franco battiato la voce del padrone

L'ERA DEL CINGHIALE FRANCO - AL TAORMINA FILM FEST È STATO PRESENTATO "LA VOCE DEL PADRONE", IL FILM CHE CELEBRA FRANCO BATTIATO - UN VIAGGIO TRA I LUOGHI CARI AL CANTAUTORE, MA ANCHE UN'ANALISI DEI SUOI BRANI PIÙ CELEBRI CON NANNI MORETTI, WILLEM DAFOE, CATERINA CASELLI, MORGAN E TANTI ALTRI - LA VITA, IL SUCCESSO, L'ESOTERISMO E LA MISTICA CRISTIANA, IL SUO RAPPORTO CON LA MORTE, AVVERTITA COME RITO DI PASSAGGIO E NON FINE DI TUTTO… - VIDEO

franco battiato la voce del padrone 4

Alessandro Gnocchi per “il Giornale”

 

Per celebrare Franco Battiato, maestro della musica italiana, arriva sul grande schermo, dopo la presentazione al Taormina Film Fest 2022, il film evento Franco Battiato La Voce del Padrone diretto da Marco Spagnoli, dal 28 novembre al 4 dicembre solo al cinema. Ad accompagnare lo spettatore in questo viaggio è Stefano Senardi, tra i più noti produttori discografici italiani, autore del film insieme al regista, e caro amico di Franco Battiato.

willem dafoe franco battiato la voce del padrone

 

Partendo da Milano e arrivando fino a Milo, nella casa di Franco Battiato, Senardi incontra personalità molto diverse: Nanni Moretti, Willem Dafoe, Caterina Caselli, Morgan, Alice, Carmen Consoli, Vincenzo Mollica, Francesco Messina, Roberto Masotti, Francesco Cattini, Alberto Radius, Carlo Guaitoli, Eugenio Finardi e tanti altri. Il documentario è imperdibile, non solo per i fan di Battiato. Ecco qualche motivo per andare al cinema.

nanni moretti in franco battiato la voce del padrone

 

LEZIONE DI POP

I primi dieci minuti sono una autentica lezione di musica impartita da Franco Battiato attraverso Pino Pischetola, detto Pinaxa, ingegnere, ma sarebbe meglio dire architetto, del suono. Pinaxa smonta Centro di gravità permanente isolando tracce vocali e strumentali.

 

Batteria quasi disco music, tappeto orchestrale di stile classico, lavoro certosino sulle voci dei madrigalisti, raddoppio della voce di Battiato. Ecco: una sinfonia tascabile, per giunta buona anche da ballare. Il tutto meticolosamente studiato da Battiato per aver successo.

 

franco battiato la voce del padrone 3

SUCCESSO

Come racconta Morgan, che interpreta anche Segnali di vita, Battiato aveva deciso, dopo anni di sperimentazione, di avere successo. Lo pianificò e lo ottenne senza seguire le mode o copiare altri artisti. Prese le canzoni e ne riscrisse le regole di suo pugno. Il successo, quello vero, si può misurare da un fatto inaudito.

 

Il pubblico dei concerti che canta il testo esoterico di Centro di gravità permanente: «Una vecchia bretone / Con un cappello e un ombrello di carta di riso e canna di bambù / Capitani coraggiosi / Furbi contrabbandieri macedoni / Gesuiti euclidei / Vestiti come dei bonzi per entrare a corte degli imperatori / Della dinastia dei Ming». Roba mai vista né prima né dopo.

franco battiato la voce del padrone

 

STUDIO

La vita di Battiato, come molti ricordano nel film, era dedicata allo studio e all'approfondimento. Il tempo era prezioso e non si poteva sprecare. Battiato teorizzava che fosse necessario ogni tanto «staccarsi» dal proprio mezzo espressivo prediletto per sperimentare altre forme d'arte. Ecco dunque il Battiato regista e il Battiato pittore. L'approccio alla tela avviene per mettersi alla prova in un campo dove si sentiva inadeguato.

