CHI HA RUBATO LA RELIQUIA CON DENTRO IL SANGUE DI WOJTYLA? E SOPRATTUTTO, CHE CE FANNO? - DIETRO IL FURTO L’IPOTESI DI UN GRUPPO SATANISTA - ANCHE NEL MAGGIO 2012 SPARÌ, MA FU RITROVATA, UN’ALTRA RELIQUIA COL SANGUE DEL PAPA POLACCO

1 - RUBATA LA RELIQUIA DI WOYTJLA. CACCIA AI SATANISTI
Nino Materi per "Il Giornale"

Come nel film del 2000 di Mazzacurati, La lingua del santo. Antonio (Antonio Albanese) e Willy (Fabrizio Bentivoglio), sono due disgraziati che bene rappresentano l'Italia fallita di oggi. Una coppia di balordi che, tra un furtarello e l'altro, un giorno si trovano casualmente a rubare un'importante reliquia: la lingua di sant'Antonio da Padova.

Ne passeranno di tutti i colori. Esattamente lo stesso destino che toccherà all'Antonio e al Wily (ammesso che siano pure loro in due) che sabato notte hanno trafugato dalla chiesetta di San Pietro della Ienca (L'Aquila), non la lingua, bensì il sangue del santo: San Wojtyla; un santo ancora in pectore , visto che la sua canonizzazione avverrà ufficialmente (insieme a quella di Giovanni XXIII) il prossimo 24 aprile.

La reliquia sparita consiste in un pezzettino di stoffa intrisa di sangue risalente al famoso attentato in piazza San Pietro del 13 maggio 1981 al quale il Papa polacco scampò miracolosamente. L'oggetto venne donato tre anni fa dall'ex segretario particolare di Giovanni Paolo II, cardinale Stanislaw Dzuwisz, per testimoniare la presenza spirituale di Wojtyla in uno dei suoi luoghi prediletti, dove si era fermato speso a meditare, su quello spettacolare paesaggio del Gran Sasso che tanto gli ricordava quello delle sue montagne.

Ieri nel santuario dov'è avvenuto il furto sacrilego ha portato una parola di conforto il vescovo ausiliario dell'Aquila, monsignor Giovanni D'Ercole, che ha rivolto un appello ai ladri: «Restituite la reliquia il più presto possibile».

«La sottrazione del sacro oggetto, insieme a quella di una croce consacrata, anche se eseguito su commissione, non deve far escludere la pista satanica», sostengono all'associazione San Pietro della Ienca; dello stesso avviso è il comitato di volontariato Osservatorio Anti­plagio.

Il giorno del furto, infatti, coincide nel calendario satanico con l'inizio del dominio del demone Volac, evocato dal 25 al 29 gennaio, periodo nel quale rientrano anche il ricordo sacrilego e il risvolto satanico dell'olocausto nazista nella Giornata della Memoria, per preparare il capodanno di Satana che si celebra il primo febbraio.

Secondo gli adoratori del diavolo- spiega il coordinatore dell'osservatorio Antiplagio, Giovanni Panunzio, insegnate di religione - tale data rappresenta la nascita, le origini: quindi in questa fase dell'anno il sangue e la croce sono oggetti emblematici da profanare, sia per la religione cattolica che per quella ebraica. Il mercato dei simulacri religiosi nelle sette sataniche è particolarmente fiorente e i simboli sacri senza un particolare valore artistico, ma unici, come quelli trafugati a L'Aquila, vengono pagati decine di migliaia di euro.

Anche il ricatto e l'eventuale richiesta di un riscatto possono rientrare in quest'ottica criminale. Il furto è stato scoperto - quando si dice la coincidenza - da Franca Corrieri, figlia di Pasquale, fondatore dell'associazione culturale San Pietro della Jenca.

I carabinieri del Comando provinciale dell'Aquila giurano che si tratta di un «furto su commissione». Ma con doppia opzione: messe nere sataniste o gesto sconsiderato da parte di un devoto a Wojtyla che potrebbe aver portato a casa la reliquia perché convinto che il culto «diretto» possa dare maggiori benefici.

Ma non mancano altri punti interrogativi. Perché, ad esempio - con la chiesa senza sistemi di allarme e aperta e incustodita nel corso del giorno- , il furto è stato fatto di notte, forzando l'ingresso? Che si tratti di un tentativo di depistaggio tra sacro e profano? Per ora lo sa solo Dio e il beato Wojtyla.

In attesa di un'illuminazione dall'alto, l'inchiesta della Procura della Repubblica dell'Aquila è per ora contro ignoti. Si confida in qualche santo in paradiso. Intanto è stato ascoltato il parroco Josè Obama che ha scoperto il furto due giorni fa, dando subito l'allarme.

Tra ombre sataniste e fantasmi di fan dell'imminente santo polacco, non si esclude lo zampino di due balordi che forse, a questo punto, si sono già liberati della reliquia.
I loro nomi? Antonio e Willy. O qualcosa del genere...

2 - RUBATA E RITROVATA LA RELIQUIA DI WOJTYLA
Da "il Secolo XIX" del 28 maggio 2012

È stato rubato stamani e ritrovato poche ore dopo un reliquiario che contiene un'ampolla con il sangue del Beato Giovanni Paolo II. La reliquia, sottratta con l'inganno in treno a un parroco che la stava portando da Roma ad Allumiere, un centro della provincia dove doveva essere esposta, è stata ritrovata dalla Polfer di Roma.

Il reliquiario - in bronzo argentato e dorato oabbandonato dai ladri in mezzo a delle sterpaglie pera dello scultore Carlo Balljana - era stato vicino alla stazione di Marina di Cerveteri, a nord di Roma.

Secondo la squadra di polizia giudiziaria della Polfer,si tratta della cosiddetta "copia pellegrina" del reliquiario: l'originale è custodito nella stessa chiesa di Santa Maria dell'Immacolata, nel quartiere di San Giovanni, dove si era recato stamani padre Augusto Baldini, parroco della chiesa Santa Maria Assunta di Allumiere.

«Ho passato cinque ore di agonia - ha raccontato all'Ansa il religioso - la polizia è stata bravissima. Nell'ampolla che si trova all'interno del reliquiario è custodito il sangue prelevato a Papa Wojtyla dopo l'attentato del 13 maggio 1981. Me l'hanno restituito e già domani sarà esposto qui ad Allumiere per il 25esimo anniversario della visita in cui Papa Giovanni Paolo II incoronò la statua della madonna delle Grazie».

 

 

RELIQUIA CON IL SANGUE DI WOYTJLA RELIQUIA CON IL SANGUE DI WOYTJLA GIOVANNI PAOLO II WOJTYLA IN MONTAGNA Giovanni Paolo II WOJTYLA NEI BOSCHI GIOVANNI PAOLO II WOJTYLA SULLA NEVE

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