mauro borrelli

"FACEVO IL VISUAL ARTIST A CINECITTÀ. COPPOLA MI PROPOSE DI SEGUIRMI NEGLI USA. QUANDO È STATO IL MOMENTO DI TORNARE HO PREFERITO FERMARMI LÌ" - LA STORIA DI MAURO BORRELLI, REGISTA E CONCEPT ARTIST VICENTINO CHE HA APPENA DIRETTO IL NUOVO FILM "MINDCAGE - MENTE CRIMINALE", CHE HA COLLABORATO CON ALCUNI DEI PIÙ GRANDI REGISTI DELLA STORIA DEL CINEMA, COME FRANCIS FORD COPPOLA, QUENTIN TARANTINO, BERNARDO BERTOLUCCI E MOLTI ALTRI: "TARANTINO? È UN ADORABILE PAZZO. UNA VOLTA ERO FERMO AL SEMAFORO E…" - VIDEO

Estratto dell'articolo di Fabrizio Accatino per “La Stampa”

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Nel cinema americano esistono due Mauro Borrelli. Il primo crea visioni, inventa scenografie, dettagli, personaggi per i film di maestri come Gilliam, Coppola, Bertolucci, Burton, Tarantino. Il secondo ha in filmografia un pugno di opere indipendenti, tutte all'insegna della povertà di mezzi e della ricchezza di idee. Non si tratta di un caso di omonimia, il concept artist e il regista sono lo stesso illustratore vicentino che da oltre trent'anni vive a Los Angeles. Nelle sale italiane è appena uscito il suo Mindcage – Mente criminale, […]

 

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 «Vengo dall'arte e volevo che il film rispettasse il mio background», spiega Borrelli. «Sono un amante della pittura religiosa del Cinque-Seicento, di Sebastiano del Piombo, del caravaggismo, di Bosch e della scuola nordica. Per i costumi ho chiamato Katarzyna Konieczka, un'artista polacca che vive a Londra e che con quello stesso stile ha ritratto Madonna per Vanity Fair».

 

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Per quanto riguarda la sua carriera di visual artist, tutto ha inizio negli studi di Cinecittà sul finire degli anni Ottanta. L'incontro fatale è quello con Francis Ford Coppola. «Stava girando Il padrino – Parte III. Mi chiese di occuparmi di quello che lui chiamava "electronic cinema", l'animazione degli storyboard con l'aggiunta di suoni, dialoghi e movimenti rudimentali. A lavorazione finita mi propose di seguirlo negli Stati Uniti e per due anni ho vissuto nel suo ranch a Napa Valley, sede della sua azienda agricola. Poi per le riprese del film Dracula ci siamo trasferiti a Los Angeles, ma quando è stato il momento di tornare ho preferito fermarmi lì».

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[…]

La fantasia di Borrelli ha anche segnato svolte narrative in film di registi in preda al blocco creativo. «Nel suo Piccolo Buddha Bertolucci era arrivato alla scena in cui dalla pozzanghera sotto l'albero mistico avrebbe dovuto uscire un esercito di mostri. Però sapevamo tutti, lui per primo, che quello non era il suo stile ed eravamo piantati. Allora mi inventai quelle visioni che guizzano fuori dall'acqua e vanno verso Keanu Reeves».

 

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Borrelli ha collaborato anche con Tarantino per The Hateful Eight, creando diversi ambienti e la diligenza. «Lui ed io abitiamo vicini, spesso ci incontriamo.  Una volta lo trovo a un caffè, assorto nella lettura di un libro sulla Hollywood degli anni d'oro. Mi vede, mi invita a sedermi e mi racconta la trama per filo e per segno, dall'inizio alla fine. Ci ha messo più di un'ora. Un'altra volta sono fermo al semaforo, sento una voce che urla, mi giro e lo vedo dall'auto accanto che sventola un dvd fuori dal finestrino, insistendo perché io lo guardi. Scatta il verde e lui continua la conferenza su quel film, mentre dietro tutti iniziano a suonare il clacson come forsennati. Quentin è un adorabile pazzo». —

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