A MALI ESTREMI, ESTREMI RI-MEDIA - INCHIESTE E REPORTAGE FINANZIATI DAGLI SPONSOR (CITTADINI O MECENATI): LA NUOVA FRONTIERA DEL GIORNALISMO AMERICANO AL TEMPO DELLA CRISI - “A RISCHIO LA TRASPARENZA DELL’INFORMAZIONE”

Federico Rampini per “la Repubblica

 

SUN VALLEY CONFERENCE BILL GATES SUN VALLEY CONFERENCE BILL GATES

«Questa inchiesta giornalistica è stata realizzata grazie ad un finanziamento iniziale di Microsoft. Il computer che ho usato è stato offerto da Hewlett Packard. Ho potuto comunicare con la redazione grazie ad un collegamento wi-fi offerto da Cisco e con uno smartphone Samsung. I miei biglietti aerei sono un omaggio di Singapore Airlines».

 

Il lettore continuerebbe a leggere il seguito, dopo un incipit di questo tipo? E se continuasse, avrebbe lo stesso atteggiamento, la stessa disponibilità, oppure diventerebbe più diffidente e circospetto ad ogni affermazione contenuta nell’articolo? Benvenuti nell’era del Native Ad, il nuovo giornalismo che in America dilaga sotto diverse forme. “ Native Ad”, cioè letteralmente pubblicità indigena, che nasce e viene concepita dentro il giornale stesso, talvolta scritta da redattori che firmano altri articoli di tipo tradizionale, quelli senza lo sponsor.

 

Il dibattito attraversa i più grandi gruppi editoriali, dal New York Times a Time Magazine, dalla Cnn a Condé Nast . Ciascuno offre risposte diverse, nessuno può sottrarsi alla sfida. All’origine c’è un vincolo economico a cui nessuno riesce a sottrarsi. L’informazione costa. Fonti tradizionali di sostentamento dei media, dalla pubblicità agli abbonamenti, hanno subito l’impatto della crisi economica e delle rivoluzioni tecnologiche. Per sopravvivere tutti i media, anche i più prestigiosi, sono alla ricerca di un nuovo business model , un’equazione economica sostenibile.

WARREN BUFFETTWARREN BUFFETT

 

Perfino il quotidiano più letto e piu` autorevole d’America, il New York Times , ha vissuto fasi turbolente: il licenziamento in tronco della sua direttrice Jill Abramson ha coinciso con la pubblicazione interna di un documento strategico sulle sfide del futuro, elaborato dal figlio dell’editore Sulzberger. E proprio Jill Abramson era stata protagonista di uno scontro molto acceso in un convegno pubblico sul Native Ad.

 

La direttrice aveva preso le distanze da queste forme di pubblicità “redazionale” confezionate come articoli, spesso da ottimi professionisti, con profusione di qualità e leggibilità. «Non mi convince – disse la Abramson in quell’intervento poco prima di essere cacciata – si crea confusione nel lettore-consumatore. Confusione sulla provenienza di quei contenuti, e sulla dissimulazione di un messaggio pubblicitario sotto le apparenze di una notizia pura». Ma una strada diversa è quella imboccata dal predecessore di Jill, quel Bill Keller che aveva diretto il New York Times subito prima di lei.

 

jill abramson jill abramson

Keller ha lasciato il suo posto di editorialista per lanciarsi in un’avventura nuova. Una start-up, un sito d’informazione online gestito attraverso una Ong non-profit. Si chiama The Marshall Project , si occuperà soprattutto dei problemi della giustizia, delle carceri. Ma raccoglierà fondi tra i privati, sollecitando una forma di mecenatismo al servizio dell’informazione. È solo l’ultimo esempio di una tendenza che si rafforza. Giornalismo investigativo, finanziato da singoli cittadini appassionati, o più spesso da capitalisti generosi che staccano assegni… in cambio di che cosa esattamente?

