SCUSI LEI, MA LA LEI RISPARMIA O NO? - IL DG RAI OPUS LEI ANNUNCIA SACRIFICI PER L’AZIENDA E POI SCIALACQUA SOLDI PUBBLICI - CONTRATTO GIORNALISTICO DA CAPOSERVIZIO PER MILENA MINUTOLI, PORTAVOCE DI FIDUCIA – ASSUNTO UN AUTISTA PERSONALE - L’EX MARITO NOMINATO AGENTE MONOMANDATARIO PER LA SIPRA - PROMOZIONE PER LA SEGRETARIA DEL CONSIGLIERE ‘AMICO’ ROSITANI - GRAN FINALE, AUMENTO DI STIPENDIO PER SE’: 530 MILA € PIÙ 150 MILA PER L'INDENNITÀ DI CARICA…

Carlo Tecce per "il Fatto Quotidiano"

Ogni giorno accade e si ripete. Pervasa da spirito tecnico, il direttore generale Lei calcola e ricalcola, somma e sottrae i milioni di euro che girano in Rai, e scopre di avere buchi a destra, voragini a sinistra. Se ne duole, e annuncia risparmi, sacrifici, austerità. Poi dimentica, e largheggia in spese con un'accortezza stilistica: o proprio, semplicemente, tecnica. Fra il santo Natale e il 31 dicembre, viale Mazzini è terra di nessuno: comanda in silenzio chi resta e resiste, il momento migliore per assunzioni e promozioni. La vacanza di Lorenza Lei è durata poco, i suoi regali hanno lunga vita. Già scartati, già consegnati.

Messi in fila, ordinati e studiati, crescono di peso (e di costi). Regalo numero uno. Un bel contratto giornalistico con la qualifica di caposervizio per Milena Minutoli, portavoce di fiducia, chiamata ai piani alti di viale Mazzini come assistente ai programmi e regista per la Vita in diretta. Nel servizio pubblico, dove le regole diventano spesso eccezioni, decine di giornalisti svolgono la professione con mansioni farlocche sperando, un domani chissà quando, di essere regolarizzati. Adesso può succedere? No, impossibile con il blocco in entrata e l'incentivo per la pensione.

Anzi, meglio: possibile soltanto per il direttore generale. Regalo numero due. Premessa: viale Mazzini ha in organico 13 autisti, di cui 7 praticamente a spasso perché l'azienda ha abolito il privilegio per i direttori, accompagnati dal portone di casa al palazzo di lavoro. Tutti a scaldare motori spenti e usurati, tranne Giovanni Minoli e Bruno Vespa, intoccabili per ragioni diverse: il signor Rai Storia rivendica una postilla (che manca) nell'accordo di consulenza, l'anfitrione di Porta a Porta viaggia con un carabiniere a bordo.

Il dg ha risolto in fretta con la sua berlina Rai: non ci rinuncia, ma preferisce un autista privato, fresco di assunzione. Rifacciamo i conti: 7 autisti impegnati a singhiozzo più il nuovo chauffeur personale di Lorenza Lei. Personale sino a un certo punto, tanto paga l'azienda.

Un pasticcio si gonfia subito. I direttori appiedati, senza l'assicurazione completa, non possono parcheggiare nei sotterranei di viale Mazzini, e dunque chiedono di guidare un'automobile aziendale che costa molto di più. Anche perché il trasporto Rai casa-ufficio funziona benissimo per i conduttori come Franco Di Mare, Elisa Isoardi, Mara Venier. Regalo numero tre.

Il nome di Stefano Ferri dice nulla, però le sue avventure in Sipra, la concessionaria pubblicitaria Rai, meritano un racconto. Ferri è il marito (separato) di Lorenza Lei, l'uomo che raggiunge in ritardo la donna di potere nel servizio pubblico. Lui diventa agente monomandatario per Sipra, mentre lei è prima assistente di tre direttori generali, poi vicedirettore generale, un crescendo rossiniano.

