IL SEVERO E MOLTO CINEFILO GIANNI CANOVA PLAUDE A FICARRA & PICONE, GUARDA CASO OSPITI ALLA “SUA” UNIVERSITÀ - I CONFLITTI D’INTERESSE DI FULL MONTI FANNO IMPALLIDIRE QUELLI DEL BANANA - A MPS SE LE CANTANO E SE LE SUONANO - LIEBER DAGO! “RIFORME IMPRESSIONANTI” (FONTE: NEOMINCULPOP CON "HAUPTSITZ" IN SOLFERINO STRASSE IN MAILAND)…

Riceviamo e pubblichiamo:

Lettera 1
Caro Dago,
non ci si finisce mai di stupire. Antonio D'Orrico scrive su "Sette" che Toni Servillo è il miglior attore del mondo, o giù di lì, e qualche tempo dopo scopri che lo stesso Servillo a Napoli ha letto in pubblico brani del primo romanzo di D'Orrico, quel "Come vendere un milione di copie e vivere felici" non proprio recensito dai colleghi con benevolenza. Ma fa ancora più sorridere la recensione che Gianni Canova, illustre critico di cinema, professore di storia del cinema e filmologia all'università I.U.L.M., presenza fissa a Sky-Cinema come critico ufficiale, un tempo nemico giurato di certa commedia italiana (ci ha scritto sopra un nervoso libro), ha riservato ieri sull'inserto Saturno del "Fatto Quotidiano" al film "Anche se è amore non si vede" di Ficarra & Picone.

Il severo e molto cinefilo Canova flauta così: "Il film li segue - tanto nell'ossessione sentimentale monomaniaca di Picone quanto nel nomadismo erotico di Ficarra - su un perfetto registro da commedia sofisticata: ne viene fuori una di quelle operine che scivolano via leggere leggere, senza un solo errore nei tempie nelle battute, che ti conquistano proprio per la loro immemore frivolezza e levità". Ma di che stiamo parlando? Non bisogna aver letto Marco Giusti su Dagospia per sapere che il filmetto è stiracchiato e vecchissimo, esangue, pure un po' imbarazzante. Ma poi accendi Sky e scopri che Gianni Canova, per la sua università, ha pilotato un incontro pubblico con Ficarra & Picone, dove i due comici gli hanno rimproverato, un po' per scherzo e un po' no, di non aver mai considerato con simpatia e calore il loro cinema. E così si spiega tutto.
Jerry M. Douglas

Lettera 2
Caro Dago, i giornaloni che per giorni hanno taciuto sul gigantesco e articolato conflitto d'interessi del prof. Monti, adesso ci informano delle sue tardive e, a mio parere, del tutto pleonastiche dimissioni da consulente di Goldman Sachs, presidente europeo della Commissione Trilaterale e componente del direttivo del Bilderberg group.

Un conflitto d'interessi che fa impallidire quello, pur grave, di Berlusconi, dovendo considerare che il professor Monti è stato (è?) anche consulente di Moody's, l'agenzia di rating che, ai primi di ottobre, ha declassato tutti i titoli italiani, compresi quelli delle aziende a partecipazione statale come Finmeccanica. Proprio quest'ultima, anche in seguito ai contraccolpi dovuti all'indagine in corso è tornata nel mirino di chi vuole spolparla approfittando del cambio di cda apertamente sollecitato dai soliti giornaloni della grande finanza (Corriere, Repubblica, Stampa, Sole) e naturalmente dal nuovo premier. Stiamo parlando di una grandissima azienda che negli ultimi anni, eccetto l'ultimo, ha avuto profitti da primato in settori altamente strategici e che infatti fa gola a anche a gruppi stranieri.
R.Camilliti

Lettera 3
"Gradimonti" incassa la fiducia Merkel-Sarkozy: siamo contenti.... se dovesse non andare bene solo farcelo sapere e lo cambiamo con un altro !!!! ( Non dobbiamo nemmeno rifare le elezioni....)
a mandolfo StC

Lettera 4
Caso Mps: ora si svegliano tutti, compreso Massimo Mucchetti. Ma dov'erano quando Monte dei Paschi di Siena acquisì Antonveneta per 9 miliardi di Euro (!!!) - quasi diciottomila miliardi nel vecchio conio, come direbbe Bonolis - , in pratica una finanziaria.
Il management del Monte non ne ha mai azzeccata una: Banca del Salento, Antonveneta, fusione con Bam e Banca Toscana. E sono sempre lì, Mussari e Mancini, Presidente della Banca e della Fondazione che se le cantano e se le suonano, autoreferenziali che più autoreferenziali non si può. Ora che i nodi vengono al pettine, insistono ancora nel pettinarsi i boccoli. Mah!
Dal desk dell'economia.