 

Per alcuni non c’è contropartita visibile né occulta, solo un genuino interessamento al futuro dell’informazione. Esistono americani ricchi che si preoccupano sinceramente sul destino di una democrazia dove s’indebolisce il contropotere per eccellenza, cioè la stampa. Da Warren Buffett a Bill Gates, una corrente di imprenditoria progressista vuole mettere le proprie fortune al servizio di cause nobili, incluso il finanziamento per reportage, inchieste, giornalismo investigativo.

 

The Marshall ProjectThe Marshall Project

Sulla West Coast, la più esposta agli shock delle rivoluzioni tecnologiche, giornali dalla storia gloriosa come il San Francisco Chronicle e il Los Angeles Times attingono a piene mani agli articoli prodotti esternamente, da ong non profit, dietro le quali c’è il mecenatismo privato. Qui però il confine sembra preciso, a garanzia del lettore. I mecenati non scelgono il tema dei singoli articoli. La garanzia d’indipendenza del giornalista è affidata a dei “corpi intermedi”.

 

È un po’ quel che accade nelle grandi università private, luoghi di eccellenza come Harvard e Stanford. Spesso hanno statuti non-profit, ricevono ricchi finanziamenti dall’industria privata, ma rettori e presidenti e senati accademici vigilano (quasi sempre) sull’autonomia della ricerca scientifica. Il mondo del Native Ad è diverso. Un colosso come Time ha creato al proprio interno un Native Ad Group che cura questi articoli destinati ai siti. Lo scopo è «attirare l’attenzione dei lettori imitando il contenuto editoriale delle altre notizie ».

 

time dieta MANGIATE IL BURROtime dieta MANGIATE IL BURRO

Editore e manager pubblicitari del gruppo Time si dicono concordi sul fatto che «i lettori sono felici di consumare contenuti in questa forma, non si curano se vengano da giornalisti puri o se dietro ci sia l’appoggio di un brand, un marchio». Il capo di questa task- force nel gruppo Time è Chris Hercik del magazine Sports Illustrated . «La creatività - dice – non soffre se è al servizio della pubblicità». Inchieste ormai consuete da anni come “I 10 luoghi migliori dove abitare” o anche “Le dieci località migliori per i gourmet appassionati di alta cucina” sono ampiamente finanziate da sponsor.

 

La Cnn dal canto suo sta producendo un’intera inchiesta a puntate, “City of Tomorrow”, su come le città cercano di migliorare la qualità della vita dei propri abitanti. Ha uno sponsor unico, il gigante dell’informatica Cisco. L’importante è che si sappia, dicono alla Cnn, convinti che la qualità dei propri giornalisti faccia il resto: il reportage a puntate avrà lo stesso livello di serietà e approfondimento di qualsiasi altra inchiesta targata Cnn, garantiscono al quartier generale di Atlanta.

 

BERGOGLIO COPERTINA TIME BERGOGLIO COPERTINA TIME

L’ottima rivista The Atlantic , notoriamente di sinistra, scatenò la protesta dei suoi lettori pubblicando un lungo articolo elogiativo su Scientology, la setta religiosa a cui appartengono delle star come Tom Cruise. Che si trattasse di un “redazionale pagato” era abbastanza evidente ma questo non placò affatto l’ira dei lettori. Quasi tutti i giornali hanno degli statuti interni che regolano il Native Ad, ad esempio escludendo dai possibili finanziatori l’industria militare o petrolifera, Big Tobacco oppure dei medicinali che vantano effetti benefici non confermati dalle autorità sanitarie.

 

Il celebre sito Vice specializzato in inchieste di denuncia non disdegna finanziamenti privati purché ci sia una “muraglia cinese” a tutela della redazione. Le controversie sono destinate a moltiplicarsi via via che i confini diventeranno più incerti, opinabili, e le confusioni dei ruoli si accentueranno su ogni fronte: nell’era in cui le multinazionali investono sulla propria immagine etica, quando usciranno articoli sulla conservazione dell’energia e la lotta al cambiamento climatico, co-sponsorizzati da Exxon e Greenpeace?

