L’ULTIMO CAPOLAVORO DI CARAVAGGIO? LO SCAZZO SUI 100 DISEGNI MISTERIOSAMENTE RITROVATI - PERLE INDIMENTICABILI, TIPO: “NON SAPEVA FARE LE MUCCHE” - RISSA TRA BERNARDELLI CURUZ, UNO DEGLI AUTORI DELLA RICERCA, E MARCO VALLORA DE “LA STAMPA” CHE BOLLAVA DI FARLOCCO LA SCIENTIFICITÀ DELLO STUDIO CHE ATTRIBUISCE I DISEGNI ALL’ARTISTA - IL VIDEO...

1 - IL VIDEO DELLA RISSA TRA MAURIZIO BERNARDELLI CURUZ E MARCO VALLORA
Da "IlMessaggero.it"
http://vid.ilmessaggero.it/?vid=49852


2 - IL CARAVAGGIO VILIPESO DAI SUOI SBANDIERATORI
Marco Vallora per "la Stampa"

Continuano le polemiche sull'attribuzione a Caravaggio dei cento disegni del Castello Sforzesco. L'altro ieri a Leno l'incontro organizzato da Maurizio Bernardelli Curuz e Adriana Conconi Fedrigolli si è risolto in uno scontro, anche aspro, con il critico de «La Stampa». Che qui espone le sue ragioni.

Al di là dell'imbarazzante clima da sotto-asta televisiva e le blobbatissime aggressioni fisiche, che dimostrano i pochi argomenti scientifici a disposizione, cosa si è potuto portar via di realmente «scientifico» dalla presentazione dei 100 disegni 100 di Caravaggio, in quel luogo calcolatamente sperduto che è Leno?

1. Che Caravaggio (tutto è registrato) non sapeva fare le mucche (avendone viste poche) e dunque preferiva metter in primo piano, maschilista!, l'asino.

2. E che ogniqualvolta nel Fondo Peterzano si manifestano, al presentatarm, dei disegni «sporchi e pittorici» e di «spolvere» quello, zac, non può esser altro che Caravaggio. Vidimato! soprattutto se è poi anche «sformatiello» (non è un piatto tipico casertano).

Caravaggio vilipeso, curiosamente dai suoi stessi sbandieratori, perché ripete sempre gli stessi errori, zuccone (con quanto mamma ha sborsato al suo maestro!) mentre siffatto handicap si tramuta, per miracolo, in una «griffe» attributiva (mai pensato a un copista maldestro?). Al di là del clima-conferenza show, il dramma vero è che giracchia per il mondo un ebook (che si paga 27 euro ma non si scarica, per ora Amazon ha preso le distanze: «Se volete vi ridiamo i soldi», stile Mi manda Raitre) in cui un «mucchietto di disegni» (sic) di un nobilissimo Fondo viene strombazzato urbi et orbi (davvero) con un'attribuzione assodata e incontrovertibile che però nessuno storico attendibile ha condiviso, anzi, solo beffe & lazzi!

Mentre vige la sana regola dell'«attribuzione proposta», non certo della sicumera autoconferitasi, come in una confessione in odore di Mamma Ebe. Il corredo «scientifico» per farcire questi genericissimi «avvicinamenti» d'immagini (ruotati al computer come-facomodo, siam mica retrogradi noi, che stiam a badare alle filigrane!): «Basta con le stronzate dei caravaggeschi»; «Ma se ne vada dalla sua Mina Gregori!» (come se fosse un insulto); «Ma che volete, che Caravaggio nella scuola media del Paterzano si girasse i pollici sulla pancia?» (tutti sic, sic!) argomenti densi e probanti, da convegno ruzantiano.

E poi, sublime: «Non siamo noi che lo diciamo, ma è Caravaggio che si rivela» come a Medjugorje. Sì, non si può che sorridere amari, come Franti, ottenendo quale prova attributiva il colore degli occhi d'un ritratto (ricordate il cantante nero con gli occhi cerulei, sbugiardato per le lenti a contatto?).

Ma è l'ossidazione del tempo? I restauri? I confronti? No, varda 'sti manieristi che fan occhi verdi e blu per piaser a Baudelaire e svelarsi così ebookCaravaggiosi! Mentre nel cocktail d'immagini spicca un bignami di copie accademiche di leonardeschi, luineschi, Tanzi da Varallo, Guidi Reni, Procaccini, Cerani & C.


