sangalli giovanna venturini

SANGALLI DA COMBATTIMENTO: “LA SEGRETARIA MENTE” -IL PRESIDENTE DI CONFCOMMERCIO RESPINGE LE ACCUSE DI MOLESTIE, IL SUO LEGALE VA ALL’ATTACCO DELLA DONNA: “DICE IL FALSO PER FINI PERSONALI”- E DENUNCIA UN COMPLOTTONE CHE SAREBBE STATO ORCHESTRATO DAL DG RIVOLTA LIVENZIATO IN TRONCO DA SANGALLI - LA DONNA SMENTISCE LA RELAZIONE CON L’EX DIRETTORE GENERALE DELL’ASSOCIAZIONE MA…- LA FOTO DEL BACIO

Giuseppe Guastella per corriere.it

 

 

 

«Mente» Giovanna Venturini, «mente» dicendo di essere stata molestata da Carlo Sangalli quando era la sua segretaria negli uffici romani della presidenza della Confcommercio. A sostenerlo senza mezzi termini è il legale di Sangalli, l’avvocato Domenico Aiello, che accusa la signora di dire il falso «per fini personali», inserita in un complotto orchestrato dal direttore generale dell’associazione, Francesco Rivolta, che un mese fa è stato licenziato in tronco da Sangalli.

 

Sono molto decisi i toni con i quali Aiello interviene in quello che pare un romanzo fatto di veleni, accuse e controaccuse al vertice di una organizzazione potentissima che raccoglie 700 mila aziende. Lo fa con una nota in difesa di Sangalli dopo che il Corriere della Seraha pubblicato un’intervista in cui Giovanna Venturini ribadisce di essere stata molestata sessualmente tra il 2011 e il 2012 e di aver poi subito mobbing fino a quest’anno dopo che era stata trasferita nell’ufficio di Rivolta.

 

carlo sangalli 2

La richiesta di dimissioni

La vicenda è esplosa quando è venuto fuori che tre vice presidenti di Confcommercio a giugno avevano chiesto a Sangalli di dimettersi per ragioni «etico-morali». Il retroscena erano le accuse della signora Venturini alla quale Sangalli ha donato 216 mila euro con un atto notarile firmato sei mesi prima alla presenza di Rivolta. L’anziano presidente (81 anni) ha risposto che non c’era motivo per lasciare la poltrona su cui siede dal 2006 e che non comprendeva di cosa si parlasse.

 

Un mese fa ha querelato Rivolta, Venturini e i tre vice per estorsione e diffamazione ed ha chiesto il sequestro dei 216 mila euro che aveva donato. Nella querela ci sarebbero quelle che la difesa Sangalli è convinta siano le prove della relazione sentimentale tra Rivolta e la Venturini (smentita da entrambi) che avrebbe giocato un ruolo decisivo nel presunto complotto.

 

Le foto con Rivolta

carlo sangalli 1

I due sono stati pedinati da investigatori privati incaricati da Sangalli il quale, dopo che aveva firmato dal notaio alla presenza di Rivolta, aveva cominciato a sospettare di essere stato vittima di una macchinazione. Rivolta e Venturini sono stati fotografati mentre passeggiano per strada, entrano ed escono dall’abitazione romana di Rivolta o sono al ristorante oppure (alle 23,07 del 15 febbraio scorso) si scambiano un «affettuoso e prolungato bacio sulla bocca».

 

giovanna venturini

Al Corriere della Sera la signora ha dichiarato che al più potrebbe trattarsi di «un bacio di saluto sulle guance» con una persona con la quale non aveva una relazione ma solo un forte legame di stima e di amicizia. Aiello dice di voler «evitare ingiusti processi di piazza», come Sangalli che, infatti, fino ad ora ha «mantenuto un riserbo assoluto». La tesi è che Sangalli è vittima di «un attacco ingiustificato e infamante», di un caso montato «per annullare alcune precise responsabilità e deviare l’attenzione in vista del prossimo consiglio confederale». Il riferimento è alla seduta del 14 novembre dove sarà di scena la resa dei conti tra le truppe pro e contro il presidente.

