1- TRAVAGLIO: “IL SUICIDIO MEREDITH” - FELTRI: “MAGISTRATI IRRESPONSABILI” 2- MARCO: “PERCHÉ AMANDA, NEL PRIMO INTERROGATORIO SENZA DIFENSORE, QUANDO NESSUNO ANCORA SA NULLA DELL’ESISTENZA DI RUDY, DESCRIVE LA SCENA DEL DELITTO E ACCUSA PATRICK LUMUMBA, IL “NERO SBAGLIATO” (“RICORDO CONFUSAMENTE CHE PATRICK HA UCCISO MEREDITH”)? SE LEI NON ERA LÌ, CHE NE SAPEVA DEL DELITTO E DELL’ASSASSINO? E, SE LEI NON C’ENTRA, PERCHÉ CALUNNIARE UN INNOCENTE? E PERCHÉ RAFFAELE MENTE SULL’ALIBI (“QUELLA SERA AMANDA DORMÌ A CASA MIA”), SUBITO SBUGIARDATO DA VARI TESTIMONI? E CHI SONO I COMPLICI DI RUDY, CONDANNATO PER “CONCORSO IN OMICIDIO COMMESSO DA ALTRI”?” 3- VITTORIO: “CONDANNARE AMANDA E RAFFAELE SOLTANTO PER IL PIACERE DI CONSEGNARE ALL’OPINIONE PUBBLICA DUE COLPEVOLI, ANCHE SE TALI NON SONO, SAREBBE STATA UNA BARBARIE. STUPISCE CHE I MEDICI, NELLE CUI MANI C’È LA NOSTRA VITA, SIANO COSTRETTI A SBORSARE CIFRE ASTRONOMICHE SE SBAGLIANO (E TALVOLTA VANNO DRITTI IN GALERA), MENTRE I GIUDICI, NELLE CUI MANI C’È LA NOSTRA LIBERTÀ, LA FACCIANO SEMPRE FRANCA ”

1- IL SUICIDIO MEREDITH
Marco Travaglio per il Fatto


Da certi commenti sulla sentenza di Perugia, pare quasi che Meredith Kercher si sia suicidata. Della ragazza assassinata non parla quasi nessuno: "Il silenzio dei genitori non ha pagato, in tv si son visti solo i familiari di Amanda Knox", osserva la giornalista di Newsweek che segue il caso fin dall'inizio. E, come tutti quelli che conoscono le carte, è colpevolista.

Silenzio imbarazzato anche sull'ivoriano Rudy Guede, unico sicuro colpevole uscito dalla lotteria dei cinque verdetti: 4 condanne (3 con rito abbreviato per Rudy, condannato definitivamente a 16 anni, e 1 con rito ordinario per Amanda e Raffaele Sollecito in Corte d'assise), 1 sola assoluzione (quella della Corte d'assise d'appello). Con ciò, per carità, non vogliamo dire che Amanda e Raffaele siano colpevoli: per la Costituzione erano innocenti anche dopo la condanna di primo grado, e lo sarebbero rimasti anche se fosse stata confermata in appello.

La loro però rimane un'innocenza provvisoria, visto che entrambi restano imputati di omicidio fino al giudizio di Cassazione. Dopodiché ciascuno potrà continuare a pensarla come vuole. L'unica cosa che ci dovrebbe essere risparmiata sono le lezioni degli americani, che hanno tanto da insegnarci, ma non il garantismo: negli Usa, dopo la prima condanna, si butta via la chiave, non essendo previsto appello. Noi invece processiamo la gente in nome del popolo italiano, con tanto di giuria popolare, e poi la facciamo riprocessare da un altro popolo italiano.

Qualcuno sostiene addirittura che Amanda e Raffaele non avrebbero dovuto essere processati né arrestati. Ora, può darsi che la Corte d'assise d'appello non potesse non assolverli, dopo la perizia che neutralizzava le indagini della Scientifica sul coltello e sui ganci del reggiseno. Anche se si ha la sensazione che l'imputato sia colpevole, non si condanna che "al di là di ogni ragionevole dubbio". Le prove che bastano per indagare, arrestare, rinviare a giudizio spesso non bastano per condannare.

Per questo tanti colpevoli sfuggono alla giustizia. Specie quando i processi sono indiziari: cioè privi di "pistola fumante", sia essa la confessione dell'imputato o la parola di eventuali testimoni oculari. Un conto è sapere che l'imputato c'entra, un altro è provarlo. Di Amanda e Raffaele sappiamo che c'entrano. Altrimenti perché Amanda, nel primo interrogatorio senza difensore, quando nessuno ancora sa nulla dell'esistenza di Rudy, descrive la scena del delitto e accusa Patrick Lumumba, il "nero sbagliato" ("ricordo confusamente che Patrick ha ucciso Meredith")?

Se lei non era lì, che ne sapeva del delitto e dell'assassino? E, se lei non c'entra, perché calunniare un innocente? E perché Raffaele mente sull'alibi ("quella sera Amanda dormì a casa mia"), subito sbugiardato da vari testimoni? E chi sono i complici di Rudy, condannato per "concorso in omicidio commesso da altri"?

Nella stanza di Meredith c'erano tracce solo di Rudy, Amanda e Raffaele. E la sentenza Rudy ha accertato che l'ingresso dell'ivoriano nell'alloggio fu "favorito da Amanda". Gli indizi, anche scientifici, che hanno tenuto in carcere Amanda e Raffaele per 4 anni non li ha valutati solo la Procura: li hanno poi confermati 1 gup, 9 giudici di tre Riesami e 5 di Cassazione.

