
LA ROMA DEI GIUSTI - QUESTO CORAGGIOSO E DIVERTENTE “NOUVELLE VAGUE” DIRETTO DA RICHARD LINKLATER, OMAGGIO E MAKING OF DI UN CAPOLAVORO DEL CINEMA COME “FINO ALL'ULTIMO RESPIRO” DI JEAN-LUC GODARD, ARRIVA AL ROME FILM FEST ASSIEME AI NOSTRI FILM SUL CINEMA DEL PASSATO, I NON COSÌ RICCHI “ANNA” DI E CON MONICA GUERRITORE E “IL GRANDE BOCCIA” DI KAREN DI PORTO – NON SO SE E’ DAVVERO LA RICOSTRUZIONE MIGLIORE CHE SI POSSA FARE OGGI - IL JEAN-LUC GODARD INEDITO CHE VEDIAMO, GUILLAUME MARBECK, È MOLTO DIVERTENTE E FUNZIONA, MA I MAESTRI, COME ROBERTO ROSSELLINI, CHE RUBA GLI AVANZI DEI PANINI E CHIEDE SOLDI, RIPETO, LO TROVO OFFENSIVO. PARODISTICO... - VIDEO
Marco Giusti per Dagospia
Salutato già a Cannes, come uno dei più riusciti esempi di film sul cinema di questi ultimi anni, “Più Midnight in Paris che storia del cinema” (Indiewire). “Meno innovativo di qualsiasi film di Godard, ma offre uno sguardo informato dal di dentro di uno dei momenti fondamentali della storia del cinema” (“The Hollywood Reporter”).
“Se hai visto o non Fino all’ultimo respira non conta. Se ami i film, il cinema e i sognatori che creano tutto questo ti lascerà semplicemente senza fiato” (“Deadline”), questo coraggioso, divertente “Nouvelle Vague” diretto da Richard Linklater, omaggio e making of di un capolavoro del cinema come “Fino all'ultimo respiro” di Jean-Luc Godard, arriva curiosamente al Rome Film Fest assieme ai nostri film sul cinema del passato, i non così ricchi “Anna” di e con Monica Guerritore e “Il grande Boccia” di Karen Di Porto.
Così se avevo da ridere non poco sul Roberto Rossellini che si mangia i tramezzini avanzati e chiede soldi a tutti in “Nouvelle Vague”, cazzo ma quello è Rossellini!?, ma lo paragono oggi al Rossellini-Tommaso Ragno che si scopa Anna Magnani in quel di Cannes, non so chi mi metta più in imbarazzo. E, forse, sono realistici tutti e due. E Tommaso Ragno, inoltre, è un ottimo Rossellini, charmant e scopatore come lo descriveva Fellini, il miglior Casanova possibile.
Ma torniamo a "Nouvelle Vague” di Linklater, grande regista, molto amato dai ragazzi cresciuti con la sua bella trilogia con Julie Delpy e Ethan Hawke. E’ davvero la ricostruzione migliore che si possa fare oggi, mi chiedevo a Cannes e torno a ripetermi adesso? Non so. Perché il Jean-luc Godard inedito che vediamo, Guillaume Marbeck, è molto divertente, e protetto dagli occhiali neri funziona, specialmente nei duetti con Raoul Coutard, il direttore della fotografia "Motore Raoul!" - "Sto girando Jean-Luc".
Jean Seberg e Jean-Paul Belmondo, Zoey Deutsch e Audry Dillon, sono accettabili, anche se la Seberg aveva una grazia malata già allora che non si può ricostruire col trucco e Belmondo un fisico diverso e un atteggiamento guascone anni ’60 che nessun giovane attore possiede. Ma i maestri, come Roberto Rossellini, che ruba gli avanzi dei panini e chiede soldi, ripeto, lo trovo offensivo. Parodistico. Modesto anche Robert Bresson.
Non si trova di meglio da fargli fare che mostrarlo mentre gira "Pickpocket" in metropolitana. Tutti i personaggi di contorno in realtà funzionano bene. Perché li conosci meno o non li conosci crosci. Certo Pierre Rissient l'abbiamo conosciuto (a Salsomaggiore, ricordo, ma Eiko Matsuda aveva un cattivo ricordo di lui), Georges de Beauregard detto Beau-Beau fa ridere, come tutti i produttori nei film d'autore.
Curiosi anche Richard Balducci, press agent qui poi regista modesto, e Josè Benazeraf, poi regista di porno "godardiani". La ricostruzione, ammettiamolo, è precisa e sentita. Ma se tratti così Rossellini qualche dubbio mi viene. Poteva chiamare almeno Tommaso Ragno. Il film alla fine è piaciuto a Cannes, piacerà a Roma, non è stato massacrato come il Godard di Michel Hazanavicius con Louis Garrel, che pure qualcosa di interessante lo aveva. Ma a metà film, capita l'operazione non me ne importava più niente. Esce in Francia l’8 novembre e su Netflix il 14 novembre in tutto il mondo.