franca leosini

COSA SAREBBE LA TV SENZA QUEL GENIO DI FRANCA LEOSINI: “SOLFEGGIO IL TESTO COME FOSSE UNO SPARTITO. LA PROSA È MUSICA! 'STORIE MALEDETTE' È UN CULT DAL 1994 PERCHÉ CIASCUNO RICONOSCA UNA PARTE DI SÉ. È UN PROGRAMMA CHE SVEGLIA I NOSTRI FANTASMI”

Maurizio Caverzan per “la Verità”

franca leosinifranca leosini

 

L'applauso più lungo e scrosciante è stato per lei. Alla presentazione dei palinsesti della Rai a Milano c' erano Fabio Fazio e Alberto Angela ed era stato evocato anche Paolo Limiti, mancato il giorno prima. Ma quando Daria Bignardi ha annunciato che Storie maledette di Franca Leosini tornerà in autunno, è partita l' ovazione. Ora, nella redazione a due passi da Castel Sant' Angelo, tra armadi e scrivanie stipate di faldoni, la dark lady della televisione italiana mi accoglie in un total white portato con l'eleganza tipica dei nobili napoletani.

franca leosini queenfranca leosini queen

 

Quell' ovazione l' ha sorpresa?

«Non me l' aspettavo. È stata un'esplosione di affetto che mi ha gratificata e commossa. C'erano i big della televisione e i giornalisti specializzati: un omaggio che risarcisce di tanto lavoro».

 

Crede sia da collegare al fatto che su Facebook aveva chiesto al pubblico di starle vicino a causa del rinvio del programma?

«Direi che sono due realtà diverse. Quel giorno c'erano le rappresentanze più qualificate del nostro mestiere. L'ho preso come un riconoscimento della qualità del programma. Che però è apprezzato in modo trasversale sia dalla gente comune che dal pubblico colto. Matteo Garrone ne ha tratto ispirazione per i suoi primi film, L'imbalsamatore e Primo amore».

leosini abbateleosini abbate

 

È seguito anche dai giovani.

«Dai leosiners, che organizzano gruppi di ascolto. Quando dai un buon prodotto i ragazzi lo seguono, non hanno bisogno delle bollicine».

 

Perché la stagione della primavera 2017 è slittata?

«In primo luogo, perché ritengo che il suo momento sia l'autunno o l'inverno. Sono grata a Daria Bignardi che ha accettato questa mia preferenza. E poi perché ci sono stati inconvenienti tecnici, non dipendenti da me. Come un detenuto che rimane in isolamento e non è intervistabile.

Le molte proteste mi hanno lusingato».

 

franca leosini 8franca leosini 8

Quanti casi tratterà?

«Spero quattro. Ma sono top secret. Per rispetto delle persone coinvolte e per scaramanzia».

 

Perché Storie maledette è un cult dal 1994?

«Credo che in ogni caso ciascuno riconosca una parte di sé. È un programma che sveglia i nostri fantasmi. Il pubblico aumenta ogni anno».

 

Perché la incuriosiscono i protagonisti della cronaca nera?

«Ho fatto mia la regola di Raymond Chandler: non è tanto importante scoprire l'autore del delitto quanto capire il percorso psicologico che ha portato a commetterlo. Spesso mi occupo di casi sconosciuti, che hanno ugualmente grandi riscontri. Scelgo le storie in base alle tematiche».

franca leosini stylefranca leosini style

 

Per esempio?

«Ricordo una puntata intitolata L'amante giovane che ebbe molto successo. L' amante più giovane di 26 anni era lui, non lei. Un possidente terriero aveva convinto Adele Mongelli, madre di quattro figli, a lasciare il marito. Trascorsi due anni, una sera dopo aver fatto l' ìamore, le disse che era l' ultima volta perché nel frattempo si era trovato la fidanzata: "Tu sei troppo vecchia per me". Lei uscì dalla camera, tornò con un coltello da cucina e lo ammazzò con 39 coltellate. Di solito erano le donne a essere amanti giovani, in genere non di metalmeccanici. Adesso seguiamo con curiosità la storia di Emmanuel e Brigitte Macron».

 

Un' ìaltra tematica?

franca leosini interviste possibilifranca leosini interviste possibili

«Un certo tipo di delitti che si consumano al nord più che al sud. Come quelli contro i genitori, che hanno spesso matrice nel denaro. Ricorda Pietro Maso? A Napoli, dove domina la camorra e c' è la paranza dei bambini che inneggiano a 'u kalash, i genitori sono sacri. Anche i delitti sulle donne sono più frequenti al nord, dove la donna è economicamente indipendente. Al sud ci sono meno violenze perché le donne sono più pazienti e hanno più consuetudine col dolore».

 

Perché non parla di femminicidio?

«Trovo volgare identificare la donna con la femmina. La donna è una persona».

 

Il femminicidio è un delitto più grave dell' omicidio?

franca leosini franca leosini

«È sempre un omicidio».

 

Il discorso è delicato.

