tokyo libreria 9

UNA STANZA, UN LIBRO: LA SVOLTA MINIMAL DI UN LIBRAIO DI TOKYO - UNA PROVOCAZIONE ESTETICA, UNA SFIDA ALLA BULIMIA EDITORIALE, UN’IDEA FOLLE CHE PERÒ MANDA UN MESSAGGIO FORTE: LEGGETE UN LIBRO A SETTIMANA. UNO SOLO, MA TUTTO INTERO

TOKYO LIBRERIATOKYO LIBRERIA

1. QUELLA STRANA LIBRERIA CHE VENDE UN SOLO LIBRO ALLA SETTIMANA

Ilaria Maria Sala per “la Stampa”

 

La libreria Morioka Shoten, a Ginza – il quartiere nel centro di Tokyo dello shopping di lusso – aperta al piano terra dell’edificio Suzuki (un palazzo storico del 1929, fra i pochi sopravvissuti alla guerra) ha una caratteristica tutta singolare. Ogni settimana, dal martedì alla domenica, seleziona un unico volume per la vendita. 
 

Lo espone, lo cura, lo circonda di immagini che lo completano, lo presenta attraverso una serie di incontri serali con l’autore o persone in grado di parlarne, e alla fine della settimana lo sostituisce con un nuovo unico volume. 
 

L’idea controcorrente
Questa è la formula, che porta il concetto di «cura» alle sue estreme conseguenze, sviluppata dal libraio di 41 anni Yoshiyuki Morioka, che ha così creato l’idea di «Issastsu, isshitsu»: ovvero, un’unica stanza per un unico libro. Si tratta di un modo di vendere libri che ha sviluppato nei suoi venti anni da libraio, nel quartiere di Jimbocho e Kayabacho – dove si possono trovare volumi nuovi ed antichi – dove Morioka ha una prima libreria, per lo più di testi di seconda mano. 
 

Ma appassionato di grafica – comprese le stampe dirette, dalla grande potenza grafica e dalla dubbia ideologia che il Giappone produceva prima della Seconda Guerra Mondiale – e di design, dopo un workshop di Masamichi Toyama presso la Takram Design Engineering (che si occupa di sviluppare idee creative per il business, il commercio e l’ingegneria) Morioka ha dunque perfezionato la sua idea, che aveva chiamato «La rigenerazione dell’atomo del libraio», divenuta ora realtà. 
 

Occhio al dettaglio
E’ un misto di minimalismo totale e attenzione al dettaglio quasi maniacale: la libreria infatti è uno spazio piuttosto piccolo, con il pavimento di cemento, i muri imbiancati, un tavolino in mezzo con il solo volume che Morioka ha deciso di promuovere quella settimana, e una scrivania di legno a cassettini dove lavora il libraio. 
 

TOKYO LIBRERIA 1TOKYO LIBRERIA 1

Fra i titoli proposti dall’apertura della libreria ad oggi possiamo trovare opere disparate: c’è stata la promozione di un libro fotografico sulla Birmania, circondato di alcuni manufatti birmani che avevano colpito l’estetica di Morioka. Un altro libro promosso in modo così maniacale è stato un volume di grafica dedicato a Yamana Fumio, un pubblicitario giapponese degli Anni Quaranta e Cinquanta, che ha disegnato, fra le altre cose, le prime scatole di cosmetici della Shiseido – con manifesti e poster alle pareti di Yamana. 
 

Narrativa e grafica
Fra i libri curati con quest’attenzione totale ci sono anche volumi di narrativa (fra cui Murakami), poesia, e altre opere di natura grafica. Per Morioka, come ha detto nel corso di un’intervista radiofonica, si tratta di ritagliare uno spazio speciale, di attenzione, ad un solo libro alla volta, per aiutare a diminuire il rumore di sottofondo, il brusio costante, dato dalla quantità di informazioni che vengono ricevute passivamente ogni giorno.

 

Così, invece, ecco che per una settimana almeno un’opera unica diventa il centro dell’attenzione, della cura, dell’interesse, in una stanza. Una stanza. Un libro. Un allegro libraio, e appassionato lettore, forse un po’ matto, ma di certo originale, e davvero capace di consigliare i suoi clienti nel modo più approfondito possibile sull’opera che sceglie di promuovere quella settimana. 

