alessandra sorcinelli

ALESSANDRA SORCINELLI, ASSOLTA NEL PROCESSO RUBY, CHE DICE DI ESSERE STATA ROVINATA DALL’INCHIESTA E DI AVER PENSATO AL SUICIDIO, È LA STESSA CHE DA BERLUSCONI HA RICEVUTO NON MENO DI 237,5 MILA EURO, PIÙ UNA BMW? “E’ VERO, SILVIO MI HA SEMPRE TRATTATA COME UNA REGINA, MA I REGALI ME LI AVEVA FATTI PRIMA DELLO SCOPPIO DEL CASO RUBY" - LA "SCIO’-GIRL" RIVELA DI PENSARE A UNA CAUSA CONTRO IL CAV: "CONVOCÒ ME E ALTRE RAGAZZE AD ARCORE, CI CHIESE: "CHI VUOLE ESSERE LA MIA FIDANZATA?". POI... – LA TELEFONATA IN CUI LEI E BARBARA GUERRA CHIEDONO SOLDI A BERLUSCONI...

BERLUSCONI, IL VERO REDDITO DI CITTADINANZA

 

https://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/berlusconi-vero-reddito-cittadinanza-ndash-ldquo-fatto-343079.htm

 

 

ALESSANDRA SORCINELLI

Estratto dell'articolo di Giuseppe Guastella per corriere.it

 

alessandra sorcinelli

Assolta nel processo dall’accusa di falsa testimonianza e di corruzione in atti giudiziari, Alessandra Sorcinelli, 38 anni, rivela di aver addirittura pensato al suicidio quando è stata coinvolta nell’inchiesta «Ruby ter». Per lei la procura aveva chiesto 5 anni per corruzione in atti giudiziari accusandola, come le altre assolte, di aver preso soldi dal Cavaliere per mentire su ciò che avvaleva nelle cene e nei dopocena del «bunga bunga». Famiglia benestante di Cagliari, oggi 38 anni, ex showgirl, rifiuta di essere accomunate alle altre. Con il suo legale, l’avvocato Luigi Liguori, sta valutando di fare causa all’ex premier che accusa di non averla difesa

 

(...)

Com’è possibile che una ragazza di 20 anni diventi amica di un uomo di 70?

«Perché era lui, per il piacere di frequentare l’allora premier. All’epoca tutta Italia era ai suoi piedi e io volevo stare al top. Ero ambiziosa, lo sono ancora. Non per ottenere qualcosa, ma anche solo per poter stare in un certo tipo di ambiente e imparare. Io volevo fare la mia strada, fare carriera, non volevo i suoi soldi. Era molto affettuoso con me e si disse disponibile ad aiutarmi».

 

Tra le ragazze finite sotto processo e assolte in primo grado, lei è stata tra una di quelle che ha ricevuto più denaro dal Cavaliere. Oltre 237 mila euro, un’auto, doni vari e una villa da 800 mila euro.

alessandra sorcinelli

«La questione della villa è una falsità perché è rimasta sempre sua. È vero, mi ha sempre trattata come una regina, ma i regali, compresi diamanti, me li aveva fatti prima dello scoppio del caso Ruby. Mi diceva: “Per i periodi i cui non lavori e per pagarti gli studi, sappi che provvedo io". Era lui che si offriva. Per lui era come invitare una ragazza a cena e pagarle il conto, la proporzione è quella». 

 

Perché ride?

«Perché mi è venuto in mente un fidanzato che mi chiese di pagare la metà di un conto a cena. Mi è capitato di pagare, in amore non si sta a guadare queste cose. Preferisco stare con una persona che non ha soldi piuttosto che con uno ricco, viscido e schifoso».

Grazie ai regali di Berlusconi, poteva permettersi una casa in affitto in Largo La Foppa, una delle zone più esclusive del centro di Milano.

«Lì mi sentivo sicura». 

 

Il 14 gennaio 2011 esplode il caso Ruby e vengono perquisite le abitazioni delle ospiti di Berlusconi. Lei compresa.

«E tutto ciò che si era creato a livello lavorativo va in fumo. Quando la polizia è arrivata alle 5 del mattino, per me che non avevo mai avuto a che fare con la giustizia in vita mia, è stato un trauma. Ero spaventatissima. Da quel momento hanno cominciato a chiamarmi Olgettina. Non potevo e non posso accettarlo». 

alessandra sorcinelli

Non sarà stata in via dell’Olgettina, ma aveva sempre una casa pagata da Berlusconi.

«È un qualcosa che non mi rappresenta, è la prima falsità su di me. Perché è un’accezione molto negativa, io vivevo in Brera». 

Con quelle ragazze, però, si è trovata alle stesse cene.

«Alcune volte sì, ma quando c’erano queste ospiti io tendevo sempre ad andare via perché ero in forte disagio. Infatti, non risulta la mia presenza in molte cene in cui ci sono loro».