«Molto: la donna è un soggetto debole. Approfittarne è vigliaccheria. Ma la giustizia dovrebbe provare a essere oggettiva. Quando intervistai Pino Pelosi in carcere mi disse che se avesse ucciso il signor Rossi anziché Pasolini sarebbe stato già fuori. Rigettai quell' argomento, dicendo che sempre di omicidio si sarebbe trattato e che la pena avrebbe dovuto essere identica».

 

Sceglie le storie in base a certi risvolti sentimentali, anche torbidi?

FRANCA LEOSINI BERLUSCONI SARXFRANCA LEOSINI BERLUSCONI SARX

«Non cerco il torbido, ma la passione. Storie maledette piace perché vi scorrono i sentimenti che sono il cuore pulsante delle nostre vite. Nei rapporti tra coniugi, tra figli e genitori, tra amanti. Escludo le rivalità professionali e i professionisti del crimine».

 

Come si prepara?

«Studiando gli atti del processo dalla prima all' ultima carta. La psicologia del condannato, quella di familiari e amici, l' ambiente circostante. I delitti non sono mai casi isolati».

franca leosini massimo giannini ballarofranca leosini massimo giannini ballaro

 

Quante volte incontra i protagonisti?

«Solo una prima dell' intervista, magari per sei o sette ore. Vado a rubargli l'anima per poi restituirgliela. Analizzo linguaggio, gestualità, postura. Instauro un rapporto di empatia per aiutarli a scendere nel loro passato davanti alle telecamere».

 

L'intervista è un flusso unico?

«Assolutamente. Rompere la tensione vaporizzerebbe il colloquio e ridurrebbe la possibilità d'illuminare qualche brandello di verità. Per lo stesso motivo non anticipo le domande. Ed è sempre "buona la prima": se le ripetessi finirebbero per recitare».

franca leosini e rudy guede storiemaledette  25franca leosini e rudy guede storiemaledette 25

 

Qualcuno si è negato?

«Un magistrato di Cassazione era innamorato di una collega, a sua volta moglie di un funzionario di Cassazione. In un rigurgito di coscienza, la donna chiese d' interrompere la relazione. Allora lui architettò il piano per eliminare il marito. Lo ammazzò, lo seppellì in una fossa che aveva già scavato e partecipò attivamente alle ricerche. Finché un amico si ricordò di un bizzarro discorso... Prese solo 22 anni. All'inizio aveva accettato, poi non se la sentì».

franca leosini e rudy guede storiemaledette  23franca leosini e rudy guede storiemaledette 23

 

In trasmissione sfoglia un librone, ma non lo legge.

«Solfeggio il testo come fosse uno spartito. La prosa è musica» (Mostra un dossier sottolineato con pennarelli diversi, accenti, pause indicate da un tratto obliquo).

 

I tanti aggettivi servono a romanzare?

«La mia è una struttura narrativa, non un'intervista».

 

A Luca Varani ha citato la poetessa polacca Wisawa Szymborska.

«Un' eccezione. Più facile che ricorra a qualche espressione colorita, inventata sul momento. Come "picchiata come una cotoletta" o "la cicogna è un animale sbadato" che sono diventate virali».

 

Si prefigge di far riaprire i processi, di correggere le sentenze?

franca leosini e rudy guede storiemaledette  18franca leosini e rudy guede storiemaledette 18

«I miei cardini sono capire, dubitare, raccontare. Aver fatto riaprire dei processi m'inorgoglisce. Come accadde con Massimo Pisano, uno degli amanti diabolici del Viminale, che ritenevo innocente. E come mi auguro accada per Rudi Guede, condannato per l'uccisione di Meredith Kercher nonostante ci sia la prova che non ha toccato il coltello. E condannato in concorso con due persone che, con una sentenza degna di uno Stato di diritto, sono state assolte».

 

Ha rapporti epistolari con delinquenti, assassini, ergastolani

franca leosini e rudy guede storiemaledette  1franca leosini e rudy guede storiemaledette 1

«Quella cassa è piena di lettere. Queste invece sono le ultime, di persone che ho già intervistato con le quali continuiamo a scriverci. Altri si propongono, ma dico molti no. Scrivo a mano: quando l' ho fatto al computer si sono adombrati, lamentando un rapporto distaccato».

 

Le è mai capitato di pensare che avrebbe potuto agire come uno di loro?

«Grazie a Dio ho un sistema nervoso molto solido. Ho avuto la fortuna di nascere nella culla giusta, che vuol dire molto, e so gestire le circostanze più avverse. Però dico sempre che ognuno può cadere nel vuoto di una maledetta storia. Siamo solo più fortunati».

franca e massimo leosinifranca e massimo leosini

 

Perché vogliono venire nella sua trasmissione?

«Perché aiuta una certa presa di coscienza. E poi produce un restauro d' immagine rispetto a come sono stati dipinti sui media nelle fasi del processo».

 

Qualcuno di loro l' ha colpita di più?

«Farei torto agli altri se ne scegliessi uno. Posso dire che il collezionista di anoressiche ha lasciato un segno profondo. Per la sua storia che non ha avuto precedenti e, per fortuna, nemmeno succedanei. E per come si presentò: con capelli e barba rasati a metà».

 

Che cos' ha tratto dalla frequentazione di queste persone?

