floris gubitosi giannini vianello

FLORIS ROSA, FLORIS DI PESCO - IL SORPASSO DI “DI MARTEDÌ” SU “BALLARÒ” SANCISCE IL FALLIMENTO DEL DUO GIANNINI-VIANELLO - L’EX VICEDIRETTORE DI “REPUBBLICA” SOSTITUITO A FINE STAGIONE? PER IL DIRETTORE DI RAITRE È L’ENNESIMO FLOP

Maurizio Caverzan per “il Giornale”

giannini vs floris sfida tv 590520giannini vs floris sfida tv 590520

 

Sorpasso diMartedì. Per la prima volta Giovanni Floris supera Massimo Giannini e palla al centro. Doveva capitare prima o poi. Era nelle cose. Era nell'etere. L'altra sera il talk show di La7 ha raggiunto il 5,92 per cento di share (un milione e 316mila telespettatori), mentre su Raitre Ballarò si è fermato al 5,52 (un milione 340mila spettatori).

 

Come avviene da qualche settimana Floris ha allungato il suo programma con interviste e faccia a faccia (a monsignor Nunzio Galantino, segretario della Cei, e a Paola Taverna del M5S), guadagnando uno o due decimali di share, ma abbassando la media dei telespettatori che a notte fonda diminuiscono drasticamente (si fosse fermato a mezzanotte avrebbe totalizzato il 5,82 e 1 milione 414mila spettatori).
 

Floris diMartedìFloris diMartedì

Doveva accadere, abbiamo detto. L'altra sera, oltre al vantaggio garantito dalla copertina di Maurizio Crozza, Floris ha unito quantità e qualità degli ospiti all'autorevolezza della sua conduzione. Ormai si era capito che la differenza principale tra i due talk sta lì. Più disinvolta e televisiva quella di Floris, più anonima quella di Giannini, più efficace nel ruolo di ospite.

 

MASSIMO GIANNINI ANDREA VIANELLO BALLAROMASSIMO GIANNINI ANDREA VIANELLO BALLARO

Già qualche settimana fa diMartedì si era pericolosamente avvicinato (6,1 per cento contro 6,3) nonostante Ballarò avesse sparato un'intervista esclusiva a Michel Houellebecq. L'altro ieri invece la disparità si è registrata fin dall'inizio. Da una parte c'era Crozza che imperversava sull'ultima inchiesta relativa alle grandi opere definendo l'Italia un Ogm, «Organismo Geneticamente Marcio». Dall'altra, si ascoltava il compassato editoriale di Giannini: «Caro Presidente Renzi...».

 

Negli ospiti, invece, la gara si è sviluppata su binari paralleli, ma ancora favorendo Floris. Il quale schierava Flavio Tosi, sindaco ribelle di Verona, a fronte del governatore veneto Luca Zaia. E all'intervista a don Ciotti di Giannini, contrapponeva un dialogo a tre su politica e moralità con il segretario della Cei, Galantino, e Massimo Cacciari, accompagnato da fin troppo frequenti applausi. 
 

massimo gianniNI ballaròmassimo gianniNI ballarò

Per la Rai il sorpasso diMartedì è uno smacco difficile da digerire. Il servizio pubblico è il detentore del titolo, La7 è lo sfidante. Martedì prossimo potrà anche avvenire il contro-sorpasso, ma è fuor di dubbio che qualcosa è cambiato e dovrà cambiare. Non si possono perdere otto punti di share (la media di Ballarò dello scorso anno era del 13 per cento) del programma di punta della rete senza che s'impongano ripensamenti, aggiustamenti, correzioni.

 

Fino a prima del divorzio di Floris, Ballarò non aveva concorrenti e assorbiva tutta la domanda di approfondimento politico del martedì sera. Ora, se si sommano i due talk show (11-12 per cento), ci si avvicina all'audience che era solo di Raitre. Ma è altrettanto vero che su La7, dove al martedì non c'era un salotto politico, Floris è partito da zero. 
 

VIRGINIA RAFFAELE NEI PANNI DELLA BOSCHIVIRGINIA RAFFAELE NEI PANNI DELLA BOSCHI

Dunque, qualcosa dovranno inventarsi in Viale Mazzini. Per esempio, che fine ha fatto l'idea di arruolare nel cast l'esplosiva Virgina Raffaele, chiedendo a Mediaset una liberatoria? Tornando a Giannini, quasi certamente resisterà fino a fine stagione. Ma per chi segue il calcio, dopo il sorpasso, la sua posizione somiglia sempre di più a quella di Filippo Inzaghi sulla panchina del Milan.

 

VIRGINIA RAFFAELE NEI PANNI DELLA BOSCHIVIRGINIA RAFFAELE NEI PANNI DELLA BOSCHI

Mentre gli si rinnova una fiducia sempre più condizionata, si pensa già alla prossima stagione. Per la quale, tra le tante ipotesi, si fa quella dell'attuale direttore di rete, Andrea Vianello, alla conduzione di Ballarò, con la contemporanea promozione di Silvia Calandrelli, attuale responsabile di Rai Cultura (Rai5, Rai Educazione e Rai Storia), al vertice di Raitre. Basterebbe?

