD "LANDINIZZATO", ALLEATO DEL POPULISMO 5STELLE DI CONTE E DE SINISTRISMO AVS DI BONELLI E FRATOIANNI? - A MILANO LA SCISSIONE DEL PD È GIÀ REALTÀ: I RIFORMISTI DEM HANNO APERTO UN CIRCOLO IN CITTÀ INSIEME A ITALIA VIVA E AZIONE. MA BONACCINI DIFENDE ELLY SCHLEIN

sergio mattarella giorgia meloni

DAGOREPORT - L'ARDUO COMPITO DI MATTARELLA: FARE DA ARBITRO ALLA POLITICA ITALIANA IN ASSENZA DI UN’OPPOSIZIONE - IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NON VUOLE SOSTITUIRSI A QUEGLI SCAPPATI DI CASA DI SCHLEIN E CONTE, NÉ INTENDE SCONTRARSI CON GIORGIA MELONI. ANZI, IL SUO OBIETTIVO È TENERE IL GOVERNO ITALIANO DALLA PARTE GIUSTA DELLA STORIA: SALDO IN EUROPA E CONTRO LE AUTOCRAZIE – IL PIANO DI SERGIONE PER SPINGERE LA PREMIER VERSO UNA DESTRA POPOLARE E LIBERALE, AGGANCIATA UN'EUROPA GUIDATA DA FRANCIA, GERMANIA E POLONIA E LONTANA DAL TRUMPISMO - LE APERTURE DI ''IO SONO GIORGIA" SUL 25 APRILE E AFD. MA IL SUO PERCORSO VERSO IL CENTRO E' TURBATO DALLL'ESTREMISMO DI SALVINI E DALLO ZOCCOLO DURO DI FDI GUIDATO DA FAZZOLARI...

francesco micheli

DAGOREPORT - IN UNA MILANO ASSEDIATA DAI BARBARI DI ROMA, SI CELEBRA LA FAVOLOSA CAPITALE DEGLI AFFARI CHE FU: IL CAPITALISMO CON IL CUORE A SINISTRA E IL PORTAFOGLIO GONFIO A DESTRA - A 87 ANNI, FRANCESCO MICHELI APRE, SIA PURE CON MANO VELLUTATA E SENZA LASCIARE IMPRONTE VISTOSE, IL CASSETTO DEI RICORDI: “IL CAPITALISTA RILUTTANTE” È IL DIARIO DI BORDO DELL’EX BUCANIERE DELLA FINANZA CHE, SALITO SULL’ALBERO PIÙ ALTO DEL VASCELLO, HA OSSERVATO I FONDALI OSCURI INCONTRATI NEL MARE MAGNUM INSIDIOSO DELL’ECONOMIA, SOMMERSA E SPESSO AFFONDATA - “IO E LEI APPARTENIAMO A ZOO DIVERSI”, FU IL VATICINIO DI CUCCIA – LUI, UNICO TESTIMOME A RACCOGLIERE LO SFOGO DI EUGENIO CEFIS SU QUEL “MATTO” DI CUCCIA CHE NEL GIORNO DELLE SUE CLAMOROSE DIMISSIONI DA MONTEDISON L’AVEVA ACCOLTO CON UN BEFFARDO: “DOTTORE, PENSAVO VOLESSE FARE UN COLPO DI STATO…”

romana liuzzo

DAGOREPORT! UN MOTO DI COMPRENSIONE PER I TELESPETTATORI DI CANALE5 CHE HANNO AVUTO LA SFORTUNA DI INTERCETTARE LA MESSA IN ONDA DELLO SPOT AUTO-CELEBRATIVO (EUFEMISMO) DEL PREMIO “GUIDO CARLI” - CONFUSI, SPIAZZATI, INCREDULI SI SARANNO CHIESTI: MA CHE CAZZO È ‘STA ROBA? - AGGHINDATA CON UN PEPLO IN STILE “VESTALE, OGNI SCHERZO VALE”, PIAZZATA IN UN REGNO BOTANICO DI CARTONE PRESSATO, IL “COMMENDATORE”  ROMANA LIUZZO REGALA 20 SECONDI DI SURREAL-KITSCH MAI VISTO DALL'OCCHIO UMANO: “LA FONDAZIONE GUIDO CARLI VI SARÀ SEMPRE ACCANTO PER COSTRUIRE INSIEME UN MONDO MIGLIORE”. MA CHI È, LA CARITAS? EMERGENCY? L'ESERCITO DELLA SALVEZZA? - VIDEO!

friedrich merz - elezioni in germania- foto lapresse -

DAGOREPORT – LA BOCCIATURA AL PRIMO VOTO DI FIDUCIA PER FRIEDRICH MERZ È UN SEGNALE CHE ARRIVA DAI SUOI "COLLEGHI" DI PARTITO: I 18 VOTI CHE SONO MANCATI ERANO DI UN GRUPPETTO DI PARLAMENTARI DELLA CDU. HANNO VOLUTO MANDARE UN “MESSAGGIO” AL CANCELLIERE DECISIONISTA, CHE HA STILATO UNA LISTA DI MINISTRI SENZA CONCORDARLA CON NESSUNO. ERA UN MODO PER RIDIMENSIONARE L’AMBIZIOSO LEADER. COME A DIRE: SENZA DI NOI NON VAI DA NESSUNA PARTE – DOMANI MERZ VOLA A PARIGI PER RIDARE SLANCIO ALL’ALLEANZA CON MACRON – IL POSSIBILE ANNUNCIO DI TRUMP SULLA CRISI RUSSO-UCRAINA