luca bizzarri carlo gabardini

‘CAMERA CAFE’ BOLLENTE - LO SFOGO DI CARLO GABARDINI, CHE INTERPRETAVA ‘OLMO’ NEGLI SKETCH, ERA L’AUTORE CAPO E HA FIRMATO 1600 COPIONI. ED È STATO ESCLUSO DALLA NUOVA STAGIONE: ‘UNA TRATTATIVA RIDICOLA. MI HANNO FATTO INCAZZARE E PIANGERE, E POI MI HANNO ESCLUSO. SE DICESSI CHE SPERO CHE QUESTA EDIZIONE VADA MEGLIO DELLE PRECEDENTI, VI PRENDEREI IN GIRO. PERÒ…’

 

 

Carlo Giuseppe Gabardini su Facebook

https://www.facebook.com/carlogabardini/posts/1136753683090857

 

No, non ci sarò nella nuova stagione di #cameracafé; lo dico perché mi viene chiesto a destra e a manca, e ne sento in giro di buffe e di crude.

PAOLO KESSISOGLU CARLO GABARDINIPAOLO KESSISOGLU CARLO GABARDINI

Non ci sarò né come autore, né come attore; persone a me vicine sono felici di non dovermi più vedere con le camicie hawaiane di Olmo Ghesizzi, a me invece temo mancheranno un poco.

La storia è lunga e complessa e non può essere esaustivamente trattata in un post, vi dico giusto come sto.

 

Cameracafé per me è stata importante, emozionante, per lunghi anni anche totalizzante; ho scritto, coscritto e cofirmato oltre 1600 copioni con dedizione maniacale e a detta di molti anche esagerata fino a diventarne un capoautore, ho avuto l'onore di recitare in centinaia di episodi al fianco di un cast eccezionale capeggiato da due fuoriclasse quali Luca Bizzarri e Paolo Kessisoglu, ho amato e odiato e poi di nuovo amato il vero padre della versione italiana Christophe Sanchez a cui si deve tutto assieme a Magnolia S.p.A., ho conosciuto e convissuto con gli altri autori televisivi, alcuni dei quali sono miei cari amici, altri si sono rivelate personcine minuscole, ma ciò è normale in qualsiasi ambito lavorativo, lo stesso si dica di chi si occupa della produzione di questa stagione.

 

Sono grato a cameracafé perché mi ha dato tanto e gli ho dedicato interamente un pezzo della mia vita come fosse un figlio in affido. Quando ho saputo della nuova serie, ho reagito come se un parente che credevo scomparso avesse suonato alla mia porta: gioia, stupore, una certa preoccupazione, forse del sospetto. Anche quella sensazione del passato che ritorna, ma più sotto forma di reflusso gastrico.

LUCA BIZZARRI CARLO GABARDINILUCA BIZZARRI CARLO GABARDINI

 

A dirla tutta, giuro che non l'ho mica capito perché non ci sarò, non so dire con precisione se non mi hanno voluto o se io intimamente e inconsciamente non volessi farlo.

Alla prima chiamata mi han chiesto se ero interessato a interpretare Olmo o se ormai...

-Ormai, cosa?

 

-Niente, visto che sei su radio24, scrivi sui giornali, hai fatto comingout, hai pubblicato un libro, ti occupi di diritti, insomma, forse ormai hai preso un'altra strada...

-No, no, sono interessatissimo, non faccio il gay di professione, continuo a fare l'attore e soprattutto l'autore, altrimenti non saprei come pagarmi l'affitto. E sono più interessato a scrivere cameracafé, come ho sempre fatto, e poi se noi autori decideremo che Olmo non serve, Olmo non ci sarà; come abbiamo sempre fatto.

-Okay, allora ti chiameremo anche come autore.