 

L’eco del #metoo

giovanna venturini la donna che ha accusato carlo sangalli di averla molestata

Un quadro in cui Giovanna Venturini, ripete l’avvocato Aiello, mente. «Ogni parola, ogni atteggiamento, ogni presunta ricostruzione è frutto di un disegno preciso e premeditato. Nulla è genuino», dice accusando la ex segretaria di «distorcere la realtà utilizzando la nobiltà e la forza di alcune battaglie (#metoo, ndr) per coprire condotte meschine». Lo avrebbe fatto nell’intervista, con la famiglia e con «tutte le donne» quando ha detto di essere stata molestata sessualmente.

francesco rivolta ex dg confcommercio

 

«Non so dire se sia pienamente consapevole e responsabile» di essere strumentalizzata e perché, o «se solo abbia accettato le evidenti utilità per essere strumento di altri individui interessati al potere», conclude l’avvocato convinto com’è che la signora abbia detto il falso anche in questi giorni, al lavoro, dato che era in malattia mentre veniva intervistata. Al Corriererisulta che non era in ufficio per uno stress psico-fisico.

 

 

 

La segretaria che accusa Sangalli aveva una tresca con il suo avversario

 

fabio amendolara per la Verità

carlo sangalli

 

Le passeggiatine serali a braccetto attorno a Largo di Torre Argentina, le cenette intime in ristoranti esclusivi accompagnate da bollicine con tanto di ricevute consegnate a Confcommercio per il rimborso. E abbracci. E baci, sulla bocca. Come due fidanzati. Ingressi e uscite da una casa in Piazza Cenci che dal detective che ha filmato e fotografato tutto viene indicata come l' abitazione di Francesco Rivolta, ex direttore generale di Confcommercio. E protagonista del fotoromanzo, allegato alla querela presentata il 5 ottobre dal presidente di Confcommercio Carlo Sangalli, per chiedere ai magistrati di Monza di accertare il presunto ricatto da sex gate, insieme a Giovanna Venturini, già segretaria del presidente e poi stretta collaboratrice del direttore. Le foto esclusive che La Verità è in grado di mostrare sono state mandate da Sangalli in Procura insieme a molte altre, che verranno pubblicate su Panorama in edicola mercoledì 14 novembre. «Ma quali labbra», aveva cercava di liquidare la Venturini, intervistata ieri dal Corriere della Sera.

sangalli

«Forse un bacio di saluto sulle guance». Le foto la smentiscono in modo perentorio.

appostamentiAnche la casa di Rivolta, nella versione della Venturini, si trasforma in «un' abitazione di Confcommercio» che gestiva «per il direttore generale».

E nella quale, però, sarebbe entrata, come attestano le indagini commissionate da Sangalli - ad esempio - l' 11 gennaio 2018. Quella sera l' investigatore annota anche: «Ristorante rimborsato Casa Coppelle per due», più un «bacio sulla bocca» poco dopo la mezzanotte del 12 gennaio. Ossia tra i due bonifici (il primo da 100.000 euro, che risale al 22 dicembre e il secondo da 116.000, del 19 gennaio) disposti dal presidente dopo aver firmato un accordo dinnanzi al notaio.

sangalli

Il detective, infatti, dà «evidenza della stabile relazione affettiva e di frequentazioni costanti a ogni ora del giorno e della notte e in diverse località, tra Rivolta e Venturini» nello stesso periodo della presunta estorsione. «Ho avuto evidenza», spiega Sangalli nella sua querela, «di incontri privati ed effusioni tra i due nel periodo di massima intensità delle richieste estorsive». Il giorno 1 febbraio i due sono di nuovo a casa Rivolta alle 19.06, poi al solito ristorante di Casa Coppelle. Il 15 marzo fanno una passeggiatina alle 19.30, entrano a casa Rivolta alle 19.58. Fanno una puntatina al solito ristorante e alle 22.41 si scambiano, annota l' investigatore, ancora «un bacio sulla bocca». Il 5 aprile solita uscita: casa Rivolta alle 17.18, due passi e foto di coppia verso la mezzanotte. E così anche il 10 maggio: ristorante Casa Coppelle e bacio.

