tim cook firenze

FIRENZE MANGIA LA “MELA” - IL GRAN CAPO DI APPLE, TIM COOK, SBARCA A FIRENZE PER L’INCONTRO CON L’OSSERVATORIO PERMANENTE GIOVANI-EDITORI - AD ACCOGLIERLO ANDREA CECCHERINI E UNA LUNGA LISTA DI OSPITI DA URBANO CAIRO A DIEGO DELLA VALLE, ANDREA BOCELLI E GUBITOSI, LAPO ELKANN E MARCO MORELLI, IL SINDACO NARDELLA E MARCO CARRAI - FOTO

tim cook e andrea ceccherini

1 - REPORT

Tim Cook, il grande capo di Apple, l'uomo che guida l'azienda più capitalizzata al mondo, dopo un'intensa giornata fiorentina vissuta come una rock star, arriva subito al dunque.

E nella grande sala del Paradiso dell'Opera del Duomo, usa lo speech ufficiale, per dire chiaro e tondo, che è "a Firenze perché è impressionato da Andrea Ceccherini" e perché considera "fantastico” l'Osservatorio Permanente Giovani - Editori.

 

DAGO E TIM COOK

 

L''uomo che ha ereditato l'azienda che fu di Steve Jobs va oltre - e senza mezzi termini - dice chiaro e tondo che "vuole l'Osservatorio Permanente Giovani - Editori e il suo progetto Il Quotidiano in Classe in America, perché mai come adesso gli Stati Uniti ne hanno assoluto bisogno".

 

Prima di concedersi alla cena in suo onore, il leader di Cupertino lancia il guanto di sfida all'Osservatorio, invitandolo a lavorare insieme ad Apple, negli Stati Uniti, per "aumentare, con i suoi progetti di educazione, quel pensiero critico che non è mai abbastanza".

urbano cairo ceccherini tim cook

 

2 - TIM COOK A FIRENZE

Giuseppe Marino per “il Giornale”

 

«Scusi mister Cook, ma perché gli iphone in Italia costano più che negli Usa e in Germania?». La domanda di Martina, liceale di Torino, con piemontese concretezza spazza via mezz' ora buona di narrazione politicamente corretta tipica della Silicon Valley. Per i mille e più ragazzi che hanno accolto il numero uno di Apple nel teatro Odeon di Firenze come una rockstar, tra gridolini, applausi e tonnellate di selfie, è evidente che il prezzo dello smartphone più desiderato è il primo problema. Tim Cook non si scompone: «Noi vorremmo che il prezzo fosse uguale in tutto il mondo ma la maggior parte della differenza la fanno le tasse e problemi locali come la distribuzione».

tim cook e andrea bocelli

 

Capito Stato italiano? E il Ceo dell' azienda con la maggior capitalizzazione al mondo non si sottrae nemmeno sul tema delle pressioni fiscali di Bruxelles: «Applichiamo le leggi in vigore, secondo cui si pagano le tasse dove si produce valore, che per noi è soprattutto nella ricerca e sviluppo e quindi in California. È in corso un dibattito su come distribuirle diversamente tra i Paesi: si può fare, ma per il futuro, non per il passato, visto che c' è lo stato di diritto».

 

tim cook e andrea bocelli 3

Cook è a Firenze su invito di Andrea Ceccherini, creatore dell' Osservatorio Giovani-Editori che da 18 anni porta i quotidiani in classe e, nell' era digitale, spiega loro come districarsi tra le fake news. Sarà che Tim Cook è stato vittima della peggiore notizia fasulla, gli fu diagnosticata per errore la sclerosi multipla, ma di certo Apple ha capito che il mondo digitale non può fare a meno di informazione di qualità. Gli studenti arrivati da tutta Italia paiono avere le idee chiare, fanno domande puntute, tecniche, chiedono come mai Apple ora usa schermi Oled prodotti dalla concorrente, cosa pensa di Wikileaks e Snowden, se ha avuto paura di fallire dopo la morte di Steve Jobs.

DAGO E TIM COOK

 

 

Su privacy e sicurezza Cook spiega che Apple le polizie vorrebbero una chiave per «aprire» tutti gli iphone: «Non la daremo, nessuno sarebbe più al sicuro se qualcuno la trafugasse». Ma ad alzare l' asticella dell' attenzione è la spiegazione del percorso di studi per lavorare con Apple: «Imparate a scrivere il codice delle app, almeno le basi, frequentate un' ottima università, una che vi spinga a guardare anche a interessarvi di aspetti umanistici se studiate ingegneria e viceversa.

 

tim cook ceccherini bocelli nardella

Apple nasce all' intersezione tra arti liberali e tecnologia ed è così che si fanno i migliori prodotti. Lavorate duro. E quando avete finito mandatemi il curriculum». E a fine incontro ai ragazzi darà un indirizzo mail per fargli altre domande.

