mallegni travaglio

INTRAVAGLIATI! MARCOLINO RISPONDE A “LIBERO” DOPO LA DECISIONE DI NON SALIRE SUL PALCO CON IL SINDACO DI PIETRASANTA, MALLEGNI, ALLA FESTA DEL “FATTO”: “NON ABBIAMO MAI PRESO UN EURO DI DENARO PUBBLICO E MALLEGNI NON E’ STATO ASSOLTO DA OGNI ACCUSA. AL SUO POSTO DOVREBBE ESSERCI QUALCUN ALTRO, TIPO IL VICESINDACO”

marco travagliomarco travaglio

Marco Travaglio per il “Fatto Quotidiano”

 

Ora che la festa del Fatto alla Versiliana si è conclusa, con uno splendido successo sia per la qualità degli incontri, sia per il prestigio degli ospiti, sia soprattutto per la partecipazione dei nostri lettori (ancora superiore rispetto all’ultima edizione), possiamo finalmente rispondere alle accuse del sindaco di Pietrasanta, il forzista Massimo Mallegni, riprese da molti siti e giornali.

 

MASSIMO MALLEGNI MASSIMO MALLEGNI

Se non l’abbiamo fatto prima è stato per non regalare al personaggio in questione l'occasione –da lui a lungo cercata – di trasformare la nostra festa in una rissa e in uno spot per le sue ambizioni politiche. La festa del Fatto si ripete a Pietrasanta dal 2010, quando fummo invitati dalla nuova amministrazione del sindaco Domenico Lombardi, eletto in una lista civica di centrosinistra.

 

E si svolge nel parco della Versiliana, una struttura pubblica comunale che da sempre in estate si anima di incontri e dibattiti. È un luogo molto bello, che però ai primi di settembre si spopolava: da cinque anni, grazie ai nostri lettori, rivive nel primo weekend di settembre con l'arrivo di migliaia di persone. Il Fatto stipula una convenzione con il Comune e con la Fondazione comunale Versiliana, che mettono a disposizione le risorse per l’agibilità e la sicurezza delle strutture, mentre noi ci occupiamo dell’ospitalità dei relatori e di tutte le altre spese legate al nostro evento.

 

pubblico alla festa del fatto quotidianopubblico alla festa del fatto quotidiano

La scorsa primavera, a Pietrasanta si è votato ed è stato rieletto sindaco Mallegni, che aveva perso le elezioni del 2010 dopo il suo arresto per una cinquantina di capi d’imputazione, poi sfociato nel 2012 in una condanna in primo grado a un anno e tre mesi “solo” per corruzione impropria, abuso d’ufficio e violenza privata, mentre la gran parte delle altre accuse caddero (sentenza impugnata in appello). Appena rieletto, Mallegni fu sospeso dall’incarico in base alla Severino (come De Magistris e De Luca).

 

Ma, siccome sulla costituzionalità della legge deve pronunciarsi tra un mese la Consulta, Mallegni – come De Magistris e De Luca – ha ottenuto la sospensione della sospensione in attesa della Corte. Noi, per la festa, avevamo preso accordi a inizio anno col sindaco uscente Lombardi, il quale però per correttezza aveva rinviato la firma della convenzione, peraltro identica a quella degli altri anni, a dopo le elezioni.

pubblico alla festa del fatto quotidiano (2)pubblico alla festa del fatto quotidiano (2)

 

Mallegni, appena eletto, ha molto gentilmente confermato e messo nero su bianco gli accordi verbali del predecessore, dicendosi ben felice che Pietrasanta ospitasse la nostra festa anche in futuro. Alla vigilia dell’apertura, però, ha gettato la maschera: pretendeva la mia presenza sul palco accanto a lui per un’inedita “inaugurazione” della festa.

 

Gli ho fatto sapere che non ci sarei andato, per la mia posizione sulla legge Severino: al breve saluto inaugurale, se proprio ci teneva a farlo, avrebbe presenziato il nostro Ad Cinzia Monteverdi.

 

stand del fatto quotidianostand del fatto quotidiano

Chiunque legga il Fatto sa bene quel che abbiamo sempre sostenuto: la Severino è inequivocabile ed è sacrosanto il principio – peraltro vigente fin dal 1990 per gli enti locali – in base al quale gli amministratori arrestati e i condannati in primo grado vanno sospesi e quelli condannati devono decadere dall’incarico.