carlo sangalli

Per questo l' avvocato Domenico Aiello, legale del presidente di Confcommercio, ritiene che dietro alle accuse nei confronti del suo assistito ci sia «un disegno preciso e premeditato» architettato dalla ex segretaria che, secondo l' avvocato, «mente» su tutto e «punta a distorcere la realtà per finalità personali e per coprire condotte meschine».

giustificazioni La donna si difende: «Per me era come un padre», ha raccontato la Venturini al Corriere della Sera, aggiungendo che «alla fine del 2010 si trasformò». Sangalli insomma, stando alla sua versione, cominciò a molestarla. Ma lei non denunciò. Si infilò, invece, oltre un anno dopo (4 aprile 2012) nell' ufficio del suo principale con il telefonino acceso in modalità telecamera. E cominciò a lamentarsi: «Io non posso più lavorare per lei (...) perché questa situazione mi sta creando veramente disturbi psicologici». Il suo capo sembrò non capire: «Quale situazione?». E lei partì all' attacco: «Questa qui nostra, nostra nel senso queste, queste cose un po', queste attenzioni, queste cose io non riesco presidente...». Sangalli le chiese di rimanere al suo posto e lei rispose: «Presidente anche un mese fa, si ricorda avevamo detto basta». A quel punto Sangalli chiuse il discorso dicendo che sarebbe andato a confessarsi.

carlo sangalli

l' intrigoFu Rivolta, poi, a parlare con il numero uno della Confederazione dei commercianti di quell' argomento scottante. Per la Venturini era Sangalli a volere il dg come «mediatore». Sangalli, invece, scrive nella querela: «Mi è nota la parte avuta da Rivolta». Il ruolo del dg sarebbe questo: «Non terzo, amico e mediatore ma regista occulto di una sorprendente macchinazione ai miei danni, al solo fine di indurmi alle dimissioni e al pagamento di cospicui importi a favore della dipendente con cui aveva una frequentazione costante da tempo». Il direttore generale, a fine 2017, avrebbe offerto sempre lo stesso consiglio al suo presidente: «Pagamento e dimissioni».

venturini rivolta

Doppia versione, diametralmente opposta, anche su tutto il resto. Per la Venturini «Sangalli voleva chiedere scusa, risarcire il danno con una regalia e dare le dimissioni». Sangalli, invece, sostiene che Rivolta gli avrebbe fatto firmare in bianco la lettera con cui avrebbe dovuto salutare Confcommercio.

giovanna venturini

L' avvocato Aiello lascia intravvedere una pastetta occulta per far fuori Sangalli: «Non so dire se la signora sia pienamente consapevole e responsabile dell' utilizzo e degli scopi, o se solo abbia accettato le evidenti utilità per essere strumento di altri individui interessati al potere». Di una cosa, invece, si dice certo: «Della cronica e temeraria condotta menzognera della signora, che guarda caso l' altro giorno, sempre mentendo, ha giustificato l' assenza dal lavoro per malattia per prepararsi adeguatamente, make up incluso, all' intervista giornalistica». E alla fine cala l' asso: «Prima, però, ha cancellato il profilo Facebook nel quale erano visibili i messaggi e le sollecitazioni del dg».