 

Un mese dopo c'è stata una riunione ridicola fra tutti noi autori storici e la produzione, in cui è stato chiaro dal primo istante che uno di noi si fosse già accordato, lasciando a tutti gli altri ben poco spazio di manovra dovendosi azzuffare per le briciole. Routine. Dolorosa. Ma niente di nuovo o particolarmente originale. Però innervosente, perché una mossa di una stupidità sesquipedale, e amareggiante, perché non si prende cura della qualità del lavoro e delle sceneggiature.

carlo gabardini foto di carlotta arrivabenecarlo gabardini foto di carlotta arrivabene

 

Io ho sempre pensato che il modo migliore (o forse l'unico) per rifare cameracafé fosse farlo tutti assieme col sorriso sulle labbra e divertendosi, dunque, anche perché sono un inguaribile romantico ed emotivo di merda (sono parole di un collega), ho abbozzato e condotto la mia trattativa considerando molto più questo desiderio di realizzare il programma in “comunione”, piuttosto che il mio ritorno economico personale.

 

La produzione mi offre una cifra così bassa che lei stessa definisce inaccettabile e mi chiede di fare una controproposta; propongo lo stesso cachet di sei anni fa, riparametrandolo al numero minore di episodi di questa stagione, e ne esce un ammontare pari circa al doppio della loro offerta iniziale.

Dopodiché, non mi è arrivata nessuna proposta di nessun tipo.

 

Dopo due settimane di silenzio, ho chiamato io, e dopo altri 5 giorni di attesa la produzione mi ripropone la stessa identica cifra di partenza, dando un nuovo senso al concetto di “trattativa”. Non vedendo margine ma, per i succitati motivi, standomi a cuore questo programma e la collaborazione coi miei colleghi autori, dico che accetto la loro “inaccettabile” proposta iniziale, non un euro in più, garantendomi solo dei giorni liberi a settimana per poter svolgere altri lavori.

 

Silenzio imbarazzato. Mi dicono che mi faranno sapere senz'altro in settimana.

carlo gabardini e mirkaccio dettoricarlo gabardini e mirkaccio dettori

Non chiama nessuno, ma vengo a sapere che la mia assenza viene motivata col solito mantra: “Gabardini ha chiesto una cifra esorbitante e non trattabile.”

Soffro. Mi girano i coglioni. Alcune notti, piango.

Scrivo una mail a tutti gli autori, al regista e alla produzione, in cui racconto la mia trattativa e dico molto chiaramente di aver accettato la cifra ridicola di partenza, quindi se c'è volontà di farlo tutti assieme, c'è anche la possibilità.

 

Alcuni rispondono che non sapevano, altri non sanno bene che dire e sono buffi nel loro dimenarsi in cerca di specchi arrampicabili con meno stridore di vetri graffiati. La produzione mi scrive che mi chiamerà l'indomani.

Era il 14 febbraio.

Non ho più sentito nessuno.

 

Poi è iniziata la convocazione attori. Quasi tutti i colleghi mi hanno chiamato per sapere cosa avrei fatto, e stavolta ero io a non sapere bene che dire, e stavo parecchio male.

OLMO CAMERA CAFEOLMO CAMERA CAFE

Tra le mille elucubrazioni pensavo: non avendo la possibilità di scriverlo, mi sa che non troverò la motivazione per recitarlo; troppo coinvolgimento emotivo, troppa vicinanza con ex amici, troppa presunzione che io l'avrei scritto meglio, pochissima voglia di soffrire quando i problemi di cui occuparsi sono davvero altri. La produzione mi ha salvato dal dubbio amletico: come attore non mi ha nemmeno chiamato.

 

Mi spiace non esserci, non posso negarlo; però nei mesi in cui ho combattuto debolmente affinché fosse possibile, non posso nemmeno dimenticare che grossa parte di me temeva il ritorno al passato come una resa; i viaggi e le avventure che ti fanno crescere ti cambiano, ripeterli quando hanno portato i loro frutti può essere inutile se non dannoso, ripeterli a volte è tornare indietro, è ammettere che rimarrai sempre lì, è preferire un approdo sicuro al navigare in acque libere ma sconosciute e terrorizzanti. Mi spiace non esserci, soprattutto per la modalità, perché per il resto è un'ipotesi che ci sta, ci mancherebbe altro.

 

Dopo esservi entrato in casa per anni indossando delle discutibili camicie colorate, mi sembrava doveroso spiegarvi come mai stavolta non verrò; per dirla alla Olmo: “Fisci! Vi mando una mail.”

 

Camera 
cafe 
Camera café

Se dicessi che spero che questa edizione vada meglio delle precedenti, ovvero degli oltre 1600 copioni che portano anche la mia firma, mi e vi starei prendendo in giro; però - davvero senza rancore - auguro a tutti che sia una straordinaria coda di un programma che ho amato moltissimo.