 

franco battiato la voce del padrone 6

Battiato aveva studiato anche canto insieme con l'amico Giorgio Gaber. Già frequentavano il mondo della musica e della discografia ma erano autodidatti dal punto di vista canoro. Le foto che li ritraggono assieme, da giovani, sono impressionanti: se non fosse per la barba di Franco potrebbero sembrare fratelli. Gli studi di Battiato sono proseguiti in ambito spirituale. L'esoterismo e la mistica, cristiana e no, sono le influenze principali.

franco battiato la voce del padrone 5

 

L'esoterismo è un calderone di dottrine che vanno da un estremo all'altro: dal massimo al minimo della raffinatezza, dalla filosofia alla cialtroneria. Battiato aveva scelto bene grazie al piccolo aiuto di un suo amico: Roberto Calasso, editore di Adelphi. Questo è l'unico punto in cui il film si limita a un accenno.

franco battiato la voce del padrone 2

 

SPIRITO

Fu Calasso a indirizzare Battiato verso i seminari milanesi di Henri Thomasson, allievo diretto del mistico e filosofo armeno Georges Gurdjieff, che spiegò a noi occidentali una parte del grande pensiero orientale. Il titolo La voce del padrone, allude all'omonima casa discografica ma è una citazione da Gurdjieff, secondo il quale un uomo è composto di quattro corpi. Il quarto, il più elevato, è l'Io, la coscienza, la volontà: un padrone che impartisce ordini attraverso la voce.

 

Il Centro di gravità permanente è un'altra idea di Gurdjieff, che definiva in questo modo la ricerca di un punto di vista autentico, slegato dagli avvenimenti esterni. Segnali di vita poi è un florilegio tratto dal pensatore armeno: «Si sente il bisogno di una propria evoluzione / sganciata dalle regole comuni / da questa falsa personalità». Molti fan hanno notato le coreografie di Battiato, in video come quello di Voglio vederti danzare, scambiandole per lo scherzo di un campione d'ironia. Cosa che in effetti Battiato era ma non in queste occasioni nella quale accenna i movimenti delle Danze sacre di Gurdjieff.

 

franco battiato la voce del padrone 1

MONDI LONTANISSIMI

Battiato è stato capace di unire con leggerezza Mondi lontanissimi, che è anche il titolo di uno dei suoi dischi più belli. In Battiato coesistevano l'avanguardia e il pop; la profondità e l'ironia; la passione per la tecnologia e la conoscenza storica; la meditazione e i palazzetti dello sport; la mistica cristiana e l'esoterismo; il successo di massa e i messaggi per iniziati; la Sicilia e Milano; la vita e la morte, avvertita come rito di passaggio e non fine di tutto. Il film resta come testimonianza del transito terreno di un artista con lati ancora da scoprire.

franco battiato

 

SAGGEZZA

L'universo di Battiato era pervaso di poesia. Lo fa notare bene Eugenio Finardi, che si commuove mentre parla: «La musica è qualcosa che riguarda l'assoluto, la poesia è l'arte più umana». Battiato conciliava i due aspetti. Anche quando parlava. Infatti chiudiamo con le parole di Battiato. Domanda Mino Damato in un programma Rai: «Battiato, quando parliamo di mondi lontanissimi, di qualcosa che ci arriva in modo diretto e indiretto dai secoli passati, di cosa parliamo, di un suono, di un sentimento o di un concetto?».