Sangalli Carlo

 

Ultimi Dagoreport

elly schlein pina picierno stefano bonaccini giorgio gori lorenzo guerini giuseppe conte pd

NAZARENO, ABBIAMO (PIU’ DI) UN PROBLEMA - L’ASSEMBLEA PD DI DOMANI RISCHIA DI TRASFORMARSI IN UN BOOMERANG PER SCHLEIN: I DELEGATI DISERTANO, A RIDOSSO DI NATALE, NESSUNO SPENDE SOLDI E TEMPO PER VENIRE NELLA CAPITALE AD ASCOLTARE UNA RELAZIONE SENZA DIBATTITO – LA MOSSA DEI PRETORIANI DI ELLY PER SCONGIURARE LA SALA VUOTA ED EVITARE IL CONFRONTO IMPIETOSO CON MELONI CHE CONTEMPORANEAMENTE FARA’ IL PIENO A ATREJU – SORGI: “BONACCINI ENTRERA’ IN MAGGIORANZA MA SE I RIFORMISTI NON DOVESSERO RICEVERE RASSICURAZIONI SULLE LISTE ELETTORALI, IL RISCHIO DI UNA EVENTUALE SCISSIONE, SI FAREBBE PIÙ CONCRETO…”

ignazio la russa theodore kyriakou pier silvio berlusconi giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT - LA TRATTATIVA DI ELKANN PER LA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRECO THEO KYRIAKOU STA SCOMBUSSOLANDO IL GOVERNO MELONI E DINTORNI - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” VEDE DI BUON OCCHIO LA TRANSIZIONE ELLENICA E SALVINI HA BEN GRADITO LA PROSPETTIVA CHE IL GRECO ANTENNATO SISTEMI PER LE FESTE I “COMUNISTI” DI ‘REPUBBLICA’ E ‘STAMPA’, PER FORZA ITALIA C’È STATO IL VEEMENTE INTERVENTO DEL ‘’PRESIDENTE IN PECTORE’’ DEL PARTITO, PIER SILVIO BERLUSCONI, CHE VEDE IN KYRIAKOU UN COMPETITOR PERICOLOSISSIMO, ALFIERE DI QUEL CAPITALISMO DI STAMPO LIBERISTA, PER NULLA “LIBERAL”, CHE PREDICA IL PRIMATO DELL’ECONOMIA SULLA POLITICA - COSI', DIMENTICANDO IL SUO ATTIVISMO IN GERMANIA PER CREARE UN GIGANTE EUROPEO DELLA TV COMMERCIALE, L’EREDE DEL BISCIONE NON HA TROVATO DI MEGLIO CHE RISPOLVERARE LA BANDIERINA DELL’ITALIANITÀ (“CHE UN PEZZO DI STORIA DELL'INFORMAZIONE DEL NOSTRO PAESE VADA IN MANI STRANIERE UN PO' DISPIACE’’) - MA IL COLPO DI SCENA ARRIVA DAL CO-FONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA E SECONDA CARICA DELLO STATO, IGNAZIO LA RUSSA, QUANDO SI È DICHIARATO DISPOSTO A FARE DA INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI “COMUNISTI” DI GEDI E IL GRECO USURPATORE (ULTIMA USCITA DELLA GUERRIGLIA DI ‘GNAZIO IN MODALITÀ ''LA RISSA'' CONTRO LA DITTATURA DELLE SORELLE MELONI...)

