RUGHETTI: “I RIFERIMENTI ALLA MIA SITUAZIONE PATRIMONIALE SONO INCOMPLETI” - IN ITALIA CIASCUNO AL SUO POSTO: UN BERLUSCONI AI SERVIZI SOCIALI E UNA PICIERNO A FARE LA SPESA

Riceviamo e pubblichiamo:

Lettera 1
Gentile Dagospia
Chiederei la cortesia di poter esercitare il diritto di replica al vostro articolo pubblicato oggi al link http://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/massoneria-sindaci-rito-renziano-oggi-assemblea-soci-ancitel-76316.htm dal titolo "Massoneria dei sindaci di rito renziano" con la pubblicazione di queste mie poche righe.

Il riferimento che fate nel vostro articolo legato alla mia persona è incompleto. Cito solo per brevità che sia Il Fatto in data 24 gennaio 2014 che l'Espresso on line in data 14 marzo 2014 hanno correttamente riportato le informazioni sulle spese riferite alla mia campagna elettorale. I riferimenti per comodità li inserisco a piè pagina in modo che anche voi possiate prenderne visione.

Vorrei cogliere l'occasione nuovamente per chiarire che la mia situazione patrimoniale è da tempo un dato pubblico sul sito della Camera dei Deputati dove si evince che ho restituito la somma di cui ero beneficiario per le donazioni da voi citate per eliminare ogni retro pensiero ed equivoco anche se non era presente nessun conflitto di interesse. La parte eccedente è stata data in beneficienza.

Ultima precisazione ma altrettanto importante, nel rispetto della profonda stima che nutro nei confronti di Marianna Madia che il Ministro non ha bisogno di "ispiratori" come da voi riportato, né tantomeno potrei esserlo io che ispiratore non lo sono per nessuno.
Grazie e buon lavoro
Angelo Rughetti

Il Fatto Quotidiano del 24 gennaio 2014
"Caro Direttore, ho letto con interesse gli articoli del suo giornale riportati alle pagine 2 e 3 a firma dei signori Carlo Tecce e Fabrizio D'Esposito. Il sottoscritto pur non essendo citato nell'articolo viene invece ritratto in una foto, insieme ad una legenda che contiene i contributi liberali ricevuti in occasione della campagna elettorale per le elezioni politiche del 2013, in un chiaro contesto che fa intendere il mio coinvolgimento in quella che sembrerebbe essere una prassi vigente in base alla quale i politici ricevono donazioni per la campagna elettorale (come previsto dalla legge) in cambio di iniziative legislative di favore verso questi finanziatori. In tal senso ci terrei a precisare che usando maggiore attenzione il suo giornale avrebbe potuto accertare che il sottoscritto non ha mai assunto iniziative legislative in favore di soggetti rappresentanti di interessi privati particolari e nessuno dei 100 emendamenti che riportano come prima firma quella del sottoscritto riguardano interessi di carattere generale. Aggiungo infine, che non avendo avuto spese pari alle donazioni ricevute ho restituito una parte consistente e maggioritaria delle donazioni stesse".

L'espresso on line del 14 marzo 2014 (http://espresso.repubblica.it/palazzo/2014/03/11/news/governo-renzi-chi-ha-finanziato-l-elezione-di-ministri-e-sottosegretari-1.156763)
"...L'unica eccezione di rilievo è quella del sottosegretario alla Pubblica amministrazione Angelo Rughetti, che ha ricevuto contributi dai consulenti tributari (l'associazione Ancot), aziende che producono software e servizi proprio per la P.a. (Data Management Human Resourse, Engineering Ingegneria Informatica), società di archiviazione documentale (Sa Documents), di informazioni commerciali (Sistemia) e di edilizia privata (Spqr 2000). In tutto, 47.500 euro. Troppi, visto che Rughetti ne ha utilizzati meno della metà. E così 25 mila li ha restituiti ai finanziatori".

Lettera 2
In Italia ognuno ai propri posti. Un Berlusconi ai servizi sociali e una Picierno a fare la spesa. Un giovanotto Premier ce lo abbiamo già e un allenatore in finale di Champions pure. All'estero.
Tiziano Longhi

Lettera 3
Dago,
come è vero che a volte il silenzio è la soluzione migliore. Il card Bertone ci dice che l'appartamento lo ha ristrutturato ''a sue spese''. Ma la domanda viene spontanea: dove ha preso i (certamente non pochi) soldi? Ma non aveva fatto voto di povertà?
Bye, Luigi A

Lettera 4
Caro Dago,
per piacere puoi chiedere alla Picierno se mi può fare la spesa? In due settimane campa con 80 euro, quindi in un mese gliene bastano 160. A che le servono le migliaia di euro che succhia ogni mese come parlamentare?
Andrea Del Giudice

Lettera 5
Caro Dago,
Dalla stronzata della Picierno si capisce proprio che gli italiani non hanno classe...qua a Firenze, se si portano a giro le russe per una cena anche 200-300€...e nessuno poi si lamenta...
Alessandro

Lettera 6
Gentil Dago,
Donna Marina, la figlia di nonno B., ha bocciato il giovin Renzi : "E' il nuovo che arretra".
Forse, è arrabbiata con Matteino perché non l'ha inclusa tra i beneficiari degli 80 euro mensili...
Ossequi
Pietro Mancini

Lettera 7
Oramai è chiaro che l'ex Cav non molla la presa. Anzi la impugna. E' dato osservare che nonostante il bavaglio imposto da MD per assolvere alla pena egli voglia farsi arrestare ed uscire da Arcore a suon di schiavettoni. Teatrale manovra. Dago lo vedi Silvio ammanettato e libero dal cerchio magico? Cossiga se la ride dall'aldilà. Glielo avrebbe suggerito. Matteuccio accerchiato ed in gabbia. Chi sarà più libero?