 

Ultimi Dagoreport

donald trump benjamin netanyahu iran israele stati uniti khamenei fordow

DAGOREPORT – COME MAI TRUMP HA PERSO LA PAZIENZA, IMPRECANDO IN DIRETTA TV, SULLE "VIOLAZIONI" DELLA TREGUA IN MEDIO ORIENTE DA PARTE DI NETANYAHU? "NON SANNO COSA CAZZO STANNO FACENDO. DOBBIAMO FAR CALMARE ISRAELE, PERCHÉ STAMATTINA SONO ANDATI IN MISSIONE"? - È EVIDENTE IL FATTO CHE IL “CESSATE IL FUOCO” CON L’IRAN NON RIENTRAVA NEI PIANI DI BIBI NETANYAHU. ANZI, IL PREMIER ISRAELIANO PUNTAVA A PORTARE A TERMINE GLI OBIETTIVI DELL’OPERAZIONE “RISING LION” (DOVE SONO FINITI 400 CHILOGRAMMI DI URANIO?), MA È STATO COSTRETTO AD ACCETTARLO DA UN TRUMP IN VENA DI PREMIO NOBEL PER LA PACE. D’ALTRO CANTO, ANCHE A TEHERAN LA TREGUA TRUMPIANA NON È STATA PRESA BENE DALL’ALA OLTRANZISTA DEI PASDARAN… – VIDEO

elly schlein gaetano manfredi giorgio gori stefano bonaccini pina picierno vincenzo de luca matteo ricci

DAGOREPORT - MENTRE ASSISTIAMO A UNO SPAVENTOSO SVALVOLAMENTO GLOBALE, IN ITALIA C’È CHI SI CHIEDE: ‘’COME SI FA A MANDARE A CASA LA SPERICOLATA ELLY SCHLEIN?’’ - ANCHE SE HA UN IMPATTO MEDIATICO PIÙ TRISTE DI UN PIATTO DI VERDURE LESSE, LA FANCIULLA COL NASO AD APRISCATOLE HA DIMOSTRATO ALTE CAPACITÀ DI TESSERE STRATEGIE DI POTERE, PRONTA A FAR FUORI IL DISSENSO DELL’ALA CATTO-DEM DEL PD - SE IL CENTRO RIFORMISTA HA LA MAGGIORANZA DEGLI ISCRITTI DEL PD, HA PERMESSO DI AVERE UN RISULTATO IMPORTANTE ALLE EUROPEE E FA VINCERE CON I SUOI CANDIDATI LE PROSSIME REGIONALI, PERCHÉ NON TIRA FUORI UN LEADER ALTERNATIVO AL SINISTRISMO FALCE & MART-ELLY? -  LIQUIDATO BONACCINI, ORMAI APPIATTITO SULLA SCHLEIN, SCARTATO DECARO PRIVO DEL CORAGGIO PER SPICCARE IL VOLO, SULLA RAMPA DI LANCIO CI SONO IL SINDACO DI NAPOLI, GAETANO MANFREDI, MA SOPRATTUTTO GIORGIO GORI. L’EUROPARLAMENTARE ED EX SINDACO DI BERGAMO È IN POSSESSO DEL FISICO DEL RUOLO PER BUCARE LO SCHERMO E IL MELONISMO PAROLAIO. A PARTE LE GELOSIE INTERNE DEI RIFORMISTI, LA BASE, CON LA GRUPPETTARA ELLY AL COMANDO, OGGI È TALMENTE RADICALIZZATA CHE RIUSCIRÀ AD INGOIARE UN EX MANAGER DI MEDIASET SULLA PRIMA POLTRONA DEL NAZARENO?