 

franco battiato

Battiato: «Il concetto è fraintendibile e cambia, asseconda le mode, il suono attraversa i secoli il sentimento è eterno». Domanda Vincenzo Mollica in un programma Rai: «Battiato, come vuole essere ricordato?». Battiato: «Come un suono». Mollica: «Un suono?». Battiato: «Il suono è la vibrazione di quello che sono».

franco battiatoFRANCO BATTIATOfranco battiatofranco battiato da giovane franco battiato 1la voce del padrone battiatoFRANCO BATTIATOFRANCO BATTIATOfranco battiatopapa wojtyla franco battiatobattiato caselli gaberbattiato morgan

Ultimi Dagoreport

salvini calenda meloni vannacci

DAGOREPORT – LA ''SUGGESTIONE'' DI GIORGIA MELONI SI CHIAMA “SALVIN-EXIT”, ORMAI DIVENTATO IL SUO NEMICO PIU' INTIMO A TEMPO PIENO - IN VISTA DELLE POLITICHE DEL 2027, SOGNA DI LIBERARSI DI CIO' CHE E' RIMASTO DI UNA LEGA ANTI-EU E VANNACCIZZATA PER IMBARCARE AL SUO POSTO AZIONE DI CARLO CALENDA, ORMAI STABILE E FEDELE “FIANCHEGGIATORE” DI PALAZZO CHIGI - IL CAMBIO DI PARTNER PERMETTEREBBE DI ''DEMOCRISTIANIZZARE" FINALMENTE IL GOVERNO MELONI A BRUXELLES, ENTRARE NEL PPE E NELLA STANZA DEI BOTTONI DEL POTERE EUROPEO (POSTI E FINANZIAMENTI) - PRIMA DI BUTTARE FUORI SALVINI, I VOTI DELLE REGIONALI IN VENETO SARANNO DIRIMENTI PER MISURARE IL REALE CONSENSO DELLA LEGA - SE SALVINI DIVENTASSE IRRILEVANTE, ENTRA CALENDA E VIA A ELEZIONI ANTICIPATE NEL 2026, PRENDENDO IN CONTROPIEDE, UN'OPPOSIZIONE CHE SARA' ANCORA A FARSI LA GUERRA SUL CAMPOLARGO - LA NUOVA COALIZIONE DI GOVERNO IN MODALITÀ DEMOCRISTIANA DI MELONI SI PORTEREBBE A CASA UN BOTTINO PIENO (NUOVO CAPO DELLO STATO COMPRESO)....

donald trump vladimir putin xi jinping

DAGOREPORT - PERCHÉ TRUMP VUOLE ESSERE IL "PACIFICATORE GLOBALE" E CHIUDERE GUERRE IN GIRO PER IL MONDO? NON PER SPIRITO CARITATEVOLE, MA PER GUADAGNARE CONSENSI E VOTI IN VISTA DELLE ELEZIONI DI MIDTERM DEL 2026: IL PRESIDENTE USA NON PUÒ PERMETTERSI DI PERDERE IL CONTROLLO DEL CONGRESSO - SISTEMATA GAZA E PRESO ATTO DELLA INDISPONIBILITÀ DI PUTIN AL COMPROMESSO IN UCRAINA, HA DECISO DI AGGIRARE "MAD VLAD" E CHIEDERE AIUTO A XI JINPING: L'OBIETTIVO È CONVINCERE PECHINO A FARE PRESSIONE SU MOSCA PER DEPORRE LE ARMI. CI RIUSCIRÀ? È DIFFICILE: LA CINA PERDEREBBE UNO DEI SUOI POCHI ALLEATI....

fabio tagliaferri arianna meloni

FLASH! FABIO TAGLIAFERRI, L’AUTONOLEGGIATORE DI FROSINONE  CARO A ARIANNA MELONI, AD DEL ALES, CHE DOVREBBE VALORIZZARE IL PATRIMONIO CULTURALE DEL PAESE, PUBBLICA SU INSTAGRAM UNA FOTO DELLA PARTITA LAZIO-JUVENTUS IN TV E IL COMMENTO: “LE ‘TRASMISSIONI’ BELLE E INTERESSANTI DELLA DOMENICA SERA” – DURANTE IL MATCH, SU RAI3 È ANDATO IN ONDA UN’INCHIESTA DI “REPORT” CHE RIGUARDAVA LA NOMINA DI TAGLIAFERRI ALLA GUIDA DELLA SOCIETÀ IN HOUSE DEL MINISTERO DELLA CULTURA… 

elly schlein pina picierno stefano bonaccini giorgio gori lorenzo guerini giuseppe conte pd