 

TOKYO LIBRERIA 3TOKYO LIBRERIA 3

2. LA SFIDA CONTRO LA BULIMIA CHE TUTTO ANNULLA

Cesare Martinetti per “la Stampa”

Uno alla settimana. Sarebbe già un bel traguardo. Non guardate questa storia che arriva dal Giappone soltanto come una stravaganza orientale. Per il libraio è una sfida, estetica e provocatoria. Per i lettori, un invito: prendetevi questo tempo, uscite dal girone infernale, scendete dalla giostra che il tutto connesso ha imposto al metabolismo delle nostre esistenze. Alt. Stop. Rilassatevi e leggete un libro alla settimana.

Il messaggio
In fondo è questo che ci vuol dire questo libraio di Tokyo che ha rovesciato l’imperativo commerciale: più offerta, più domanda. Ha scelto prima di tutti scendere lui da questa rincorsa contro il tempo, la ragione, la geometria. 
 

In Italia vengono pubblicati circa 50 mila libri all’anno. Una libreria di dimensioni medie, normali, riesce ad averne in casa non più di 10 mila. E gli altri? La bulimia editoriale non provoca bulimia nel lettore, ma respinge. E la vita dei libri - di qualche libro - si misura al ritmo settimanale delle classifiche e delle uscite. Ce ne sono che vivono qualche giorno appena, altri che evaporano senza nemmeno mai vedere davvero la luce degli occhi dei lettori. 
 

Un folle corsa
Troppi libri, vuol dire per molti nessun libro. Siamo bombardati, intimiditi, umiliati. Nella migliore delle ipotesi i volumi non letti si accumulano sul comodino. Hai letto l’ultimo Camilleri? No, quello è il penultimo, ne è già uscito un altro... Accidenti. E tutto questo avviene in un ambiente saturo di parole ascoltate, pronunciate, scritte, lette, su carta, su smartphone, su computer, radio, tv. Un mondo intero che vive, parla e straparla in contemporanea. Non c’è fatto rilevante o irrilevante che non appena compiuto non rimbalzi sui social. 
 

TOKYO LIBRERIA 9TOKYO LIBRERIA 9

Sui social
Il reporter che qualche giorno fa in America ha sparato a due suoi colleghi aveva lungamente studiato il timing della sua azione in modo da poterla registrare e offrire quasi in diretta al mondo intero via social media. Qualcuno avrà assistito al suo omicidio guardando con occhio distratto il telefonino mentre lavorava al computer: siamo tutti multitasking, nelle platee dei cinema e dei teatri lampeggiano i piccoli schermi degli spettatori incapaci di staccarsi per qualche decina di minuti dal flipper globale dove rimbalzano ad ogni istante informazioni nella maggior parte dei casi irrilevanti per quell’istante della nostra vita.
 

Il gesto del libraio di Tokyo è dunque folle, disperato, illusorio? Probabilmente sì. Però manda un messaggio forte e chiaro: leggete un libro a settimana, ogni settimana. Uno solo, ma tutto intero.

 

Ultimi Dagoreport

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO

banca generali lovaglio francesco gaetano caltagirone philippe donnet alberto nagel milleri

DAGOREPORT - DA QUESTA MATTINA CALTAGIRONE HA I SUDORI FREDDI: SE L’OPERAZIONE DI ALBERTO NAGEL ANDRÀ IN PORTO (SBARAZZARSI DEL CONCUPITO “TESORETTO” DI MEDIOBANCA ACQUISENDO BANCA GENERALI DAL LEONE DI TRIESTE), L’82ENNE IMPRENDITORE ROMANO AVRÀ BUTTATO UN PACCO DI MILIARDI PER RESTARE SEMPRE FUORI DAL “FORZIERE D’ITALIA’’ - UN FALLIMENTO CHE SAREBBE PIÙ CLAMOROSO DEI PRECEDENTI PERCHÉ ESPLICITAMENTE SOSTENUTO DAL GOVERNO MELONI – A DONNET NON RESTAVA ALTRA VIA DI SALVEZZA: DARE UNA MANO A NAGEL (IL CEO DI GENERALI SBARRÒ I TENTATIVI DI MEDIOBANCA DI ACQUISIRE LA BANCA CONTROLLATA DALLA COMPAGNIA ASSICURATIVA) - PER SVUOTARE MEDIOBANCA SOTTO OPS DI MPS DEL "TESORETTO" DI GENERALI, VA BYPASSATA LA ‘’PASSIVITY RULE’’ CONVOCANDO  UN’ASSEMBLEA STRAORDINARIA CHE RICHIEDE UNA MAGGIORANZA DEL 51% DEI PRESENTI....