Chi la invitava?

«Lui, mi chiamava direttamente. Non c’era chi faceva da tramite e mi portava. Io avevo un rapporto diretto con lui che risaliva al 2005».

Il giorno dopo la perquisizione c’è stata la famosa riunione ad Arcore alla quale parteciparono le ospiti e gli allora avvocati di Berlusconi.

barbara guerra alessandra sorcinelli

«Sono stata convocata, lui chiedeva “Chi vuole essere la mia fidanzata?”. Nessuna sapeva cosa rispondere. Sembrava che lui avesse in mano una sorta di piano per ripulirsi l’immagine, passare come il fidanzato d’Italia, tant’è vero che lui si è subito legato a Francesca Pascale». 

C’è stata una richiesta diretta?

«Sì. Ho declinato la proposta di diventare la sua fidanzata».

In cambio cosa avrebbe avuto?

«Non so, probabilmente questa immagine di first lady».

Perché ha rifiutato?

«Perché c’era un rapporto d’amicizia, quello vedevo in lui. Io all’epoca ero anche fidanzata, figuriamoci. Per me era inconcepibile».

 

Dopo quella riunione ha rotto i rapporti?

«Ho iniziato a ricredermi su di lui come persona perché mi ha mischiato a tutta questa storiaccia, non ha riconosciuto il nostro rapporto di amicizia, non hai mai fatto una smentita e non mi ha difeso pubblicamente. Mi sono sentita maltrattata, usata». 

L’ha più risentito?

«Raramente, in occasioni come Natale. A volte chiamava lui, a volte io, ma il rapporto si era raffreddato».

È mai andata da Giuseppe Spinelli, il contabile di Berlusconi, a chiedere soldi?

alessandra sorcinelli

«Prima provvedeva il Presidente. Poi, qualche volta, sono andata dal ragioniere».

 

Berlusconi le dava i 2.500 euro al mese?

«Sì».

Li manda ancora?

«No. Da quando ci arrivò la lettera in cui si diceva che potevano essere intrepretati come una forma di corruzione».

E non è arrivato più altro, neppure per le spese legali.

«Niente».

A febbraio 2015, quattro anni dopo, subite le perquisizioni per l’inchiesta Ruby ter in cui eravate accusate di corruzione e falsa testimonianza.

«Sono stata malissimo, ho anche pensato al suicidio. Era una persecuzione, non ce la facevo più. Ero già provata e sono entrata in depressione. Ero stanca e non vedevo una via di uscita».

C’è una telefonata in cui con molta insistenza lei e Barbara Guerra chiedete soldi a Berlusconi.

«Eravamo stravolte, arrabbiatissime perché avevano sequestrato tutti i nostri soldi. Lui era sparito e questo ci aveva fatto uscire di testa».

Perché non ha detto queste cose in Tribunale?

«Volevo farlo, ma poi con il mio avvocato abbiamo deciso di mettere tutto in una memoria scritta. Chiunque osi chiamarmi Olgettina sarà querelato».

alessandra sorcinelli

 

Come ne è uscita?

«Mi sono concentrata su quello che mi dicevano la mia famiglia, che mai ha smesso di supportarmi, e il mio avvocato Luigi Liguori, al quale devo dire grazie perché mi ha sostenuta in tutti questi anni anche umanamente. Ho cominciato a viaggiare per staccare il più possibile con l’Italia e non pensare a questa vicenda».

L’assoluzione è avvenuta, è una questione giuridica, sacrosanta, per carità. Le testimonianze, compresa la sua, non erano utilizzabili, ma ciò non vuol dire che non fossero false e pagate da Berlusconi.

«Io non ho detto il falso. Io ho partecipato a cene che erano normali finché c’ero. Poi andavo via e non so cosa succedeva».

E’ più tornata a casa di Berlusconi?

«Qualche volta, il tempo di un caffè».

Gli ha detto del suo stato d’animo? 

alessandra sorcinelli

«Certo, che mi sono arrabbiata per il suo atteggiamento. Io non ho partecipato a nulla e sono stata messa in mezzo. Non sono una escort, non sono una schiava sessuale e Berlusconi lo sa benissimo. Mi ha detto che lo avrebbe detto ma non l’ha mai fatto. Ho subito danni psicologici e di immagine che mi porterò dietro per tutta la vita».

Sta pensando di fargli causa?

«Con l’avvocato Luigi Liguori stiamo studiando cosa fare». 

Ora cosa vorrebbe fare?

«Sono sollevata dall’assoluzione, ho avuto i brividi tutto il giorno. Ora vorrei andare all’estero, lontano da tutti. Fare qualcosa nel mondo dello spettacolo».

È fidanzata?

«No. Non ho ancora trovato la persona che mi fa battere il cuore».

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