2025agnoletti

CAFONAL ''AGNOLETTI & TORTELLONI'' – AL CIRCOLO CANOTTIERI ANIENE, PER IL PARTY DI “JUMP COMUNICAZIONE” DI MARCO AGNOLETTI, EX PORTAVOCE DI RENZI, E "SOCIAL COM" DI LUCA FERLAINO, UNA MARIA ELENA BOSCHI IN MODALITA' PIN-UP SI PRESENTA CON LA SUA NUOVA FIAMMA, L'AVVOCATO ROBERTO VACCARELLA, CHE QUI È DI CASA (SUA SORELLA ELENA È LA COMPAGNA DI MALAGÒ, GRAN VISIR DEL CIRCOLO DELLA “ROMA BENISSIMO”) – UN GRAN MISCHIONE ALLA ROMANA DI DESTRA E SINISTRA E TIPINI INTERMEDI HA BRINDATO AL NATALE, STARRING: LUCIO PRESTA, PEPPE PROVENZANO, ANTONELLA GIULI, FITTIPALDI, ALESSIA MORANI, FAUSTO BRIZZI, PAOLO CORSINI, NELLO MUSUMECI, SIMONA SALA, ALBERTO MATANO, SALVO SOTTILE, MYRTA MERLINO E MARCO TARDELLI, MICHELA DI BIASE, ITALO BOCCHINO, LAURA TECCE CON VESTITUCCIO SBRILLUCCICANTE CHE NON AVREBBE SFIGURATO AL MOULIN ROUGE, GIORGIA CARDINALETTI IN LOVE... 

alfredo mantovano papa leone xiv italia agenti servizi segreti

OGGI ALLE 11 ALFREDO MANTOVANO E I VERTICI DELL’INTELLIGENCE ITALIANA SONO STATI RICEVUTI IN UDIENZA DA PAPA LEONE XIV, A CITTÀ DEL VATICANO – SARANNO PRESENTI I COMPONENTI COPASIR, IL DIRETTORE GENERALE DEL DIPARTIMENTO DELLE INFORMAZIONI PER LA SICUREZZA (DIS), VITTORIO RIZZI, I DIRETTORI DELLE AGENZIE INFORMAZIONI E SICUREZZA ESTERNA (AISE), GIOVANNI CARAVELLI, E INTERNA (AISI), BRUNO VALENSISE. È LA PRIMA VOLTA DI UN PAPA TRA GLI SPIONI (DI CERTO NON E' LA PRIMA VOLTA DI SPIE INTORNO A UN PAPA...) - PREVOST: "MAI USARE INFORMAZIONI PER RICATTARE" (SI VEDE CHE L'INTELLIGENCE NON È IL SUO FORTE)

brunello cucinelli giorgia meloni mario draghi massimiliano di lorenzo giuseppe tornatore nicola piovani

DAGOREPORT - L’AUTO-SANTIFICAZIONE DI BRUNELLO CUCINELLI È COSTATA CARA, NON SOLO AL “SARTO CESAREO” DEL CACHEMIRE, MA ANCHE ALLE CASSE DELLO STATO - IL CICLOPICO DOCU-FILM “IL VISIONARIO GARBATO”, DIRETTO DAL PREMIO OSCAR GIUSEPPE TORNATORE E BATTEZZATO CON TANTO DI PARTY ULTRACAFONAL IN UNO STUDIO DI CINECITTÀ ALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI, È COSTATO LA SOMMETTA DI 9.987.725 MILIONI DI EURO. DI QUESTI, I CONTRIBUTI RICEVUTI DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON IL MECCANISMO DEL TAX CREDIT RAGGIUNGONO LA CIFRA DI 3.955.090 MILIONI - DA PARTE SUA, PEPPUCCIO TORNATORE AVREBBE INTASCATO 2 MILIONI PER LA REGIA E 500 MILA PER SOGGETTO E SCENEGGIATURA – A PRODURLO, OLTRE A BRUNELLO STESSO, LA MASI FILM DI MASSIMILIANO DI LUDOVICO, CHE IN PASSATO HA LAVORATO SPESSO CON IL PRODUTTORE MARCO PEROTTI, COINVOLTO NEL CASO KAUFMANN (FU LUI A INOLTRARE LA DOMANDA DI TAX CREDIT PER IL FILM “STELLE DELLA NOTTE” DEL FINTO REGISTA-KILLER) - IL MONUMENTO A SE STESSO GIUNGE AL MOMENTO GIUSTO: DUE MESI FA, UN REPORT DI ''MORPHEUS RESEARCH'' ACCUSO' L'AZIENDA DI CUCINELLI DI VIOLARE LE SANZIONI UE ALLA RUSSIA…