3 - CARAVAGGIO SARÀ LEI!...
Alessandro Madron per il "Fatto quotidiano"

Un abbaglio, una speculazione o una sensazionale scoperta? La riserva sulle cento "nuove" opere di Caravaggio non può ancora essere sciolta. La notizia dell'attribuzione di disegni, studi e schizzi giovanili a Michelangelo Merisi ha fatto il giro del mondo, destando tanto la curiosità dei profani quanto l'indignazione del mondo accademico. Dopo le polemiche che nei giorni scorsi hanno accompagnato quello che secondo i suoi scopritori è un clamoroso scoop, ieri, in un clima decisamente infuocato, è stato presentato alla stampa il lavoro di ricerca condotto da Maurizio Bernardelli Curuz e Adriana Conconi Fedigrolli sul giovane Caravaggio.

I due storici dell'arte, concedendosi qualche escandescenza, hanno esposto la loro tesi nelle sale di Villa Badia a Leno non prima, però, di aver dato lettura ad un comunicato di autodifesa. Le opere in questione sarebbero state prodotte durante il periodo che un giovanissimo Merisi ha passato nella bottega del Peterzano: "È impossibile pensare che Caravaggio non abbia mai prodotto nulla nel suo periodo da apprendista - ha spiegato Bernardelli Curuz - è come dire che oggi un bambino va a scuola e non fa esercizi di matematica. Caravaggio sotto la guida di Peterzano ha certamente prodotto delle opere che poi sono rimaste nella bottega e che oggi ritroviamo nel fondo. Di queste opere, di questi esercizi, il giovane Caravaggio ha conservato memoria e le ha riproposte nella sua produzione matura".

Ed è proprio dal confronto tra questi disegni e le opere note del pittore lombardo, che l'equipe di studiosi ha cercato di dimostrare la propria tesi. Il lavoro è stato condotto accostando fisicamente i disegni giovanili (quelli ricavati tra i circa mille custoditi nel Fondo Peterzano) con dei brani della produzione del Caravaggio. Nei confronti sono stati messi in evidenza tratti, vicinanze, somiglianze che, sempre stando alla tesi degli autori della scoperta, dovrebbero bastare da soli ad attribuire con certezza la paternità dei disegni.

Tratti comuni che si individuano ad esempio in errori ricorrenti, come nel caso di un piede tozzo e non particolarmente ben riuscito o nel muso di una mucca tutt'altro che zoologicamente perfetta. Elementi che, per quanto affascinanti e capaci di accendere la fantasia dei più, non hanno convinto la comunità accademica per via della totale mancanza di prove scientifiche e certe in grado di confermarli.

Anche durante la conferenza stampa di ieri non è mancato chi ha voluto esprimere scetticismo. In particolar modo è stato il professor Marco Vallora, docente all'Università di Urbino a bollare come "ridicole" le tesi di Conconi Fedigrolli e Bernardelli Curuz. E non se le sono certo mandate a dire. La presentazione è stata infatti più volte interrotta da siparietti da Bar Sport, con tanto di plateali uscite di scena (e marce indietro) da parte del relatore. Vallora, reo di aver sorriso di fronte all'illustrazione di una delle prove a supporto della tesi, è stato apostrofato da un furente Curuz.

Che si è alzato di scatto dalla sedia dirigendosi con fare minaccioso verso il pubblico (poi si è scusato), puntando il dito contro il suo detrattore, invitandolo a lasciare la sala: "Il suo sorriso denota pregiudizio, esca da qui! non sta rispettando questa casa". Vallora, stoico, ha mantenuto la posizione, rincarando la dose: "Quello che io rilevo come non scientifico è di dare per certo che è Caravaggio quando non ci sono dei confronti, non ci sono delle prove stilistiche. Oggi ho visto delle gradevoli vicinanze di immagini che però sono generiche, non mi dicono che è Caravaggio".

Al termine della presentazione Bernardelli Curuz ha nuovamente ribadito la bontà dell'operato del proprio team, puntualizzando di non avere alcuna utilità da difendere, ma di aver agito nel solo interesse della storia dell'arte: "Questa non è un'operazione con finalità di lucro. L'unica ragione era quella di esplorare un mondo sconosciuto con dei disegni che rinviano con certezza al Caravaggio. Sarà il tempo a giudicare".

Dei tanti dubbi sorti attorno al lavoro degli studiosi non è ancora stato sciolto quello relativo al modo in cui sono potuti entrare in contatto con le opere. Sicuramente hanno ricevuto "in maniera completamente legale" la riproduzione digitale dei disegni del fondo Peterzano, ma non si è capito se e in che modo abbiano potuto vedere e toccare con mano gli originali.


