IL TELE-RENZISMO GERMOGLIA: IN RAI, RENZI PRESTO PIAZZERA’ I SUOI UOMINI (CAMPO DALL’ORTO O DE SIERVO), A MEDIASET HA IN PIERSILVIO UN GRANDE FAN E A SKY PUÒ CONTARE SULL’AD ANDREA ZAPPIA - LA CARRIERA IN ASCESA DEI VOLTI RENZINI, DA PIF A CARLO CONTI

Maurizio Caverzan per “il Giornale”

 

pif pierfrancesco diliberto pif pierfrancesco diliberto

Il telerenzismo è un virus che si diffonde silenzioso ma efficace. Colpisce poco alla volta e non risparmia nessuno. Un manager qui, un amministratore delegato là. Un giornalista emergente di centrosinistra, un produttore cinetv modaiolo, un massmediologo, un regista di tendenza. Una vera epidemia. Tutti si divertono con la parodia che ne fa Crozza, dentoni in fuori e sguardo ebete.

 

Il premier è un parvenu un po' ingenuo, ok. Ma poi, poche storie: con l'eccezione di «Giova» Floris che a Crozza concede e concederà pure a La7 la copertina-trampolino, il mondo della comunicazione vota all'unanimità per uno dei suoi. «Il miglior comunicatore dopo mio padre», ha detto l'altra sera Pier Silvio Berlusconi prendendo in contropiede un parterre di direttori ed editori attovagliati a Cologno Monzese per la presentazione dei palinsesti. Sarà un certo piglio decisionista, la dialettica light, la propensione per l'editoria e i new media o tutte e tre le cose insieme...

CARLO CONTI E MATTEO RENZI FOTO LAPRESSE CARLO CONTI E MATTEO RENZI FOTO LAPRESSE

 

Fatto sta che la televisione e pure il cinema patiscono un'attrazione totale per il premier che veste in bluette. Oltre a una faccenda di moda e portamento, è un feeling spontaneo, generazionale, post-ideologico. È la sinistra light. La new generation della comunicazione. La rete dei quarantenni. «Se non succede qualcosa Renzi vince per vent'anni», ha preconizzato con un certo disincanto il 45enne Berlusconi junior in occasione del citato endorsement. Perciò, meglio ingraziarselo e tenerselo buono.

LA TETTONICA CHIARA FRANCINI LA TETTONICA CHIARA FRANCINI


Dopo il distacco di Giorgio Gori, ghostwriter delle prime Leopolde, adesso il renziano sulla rampa di lancio è Antonio Campo Dall'Orto. Cinquantenne veneto con corposo curriculum nelle telecomunicazioni alle spalle (Canale 5, Mtv e La7 di Telecom, l'americana Viacom), scalda i motori come consigliere d'amministrazione di Poste (nomina renziana) in attesa che si liberino gli uffici giusti in Viale Mazzini.

 

Ma chi ha seguito la cavalcata renziana lo ha trovato spesso nei pressi. Pur stando spesso «in giro per il mondo» qualche giorno fa ha confidato al Corriere della Sera di aver «letto con interesse una dichiarazione del premier Matteo Renzi su una Rai che contribuisca alla rinascita del Paese» eccetera eccetera. Possibile contendente di Dall'Orto è Luigi De Siervo, fiorentino, amministratore delegato di RaiCom, amico di lunga data del premier, fratello di Lucia che ha lavorato a lungo nella segreteria del sindaco, ideatore della «Leopolda della Rai» che dovrebbe giungere a maturazione dopo l'estate proprio quando potrebbero avvenire cambiamenti di vertice in Viale Mazzini.

antonio campo dall orto lapantonio campo dall orto lap


Mediaset e Rai, il telerenzismo serpeggia anche dalle parti di Sky. Chissà, questione di linguaggi e modernità, come si è visto con la recente campagna istituzionale della pay tv di Murdoch che sui principali quotidiani magnificava le doti innovative e produttive dell'azienda. Ma anche questione di sostanziosi diritti televisivi del calcio. In piena querelle per l'assegnazione dei pacchetti per le esclusive della Serie A, Andrea Zappia, ad di Sky Italia, è stato ricevuto da Renzi in persona.

LUIGI DE SIERVOLUIGI DE SIERVO


A ben vedere, la rete di Matteo (errediEmme) nasce spontanea: tutti «in soccorso del vincitore» (la citazione di Flaiano è diventata un mantra quando si parla del premier). Registi, attori, volti tv declamano ai quattro venti la loro passione. Il 42enne Pierfrancesco Diliberto in arte Pif, è stato uno dei relatori pro-rottamazione alla Leopolda dell'autunno scorso. Qualche mese dopo è approdato al Festival di Sanremo, titolare dell'anteprima Sanremo & Sanromolo, e ora avrà una rubrica radiofonica in Rai (tutto meritato, s'intende).

 

Pif è il compagno di Giulia Innocenzi, la santorina conduttrice di Announo, spin-off di Servizio Pubblico, che nella puntata d'esordio ebbe Renzi come ospite-lancio («Fosse per me un programma come questo lo porterei in Rai», disse). La mafia uccide solo d'estate, il pluripremiato e anti-andreottiano film di Pif, è stato prodotto dalla Wildside di Lorenzo Mieli e Mario Gianani.