alessandro giuli

DAGOREPORT - MA COME SCEGLIE I COMPONENTI DELLE COMMISSIONI L’INFOSFERICO MINISTRO DELLA CULTURA, ALESSANDRO GIULI? I DIRETTORI DI CINQUE MUSEI STATALI (MUSEI REALI DI TORINO, GALLERIA DELL’ACCADEMIA E BARGELLO DI FIRENZE, COLOSSEO, MUSEO NAZIONALE ROMANO E MUSEO ARCHEOLOGICO DI NAPOLI) SARANNO SELEZIONATI DA UNA COMMISSIONE FORMATA DALLA STRAGRANDE MAGGIORANZA DA GIURISTI - PEGGIO CI SI SENTE SE SI PENSA CHE I TRE CANDIDATI PER CIASCUN MUSEO SCELTI DA QUESTA COMMISSIONE GIURISPRUDENZIALE SARANNO POI SOTTOPOSTI AL VAGLIO FINALE DEL LAUREANDO MINISTRO…

FLASH! – SE URBANO CAIRO NON CONFERMA MENTANA ALLA DIREZIONE DEL TGLA7 ENTRO IL PROSSIMO 30 GIUGNO, CHICCO ALZA I TACCHI E SE NE VA – IL CONTRATTO SCADE A FINE 2026 MA A LUGLIO C’E’ LA PRESENTAZIONE DEI PALINSESTI – PARE CHE QUESTA VOLTA NON CI SIA DI MEZZO IL DIO QUATTRINO, BENSI’ QUESTIONI DI LINEA POLITICA (GIA' NEL 2004 MENTANA FU PRATICAMENTE “CACCIATO” DAL TG5 DOPO UN VIOLENTISSIMO SCAZZO CON SILVIO BERLUSCONI E I SUOI “DESIDERATA”, E FU SOSTITUITO DAL SUO VICE MIMUN…)

meloni macron merz starmer trump iran usa attacco bombardamento

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI STA SCOPRENDO CHE VUOL DIRE ESSERE PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DI UN PAESE CHE NON HA MAI CONTATO UN TUBO: PRIMA DI PROCEDERE AL BOMBARDAMENTO DEI SITI IRANIANI, TRUMP HA CHIAMATO IL PREMIER BRITANNICO, KEIR STARMER, E POI, AD ATTACCO IN CORSO, HA TELEFONATO AL TEDESCO MERZ. MACRON È ATTIVISSIMO COME MEDIATORE CON I PAESI ARABI: FRANCIA, REGNO UNITO E GERMANIA FANNO ASSE NEL GRUPPO "E3", CHE TIENE IL PALLINO DEI NEGOZIATI CON L'IRAN  – L’AFFONDO DI RENZI: “LA POLITICA ESTERA ITALIANA NON ESISTE, MELONI E TAJANI NON TOCCANO PALLA”. HA RAGIONE, MA VA FATTA UN’INTEGRAZIONE: L’ITALIA È IRRILEVANTE SULLO SCACCHIERE GLOBALE, INDIPENDENTEMENTE DA CHI GOVERNA...

donald trump mondo terra brucia guerra iran nucleare

DAGOREPORT – BENVENUTI AL CAOS MONDIALE! AL DI LA' DEL DELIRIO DI PAROLE, ANNUNCI E BOMBARDAMENTI DI TRUMP, C’È LA DURISSIMA REALTÀ DEI FATTI. L’ATTACCO ALL’IRAN AVRÀ CONSEGUENZE POTENZIALMENTE DEVASTANTI IN OGNI ANGOLO DEL MONDO – UN'EVENTUALE CHIUSURA DELLO STRETTO DI HORMUZ FAREBBE SCHIZZARE IL PREZZO DEL PETROLIO, CON CONTRACCOLPI ENORMI SULLA CINA (PRIMO CLIENTE DEL GREGGIO IRANIANO) E DANNI PESANTI SULL'EUROPA – I TRE POSSIBILI SUCCESSORI DI KHAMENEI SONO TUTTI PASDARAN: SE MUORE LA GUIDA SUPREMA, IL REGIME DIVENTERÀ ANCORA PIÙ OLTRANZISTA – UN'ALTRA FACCIA DEL BUM-BUM TRUMPIANO E' LA FRATTURA NEL PARTITO REPUBBLICANO USA: L'ALA “MAGA” CAPITANATA DA JD VANCE SI SENTE TRADITA DAL TRUMP BOMBAROLO (L’HA VOTATO PERCHÉ SI OCCUPASSE DI FAR TORNARE "L'ETA' DELL'ORO" IN AMERICA, NON PER BUTTARE MILIARDI DI DOLLARI PER ARMI E INTELLIGENCE IN UCRAINA E ISRAELE)