Mentre l'ex dipendente di "Valentino Moda" controlla investimenti e bilanci, un anno fa, Ferri viene nominato funzionario (tempo indeterminato) e coordinatore nuova direzione sviluppo. Un mese fa, viale Mazzini comincia a spifferare i successi di marito e moglie ormai separati e Ferri, a sorpresa, rinuncia al contratto: il 31 dicembre 2011 è praticamente disoccupato, il 1 gennaio 2012 riceve da Sipra l'incarico di agente monomandatario per le Marche e l'Umbria. Regalo numero quattro. Il consigliere Guglielmo Rositani, ex An ora Pdl, l'uomo che organizzò la fiera del peperoncino di Rieti, continua a votare in Cda le proposte di Lorenza Lei. Strano. Sempre in sintonia, mai uno strappo.

Per puro caso, il direttore generale riprende una lettera di promozione firmata (marzo 2011) Mauro Masi e mai inviata a destinazione: una ragazza assunta a ottobre 2010 merita un livello superiore, funzionaria. Questa ragazza è la segretaria di Rositani, Raffaella Pichini, e si ritrova pure un'anzianità di 8 mesi perché il salto è retroattivo. Facile pronosticare decine di contenziosi con le segretarie ferme di grado e di stipendi da anni. I regali di Lorenza Lei continuano la produzione anche fuori stagione. Il primo l'ha disegnato per se stessa con un aumento: stipendio di 530 mila euro più 150 mila per l'indennità di carica. Il mandato sta per finire, il 28 marzo al massimo a giugno, ma Lorenza Lei conserverà per sempre i 530 mila euro annui.

2- MOSELLA (API), INTERROGAZIONE AL TESORO SU SPESE DG
(ANSA) - 'E' bene venga fatta chiarezza sulle indiscrezioni riportate oggi da alcuni organi di stampa circa presunte spese della direzione generale della Rai'. Lo chiede Donato Mosella di Alleanza per l'Italia annunciando un'interrogazione parlamentare al ministero del Tesoro.Il riferimento e' ad un articolo de Il Fatto Quotidiano nel quale si legge che il dg Lorenza Lei 'annuncia risparmi, sacrifici, austerita', poi dimentica e largheggia in spese'.

Tra i 'regali' del direttore generale - sostiene ancora il giornale - 'un contratto giornalistico con la qualifica di caposervizio per la portavoce di fiducia', 'un autista privato, fresco di assunzione', 'l'incarico di agente monomandatario della Sipra per l'ex marito', una promozione per 'la segretaria del consigliere Guglielmo Rositani'.

'Se quanto riportato da alcuni quotidiani oggi - sostiene Mosella - a proposito di presunte iniziative prese dalla direzione generale della Rai in merito ad assunzioni e promozioni in azienda corrispondesse al vero, saremmo di fronte ad un episodio su cui fare piena luce'. 'A maggior ragione - conclude il parlamentare - in un momento di grande crisi economica, e quindi di sacrifici per il Paese, che non risparmiano nemmeno la Rai'.

GIULIETTI-VITA, AZIENDA RISPONDA AL 'FATTO'(AGENPARL) - "'Il Fatto quotidiano' ha oggi rivolto alcune circostanziate domande alla direzione generale della Rai; a queste domande è necessario, anzi obbligatorio, che siano date risposte tempetestive, esaurienti e non contraddittorie. Qualunque sarà la replica ci auguriamo che a nessuno venga più in mente di usare l'espressione "a mia insaputa". Lo affermano in una nota il portavoce di Articolo21 Giuseppe Giulietti e il senatore Pd Vincenzo Vita.

 

LORENZA LEIguglielmo Rositaniviale mazzini medium hot05 giovanni minoliBRUNO VESPA

Ultimi Dagoreport

salvini rixi meloni bignami gavio

DAGOREPORT - I FRATELLINI D’ITALIA CI SONO O CI FANNO? SULLA QUESTIONE PEDAGGI, CI FANNO: FINGONO DI CASCARE DAL PERO DI FRONTE ALL’EMENDAMENTO LEGHISTA CHE AUMENTA IL COSTO DELLE AUTOSTRADE, MA SAPEVANO TUTTO DALL’INIZIO. QUELLO DEL CARROCCIO È STATO UN BALLON D’ESSAI PER VEDERE COSA SAREBBE SUCCESSO. MA DI FRONTE ALL’INDIGNAZIONE DI CONSUMATORI E OPPOSIZIONE LA MELONI HA ORDINATO LA RETROMARCIA – ORA IL CETRIOLONE PASSA AI CONCESSIONARI: CHE DIRANNO I VARI TOTO, BLACKSTONE, MACQUARIE E GAVIO DI FRONTE AL FORTE DIMAGRIMENTO DEI LORO DIVIDENDI? – I PIANI ECONOMICI FINANZIARI BLOCCATI E I MOLTI INCROCI DI GAVIO CON IL GOVERNO: HA APPENA VENDUTO 250MILA AZIONI DI MEDIOBANCA, FACENDO UN FAVORE, INDIRETTO A “CALTA” E ALLA SCALATA AL POTERE FINANZIARIO MILANESE PROPIZIATA DALLA FIAMMA MAGICA…