Lettera 5
Carissimo Dago, considerato l'ampio consenso, Fiorello e Don Matteo subito Sottosegretari (almeno).
ampsicora

Lettera 6
Ho letto che l'ex naufrago Vladimiro Guadagno (all'anagrafe) farà l'inviato sull'isola dei Penosi. E vorrebbe come concorrente il bassotto Scilipoti. Ci farebbe un immenso favore se al seguito ci fosse il suo pigmalione Bertinotti, anche lui ha consegnato il paese al Banana (e per 17 anni!!). Forse solo così l' incartapecorito antagonista finirà di balzar fuori dal sarcofago come uno zombie a molla ad ogni piè sospinto quando si parla di tagli ai vitalizi. Piuttosto si rimane ancor più indignati come abbia potuto ergersi a simbolo delle legittime aspettative degli operai senza aver mai chiarito con quali risorse abbia comperato i suoi patrimoni immobiliari e senza ritenere opportuno spiegare perché abbia sempre affermato di essere contrario alla proprietà privata, e a favore di una divisone equa delle richezze e della redistribuzione dei redditi. Poveri operaie e operai che gli hanno dato il voto in passato, hanno abboccato all'amo che neanche i pesci d'allevamento lasciati a digiuno
honeybump

Lettera 7
Cari Dagocompassati, non essendo stato mai interessato alla Massoneria, ho sempre evitato di approfondire (sbagliando, vista l'enorme forza d'urto della stessa ad ogni livello) la sua struttura, naturalmente per quanto fosse consentito ad un mai-iniziato come il sottoscritto. Apprendo - e mi scuso per l'ignoranza grassa in materia - che la suddetta Massoneria, pur "rispettando le donne" non le ammette a far parte dei vari ruoli o gradi, o come diavolo si chiamano, insomma a far parte della "dirigenza". Oh gioia, oh tripudio! Ma come? SConcia, Rodotà, De Gregorio, Aspesi, Bindi Bondi, Carfagna (disoccupata) e via con un elenco infinito, che in tutti questi decenni hanno rotto i coglioni alla Chiesa perchè non ordina (fortunatamente) donne sacerdotesse, come fanno quei ... di luterani e soci, non dicono nulla di questa bella faccenda? Che strano. Non sarà mica che hanno paura, anche perchè quelli non scherzano. Vero sedano Littizzetto? Una può sbavare e sparare minchiate assolute, che fanno ridere l'editore Fazio e pochi intimi, su Papa, Cardinali, Vescovi ,ma poi nulla di nulla sui fratelli del Compasso.Non sarà perchè usano anche loro i grembiulini al femminile? Mah!
Luciano.

Lettera 8
Caro Dago,non mi accusare di essere malvagio, ma leggendo che lo share di Santoro è diminuito mi ha fatto molto piacere poiché spero che dopo due/tre altre trasmissioni venga cancellato. Non riesco a digerire quest'uomo perché nella sua vita ha sempre sputato nel piatto dove ha ben mangiato. Certo senza escort e Berlusconi non si cantano messe.
Annibale Antonelli

Lettera 9
Lieber Dago! "Riforme impressionanti" (fonte: NeoMinculpop con "Hauptsitz" in Solferino Strasse in Mailand) avrebbe detto la Merkel dopo aver saputo delle misure che "Sua sobrietà" Mario Monti intende varare per i suoi sudditi (tenuti all'oscuro di tutto sino al varo). Nell'attesa di conoscere gli impressionanti "ukase", il terrore serpeggia tra il popolino meneghino, già soffocato da uno smog quasi pechinese. Non ci sarà mica dentro qualcosa di portoghese (blocco delle tredicesime) o di greco (taglio della luce a chi non paga le nuove imposte immobiliari)? Hochachtungvoll
Natalie Paav

Lettera 10
Egregio Direttore, quello del Prof Monti non doveva essere un Governo tecnico? E chi ne è il garante di tale connotazione? I sottosegretari non fanno parte dello stesso Governo e quindi tecnici? Queste domande vanno soddisfatte e dai responsabili: in primis il Presidente della Repubblica che ha voluto tale forma di Governo, in secundis dallo stesso Prof Monti, che ne è il Premier. Ed i signori Bersani ed Alfano devono tirarsi fuori: ad essi spetta solo il compito di appoggiare o meno il Governo, senza se e senza ma! Ciò che avviene nel CdM va giudicato dall'esterno e non con dei mezzi ministri infilati dentro e vestiti da "tecnici d'area"! Il mio partito di riferimento si ricordi che dovremo pur tornare a votare ( almeno lo speriamo) e giochi e giochini saranno nodi che torneranno al pettine. Se qualcuno mi dovesse dire che sono un illuso e la politica è questo, venga a dirmelo il giorno del voto politico e vedrà se ho o meno il potere di decidere in piena autonomia e di restare a casa!
Grazie per l'attenzione e buon lavoro
Leopoldo Chiappini Guerrieri
Roseto Degli Abruzzi (Te)

Lettera 11
Gentile redazione di Dagospia,
ho letto sul vostro sito l'articolo di Marcello Romanelli sulla "festa magmatica" che si è svolta di recente a Roma.
Ad un certo punto, mi sono imbattuto nel nome di una persona che è stata condannata a due anni e due mesi per truffa, insolvenza fraudolenta e sostituzione di persona.
In poche parole: usava fraudolentemente carte di credito non sue.
Adoro vivere in Italia: un Paese nel quale una persona così, invece di subire l'ostracismo perpetuo, continua ad essere invitata ai "parties" e ad essere fotografata nei rotocalchi.
Cordiali saluti.
Il samurai