La platea è rapita quando Cook rievoca le ultime settimane di vita di Steve Jobs, quando gli annunciò che sarebbe stato il suo erede: «Mi disse: non chiederti mai cosa avrebbe fatto Steve Jobs, fai la cosa giusta. Mi tolse un enorme peso. E quel consiglio è il regalo più grande che abbia mai ricevuto».

 

tim cook

2 - TIM COOK, UNA STAR A FIRENZE «DIFENDIAMOCI DALLE FAKE NEWS: ALIMENTANO ODIO E DIVISIONE»

Andrea Andrei per “il Messaggero”

 

Proprio come le rockstar dopo l' uscita di un nuovo album, un mese dopo aver svelato al mondo le ultime novità della sua azienda (fra cui iPhone X), l' ad di Apple Tim Cook è partito per un tour in Europa, che l' ha portato in Francia, Regno Unito e Svezia e infine in Italia. E come una rockstar, ieri pomeriggio Cook è entrato nel teatro Odeon di Firenze, tra gli applausi e le grida del pubblico di mille studenti provenienti da tutto il Paese.

selfie con tim cook

L' occasione erano i festeggiamenti per i 18 anni dell' Osservatorio Permanente Giovani-Editori e del progetto Il quotidiano in classe, che si propone di insegnare ai giovani a sviluppare uno spirito critico tramite l' informazione di qualità così da aiutarli a difendersi dal dilagante fenomeno delle fake news, che Cook ha definito «molto grave: è utilizzato per alimentare l' odio e contrapporre un gruppo a un altro».

 

Cook ha così seguito l' esempio di altre personalità come il presidente di Google Eric Schmidt, il ceo di 21st Century Fox James Murdoch e il fondatore di WhatsApp Jan Koum, che negli scorsi anni hanno accettato l' invito del presidente dell' Osservatorio Andrea Ceccherini a confrontarsi con gli studenti.

maria latella e claudia parzani

 

ISTRUZIONE

«Puntiamo sull' istruzione perché è ciò che rende tutti uguali.

Sono nato in una famiglia di bassa estrazione sociale - ha raccontato Cook, intervistato dalla giornalista Maria Latella - Ho visto mio padre che ogni giorno andava a lavorare per mantenerci, ma non gli piaceva ciò che faceva. Per cui il mio obiettivo a 16 anni era semplice: amare il mio lavoro».

 

E con entusiasmo Cook parla di quella che secondo lui è la nuova frontiera della tecnologia, la realtà aumentata: «Permette di fondere il mondo reale a quello virtuale. Cambierà tutto, dal giornalismo alla sanità».

 

marco morelli gubitosi e gabriele galateri

Gli studenti alzano le mani, fanno a gara per fare domande. E le questioni sono tutt' altro che banali: fra le prime c' è la minaccia del terrorismo. Qui Cook non perde occasione per tirare una frecciata al presidente Usa, Donald Trump: «Quello che è successo a Las Vegas è terrorismo a tutti gli effetti. E quando succede qualcosa del genere, non basta esprimere tristezza per le vittime. Bisogna chiedersi perché succede, con onestà intellettuale. Oggi negli Usa qualsiasi cosa viene politicizzata».

 

 

CLAUDIA PARZANI - ANNA FEDERICI - MARIA LATELLA

Cook non si sottrae nemmeno quando un' altra ragazza gli mette di fronte una questione spinosa: «Perché Apple applica prezzi così alti e così diversi fra i vari Paesi?». «Non credo che il prezzo dei nostri prodotti sia alto - risponde Cook fra i mugugni della platea - e comunque, fosse per noi, applicheremmo gli stessi prezzi in tutti i Paesi. Il problema sono le tasse: ogni Paese ha le sue».

 

A quel punto la domanda successiva, sui rapporti burrascosi con l' Ue per la questione fiscale, è quasi scontata. «Paghiamo più tasse di chiunque altro al mondo - dice l' ad - Oggi si discute se Apple paghi le imposte a tutti i Paesi in modo equo: il problema non è quante imposte versiamo, ma a chi. Noi seguiamo la legge: paghiamo in California, dove viene creato il valore, che per noi è ricerca e sviluppo.

 

marco carrai

I sistemi fiscali vanno migliorati, e noi siamo disposti a partecipare alla discussione per trovare una soluzione più equa nel futuro. Ma non siamo d' accordo con chi vuole cambiare le leggi in modo retroattivo». Come a dire: chi ha avuto ha avuto, chi ha dato ha dato, scordiamoci il passato.

 

Eppure il passato, specie quello della sua azienda, Cook non può scordarlo. Perché anche ieri aleggiava il ricordo del fondatore Steve Jobs: «Quando mi chiese di guidare l' azienda - racconta emozionato Cook - sei settimane prima di morire, mi disse: Non pensare mai a quello che farei io, fai solo quello che pensi sia giusto. Mi ha tolto un enorme peso dalle spalle. E credo di aver seguito il suo consiglio».

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