IL CINEMA DEI GIUSTI - LO SAPPIAMO TUTTI. IL FILM CHE VINCERÀ LA GUERRA DI NATALE NON PUÒ CHE ESSERE “SHERLOCK HOLMES - GIOCO D’OMBRE” - E’ UN GIOCATTOLONE DI GRAN CLASSE COSTRUITO COME UN GIOCO DI INCASTRI E DI RIMANDI CINEMATOGRAFICI CHE TI SFIDANO COSTANTEMENTE E TI FANNO BEN PRESTO SCORDARE L’OVVIETÀ DEL TUTTO - IL FILM SI GIOCA SUL RAPPORTO DECISAMENTE FROCESCO FRA HOLMES E WATSON: SÌ, IL DOTTORE SI È SPOSATO, MA HOLMES LO TRASCINERÀ VIA VESTITO ADDIRITTURA DA DONNA PROPRIO DURANTE LA SUA PRIMA NOTTE DELLE NOZZE…

Marco Giusti per Dagospia

Sherlock Holmes - Gioco d'ombre di Guy Ritchie.

Lo sappiamo tutti. Il film che vincerà la guerra di Natale non può che essere "Sherlock Holmes - Gioco d'ombre" di Guy Ritchie, sequel del primo fortunato "Sherlock Holmes". E' un giocattolone di gran classe costruito dal regista e da due nuovi sceneggiatori, la coppia americana Michele e Kieran Mulroney (lui era un attore...), come un gioco di incastri e di rimandi cinematografici che ti sfidano costantemente e ti fanno ben presto scordare l'ovvietà del tutto.

Un po' come i recenti film dei "Pirati dei Caraibi" o certi 007, ma anche come i nostri capolavori western, soprattutto "Il buono, il brutto e il cattivo" di Sergio Leone, che sembra il modello narrativo ineguagliato per molte avventure picaresche di questi ultimi vent'anni e per la costruzione dei rapporti tra i protagonisti.

Anche la musica di Hans Zimmer sembra citare certi motivi di Ennio Morricone. Perché poi da noi non si riescano più a fare film d'avventura di questo tipo è un altro discorso, ma l'influenza del mondo western di Leone, è evidente anche in questo adattamento miliardario dei romanzi dell'inglesissimo Arthur Conan Doyle.

Questa seconda avventura parte un po' in sordina riportandoci esattamente nella stessa situazione della prima avventura. Il Dottor Watson, cioè Jude Law, si deve sposare e Sherlock Holmes continua a deviarlo verso incredibili avventure. Ma quando partono i titoli di testa ci siamo liberati (per sempre?) dell'ingombrante presenza femminile di Irene Adler, la bella Rachel McAdams, e è già entrato in scena il gigantesco professor Moriarty di Jared Harris. Con l'arrivo di un grande cattivo, e poi con quello del raffinato e stravagante fratello di Sherlock, Mycroft, interpretato da Stephen Fry giustamente come una piccola variazione del suo Oscar Wilde, il film prende quota in un crescendo particolarmente riuscito.

A poco serve, purtroppo, la bella zingara di Noomi Rapace, che più che sostituire il personaggio di Rachel McAdams sembra una variazione delle Penelope Cruz e Keira Knightley dei ‘Pirati'. Il film si gioca tutto sui rapporti fra i personaggi maschili, sul rapporto decisamente amoroso fra Holmes e Watson, sì il dottore si è sposato, ma Holmes lo trascinerà via vestito addirittura da donna proprio durante la sua prima notte delle nozze. E sul rapporto specchiante con Moriarty, interpretato con grande intelligenza dal figlio di Richard Harris, Jared, che si impone qui come uno dei più grandi cattivi mai visti al cinema in questi anni. Ritchie arriva fino a farli cantare in tedesco "La trota" di Schubert (ma chi sarà il cacciatore e chi la trota tra Holmes e Moriarty?).

La normalità omosessuale di Mycroft Holmes, fratello di Sherlock, interpretato da Stephen Fry come un divertissment sul suo personaggio, chiude in qualche modo ogni possibilità all'universo femminile di entrare nel gioco del film. Watson adora essere rapito da Holmes e portato nel mondo dell'avventura, Moriarty vede come unico scontro possibile il confronto intellettuale con Holmes, la loro continua partita a scacchi che non finirà certo con questo episodio.

Più elaborato e divertente del primo film, Ritchie, i suoi sceneggiatori e, soprattutto i suoi interpreti, mai così a loro agio, mettono in scena qualcosa che non è né un giallo né un film d'avventura, ma uno scontro continuo di intelligenza tra i personaggi e tra questi e lo spettatore che si trova tirato dentro al gioco.

Possiamo anche seguire le linee principali del gioco, come fa umanamente per noi Watson, e quindi limitarci all'azione, ma se seguiamo il testo più interno il divertimento è maggiore. Il tutto nell'Europa del 1891, sull'orlo di uno scontro fra poteri, anche economici, che porterà alla Grande Guerra, in un viaggio continuo fra Londra, Parigi, la Germania, la Svizzera, come se fossimo in uno dei primi 007. Holmes e Watson lottano per la salvezza della pace come se fossero Monti e Draghi che cercano di salvare l'euro. Senza sapere, come sa Moriarty, che è difficile vincere sul potere e sull'avidità. Grande film dentro un piccolo film natalizio. Grandi attori. E gran divertimento.

 

Il grande Marco Giusti - Copyright PizziSHERLOCK HOLMES GIOCO D'OMBRESHERLOCK HOLMES GIOCO D'OMBRESHERLOCK HOLMES GIOCO D'OMBRE GUY RITCHIE SUL SETSHERLOCK HOLMES GIOCO D'OMBRESHERLOCK HOLMES GIOCO D'OMBRE

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