 

Lorenzo Mieli Lorenzo Mieli

Il primo, figlio di Paolo, è compagno di Clementina Montezemolo, rampolla di Luca Cordero a sua volta grande sponsor dell'ex sindaco fiorentino. Il secondo è il marito di Marianna Madia, attuale ministro per la Pubblica amministrazione e la Semplificazione, nonché protagonista di un cameo in Pazze di me diretto da Fausto Brizzi (e prodotto dalla solita Wildside), 45enne regista di successo, anche lui habitué della Leopolda e con un passato scoutista di cui andar fiero.

 

MOSTRA DEL CINEMA DI VENEZIA CLEMENTINA MONTEZEMOLO MOSTRA DEL CINEMA DI VENEZIA CLEMENTINA MONTEZEMOLO

Tornando a Mieli, è amministratore delegato di FremantleMedia Italia, appartenente alla multinazionale, leader mondiale nell'ideazione e distribuzione di programmi d'intrattenimento. Tra i suoi titoli: X Factor, Got Talent, The Apprentice. E, per l'Italia, Masterpiece, Per tutta la vita... Infine, c'è Carlo Conti di Sesto Fiorentino, fresco padre di Matteo (il premier avrebbe dovuto fare da padrino al battesimo), conduttore del prossimo Sanremo che, affiancato da Chiara Francini di Campi Bisenzio, parlerà fiorentino...

 

Ultimi Dagoreport

donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - IL CLAMOROSO VIDEO MAGA, CHE DONALD TRUMP HA “CONSACRATO” RILANCIANDOLO SU TRUTH, IN CUI SI AFFERMA CHE L'ITALIA SI ACCINGEREBBE A ROMPERE CON L’UNIONE EUROPEA SUI DAZI PER NEGOZIARE DIRETTAMENTE CON GLI STATI UNITI E CHE IL NOSTRO PAESE SAREBBE INTERESSATO A TAGLIARE IL SUO SOSTEGNO ALL'UCRAINA, È UN FATTO GRAVISSIMO, BENCHE IGNORATO DAL "CORRIERE", PERCHÉ È ESATTAMENTE L'OPPOSTO DELLA LINEA PORTATA AVANTI UFFICIALMENTE DALLA STATISTA DELLA SGARBATELLA IN QUESTI ANNI - UNA TALE MAGA-SCONCEZZA AVREBBE DOVUTO SPINGERE LA DUCETTA A UN SEMPLICE COMMENTO: TRATTASI DI FAKE-NEWS. INVECE, LA TRUMPETTA DI PALAZZO CHIGI, CHE FA? ZITTA! - PARLANO INVECE TAJANI E LOLLOBRIGIDA CHE GARANTISCONO: “ABBIAMO SEMPRE LAVORATO CON L'UNIONE EUROPEA, MA CHIARAMENTE PARLIAMO ANCHE CON GLI AMERICANI…” - VIDEO

stefano de martino caroline tronelli roberto vaccarella michelle hunziker nino tronchetti provera

DAGOREPORT - L’ESTATE FA SBOCCIARE GLI AMORI, L’AUTUNNO LI APPASSISCE – LA STORIA TRA BOSCHI E GIULIO BERRUTI È FINITA IN...VACCARELLA! L'EX MINISTRA RENZIANA DA TRE SETTIMANE SI È AVVICINATA ALL’AVVOCATO ROBERTO VACCARELLA, “COGNATO” DI GIOVANNINO MALAGÒ – NONOSTANTE IL RESTAURO DEL VILLONE DA 700MQ A MILANO, E L'INTERVISTA RASSICURANTE A "VERISSIMO" (“HO RITROVATO LA SERENITÀ”), A MILANO DANNO AL CAPOLINEA ANCHE LA STORIA TRA MICHELLE HUNZIKER E NINO TRONCHETTI PROVERA - FATALE FU IL SEX-TAPE? DOPO SETTIMANE DI ROBANTE PASSIONE E PRIME PAGINE PATINATE, IL DECLINANTE STEFANO DE MARTINO (IL SUO "AFFARI TUOI" E' FINITO SOTTO "LA RUOTA DELLA FORTUNA") E CAROLINE TRONELLI SI SONO LASCIATI. DA UN MESE NON SI VEDONO PIÙ INSIEME IN PUBBLICO...

giulio berruti maria elena boschi

L’INIZIO DELLA STORIA TRA L’ONOREVOLE MARIA ELENA BOSCHI E GIULIO BERRUTI, DENTISTA-ATTORE, È STATO FELICE, ALLIETATO DI SGUARDI ADORANTI SOTTO I FLASH DI “CHI”. L’INTRECCIO È CONTINUATO PER CINQUE ANNI TRA QUADRETTI FAMILIARI LIALESCHI PIENI DI BUONA VOLONTÀ MA SEMPRE PIÙ CARICHI DI TENSIONI. SAPPIAMO CHE NON C'È PIÙ GRANDE DOLORE, A PARTE I CALCOLI RENALI, DI UN AMORE FALLITO. QUINDI, ANNUNCIAMO COL DOVUTO RISPETTO, CHE È SCESO DEFINITIVAMENTE IL SIPARIO SULLA COPPIA BOSCHI E BERRUTI. BUONA FORTUNA A TUTTI...