 

 

Ultimi Dagoreport

alessandro giuli pietrangelo buttafuoco arianna giorgia meloni beatrice venezi nicola colabianchi nazzareno carusi tiziana rocca giulio base

''L’ESSERE STATI A CASA MELONI O DI LA RUSSA NON PUÒ ESSERE L’UNICO O IL PRIMO REQUISITO RICHIESTO PER LE NOMINE CULTURALI’’ - LETTERA A DAGOSPIA DI PIERLUIGI PANZA: “SONO TRA LE ANIME BELLE CHE QUANDO GIORGIA MELONI HA VINTO LE ELEZIONI HA SPERATO CHE, AL POSTO DEL PLURIDECENNALE AMICHETTISMO ROMANO DI SINISTRA SI AVVIASSE UN METODO, DICIAMO SUPER-PARTES, APERTO (MAGARI ANCHE SOLO PER MANCANZA DI CANDIDATI) E TESO A DELINEARE UNA CULTURA LIBERALE LEGATA AL PRIVATO O ALLE CONFINDUSTRIE DEL NORD… POVERO ILLUSO. IL SISTEMA È RIMASTO LO STESSO, APPLICATO CON FEROCE VERIFICA DELL’APPARTENENZA DEL CANDIDATO ALLA DESTRA, MEGLIO SE ROMANA DI COLLE OPPIO, PER GENEALOGIA O PER ADESIONE, MEGLIO SE CON UNA PRESENZA AD ATREJU E CON UN LIBRO DI TOLKIEN SUL COMODINO - LE NOMINE DI GIULI, BUTTAFUOCO, CRESPI, VENEZI, COLABIANCHI, BASE & ROCCA, IL PIANISTA NAZARENO CARUSI E VIA UNA INFINITÀ DI NOMI NEI CDA, NELLE COMMISSIONI (IN QUELLA PER SCEGLIERE I 14 NUOVI DIRETTORI DEI MUSEI C’È SIMONETTA BARTOLINI, NOTA PER AVER SCRITTO "NEL BOSCO DI TOLKIEN, LA FIABA L’EPICA E LA LINGUA") 

salvini calenda meloni vannacci

DAGOREPORT – LA ''SUGGESTIONE'' DI GIORGIA MELONI SI CHIAMA “SALVIN-EXIT”, ORMAI DIVENTATO IL SUO NEMICO PIU' INTIMO A TEMPO PIENO - IN VISTA DELLE POLITICHE DEL 2027, SOGNA DI LIBERARSI DI CIO' CHE E' RIMASTO DI UNA LEGA ANTI-EU E VANNACCIZZATA PER IMBARCARE AL SUO POSTO AZIONE DI CARLO CALENDA, ORMAI STABILE E FEDELE “FIANCHEGGIATORE” DI PALAZZO CHIGI - IL CAMBIO DI PARTNER PERMETTEREBBE DI ''DEMOCRISTIANIZZARE" FINALMENTE IL GOVERNO MELONI A BRUXELLES, ENTRARE NEL PPE E NELLA STANZA DEI BOTTONI DEL POTERE EUROPEO (POSTI E FINANZIAMENTI) - PRIMA DI BUTTARE FUORI SALVINI, I VOTI DELLE REGIONALI IN VENETO SARANNO DIRIMENTI PER MISURARE IL REALE CONSENSO DELLA LEGA - SE SALVINI DIVENTASSE IRRILEVANTE, ENTRA CALENDA E VIA A ELEZIONI ANTICIPATE NEL 2026, PRENDENDO IN CONTROPIEDE, UN'OPPOSIZIONE CHE SARA' ANCORA A FARSI LA GUERRA SUL CAMPOLARGO - LA NUOVA COALIZIONE DI GOVERNO IN MODALITÀ DEMOCRISTIANA DI MELONI SI PORTEREBBE A CASA UN BOTTINO PIENO (NUOVO CAPO DELLO STATO COMPRESO)....

donald trump vladimir putin xi jinping

DAGOREPORT - PERCHÉ TRUMP VUOLE ESSERE IL "PACIFICATORE GLOBALE" E CHIUDERE GUERRE IN GIRO PER IL MONDO? NON PER SPIRITO CARITATEVOLE, MA PER GUADAGNARE CONSENSI E VOTI IN VISTA DELLE ELEZIONI DI MIDTERM DEL 2026: IL PRESIDENTE USA NON PUÒ PERMETTERSI DI PERDERE IL CONTROLLO DEL CONGRESSO - SISTEMATA GAZA E PRESO ATTO DELLA INDISPONIBILITÀ DI PUTIN AL COMPROMESSO IN UCRAINA, HA DECISO DI AGGIRARE "MAD VLAD" E CHIEDERE AIUTO A XI JINPING: L'OBIETTIVO È CONVINCERE PECHINO A FARE PRESSIONE SU MOSCA PER DEPORRE LE ARMI. CI RIUSCIRÀ? È DIFFICILE: LA CINA PERDEREBBE UNO DEI SUOI POCHI ALLEATI....

fabio tagliaferri arianna meloni

FLASH! FABIO TAGLIAFERRI, L’AUTONOLEGGIATORE DI FROSINONE  CARO A ARIANNA MELONI, AD DEL ALES, CHE DOVREBBE VALORIZZARE IL PATRIMONIO CULTURALE DEL PAESE, PUBBLICA SU INSTAGRAM UNA FOTO DELLA PARTITA LAZIO-JUVENTUS IN TV E IL COMMENTO: “LE ‘TRASMISSIONI’ BELLE E INTERESSANTI DELLA DOMENICA SERA” – DURANTE IL MATCH, SU RAI3 È ANDATO IN ONDA UN’INCHIESTA DI “REPORT” CHE RIGUARDAVA LA NOMINA DI TAGLIAFERRI ALLA GUIDA DELLA SOCIETÀ IN HOUSE DEL MINISTERO DELLA CULTURA…