4- L'ARTE DI CREARE IL NULLA A TAVOLINO
Tomaso Montanari per "il Fatto Quotidiano"

Se c'è ancora un motivo per perder tempo con la galattica bufala caravaggesca, è che essa mette a nudo gli ingranaggi del bufalificio. Il modello è quello dell'arte contemporanea: dove, da decenni, un ‘artista' si crea a tavolino, dal nulla. Come lì non conta nulla la qualità, qua non conta nulla la ricerca: la responsabile del Gabinetto disegni del Castello Sforzesco ha detto che non ha mai visto i due ‘scopritori' studiare le opere. Quel che invece conta davvero è la comunicazione: i contatti, i lanci, gli eventi, gli scandali e perfino le risse. E se il contemporaneo è, da tempo, materia più da pierre che da critici o storici dell'arte, siamo sulla buona strada perché la stessa fine la faccia la storia dell'arte antica.

Caravaggio, ormai, è più di là che di qua. Negli scorsi mesi, una campagna martellante ha accreditato l'attribuzione di una seconda Medusa. Basta guardarla per capire che è una copia, più tarda e comunque ottusa, di quella celeberrima degli Uffizi. Ma la società di comunicazione Once-Extraordinary Events l'ha lanciata in modo assai efficace, anche grazie alla disponibilità di storici dell'arte ‘ottimisti'. E i risultati sono stati clamorosi. In una puntata di "Chi vuol esser milionario", Gerry Scotti ha chiesto quale soggetto fosse stato dipinto da Caravaggio una sola volta: la concorrente ha indicato ("senza l'ausilio di alcun aiuto", narrano le cronache) la Medusa degli Uffizi.

E aveva perfettamente ragione: ma il ‘pubblico a casa' è insorto, perché la campagna promozionale era stata tanto pervasiva che tutti sapevano che esisteva un'altra Medusa. Il finale tragicomico è stato che, nella puntata successiva, Scotti si è dovuto scusare. È istruttivo sapere che Once ha curato anche la recente sfilata di moda agli Uffizi, ed è l'"agenzia di riferimento territoriale che supporta la ricerca" della Battaglia di Anghiari brandita da Matteo Renzi. Masai agli Uffizi, Caravaggio finti, Leonardi immaginari: tutto fa brodo in un marketing per cui l'arte figurativa è "carne da cannone", come scriveva Roberto Longhi. In un paese in cui si fa fatica a spiegare perché i monumenti danneggiati da un terremoto non debbano essere abbattuti con la dinamite, tutto questo non è solo un errore: è un crimine.

 

LA SECONDA MEDUSA DI CARAVAGGIO O BUFALA Maurizio Bernardelli Curuz E adriana conconi fedrigolli L ORIGINALE CARAVAGGIO jpegDISEGNI DI CARAVAGGIO O BUFALA DISEGNI DI CARAVAGGIO O BUFALA jpegDISEGNI DI CARAVAGGIO O BUFALA jpegDISEGNI DI CARAVAGGIO O BUFALA jpegDISEGNI DI CARAVAGGIO O BUFALA jpegCARAVAGGIO DISEGNO CUSTODITO NEL FONDO PETERZANO AL CASTELLO SFORZESCO jpegCARAVAGGIO DISEGNO CUSTODITO NEL FONDO PETERZANO AL CASTELLO SFORZESCO jpegIL FALSO SANTAGOSTINO DI CARAVAGGIO