Lettera 12
Susanna Schimperna, ospite in collegamento a "Pomeriggio sul Due": "In Italia ci sono due milioni da bambini che muoiono di fame!" Sobbalzo sulla sedia, comecome? E dove sono le strazianti immagini? La conduttrice, dopo un attimo di imbarazzo, chiede ad un ospite di rispondere e questo, con l'aria di chi vorrebbe essere altrove, obietta che "Forse in Africa, forse..." "No no" ribatte con compunzione la Schimperna "In Italia. Lo dice Save the children..". L'ospite "Il riferimento è allora a tre milioni di famiglie disagiate, non è esattamente la stessa cosa. Morire di fame, beh...". Ma la Schimperna non molla, tiene il punto, con la fermezza (adesso un attimo traballante) di chi è convinto di fare cosa bella e necessaria "Certo, tre milioni di famiglie disagiate...".

Credo che in Africa darebbero un figlio a famiglia, nelle zone dove davvero si muore di fame, per avere la condizione delle nostre 'famiglie disagiate'. Che stanno in gran parte al Sud e sul reale disagio delle quali sarebbe interessante andare a vedere meglio, certamente non con lo sguardo di chi legge solo le statistiche e non entra nello specifico. Domanda. Ma chi le invita queste persone a sparare cazzate in TV? Magari gli danno pure un compenso? Alla Schimperna uno schimpernacchio e un caldo invito ad andare a lavorare.
AP

 

ficarra piconeMario Monti alla camera SILVIO BERLUSCONI SARKOZY E MERKEL Giuseppe Mussari ADS

Ultimi Dagoreport

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…

giorgia e arianna meloni come le gemelle di shining - fotomontaggio del fatto quotidiano

DAGOREPORT – VI RICORDATE QUANDO GIORGIA MELONI DEFINIVA LA SORELLA ARIANNA UNA “PRIVATA CITTADINA SENZA INCARICHI”? DIMENTICATELO: È IN CORSO UN TENTATIVO DI TRASFORMARE LA PRIMOGENITA DI ANNA PARATORE IN UNA POLITICA NAVIGATA. ECCO COME NASCE L’IMBARAZZANTE NTERVISTA RILASCIATA OGGI DALL'EX MOGLIE DI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA AL “CORRIERE DELLA SERA”, IN CUI ARIANNA RICORDA QUANDO “GUIDAVA IL CAMION NEI VICOLI DI ROMA” PER IL PARTITO, E RIVENDICA: “DA 30 ANNI SIAMO IN POLITICA” – LA FIAMMA MAGICA VUOLE TOGLIERLE L’ETICHETTA DI “SORELLA D’ITALIA”. IL GUAIO È CHE ‘GNA FA: L’UNICO PREGIO CHE ANCHE I COLLEGHI DI PARTITO LE RICONOSCONO È… LA SOMIGLIANZA ALLA SORELLA

del vecchio la stampa angelucci elkann

DAGOREPORT - NON SI STA MAI TRANQUILLI: AL RISIKO FINANZIARIO (MPS-MEDIOBANCA) FINITO TRA LE CARTE DELLA PROCURA DI MILANO, ORA SI AGGIUNGE IL RISIKO EDITORIALE: LA VENDITA DI ‘’’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ AL GRECO KYRIAKOU DIVENTA, GIORNO DOPO GIORNO, UN BORDELLO DI VOCI E RUMORS - C’È CHI ASSICURA CHE LO SBARCO DEL GRECO NON VADA ASSOLUTAMENTE A GENIO AL BOSS DELL’IMPERO MEDIASET, PIER SILVIO BERLUSCONI – CHI SPIFFERA DI UN PRESUNTO INTERESSAMENTO DELLA FAMIGLIA ANGELUCCI, EDITORE DE “IL GIORNALE” E DI “LIBERO”, ALL’ACQUISIZIONE DEL QUOTIDIANO “LA STAMPA”, CHE ELKANN HA MESSO IN VENDITA PER LA SOMMETTA DI 65 MILIONI DI EURO, CHE NON RIENTREREBBE NEL PERIMETRO DEL GRECO CON L’ANTENNA. MA PER IL BOSS DELLA SANITÀ CARO AL GOVERNO L’UNICO MODO DI COMPRARI ''LA STAMPA'' È ALL’EDICOLA: ELKANN NON GLIELO VENDERÀ MAI - A PROPOSITO DI EDITORIA COME ULTIMA UMANA VOLUTTÀ, SI VOCIFERA CHE LEONARDINO DEL VECCHIO VOGLIA COMPRARSI NIENTEMENO CHE “IL FATTO QUOTIDIANO” (DAVVERO URGE LA RIAPERTURA DEI MANICOMI…)