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IL RINASCIMENTO DELLA TV ITALIANA - IL ''WALL STREET JOURNAL'' DEDICA UN PAGINONE ALLE SERIE CHE HANNO RIVOLUZIONATO IL PANORAMA TELEVISIVO, DA ''ROMANZO CRIMINALE'' A ''THE YOUNG POPE'' DI SORRENTINO, MEGA-PRODUZIONE DA 45 MILIONI DI DOLLARI CHE STA PER DEBUTTARE SU SKY (E POI NEL RESTO DEL MONDO) - TRA LE PERLE ANCHE 'GOMORRA' E '1992', MENTRE RAI E MEDIASET NON HANNO VOLUTO COMMENTARE...

 

Traduzione dell'articolo di Tobias Grey per il ''Wall Street Journal''

 

WALL STREET JOURNAL RINASCIMENTO TV ITALIANAWALL STREET JOURNAL RINASCIMENTO TV ITALIANA

Il primo episodio della serie televisiva italiana “The Young Pope”  dichiara il suo spirito iconoclasta nel momento in cui il pontefice americano interpretato da Jude Law si accende una sigaretta e ordina una Coca Cola Zero al gusto ciliegia per colazione rifiutandosi di accontentarsi di qualsiasi altra cosa.

 

La serie, in 10 episodi, girata in lingua inglese andrà in onda negli Stati Uniti su HBO il prossimo gennaio, dopo il debutto in Italia prima e nel Regno Unito poi ad ottobre. La produzione di "The Young Pope" è costata circa 45 millioni di dollari, un record di sempre per una serie televisiva Italiana. La nuova serie targata Sky è coprodotta da HBO, dall’italiana Wildside, dalla francese Canal Plus e dalla spagnola Mediapro.

 

Andrea Scrosati, EVP programming di Sky Italia, calcola che nel corso degli anni l’Italia ha sfornato una cinquantina di produzioni televisive su diversi papi e dice: “Ma questa è la prima volta che in Italia viene prodotta una serie che rappresenta il Papa come una figura problematica ricca di umane contraddizioni”.

THE YOUNG POPE 1THE YOUNG POPE 1

 

Il fenomeno è parte di una nuova generazione di serie tv che rompono i paradigmi della tradizione italiana. La svolta c’è stata nel 2008, dichiara Scrosati, con la prima serie televisiva prodotta da Sky Italia, “Romanzo Criminale” che è andato in onda per due stagioni ed è stata esportata in tutto il mondo. Il successo commerciale e di critica di quella serie, che abbraccia ben 25 anni di storia italiana moderna e spazia tra gli anni del terrorismo, dei rapimenti e della corruzione nelle istituzioni, ha aperto la strada a molti altri progetti innovativi.

THE YOUNG POPE 3THE YOUNG POPE 3

 

“Da allora abbiamo iniziato a ricevere centinaia di progetti che erano rimasti chiusi nei cassetti per due decenni – alcuni dei quali estremi per quelli che erano gli standard editoriali tradizionali del nostro paese “ aggiunge Scrosati.

 

Fra questi c’era “The Young Pope”, creato e diretto dal regista premio Oscar Paolo Sorrentino (“La Grande Bellezza”); “Gomorra – La Serie” ispirata dall’omonimo romanzo di del giornalista Roberto Saviano; “1992” un ritratto della corrotta partitocrazia italiana.

Fra le altre serie in lavorazione, troviamo “1993” che riprende la narrazione da dove l’aveva lasciata “1992”; "ZeroZeroZero" basata sul libro di Roberto Saviano sul traffico internazionale di cocaina e “Calciopoli” sullo scandalo di corruzione  che nel  2006 ha coinvolto alcuni top club della serie A.

gomorra  la serie stagione duegomorra la serie stagione due

 

Stefano Bises, uno degli sceneggiatori di "Gomorra," ha dichiarato che negli anni del  governo dell’ex premier Berlusconi sarebbe stato impossibile produrre una serie che puntava i riflettori sui temi più critici del stato italiano. Berlusconi detiene la quota di maggioranza di Mediaset e durante i suoi nove anni di mandato, tra il 1994 e il 2011, ha esercitato anche un forte controllo sulla televisione di stato, la RAI. Nel 2010, Berlusconi criticò il libro di Saviano, Gomorra, oltre ad altre serie televisive, incolpandole di fare pubblicità alla mafia. Sia la RAI che Mediaset si sono rifiutate di fare commenti in merito.

 

miriam leonemiriam leone

Stefano Sordi, uno degli sceneggiatori di "1992" e "1993," afferma che per molti anni i registi cinematografici italiani sono stati osannati come artisti mentre le serie televisive erano considerate “un’arte minore”.

 

 “Il successo di Sky Italia nel mercato globale ha contribuito a cambiare questa percezione (Sky Italia fa parte del gruppo paneuropeo Sky plc, detenuto per il 39% dalla 21st Century Fox, e, fino a giugno 2013, era di proprietà di News Corp., capogruppo del The Wall Street Journal).

 

tea falco 1992tea falco 1992

Traendo ispirazione dai metodi di lavoro americani, i produttori di “Gomorra”, “ZeroZeroZero” e “1992” hanno iniziato a scorgere le opportunità nel realizzare ricerche approfondite e nell’assumere uno staff di scrittori piuttosto che fare affidamento su un unico creatore. “Ci stiamo ancora abituando a lavorare nella stanza degli sceneggiatori” ha detto Sordi.

 

ROMANZO CRIMINALEROMANZO CRIMINALE

Il successo di Sky ha inoltre spinto società cinematografiche italiane come la Leone Film Group a spostarsi nel mercato della televisione. La società, fondata da Sergio Leone e oggi posseduta dai figli Raffaella e Andrea, ha annunciato che quest’anno metterà in produzione due serie TV in lingua inglese. Una di queste è “Colt”, un Western in sei parti, basato sull’ultima trama scritta da Leone prima di morire nel 1989; l’altra è un adattamento in 12 parti di “I Beati Paoli”, un romanzo su una setta segreta considerata precursore della Mafia, pubblicato per la prima volta a puntate nel 1909.

andrea zappia andrea scrosatiandrea zappia andrea scrosati

 

La decisione di girare entrambe le serie in inglese rientra nella strategia della società di trovare coproduttori stranieri. “Le serie italiane non sono più solo eventi locali, ma prodotti da esportare” afferma Raffaella Leone.

 

In passato, le serie TV italiane erano finanziate quasi esclusivamente da reti nazionali, soprattutto dalla Rai, l’emittente televisiva pubblica che ha ormai compiuto 92 anni.

La Rai sta finanziando un adattamento in lingua italiana della saga best seller di Elena Ferrante “L’amica geniale”, di cui inizieranno le riprese il prossimo anno.

RAFFAELLA E ANDREA LEONERAFFAELLA E ANDREA LEONE

 

Secondo Scrosati il  modello di business è cambiato in modo considerevole con “The Young Pope”. “Il dato interessante è che circa l’80% del budget proviene dall’estero, ma il 100% è stato speso in Italia”, ha detto.

 

Ora, la sfida che l’industria deve intraprendere è tenere il passo con la crescente domanda di contenuti. "Il pool di talenti è limitato, perciò dobbiamo far crescere il nostro settore”, ha affermato Bises, che ha collaborato con Saviano a preparare una bozza per la serie basata su “ZeroZeroZero”. “Per molti anni abbiamo smesso di prenderci cura del nostro business.

 

Quello che a cui assistiamo ora è il bisogno di nuove scuole per sceneggiatori, registi e produttori”.

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