Ultimi Dagoreport

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…

giorgia e arianna meloni come le gemelle di shining - fotomontaggio del fatto quotidiano

DAGOREPORT – VI RICORDATE QUANDO GIORGIA MELONI DEFINIVA LA SORELLA ARIANNA UNA “PRIVATA CITTADINA SENZA INCARICHI”? DIMENTICATELO: È IN CORSO UN TENTATIVO DI TRASFORMARE LA PRIMOGENITA DI ANNA PARATORE IN UNA POLITICA NAVIGATA. ECCO COME NASCE L’IMBARAZZANTE NTERVISTA RILASCIATA OGGI DALL'EX MOGLIE DI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA AL “CORRIERE DELLA SERA”, IN CUI ARIANNA RICORDA QUANDO “GUIDAVA IL CAMION NEI VICOLI DI ROMA” PER IL PARTITO, E RIVENDICA: “DA 30 ANNI SIAMO IN POLITICA” – LA FIAMMA MAGICA VUOLE TOGLIERLE L’ETICHETTA DI “SORELLA D’ITALIA”. IL GUAIO È CHE ‘GNA FA: L’UNICO PREGIO CHE ANCHE I COLLEGHI DI PARTITO LE RICONOSCONO È… LA SOMIGLIANZA ALLA SORELLA

del vecchio la stampa angelucci elkann

DAGOREPORT - NON SI STA MAI TRANQUILLI: AL RISIKO FINANZIARIO (MPS-MEDIOBANCA) FINITO TRA LE CARTE DELLA PROCURA DI MILANO, ORA SI AGGIUNGE IL RISIKO EDITORIALE: LA VENDITA DI ‘’’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ AL GRECO KYRIAKOU DIVENTA, GIORNO DOPO GIORNO, UN BORDELLO DI VOCI E RUMORS - C’È CHI ASSICURA CHE LO SBARCO DEL GRECO NON VADA ASSOLUTAMENTE A GENIO AL BOSS DELL’IMPERO MEDIASET, PIER SILVIO BERLUSCONI – CHI SPIFFERA DI UN PRESUNTO INTERESSAMENTO DELLA FAMIGLIA ANGELUCCI, EDITORE DE “IL GIORNALE” E DI “LIBERO”, ALL’ACQUISIZIONE DEL QUOTIDIANO “LA STAMPA”, CHE ELKANN HA MESSO IN VENDITA PER LA SOMMETTA DI 65 MILIONI DI EURO, CHE NON RIENTREREBBE NEL PERIMETRO DEL GRECO CON L’ANTENNA. MA PER IL BOSS DELLA SANITÀ CARO AL GOVERNO L’UNICO MODO DI COMPRARI ''LA STAMPA'' È ALL’EDICOLA: ELKANN NON GLIELO VENDERÀ MAI - A PROPOSITO DI EDITORIA COME ULTIMA UMANA VOLUTTÀ, SI VOCIFERA CHE LEONARDINO DEL VECCHIO VOGLIA COMPRARSI NIENTEMENO CHE “IL FATTO QUOTIDIANO” (DAVVERO URGE LA RIAPERTURA DEI MANICOMI…)