DAGOREPORT – OCCHIO ELLY: TIRA UNA BRUTTA CORRENTE! A MILANO, LA FRONDA RIFORMISTA AFFILA LE LAME: SCARICA QUEL BUONO A NIENTE DI BONACCINI, FINITO APPESO AL NASO AD APRISCATOLE DELLA DUCETTA DEL NAZARENO – LA NUOVA CORRENTE RISPETTA IL TAFAZZISMO ETERNO DEL PD: LA SCELTA DI LORENZO GUERINI A CAPO DEL NUOVO CONTENITORE NON È STATA UNANIME (TRA I CONTRARI, PINA PICIERNO). MENTRE SALE DI TONO GIORGIO GORI, SOSTENUTO ANCHE DA BEPPE SALA – LA RESA DEI CONTI CON LA SINISTRATA ELLY UN ARRIVERÀ DOPO IL VOTO DELLE ULTIME TRE REGIONI, CHE IN CAMPANIA SI ANNUNCIA CRUCIALE DOPO CHE LA SCHLEIN HA CEDUTO A CONTE LA CANDIDATURA DI QUEL SENZAVOTI DI ROBERTO FICO - AD ALLARMARE SCHLEIN SI AGGIUNGE ANCHE UN SONDAGGIO INTERNO SECONDO CUI, IN CASO DI PRIMARIE PER IL CANDIDATO PREMIER, CONTE AVREBBE LA MEGLIO…

affari tuoi la ruota della fortuna pier silvio berlusconi piersilvio gerry scotti stefano de martino giampaolo rossi bruno vespa

DAGOREPORT - ULLALLÀ, CHE CUCCAGNA! “CAROSELLO” HA STRAVINTO. IL POTERE DELLA PUBBLICITÀ, COL SUO RICCO BOTTINO DI SPOT, HA COSTRETTO PIERSILVIO A FAR FUORI DALLA FASCIA DELL’''ACCESS PRIME TIME” UN PROGRAMMA LEGGENDARIO COME “STRISCIA LA NOTIZIA”, SOSTITUENDOLO CON “LA RUOTA DELLA FORTUNA”, CHE OGNI SERA ASFALTA “AFFARI TUOI” – E ORA IL PROBLEMA DI QUELL’ORA DI GIOCHINI E DI RIFFE, DIVENTATA LA FASCIA PIÙ RICCA DELLA PROGRAMMAZIONE, È RIMBALZATO IN RAI - UNO SMACCO ECONOMICO CHE VIENE ADDEBITO NON SOLO AL FATTO CHE GERRY SCOTTI SI ALLUNGHI DI UNA MANCIATA DI MINUTI MA SOPRATTUTTO ALLA PRESENZA, TRA LA FINE DEL TG1 E L’INIZIO DI “AFFARI TUOI”, DEL CALANTE “CINQUE MINUTI” DI VESPA (CHE PER TENERLO SU SONO STATI ELIMINATI GLI SPOT CHE LO DIVIDEVANO DAL TG1: ALTRO DANNO ECONOMICO) - ORA IL COMPITO DI ROSSI PER RIPORRE NELLE TECHE O DA QUALCHE ALTRA PARTE DEL PALINSESTO IL PROGRAMMINO CONDOTTO DALL’OTTUAGENARIO VESPA SI PROSPETTA BEN PIÙ ARDUO, AL LIMITE DELL’IMPOSSIBILE, DI QUELLO DI PIERSILVIO CON IL TOSTO ANTONIO RICCI, ESSENDO COSA NOTA E ACCLARATA DEL RAPPORTO DIRETTO DI VESPA CON LE SORELLE MELONI…