conte appendino taverna bettini fassino roberto fico lorusso

INVECE DI COMPORTARSI DA "LADY MACBETH DEI MURAZZI", QUALCHE ANIMA PIA RICORDI A CHIARA APPENDINO CHE DIVENTÒ SINDACA DI TORINO GRAZIE NON SOLO AI GRILLONZI MA SOPRATTUTTO ANCHE AI TANTI VOTI DEL CENTRODESTRA CHE, DETESTANDO FASSINO, VOTARONO LA SPILUNGONA - QUELLA MIRACOLATA DELLA APPENDINO SI DEVE SCIACQUARE LA BOCCA PRIMA DI PARLARE DI GOFFREDO BETTINI COME “IL MALE DEL M5S” PERCHÉ, COME DICE CONTE, MERITEREBBE “UN MONUMENTO”– LO SCAZZO CON LA TAVERNA CHE LE HA RICORDATO COME SE FOSSERO STATE IN VIGORE LE REGOLE DI GRILLO “LEI NON AVREBBE AVUTO CARICHE…”

cdp cassa depositi e prestiti giovanbattista fazzolari fabio barchiesi giorgia meloni giancarlo giorgetti dario scannapieco francesco soro

DAGOREPORT - QUALCOSA DEVE ESSERE SUCCESSO IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE. CHE VIRUS HA COLPITO PALAZZO CHIGI PER PASSARE DA AMATO E LETTA A TALE GIOVAMBATTISTA FAZZOLARI, UN TIPINO CHE FINO AL 2018, RICOPRIVA IL RUOLO DI DIRIGENTE DI SECONDA FASCIA ALLA REGIONE LAZIO? - CHE È SUCCESSO A CASSA DEPOSITI E PRESTITI (CDP), HOLDING PUBBLICA CHE GESTISCE I 300 MILIARDI DI RISPARMIO POSTALE DEGLI ITALIANI, PER RITROVARCI VICEDIRETTORE GENERALE, CON AMPIE DELEGHE, DAL PERSONALE E GLI INVESTIMENTI ALLA COMUNICAZIONE, IL 43ENNE FABIO BARCHIESI, CHE ORA ASSUME ANCHE LA CARICA DI AD DI CDP EQUITY, LA PIÙ IMPORTANTE SOCIETÀ DEL GRUPPO? - COME SI FA A RICOPRIRE DI RUOLI NEVRALGICI DI POTERE L’EX FISIOTERAPISTA DI MALAGO' CHE NON HA MAI RICOPERTO IL RUOLO DI AMMINISTRATORE NEMMENO NEL SUO CONDOMINIO, CHE BALBETTA UN INGLESE APPENA SCOLASTICO E HA ALLE SPALLE UNA LAUREA IN ECONOMIA OTTENUTA, PRESSO LA SELETTIVA UNIVERSITÀ TELEMATICA UNICUSANO, A CUI SI AGGIUNGE UNA CATTEDRA, A CONTRATTO, ALLA LINK, L’ILLUSTRISSIMA UNIVERSITÀ DI VINCENZO SCOTTI? - ALL’ANNUNCIO DELLA NUOVA CARICA DI BARCHIESI, LO SCONCERTO (EUFEMISMO) È PIOMBATO NELLE STANZE DEL MEF, PRIMO AZIONISTA DI CDP, MENTRE PER LE FONDAZIONI BANCARIE L’ULTIMA PRESA DI POTERE DEL DUPLEX FAZZO-BARCHIESI, IN SOLDONI, E' “IL PIÙ GROSSO SCANDALO POLITICO-FINANZIARIO MAI VISTO NEL BELPAESE...”

maurizio landini giorgia meloni

IL SESSISMO È NELLA CONVENIENZA DI CHI GUARDA – LA SINISTRA DIFENDE LANDINI CHE HA DEFINITO “CORTIGIANA” GIORGIA MELONI: PENSATE COSA SAREBBE SUCCESSO NEL "CAMPO LARGO" E NEI GIORNALI D'AREA SE L’AVESSE DETTO SALVINI DI UNA BOLDRINI QUALSIASI. AVREMMO AVUTO PAGINATE SUL SESSISMO DEL BIFOLCO PADANO. MA IL SEGRETARIO DELLA CGIL È "UN COMPAGNO CHE SBAGLIA", E ALLORA VA DIFESO: “È SOLO UN EQUIVOCO” – NON CHE LA DESTRA DIFETTI DI IPOCRISIA: GIORGIA MELONI SI INDIGNA PER "CORTIGIANA" EPPURE E' LA MIGLIORE ALLEATA DI TRUMP, UNO CHE SI VANTAVA DI "AFFERRARE TUTTE LE DONNE PER LA FICA”