trump zelensky meloni putin

DAGOREPORT - DONALD TRUMP È STATO CHIARO CON ZELENSKY: SE CEDE LE QUATTRO REGIONI OCCUPATE DAI RUSSI, OLTRE LA CRIMEA, A PUTIN, USERÀ IL SUO SÌ PER MINACCIARE MOSCA. SE “MAD VLAD” NON ACCETTA DI CHIUDERE SUBITO IL CONFLITTO, ARMERÀ FINO AI DENTI KIEV – IL TYCOON PUTINIZZATO FINGE DISTANZA DALLO ZAR DEL CREMLINO: "VUOLE ANDARE FINO IN FONDO, CONTINUARE A UCCIDERE, NON VA BENE...". MA È SCHIACCIATO SULLE PRETESE DI MOSCA: HA PROMESSO A PUTIN CHE L’UCRAINA INDIRÀ ELEZIONI UN ATTIMO DOPO IL CESSATE IL FUOCO – LA RISATA DA VACCARO DEL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO DI FRONTE ALLA CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE BY GIORGIA MELONI: MA COSA VUOI RICOSTRUIRE SE C’È ANCORA LA GUERRA?

antonio tajani giorgia meloni neri nero bambini immigrati migranti matteo salvini

DAGOREPORT – AH, TAJANI DELLE MERAVIGLIE! RICICCIARE PER L'ENNESIMA VOLTA LO IUS SCHOLAE E, DOPO UN BATTAGLIERO RUGGITO, RINCULARE SUBITO A CUCCIA (''NON E' LA PRIORITA'"), E' STATO UN FAVORE FATTO A GIORGIA MELONI, DETERMINATA A SEMINARE ZIZZANIA TRA LE FILE LEGHISTE SPACCATE DA VANNACCI, PER CUI UNA PROPOSTA DI LEGGE PER LA CITTADINANZA AI RAGAZZI CHE COMPLETANO GLI STUDI IN ITALIA, E' PEGGIO DI UNA BESTEMMIA SULL'ALTARE - IL MINISTRO DEGLI ESTERI (SI FA PER DIRE: SUGLI AFFARI INTERNAZIONALI DECIDE TUTTO LA STATISTA DELLA GARBATELLA), UNA VOLTA APPOGGIATO IL BIANCO TOVAGLIOLO SUL BRACCIO, SI E' PRESTATO COSI' A SPARARE UN AVVISO A MATTEO SALVINI: SI PREGA DI NON TIRARE TROPPO LA CORDA, GRAZIE!

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – OGGI DONALD TRUMP CHIAMERÀ VOLODYMYR ZELENSKY E GLI PRESENTERÀ “L’OFFERTA” DI PUTIN: “MAD VLAD” VUOLE IL RICONOSCIMENTO DELLE ZONE ATTUALMENTE OCCUPATE DAI SUOI SOLDATI (OLTRE ALLA CRIMEA, CHE CONSIDERA RUSSA DAL 2014). IL PIANO DEL TYCOON È CONVINCERE L’EX COMICO UCRAINO A DARE L’OK, E POI TORNARE DA PUTIN E FINIRE LA GUERRA. CON UNA SOTTESA MINACCIA: SE, NONOSTANTE LE REGIONI ANNESSE, MOSCA CONTINUASSE IL CONFLITTO, A QUEL PUNTO GLI USA SAREBBERO PRONTI A RIEMPIRE DI ARMI KIEV PER FARE IL CULO A STELLE E STRISCE ALLO ZAR DEL CREMLINO - MA QUANTO CI SI PUO' ANCORA FIDARE DELLE PROMESSE DI TRUMP, VISTE LE CAZZATE CHE HA SPARATO FINORA?