NESSUNO MI PUO CRITICARE - SANTORO FINISCE NELLA BLACK LIST DI BEPPEMAO E IL TELEMASANIELLO CONTRATTACCA: “SE GRILLO CONTINUA CON I TONI ILLIBERALI LO RIPAGHEREMO CON LA STESSA MONETA”

1-LA NUOVA FAIDA A 5 STELLE - OSPITA CRITICHE A BEPPE COSÌ L' "AMICO" SANTORO SUBISCE LA GOGNA GRILLINA
Giuseppe Pollicelli per "Libero"

(...)ha dei tratti ben precisi e riconoscibili, sintetizzabili in due parole: mancata piaggeria. Puoi adularli, lodarli,difenderli, appoggiarli quanto vuoi, Beppe e il Movimento 5 Stelle,ma la prima volta che osi -magari senza nemmeno volerlo -modificare un po' lo spartito, e produrti in qualcosa di diverso dal sostegno indiscriminato, loro ti si rivoltano contro con la rapidità e la spietatezza di un serpente corallo.

Lo ha provato sulla sua pelle, da ultimo,Michele Santoro, uno che di ostilità verso i pentastellati proprio non può essere accusato. Eppure lo "sgarro"di cui è colpevole il conduttore di Servizio pubblico, agli occhi dei grillini, è stato così grave da far meritare a Michele l'equivalente di una pubblica gogna, ovvero la menzione in "Giornalista del giorno", una rubrica del blog di Grillo il cui titolo va necessariamente inteso (visto in che modo il M5S considera la categoria dei giornalisti) come "Citrullo del giorno" se non "Delinquente del giorno".

L'empia azione compiuta da Santoro è consistita nel dare la parola, durante la puntata di Servizio pubblico andata in onda giovedì scorso, a Mirko Lami, un operaio della Lucchini che ha accusato Grillo di essersi recato a Piombino solo per fare campagna elettorale in vista delle elezioni Europee, senza avere alcuna idea su come aiutare in concreto i lavoratori dell'acciaieria in crisi. A parte che i grillini, se sul serio fossero per la libertà d'espressione come dicono, non dovrebbero scandalizzarsi - come invece stanno facendo - per il fatto che Lami abbia potuto manifestare le sue opinioni, la cosa che più colpisce è che Santoro tali opinioni non le ha avallate affatto.

In diretta, anzi, appariva palese il suo disagio, proprio perché nei programmi da lui condotti le critiche a Grillo sono evento raro. E difatti il vignettista Vauro, storico collaboratore di Michele, per bastonare i pentastellati ha scelto in queste ore un'altra trasmissione de La7, L'aria che tira, dove ha dichiarato che nel M5S si avverte «una gran puzza di fascismo ».

Quando Lami ha affermato che Grillo «parla senza conoscere », invece, subito Santoro si è affrettato a spiegare nei particolari la ricetta suggerita da Beppe per tutelare i lavoratori piombinesi, ossia il reddito di cittadinanza; quando Lami si è permesso una battuta («E gli operai che non lavorano intanto che fanno? Se ne vanno a mangiare a Marina di Bibbona?»), tosto Santoro ha replicato: «Questa è una polemica, non una risposta!»;

quando Lami ha precisato che «qui nessuno pensa che sia colpa di Grillo se l'altoforno chiude», immediatamente Santoro ha chiosato: «E ci mancherebbe!». Risposte che, a ben vedere si potrebbero considerare degne di un militante grillino. Ma di ciò, a Grillo e adepti, poco importa: il solo avere dato la parola a Lami, per giunta un ex candidato del Pd alle elezioni politiche del 2008, viene considerato un gesto imperdonabile.

Peggio: un tradimento. Ed ecco quindi arrivare le metaforiche ma comunque dolorose randellate di Paola L., la grillina veronese che, nella rubrica "Giornalista del giorno", ha scritto: «Perché tutto quell'accanimento contro Grillo? Perché tacciare Grillo di essere lì per fare campagna elettorale? (...) Triste, molto triste assistere a trasmissioni faziose come quella di ieri sera ed ancora più triste che i cittadini che insieme potrebbero cambiare il Paese non si sveglino e puntino il dito sull'unica forza politica che colpe non ne ha».

Una reazione così virulenta da avere spiazzato, forse, persino i redattori del Fatto Quotidiano (testata anch'essa tutt'altro che antipatizzante di Grillo), i quali, ieri, hanno impiegato un bel po' di tempo prima di decidersi a dare, sul loro sito, la notizia dell'attacco a Santoro da parte del blog grillino.

Forse temevano la durezza dei commenti che, sul sito medesimo, sarebbero apparsi contro l'amico Michele, e che infatti sono giunti puntuali: da «Se a voi sta bene questo tipo di giornalismo, continuate pure a farvi prendere per il sedere» a «Mi auguro che nella prossima puntata di Servizio pubblico, finanziata anche dal sottoscritto lo scorso anno (uno dei centomila), Santoro faccia pubblica ammenda».

A forza di ammiccare alla faziosità dei 5 Stelle, del resto, al Fatto non dovevano aspettarsi niente di diverso. Chissà che finalmente non abbiano compreso che l'intolleranza è un morbo contagioso. Peggio della peste.

2-SANTORO ATTACCA GRILLO: "LA SMETTA CON TONI ILLIBERALI O ANCHE NOI IN PIAZZA"
Da "Repubblica.it"

Botta e risposta fra Michele Santoro e Beppe Grillo. Dopo gli attacchi ricevuti dal leader del M5s, in seguito alla puntata di Servizio Pubblico andata in onda giovedì 1 maggio, questa volta è il giornalista e conduttore del programma a replicare duramente all'ex comico: "Io mi auguro che Beppe Grillo smetta con questi toni illiberali.

A Vauro sono addirittura arrivate minacce di violenza fisica, quindi Grillo deve cambiare registro e iniziare a rispettare i giornalisti altrimenti anch'io potrei, dopo le elezioni, andare in quelle piazze dove è passato lui e dire come stanno le cose battendomi per la libertà di informazione".

Santoro lancia dunque un vero e proprio monito nei confronti del leader del Movimento 5 Stelle, intervenendo alla presentazione del programma 'Anno Uno', che andrà in onda a partire da giovedì su La7 e che sarà condotto da Giulia Innocenzi.
"Grillo - ha sottolineato Santoro, che il prossimo anno condurrà una nuova stagione di Servizio Pubblico - non ha né il diritto né le qualità morali per giudicare il mondo.

Non può insultare e non si può arrogare il diritto di dire chi sono quelli buoni e chi sono quelli cattivi". Il giornalista e conduttore televisivo ha comunque assicurato: "Osserveremo con molta imparzialità ciò che Grillo e il suo Movimento diranno e faranno fino alle prossime elezioni europee. Dopo, qualora non cambiassero i toni, agiremo anche noi andando appunto in piazza".

 

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