1. SAN ROBERTO RIBOOM! SUPERATO IL MURO DEI 10 MILIONI (266MILA) DI SPETTATORI (38,32) 2. IERI, AVEVA CONQUISTATO ALLA FEDE CRISTIANA 9 MILIONI 104 MILA ANIME (33,23 PER CENTO) 3. GRAMELLINI: “LE RAGIONI DI QUESTA PERFORMANCE SONO ALMENO QUATTRO E FINISCONO TUTTE CON LA À. QUALITÀ, PREVEDIBILITÀ, RARITÀ E (ASSENZA DI) PUBBLICITÀ. L’ALTRA SERA ABBIAMO ASSISTITO ALL’ESPERIMENTO DI UNA TV DI MASSA NON CONCEPITA PER I CONSUMATORI, MA PER LE PERSONE. UNA TV DI SERVIZIO PUBBLICO. CHE IDEONA” 4. BENIGNI FA SPROFONDARE GIANNINI AL 4.40% E FLORIS 3.88% SI AVVICINA SEMPRE DI PIU’

1. EFFETTI BENIGNI

Massimo Gramellini per “la Stampa

 

roberto benigni i 10 comandamenti 9roberto benigni i 10 comandamenti 9

Qualsiasi esperto di tv avrebbe spiegato a Benigni che, se c’è una cosa che non funziona in televisione, è parlare di un argomento troppo serio per due ore consecutive senza lo straccio di un ospite, di un’immagine o di un colpo di scena e con l’aggravante di un fondale marroncino alle spalle.

 

Curve ASCOLTI I Dieci comandamentiCurve ASCOLTI I Dieci comandamenti

Ma Roberto deve essersi dimenticato di interpellarlo e così ha conquistato nove milioni di spettatori con un monologo sui Dieci Comandamenti. Le ragioni di questa performance sono almeno quattro e finiscono tutte con la à. Qualità, prevedibilità, rarità e (assenza di) pubblicità. 
 

La qualità del Benigni affabulatore è indiscutibile. In un Paese dove gli intellettuali pensano che per esseri seri occorra essere pesanti, e invece finiscono per essere soltanto noiosi, quell’uomo conosce la formula della leggerezza e di come coniugarla con la profondità. Poi, se da giovane era eversivo e lo guardavi pregustando o temendo l’imprevedibile, con gli anni si è tramutato in un’istituzione rassicurante e consolatoria, esattamente ciò di cui ha bisogno un pubblico televisivo stremato dagli scandali gratuiti e dalle provocazioni volgari.

roberto benigni i 10 comandamenti 7roberto benigni i 10 comandamenti 7

 

Nemmeno Benigni, però, riuscirebbe a essere Benigni tutti i giorni. Nell’era delle emozioni e distrazioni seriali, per attrarre l’attenzione degli altri occorre offrirgli qualcosa di raro e di eccezionale. Un evento, possibilmente non interrotto ogni venti minuti da un filotto dispersivo di pubblicità. L’altra sera abbiamo assistito all’esperimento di una tv di massa non concepita per i consumatori, ma per le persone. Una tv di servizio pubblico. Che ideona.

 

 

2. L’ARCIVESCOVO FORTE: QUEL SILENZIO DI BENIGNI É SCRITTO NELLA BIBBIA

Gian Guido Vecchi per il “Corriere della Sera

 

roberto benigni i 10 comandamenti 6roberto benigni i 10 comandamenti 6

«Mi ha colpito molto quel silenzio, quando Benigni ha chiesto di fare silenzio. Dio non è nel vento, nel terremoto o nel fuoco, si legge nel racconto dell’esperienza di Elia sul monte Oreb, nel capitolo 19 del primo libro dei Re, ma Dio si avvicina in ciò che di solito viene tradotto come “brusio di vento sottile”. Nel testo ebraico della Bibbia l’espressione in realtà è qol demamah daqqah , che alla lettera significa “voce di silenzio sottile”. Si vede che Benigni ha fatto uno scavo esegetico. Quell’invito al silenzio è un segno di come abbia affrontato con serietà il testo dell’Esodo». 
 

roberto benigni i 10 comandamenti 5roberto benigni i 10 comandamenti 5

L’arcivescovo Bruno Forte, scelto dal Papa come segretario speciale del Sinodo sulla famiglia e confermato da Francesco anche per il prossimo, è uno dei massimi teologi contemporanei: per dire, l’unico studioso non di lingua tedesca ad aver ricevuto il «premio di teologia alla carriera» a Salisburgo, sorta di Nobel della disciplina. Anche lui era uno degli oltre nove milioni di persone che hanno seguito su Raiuno la prima serata dello spettacolo sui Dieci Comandamenti. 
 

Che impressione ne ha tratto, eccellenza? 
«Molto positiva. Il grande rischio, parlando dei comandamenti, era di cadere da una parte nel moralismo e dall’altra nella banalità. E invece, con stile e simpatia, Benigni è riuscito a trasmettere contenuti alti e a far capire che lì viene rivelato il destino dell’uomo, che in quelle parole siamo in gioco noi. Non si tratta insomma di una legge in senso aggressivo, di una prigione, ma al contrario del presupposto per essere davvero liberi. La Legge di Dio ci rende liberi!». 
 

roberto benigni i 10 comandamenti 4roberto benigni i 10 comandamenti 4

Ma si può fare uno spettacolo divulgativo senza svilire il contenuto del testo sacro? 
«Se si evita la superficialità, sì. Non è facile, ma mi è parso che Benigni ci sia riuscito. Il messaggio è passato in maniera forte, senza rendere banale il senso della trascendenza: Mosé si trova davanti il roveto ardente e lì c’è Dio che parla all’uomo e così rivela l’uomo all’uomo, dice le condizioni per realizzare in pienezza la nostra umanità. Un messaggio che credo abbia raggiunto tutti, credenti e non credenti, e questo è molto importante». 
 