giancarlo giorgetti luigi lovaglio milleri francesco gaetano caltagirone

SUL CASO MPS-MEDIOBANCA, L'ARTICOLO-BOMBA DEL GIORNO È SUL "CORRIERE", DA CUI SI EVINCE CHE LE DICHIARAZIONI RILASCIATE ALLA CONSOB DA CALTAGIRONE E DAL MINISTRO GIORGETTI SONO IN APERTO CONTRASTO - E’ LO STESSO IMPRENDITORE ROMANO AD AMMETTERE CHE IL MINISTRO LEGHISTA SONDÒ ALCUNI POTENZIALI INVESTITORI NELLE SETTIMANE PRECEDENTI ALLA OSCURA “GARA” CHE FECE INTASCARE IL 15% DI MPS, IN MANO AL TESORO, AL QUARTETTO DELFIN-CALTAGIRONE-ANIMA-BPM - UNA VERSIONE IN APERTO CONFLITTO CON QUELLA DI GIORGETTI, CHE IL 29 LUGLIO 2025 ALLA CONSOB DISSE: “NON C’È STATA ALCUNA INTERLOCUZIONE, CONTATTO O SCAMBIO” - A QUESTO PUNTO, CHI RISCHIA DI FINIRE NEI GUAI CON LA PROCURA DI MILANO NON SONO SOLO I “FURBETTI DEL CONCERTINO”, MA LA STESSA CONSOB GUIDATA DA PAOLO SAVONA CHE, COME AUTORITÀ DI VIGILANZA DEL MERCATO FINANZIARIO, NON HA RILEVATO NEL SUO DOCUMENTO DI “ASSOLUZIONE” SULLA PRESUNTA CONCERTAZIONE DEI CALTA-MELONI, NESSUNA DISCORDANZA TRA LE DICHIARAZIONI DI CALTAGIRONE E DI GIORGETTI…

la scala opera attilio fontana ignazio la russa daniela santanche santanchè matteo salvini

A PROPOSITO DI… QUANTO PIACE LA MATRICIANA ROMANA - IL FORFAIT DELLE ISTITUZIONI ALLA PRIMA DELLA SCALA, IVI COMPRESO LA SECONDA CARICA DELLO STATO, IL SICULO-MILANESE IGNAZIO LA RUSSA, HA SPINTO IL GOVERNATORE DEL PIRELLONE LOMBARDO, ATTILIO FONTANA, INDOSSATI I PANNI DI NOVELLO ALBERTO DA GIUSSANO A DICHIARARE: “ANCHE SE TUTTI APPREZZIAMO LA MATRICIANA, IL NORD DÀ FASTIDIO” – DÀ COSÌ FASTIDIO CHE NEL GOVERNO DELLA “PULZELLA” DELLA GARBATELLA, SIEDONO BEN 6 MINISTRI “LUMBARD” SU 24. E BEN 5 SONO DELLA LEGA – A RISPONDERE A FONTANA, CI HA PENSATO IL RODOMONTE DEL CARROCCIO, SALVINI: “TRA UNA MATRICIANA E UNA CARBONARA TROVI I SOLDI PER SISTEMARE LE CASE POPOLARI”…

pam bondi

DAGOREPORT - COME MAI L’INFORMAZIONE ITALICA SI È TOTALMENTE DISINTERESSATA DELLO SBARCO A ROMA DEL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA, LA FOSFORESCENTE SESSANTENNE PAM BONDI, ARRIVATA CON TANTO DI AEREO DI STATO IL 10 DICEMBRE? - EPPURE LA FEDELISSIMA DI TRUMP NON SI È TENUTA NASCOSTA: HA ALLOGGIATO ALL’HOTEL ST. REGIS, SI E’ ATTOVAGLIATA AL BOLOGNESE DI PIAZZA DEL POPOLO, HA INCONTRATO AL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA DI VIA ARENULA CARLETTO NORDIO, HA AVUTO L'INESPRIMIBILE GIOIA DI CONOSCERE IL VICEPREMIER MATTEO SALVINI A UN RICEVIMENTO DELL'AMBASCIATORE USA IN ITALIA, TILMAN J. FERTITTA. E, FORSE, LA BEN DOTATA DALLA NATURA PAMELONA HA PURE INCOCCIATO IL MINISTRO PIANTEDOSI - MA DELLA “VACANZA ROMANA” DELL'ITALOAMERICANA CARISSIMA A TRUMP, NON SI REGISTRA MANCO UNA RIGA SUI GIORNALONI DE' NOANTRI - VABBE', A NATALE BISOGNA ESSERE BUONI: MAGARI ERANO TUTTI TROPPO IMPEGNATI A SEGUIRE LA FESTILENZA DI ATREJU DEI FRATELLINI DI GIORGIA…