Franca Leosini Franca Leosini

«Il più grande mistero del mondo è la mente dell'uomo. Ricevo più di quanto do. Imparo ad attraversare la soglia del dolore, vedo le strade sulle quali si può scivolare, capisco che cosa può cambiare la traiettoria di una vita. Andare oltre la geografia dei propri pensieri è un' esperienza che arricchisce».

 

Ha visto passare tanti direttori di rete: con chi si è trovata meglio?

«Tutti hanno sempre rispettato il mio lavoro. Anche la decisione di non trasmettere repliche. Riproporre meccanicamente quel dramma sarebbe irrispettoso».

 

Cosa aspetta a raccogliere tutto in un libro?

«Non c' è un solo grande editore che non me l' abbia proposto, facendomi ponti d' oro. Ma i libri li scrivo già per la tv. La scrittura è solitudine, concentrazione. Due cose al meglio non le so fare».

 

La corteggiano anche registi e sceneggiatori?

franca leosini e rudy guede storiemaledette  16franca leosini e rudy guede storiemaledette 16

«Mi hanno proposto fiction, cinema, teatro. Ma sono gelosa della mia credibilità: conquistarla è laborioso, perderla facile».

 

La sua famiglia vive a Napoli

«Mio marito mi raggiunge appena può».

 

Tempo libero?

«Lavoro tanto. Ho una casetta a Capri che vedo 15 giorni l' anno. Per il resto leggo molto e vado a teatro».

 

Agatha Christie o Maigret?

«Un mix. Il mio spirito è più vicino ad Agatha Christie, però anche le curiosità di Maigret sonnecchiano in me».

franca leosini e rudy guede storiemaledette  19franca leosini e rudy guede storiemaledette 19

 

Montalbano o il commissario Cattani?

«Non perdo un Montalbano».

 

In vacanza con?

«Mio marito a Capri. Per troppo poco tempo».

 

Franca Leosini ha qualche ossessione?

«Di non avere abbastanza tempo per coprire tutto quello che vorrei fare».

Ultimi Dagoreport

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…

giorgia e arianna meloni come le gemelle di shining - fotomontaggio del fatto quotidiano

DAGOREPORT – VI RICORDATE QUANDO GIORGIA MELONI DEFINIVA LA SORELLA ARIANNA UNA “PRIVATA CITTADINA SENZA INCARICHI”? DIMENTICATELO: È IN CORSO UN TENTATIVO DI TRASFORMARE LA PRIMOGENITA DI ANNA PARATORE IN UNA POLITICA NAVIGATA. ECCO COME NASCE L’IMBARAZZANTE NTERVISTA RILASCIATA OGGI DALL'EX MOGLIE DI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA AL “CORRIERE DELLA SERA”, IN CUI ARIANNA RICORDA QUANDO “GUIDAVA IL CAMION NEI VICOLI DI ROMA” PER IL PARTITO, E RIVENDICA: “DA 30 ANNI SIAMO IN POLITICA” – LA FIAMMA MAGICA VUOLE TOGLIERLE L’ETICHETTA DI “SORELLA D’ITALIA”. IL GUAIO È CHE ‘GNA FA: L’UNICO PREGIO CHE ANCHE I COLLEGHI DI PARTITO LE RICONOSCONO È… LA SOMIGLIANZA ALLA SORELLA

del vecchio la stampa angelucci elkann

DAGOREPORT - NON SI STA MAI TRANQUILLI: AL RISIKO FINANZIARIO (MPS-MEDIOBANCA) FINITO TRA LE CARTE DELLA PROCURA DI MILANO, ORA SI AGGIUNGE IL RISIKO EDITORIALE: LA VENDITA DI ‘’’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ AL GRECO KYRIAKOU DIVENTA, GIORNO DOPO GIORNO, UN BORDELLO DI VOCI E RUMORS - C’È CHI ASSICURA CHE LO SBARCO DEL GRECO NON VADA ASSOLUTAMENTE A GENIO AL BOSS DELL’IMPERO MEDIASET, PIER SILVIO BERLUSCONI – CHI SPIFFERA DI UN PRESUNTO INTERESSAMENTO DELLA FAMIGLIA ANGELUCCI, EDITORE DE “IL GIORNALE” E DI “LIBERO”, ALL’ACQUISIZIONE DEL QUOTIDIANO “LA STAMPA”, CHE ELKANN HA MESSO IN VENDITA PER LA SOMMETTA DI 65 MILIONI DI EURO, CHE NON RIENTREREBBE NEL PERIMETRO DEL GRECO CON L’ANTENNA. MA PER IL BOSS DELLA SANITÀ CARO AL GOVERNO L’UNICO MODO DI COMPRARI ''LA STAMPA'' È ALL’EDICOLA: ELKANN NON GLIELO VENDERÀ MAI - A PROPOSITO DI EDITORIA COME ULTIMA UMANA VOLUTTÀ, SI VOCIFERA CHE LEONARDINO DEL VECCHIO VOGLIA COMPRARSI NIENTEMENO CHE “IL FATTO QUOTIDIANO” (DAVVERO URGE LA RIAPERTURA DEI MANICOMI…)