E perché sono importanti quei dieci secondi di silenzio? 
«Perché hanno messo in luce che Dio ci ha parlato pure nell’assenza di parole. La Bibbia non è solo libro della parola di Dio ma anche del Suo silenzio. André Neher, ne L’esilio della Parola , ha mostrato come la Bibbia sia il libro nel quale Dio parla innumerevoli volte nel silenzio, con la semplice eloquenza della prossimità, con la sua vicinanza all’uomo». 
 

roberto benigni i 10 comandamenti 3roberto benigni i 10 comandamenti 3

C’è chi ha osservato che faceva meno ridere... 
«Io distinguerei tra la comicità che cerca di strappare una risata a tutti i costi senza andare oltre, e il sorriso o il riso che nascono dalla simpatia, proprio nel senso del “sentire con”, della prossimità. La Bibbia è anche il libro del sorriso e del riso di Dio. Il nome Isacco significa letteralmente “Dio sorride”.

 

roberto benigni i 10 comandamenti 2roberto benigni i 10 comandamenti 2

È una costante del testo biblico. Il sorriso che nasce quando non si sta né troppo in basso, confusi con il mondo, né troppo in alto, in una lontananza remota, ma si resta accanto: il Dio biblico è questo, un Dio vicino, trascendente e protagonista della storia, Figlio eterno e Verbo fatto carne. Il messaggio più bello della Bibbia è che ci mostra questo Dio vicino». 
 

Si evangelizza anche così? 
«Io penso che questo spettacolo sia stato un canale straordinario di evangelizzazione. Ha mostrato il volto del Dio biblico come amico vicino, amabile, affidabile: e questa è evangelizzazione. Evangelizzare non può essere solo l’opera dei tecnici o dei “professionisti”, ma di chiunque prenda sul serio il compromettersi di Dio con l’uomo». 
 

roberto benigni i 10 comandamenti 13roberto benigni i 10 comandamenti 13

A chi ha nostalgia del Benigni irriverente, che direbbe? 
«Col tempo, per grazia di Dio, tutti quanti maturiamo e possiamo crescere in profondità e vera umanità!». 
 

 

roberto benigni i 10 comandamenti 8roberto benigni i 10 comandamenti 8

 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ignazio la russa

DAGOREPORT - LA RISSA CONTINUA DI LA RUSSA - L’ORGOGLIOSA  CELEBRAZIONE DELL’ANNIVERSARIO DELLA FONDAZIONE DEL MOVIMENTO SOCIALE, NUME TUTELARE DEI DELLE RADICI POST-FASCISTE DEI FRATELLINI D'ITALIA, DI SICURO NON AVRÀ FATTO UN GRANCHÉ PIACERE A SUA ALTEZZA, LA REGINA GIORGIA, CHE SI SBATTE COME UN MOULINEX IN EUROPA PER ENTRARE UN SANTO GIORNO NELLE GRAZIE DEMOCRISTIANE DI MERZ E URSULA VON DER LEYEN - DA MESI 'GNAZIO INTIGNA A FAR DISPETTI ALLE SORELLE MELONI CHE NON VOGLIONO METTERSI IN TESTA CHE A MILANO NON COMANDANO I FRATELLI D'ITALIA BENSI' I FRATELLI ROMANO E IGNAZIO LA RUSSA – DALLA SCALATA A MEDIOBANCA ALLA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA, DAL CASO GAROFANI-QUIRINALE ALLO SVUOTA-CARCERI NATALIZIO, FINO A PROPORSI COME INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI DI ‘’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ E IL MAGNATE GRECO IN NOME DELLA LIBERTÀ D’INFORMAZIONE – L’ULTIMO DISPETTUCCIO DI ‘GNAZIO-STRAZIO ALLA LADY MACBETH DEL COLLE OPPIO… - VIDEO

brunello cucinelli giorgia meloni giuseppe tornatore

A PROPOSITO DI…. TORNATORE – CRISI DEL CINEMA? MA QUALE CRISI! E DA REGISTA TAUMATURGO, NOBILITATO DA UN PREMIO OSCAR, CIAK!, È PASSATO A PETTINARE IL CASHMERE DELLE PECORE DEL SARTO-CESAREO CUCINELLI - MICA UN CAROSELLO DA QUATTRO SOLDI IL SUO “BRUNELLO IL VISIONARIO GARBATO”. NO, MEGA PRODUZIONE CON UN BUDGET DI 10 MILIONI, DISTRIBUITO NELLE SALE DA RAI CINEMA, ALLIETATO DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON TAX CREDIT DI 4 MILIONCINI (ALLA FINE PAGA SEMPRE PURE PANTALONE) E DA UN PARTY A CINECITTA' BENEDETTO DALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI - ET VOILÀ, ECCO A VOI SUI GRANDI SCHERMI IL “QUO VADIS” DELLA PUBBLICITÀ (OCCULTA) SPACCIATO PER FILM D’AUTORE - DAL CINEPANETTONE AL CINESPOTTONE, NASCE UN NUOVO GENERE, E LA CRISI DELLA SETTIMA ARTE NON C’È PIÙ. PER PEPPUCCIO TORNATORE, VECCHIO O NUOVO, È SEMPRE CINEMA PARADISO…

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…