Se solo la Procura avesse messo in cassaforte la confessione di Amanda, scovando un avvocato d'ufficio la notte in cui sapeva tutto e accusava Patrick, anziché continuare a sentirla senza difensore e rendere così inutilizzabile quel verbale, forse oggi racconteremmo un'altra storia.

Poi ci sono le turbative esterne, che sarebbe il caso di rimuovere dai processi. Le indicibili pressioni americane, che ne han fatto un caso politico (a che titolo il Dipartimento di Stato esprime soddisfazione per la sentenza?). La presenza di avvocati-parlamentari (come l'ottima Giulia Bongiorno, presidente della commissione Giustizia). E il conseguente processo televisivo, dove solo i difensori possono parlare, mentre i pm no, dunque è tutto sbilanciato sulla difesa. Quella dei ricchi e dei famosi, s'intende. Rudy invece è un poveraccio, per giunta negro. Peggio per lui.


2- MAGISTRATI IRRESPONSABILI E AVVOCATI MIRACOLOSI
HA VINTO LA BONGIORNO, UNA CHE CI SA FARE. MA HANNO ANCHE SBAGLIATO LE TOGHE. E STUPISCE CHE PERFINO I MEDICI PAGHINO GLI ERRORI, MENTRE LORO NO
Vittorio Feltri per "il Giornale"

Cominciamo col dire che il mestiere del magistrato non è facile. Sia chi indaga (i pubblici ministeri) sia chi giudica non lavora da solo, ma in équipe, quindi eventuali responsabilità vanno accertate e magari condivise da tutti coloro che hanno collaborato al processo. È pur vero che da parecchi anni l'ordine giudiziario è al centro di polemiche e non gode più della fiducia popolare come un tempo. Ma questo non significa che sia lecito dare dei cialtroni a coloro i quali si sono dedicati all'uccisione di Meredith Kercher. Calma, vediamo di riflettere.

Teniamo presente che i gradi di giudizio nel nostro ordinamento sono tre. Perché tre? L'esperienza insegna che se il primo tribunale sbaglia, il secondo o il terzo possono, anzi devono, rimediare. Il sistema non è perfetto, come nulla è perfetto a questo mondo, ma è congegnato in modo che i margini di errore siano ridotti al minimo, almeno in teoria. E veniamo allo specifico problema da lei sollevato. Amanda e Raffaele sono stati condannati in primo grado a 26 e 25 anni perché l'impianto accusatorio, costituito prevalentemente da indizi, era suffragato da perizie scientifiche.

Le quali perizie, invece, nel processo di secondo grado sono state smentite o annullate da ulteriori esami di laboratorio. A questo punto sono venute a mancare le cosiddette prove. E senza prove, con i soli indizi, giudici seri applicano la formula In dubio pro reo (nei casi dubbi si deve decidere a favore dell'imputato). Tutto qui. Lei preferirebbe che due persone sulla cui colpevolezza non si può giurare finissero all'ergastolo? Non ci credo.

Ovvio, qualcuno avrà pur ucciso Meredith. E Rudy Guede infatti è stato condannato per concorso in omicidio. In concorso con chi? Non con Amanda e Raffaele. Condannare i quali, soltanto per il piacere di consegnare all'opinione pubblica due colpevoli, anche se tali non sono, sarebbe stata una barbarie, un'ulteriore ingiustizia dopo la morte della ragazza. Non è la prima volta che un tribunale condanna e un altro tribunale assolve per lo stesso delitto. Ma avviene spesso anche il contrario: assoluzione, poi condanna. Come mai ciò, tuttavia, non scandalizza?

L'avvenenza degli imputati non c'entra nulla. C'entra semmai la bravura indiscussa dell'avvocato Giulia Bongiorno, che fin da giovanissima si è distinta per la propria abilità e com­petenza (ricorda il procedimento contro Giulio Andreotti?).

E veniamo alla dolente nota. La responsabilità civile dei magistrati che, ripeto, è sempre collegiale poiché nei processi e nelle inchieste intervengono più persone, da chi svolge le indagini a chi fa gli accertamenti, da chi rinvia a giudizio a chi giudica. È un nodo difficile da sciogliere. Ma è un dato che qualsiasi lavoratore paga per i propri errori; le toghe, viceversa, quasi mai perché si giudicano tra loro e cane non mangia cane.

Stupisce che i medici, nelle cui mani c'è la nostra vita, siano costretti a sborsare cifre astronomiche se sbagliano (e talvolta vanno dritti in galera), mentre i giudici, nelle cui mani c'è la nostra libertà, la facciano sempre franca. Occhio però: i tre gradi di giudizio - sottolineo ancora - sono un filtro che rende complicato regolamentare i risarcimenti. D'altronde anche in altri Paesi più o meno le cose stanno come da noi. Solo che qui il funzionamento della Giustizia è assai più scadente. E quando lo affermiamo lo facciamo a ragion veduta.

 

MARCO TRAVAGLIO VITTORIO FELTRI AMANDA E LA MADREAmanda Knox in partenza da FiumicinoLA MADRE E I FRATELLI DI MEREDITH MEREDITH KERCHER AMANDA KNOX DA GQ amanda e raffaeleamanda raffaele GG AMANDA DECOLLA, NEL RIQUADRO , IL FRATELLO E LA SORELLA DI MEREDITH AMANDAAMANDA ASCOLTA LA SENTENZAIL GIUDICE LEGGE LA SENTENZARAFFAELE FELICE DOPO LA SENTENZATHE TIMES AMANDA Rudy GuedeL'AVVOCATO DI SOLLECITO, GIULIA BONGIORNOAMANDA

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