LA RAPINA A TOR PIGNATTARA È STATA SU COMMISSIONE, E NASCONDE UNA GUERRA PER IL CONTROLLO DEI ‘MONEY TRANSFER’ - I SOLDI RUBATI A LIA ZHENG NON ERANO PULITI: LA DONNA RACCOGLIEVA CONTANTI DAGLI STRANIERI DEL QUARTIERE GARANTENDO "SPEDIZIONI" IN NERO - PER LE MANI DELLA COPPIA ZHENG PASSAVANO ANCHE 500 MILA € A SETTIMANA: UNA CIFRA CHE FACEVA GOLA E INVIDIA A TUTTI, SOPRATTUTTO ALLA CONCORRENZA…

Di Federica Angeli per "La Repubblica"

La rapina ai coniugi Zeng potrebbe essere stata commissionata. Questo significa che i due marocchini (uno dei quali trovato morto in un casale in via Boccea), il 4 gennaio sono stati mandati da qualcuno a rapinare Lia e Zhou Zeng in via Giovannoli. L'ipotesi, che i carabinieri del comando provinciale non confermano, è iniziata a circolare in ambienti investigativi a poche ore dall´omicidio e oggi sta prendendo corpo. Tanto che pare siano stati addirittura individuati il mandante (un uomo del Bangladesh) e il movente.

Tutto gravita attorno all´attività di money transfer gestita dalla coppia di cinesi di via Bordoni, una stradina che sbuca sulla Casilina, a cento metri dal luogo dell´omicidio. Quel piccolo negozietto di Torpignattara pare che, nell´ultimo anno, raccogliesse tanti soldi: una parte regolarmente denunciata, l´altra, quella più consistente, gestita in nero.

Come Lia Zeng ha ammesso davanti ai carabinieri che l´hanno ascoltata quando era ricoverata in ospedale, aveva mentito sui soldi che nascondeva nella borsa rubata dai due balordi magrebini perché quel denaro non era "pulito". Lia infatti raccoglieva, quotidianamente, contanti da connazionali ma anche da altri stranieri del quartiere, garantendo "spedizioni" in nero, esentasse.

Dalle informazioni raccolte nel quartiere sembra che per il money transfer dei Zeng passassero anche cinquecentomila euro a settimana. Una cifra da capogiro, che faceva gola e invidia a tutti. Soprattutto alla concorrenza.

Ed è proprio uno degli "avversari" il mandante di quella rapina. Disturbare la concorrenza con continui colpi - rapine, furti, scippi - fino a rendere quella coppia di orientali poco affidabile per i clienti che assegnavano loro i soldi, era il piano di chi voleva sostituirsi a loro. In questo modo gli stranieri del quartiere, a poco a poco, sarebbero passati a lui.

Alla luce di questa ipotesi, sulla quale si sta lavorando parallelamente alla ricerca incessante del marocchino sfuggito alla cattura, quella rapina sfociata in omicidio assume contorni inquietanti. Non solo perché porta alla luce una guerra intestina nel sottobosco della città, sconosciuta e dunque ingovernabile per le forze dell´ordine, che nutre crimini.

Ma anche perché chi ha commissionato quel colpo avrebbe potuto coprire nella latitanza dei primi giorni i due killer. E avrebbe potuto persino decidere di consegnare, in cambio di soldi, Mohammed Nasiri, a chi, nella malavita capitolina, gli dava la caccia dal giorno dell´omicidio di Zhou e della piccola Joy.

 

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