Ultimi Dagoreport

giuseppe conte elly schlein matteo ricci giorgia meloni francesco acquaroli

DAGOREPORT - COME E' RIUSCITO CONTE, DALL’ALTO DEL MISERO 5% DEI 5STELLE NELLE MARCHE, A TENERE IN OSTAGGIO IL PD-ELLY? - L'EX ''AVVOCATO DEL POPOLO'' È RIUSCITO A OTTENERE DALLA "GRUPPETTARA CON L'ESKIMO" LE CANDIDATURE DI ROBERTO FICO IN CAMPANIA E PASQUALE TRIDICO IN CALABRIA, E SENZA SPENDERSI GRANCHE' PER MATTEO RICCI. ANZI, RIEMPIENDO I MEDIA DI DISTINGUO E SUPERCAZZOLE SULL’ALLEANZA (“NON SIAMO UN CESPUGLIO DEL PD”) – IL PIU' MADORNALE ERRORE DEL RIFORMISTA RICCI E' STATO DI FAR SALIRE SUL PALCO L'"ATTIVISTA" DEL NAZARENO, AGITANDOSI PER GAZA ANZICHE' PER UNA REGIONE CHE LA GLOBALIZZAZIONE HA IMPOVERITO LE INDUSTRIE (SCAVOLINI, TOD'S, ETC.), LA DISOCCUPAZIONE E' ARRIVATA E I MARCHIGIANI SI SONO SENTITI ABBANDONATI - VISTO IL RISCHIO-RICCI, E' ARRIVATA LA MOSSA DA CAVALLO DELLA DUCETTA: ''ZONA ECONOMICA SPECIALE'' E UNA PIOGGIA DI 70 MILIONI DI AIUTI...

al-thani netanyahu trump papa leone bin salman hamas

DAGOREPORT – STASERA INIZIA LA RICORRENZA DI YOM KIPPUR E NETANYAHU PREGA CHE HAMAS RIFIUTI IL PIANO DI PACE PER GAZA (ASSEDIATO IN CASA DALLE PROTESTE E DAI PROCESSI, PIÙ DURA LA GUERRA, MEGLIO È). NON A CASO HA FATTO MODIFICARE LAST MINUTE IL TESTO RENDENDOLO PIÙ DIFFICILE DA ACCETTARE PER I TERRORISTI CHE, A LORO VOLTA, INSISTONO SU TRE PUNTI: UN SALVACONDOTTO PER I CAPI; UN IMPEGNO A CREARE LO STATO DI PALESTINA; IL RITIRO DELL’ESERCITO ISRAELIANO, ANCHE DALLA ZONA CUSCINETTO – PRESSING FORTISSIMO DI VATICANO, ONU E PAESI ARABI PER CHIUDERE L'ACCORDO – EMIRI E SCEICCHI INFURIATI PER IL RUOLO DI TONY BLAIR, CHE BOMBARDÒ L’IRAQ SENZA MAI PENTIRSI – L’UMILIAZIONE DI “BIBI” CON LA TELEFONATA AL QATAR: L’EMIRO AL THANI NON HA VOLUTO PARLARE CON LUI E HA DELEGATO IL PRIMO MINISTRO – L’OBIETTIVO DEI “FLOTILLEROS” E L’ANTISEMITISMO CHE DILAGA IN EUROPA

luca zaia matteo salvini roberto vannacci

IL CORAGGIO SE UNO NON CE L'HA, MICA SE LO PUO' DARE! LUCA ZAIA, ETERNO CACADUBBI, NICCHIA SULLA CANDIDATURA ALLE SUPPLETIVE PER LA CAMERA: ORA CHE HA FINALMENTE LA CHANCE DI TORNARE A ROMA E INCIDERE SULLA LEGA, DUELLANDO CON VANNACCI E SALVINI CONTRO LA SVOLTA A DESTRA DEL CARROCCIO, PREFERISCE RESTARE NEL SUO VENETO A PIAZZARE QUALCHE FEDELISSIMO – SONO ANNI CHE MUGUGNANO I “MODERATI” LEGHISTI COME ZAIA, FEDRIGA, GIORGETTI, FONTANA MA AL MOMENTO DI SFIDARE SALVINI, SE LA FANNO SOTTO...

elly schlein tafazzi

DAGOREPORT: IL “NUOVO PD” DI ELLY NON ESISTE - ALIMENTATA DA UN'AMBIZIONE SFRENATA, INFARCITA SOLO DI TATTICISMI E DISPETTI, NON POSSIEDE L'ABILITÀ DI GUIDARE LA NOMENKLATURA DEL PARTITO, ISPIRANDOLA E MOTIVANDOLA - IL FATIDICO "CAMPOLARGO" NON BASTA PER RISPEDIRE NELLE GROTTE DI COLLE OPPIO L'ARMATA BRANCA-MELONI. NELLE MARCHE IL PD-ELLY SUBISCE IL SORPASSO DELLE SORELLE D'ITALIA - QUELLO CHE INQUIETA È LO SQUILIBRIO DELLA DUCETTA DEL NAZARENO NELLA COSTRUZIONE DELLE ALLEANZE, TUTTO IN FAVORE DI UN'AREA DI SINISTRA (M5S E AVS) IN CUI LEI STESSA SI È FORMATA E A CUI SENTE DI APPARTENERE, A SCAPITO DI QUELLA MODERATA, SPAZIO SUBITO OCCUPATO DALLA SCALTRISSIMA DUCETTA DI VIA DELLA SCROFA, CHE HA LANCIATO AMI A CUI HANNO ABBOCCATO LA CISL E COMUNIONE E LIBERAZIONE - CHE ELLY NON POSSIEDA VISIONE STRATEGICA, CAPACITÀ DI COMUNICAZIONE, INTELLIGENZA EMOTIVA, PER FRONTEGGIARE IL FENOMENO MELONI, E' LAMPANTE - OCCORRE URGENTEMENTE, IN VISTA DELLE POLITICHE 2027, RISPEDIRE ELLY SUI CARRI DEI GAY-PRIDE, PUNTANDO, DOPO LE REGIONALI D'AUTUNNO, SU UNA NUOVA LEADERSHIP IN SINTONIA COI TEMPI TUMULTUOSI DI OGGI