Lettera 8
Dago darling, ho appena visto un'intervista di Maxime d'Alemà su France24. Chapeau a lui per il buon francese che parlava e anche per le cose che ha detto. Misurato, diplomatico "à la Mazarin" ... un ottimo prossimo Presidente della Commissione Europea.
Natalie Paav

Lettera 9
Gentile Dago,
ho avuto la sventura di assistere in tv a una seduta di una commissione della Camera. Siccome io sono un po' selvaggio, la mia prima reazione è stata quella di fare irruzione nell'aula dotato di mazza da baseball. Però poi so anche essere umano e ho ripiegato per un'altra soluzione: serrare bene la porta a chiave e impedire a quegli individui inutilmente dotati di facoltà ciarliera di tornare liberi. Avrei anche una terza opzione che mi permetto di suggerire al facondo Renzi, e cioè di sopprimere oltre al Senato anche la Camera, non se ne accorgerebbe nessuno e il Paese ci guadagnerebbe.
Ossequi
M. Valeriani

Lettera 10
Caro Dago,
che il mondo del cinema fosse popolato da "povera gente" "morti di fama" e miseria umana era cosa nota. Hanno voluto comunque ricordarcelo in questi giorni, quando è mancato un ottimo caratterista che aveva lavorato al fianco di molte "mezze calzette" nostrane che probabilmente avranno gioito pensando ad un ...concorrente in meno. Nessuno, tranne il grande e signorile Carlo Verdone ha ricordato l'attore sulla stampa. A bruttiiiiiiii !!!!
FB

Lettera 11
Caro Dago,
ma perchè invece di promettere o minacciare a seconda dei casi un uscita dall Euro, ha perfettamente ragione Zingales quando parla di svalutazioni, rincari e caos fra la gente, oltre agli alti costi eventuali per stato e imprese per rimodulare sulla lira prezzi, bilanci e quant altro, i vari paesi europei dove cresce il movimento antieuro, si accordino per fare tornare la germania al Marco?, le loro esportazioni diverrebero meno competitive rispetto agli altri e i costi sarebbero scaricati su loro, senza contare che vecchi nostalgici del marco esitono pure in germania.
Elledi61

Lettera 12
Caro Dago,
gli appelli del Papa e di Napolitano non sono caduti nel vuoto. Solerti magistrati hanno accolto l'invito a svuotare le carceri aprendo (letteralmente) le porte a criminali e assassini. Ovviamente nel rispetto della giustizia italiana, ovvero, l'omicida semplice sconta 5 anni e poi può uscire (e non rientrare, come preferisce). Il pluriomicida sconta 2 anni (v. sopra). A chi ruba un pezzo di pane per sfamare i figli ergastolo e nessun permesso premio!
Domanda: chi pagherà i costi per ricercare i detenuti "liberati"? I magistrati che si sono dimostrati quantomeno incapaci di fare una giusta valutazione o, come al solito, i cittadini onesti già sommersi dalle tasse?
FB

Lettera 13
Caro Dago,
Non solo il libro della Mazzucco è pietoso e uno psicologo potrebbe dire molto a riguardo, ma la polemica vera è questa: a prescindere dal fatto che il pompino sia tra due uomini, legittimissimo, siamo sicuri che in nome dell'ideologia, qualsiasi essa sia, diventi opportuno parlare di sperma in classe?

Se si fosse voluto difendere l'amore omosessuale si sarebbe parlato di carezze e amore sussurrato, allora si se ne poteva capire l'essenza, affrontare un tema importante. Ma di pompini e liquidi opalescenti su internet se ne vedono a miliardi, i ragazzini non hanno bisogno di questo, ma di un'educazione all'amore e al rispetto, che non si ottiene sbattendo in faccia magari a ragazze pudiche (c'e' anche il diritto a non sentirsi pronte a fare pompini a destra e a manca e a ingoiare tutto senza sentirsi dare delle omofobe, oppure no?).

Poi gentilmente, sempre parlando di diritti, l'illuminata preside suggerisca un testo in cui s'insegna bene anche il cunnilingus, così per la parita' dei diritti.
Mio nonno diceva, comunque, che chi fa buon sesso non ha bisogno di parlarne (o di scriverne). A buon intenditor.
Giulia

Lettera 14
Morto Peppino Amato, fuggito l'ultimo De Laurentis in America, i sindacati hanno proditoriamente occupato il posto dei produttori cinematografici, realizzando una fiction sull'originalissimo tema della precarietà: Equilibri precari. Carrozzoni ricolmi di incredibili personaggi, di cui non si conosce altra attività che quella di campare coi pubblici denari, i sindacati restano ormai quasi gli unici produttori nel mercato dello spettacolo, organizzatori parassiti di concertoni gratuiti, le cui spese, ricadono sull'intera collettività.

La CGIL produce fiction con Panariello, dimenticando totalmente la propria vocazione originale: tutelare il lavoro e i lavoratori. Ma Silvio docet, c'è più ritorno d'immagine a fare filmetti, piuttosto che allargare le tutele a chi non le ha.
Gloria Capsicum

 

ANGELO RUGHETTI NICOLA CAPUTO PINA PICIERNO BERLUSCONI BADANTE BERLUSCONI AI SERVIZI SOCIALI BERLUSCONI AI SERVIZI SOCIALI Beppe Grillo al termine dellincontro con Matteo Renzi b f b fc f ac b e c ac RENZI f d f e ac ed c grillo RENZI-DALEMALUIGI ZINGALES NAPOLITANO E PAPA FRANCESCO BERGOGLIO FOTO LAPRESSE

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