raoul bova beatrice arnera

DAGOREPORT: RAOUL, UN TRIVELLONE ''SPACCANTE''! - DAGOSPIA PIZZICA IL 54ENNE BOVA ATTOVAGLIATO ALL'ORA DI PRANZO AL RISTORANTE “QUINTO”, A ROMA, IN COMPAGNIA DELLA FASCINOSA TRENTENNE BEATRICE ARNERA, CON CUI RECITA NELLA FICTION “BUONGIORNO, MAMMA”, ATTUALMENTE IN ONDA SU CANALE5 – GLI AVVENTORI DEL RISTORANTE NON HANNO POTUTO FARE A MENO DI NOTARE L'AFFETTUOSA INTIMITÀ TRA I DUE ATTORI: BACI GALEOTTI, ABBRACCI E CAREZZE FURTIVE FINO A UN INASPETTATO E IMPROVVISO PIANTO DI BOVA – DOPO LO SCANDALO DEGLI AUDIO PICCANTI INVIATI A MARTINA CERETTI, DIFFUSI DA FABRIZIO CORONA, CHE HANNO TENUTO BANCO TUTTA L’ESTATE, ORA QUEL MANZO DI BOVA SI RIMETTE AL CENTRO DELLA STALLA…

beatrice venezi

DAGOREPORT: VENEZI, IL "MOSTRO" DELLA LAGUNA – COME USCIRANNO IL MINISTRO "GIULI-VO" E IL SOVRINTENDENTE COLABIANCHI DAL VICOLO CIECO IN CUI SONO FINITI CON L’INSOSTENIBILE NOMINA DELLA “BACCHETTA NERA”? – IL “DO DI STOMACO” DEGLI ORCHESTRALI DEL TEATRO LA FENICE HA RICEVUTO LA SOLIDARIETÀ DEI PIÙ IMPORTANTI TEATRI LIRICI, DA LA SCALA DI MILANO AL SAN CARLO DI NAPOLI: CHE FARE? – CHISSÀ SE BASTERÀ LA MOSSA ALL’ITALIANA DI “COMPRARSI” LE ROTTURE DI COJONI COL VIL DENARO, AUMENTANDO LO STIPENDIO DEGLI ORCHESTRALI? – L’ARMATA BRANCA-MELONI DEVE FARE I CONTI NON SOLO CON IL FRONTE COMPATTO DEL MONDO SINDACALE LIRICO, MA ANCHE CON I 48MILA VENEZIANI RIMASTI A SOPRAVVIVERE NELLA CITTÀ PIÙ FATALE DEL MONDO. ABITUATI AD ALTI LIVELLI DI DIREZIONE D’ORCHESTRA, DA ABBADO A CHUNG, I LAGUNARI SONO SCESI SUL PIEDE DI GUERRA CONTRO LO SBARCO DELL’”ABUSIVA” VENEZI (I LAVORATORI DELLA FENICE HANNO ORGANIZZATO UN VOLANTINAGGIO CONTRO LA BIONDA VIOLINISTA)E GIULI E COLABIANCHI FAREBBERO BENE A RICORDARSI CHE I “VENESIAN” SONO POCHI MA IRRIDUCIBILI: I PRINCIPI NON SI COMPRANO. COME SI È VISTO NELLA LORO VITTORIOSA GUERRA CONTRO IL PASSAGGIO DELLE GRANDI NAVI DA CROCIERA NEL CUORE DELLA CITTÀ…- VIDEO