 

Abbiamo invitato De Magistris e De Luca a rispettare la legge anziché cavillare con ricorsi e controricorsi: cioè a dimettersi. Lo stesso vale per Mallegni. È quel che gli ho detto venerdì pomeriggio, quando mi ha telefonato per minacciare dichiarazioni di fuoco se non mi fossi presentato accanto a lui sul palco per l’agognata (da lui) carrambata: una bella foto di gruppo che avrebbe dovuto “risarcirlo – parole sue – di tante amarezze” (l’arresto e la condanna per “pochi reati” che lui, essendo stato assolto da molte altre accuse, confonde con l’assoluzione).

 

pubblicopubblico

Nella telefonata, durata 50 minuti, gli ho ribadito che, se fossi salito sul palco con lui, avrei dovuto dirgli davanti a tutti ciò che penso: e cioè che, in base alla legge dello Stato, al suo posto dovrebbe esserci qualcun altro, tipo il vicesindaco. Ma non mi pareva il caso di trasformare l’apertura di una festa in un battibecco, o comunque in un dibattito fuori programma.

 

Mallegni fingeva di non capire: “Se non le piace il padrone di casa, doveva pensarci prima di venire a casa mia”. Ho cercato di spiegargli che Pietrasanta e la Versiliana non sono casa sua: sono luoghi pubblici che lui è stato chiamato dai cittadini ad amministrare pro tempore per cinque anni (o anche molto meno, se la Severino passerà il vaglio della Consulta) e –dice la nostra Costituzione – in modo “imparziale”.

 

Ma invano. Purtroppo il virus berlusconiano gl’impedisce di comprendere la differenza fra proprietà privata e beni pubblici, fra cortesia personale e questioni di principio, fra politica di partito e amministrazione. Così se n’è uscito con bizzarre e sconclusionate affermazioni sul mio conto (“ci vogliono le palle e non si acquistano in farmacia”).

 

E, mentendo, ha detto ai giornali di essere stato “assolto da ogni accusa”, mentre io avrei “accettato finanziamenti pubblici ” (che naturalmente non esistono, non avendo noi percepito un solo euro di denaro pubblico: altra cosa sono le spese sostenute dalla Fondazione per tenere aperte le sue strutture durante tutte le iniziative che ospita). Anziché verificare la fondatezza di quei deliri, Libero li ha sbattuti in prima pagina sotto un titolo demenziale: “Travaglio prende i soldi e poi fa lo schizzinoso”. In effetti ci vogliono le palle per raccontare tante balle.

 

 

 

Ultimi Dagoreport

elly schlein pina picierno stefano bonaccini giorgio gori lorenzo guerini giuseppe conte pd

NAZARENO, ABBIAMO (PIU’ DI) UN PROBLEMA - L’ASSEMBLEA PD DI DOMANI RISCHIA DI TRASFORMARSI IN UN BOOMERANG PER SCHLEIN: I DELEGATI DISERTANO, A RIDOSSO DI NATALE, NESSUNO SPENDE SOLDI E TEMPO PER VENIRE NELLA CAPITALE AD ASCOLTARE UNA RELAZIONE SENZA DIBATTITO – LA MOSSA DEI PRETORIANI DI ELLY PER SCONGIURARE LA SALA VUOTA ED EVITARE IL CONFRONTO IMPIETOSO CON MELONI CHE CONTEMPORANEAMENTE FARA’ IL PIENO A ATREJU – SORGI: “BONACCINI ENTRERA’ IN MAGGIORANZA MA SE I RIFORMISTI NON DOVESSERO RICEVERE RASSICURAZIONI SULLE LISTE ELETTORALI, IL RISCHIO DI UNA EVENTUALE SCISSIONE, SI FAREBBE PIÙ CONCRETO…”

ignazio la russa theodore kyriakou pier silvio berlusconi giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT - LA TRATTATIVA DI ELKANN PER LA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRECO THEO KYRIAKOU STA SCOMBUSSOLANDO IL GOVERNO MELONI E DINTORNI - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” VEDE DI BUON OCCHIO LA TRANSIZIONE ELLENICA E SALVINI HA BEN GRADITO LA PROSPETTIVA CHE IL GRECO ANTENNATO SISTEMI PER LE FESTE I “COMUNISTI” DI ‘REPUBBLICA’ E ‘STAMPA’, PER FORZA ITALIA C’È STATO IL VEEMENTE INTERVENTO DEL ‘’PRESIDENTE IN PECTORE’’ DEL PARTITO, PIER SILVIO BERLUSCONI, CHE VEDE IN KYRIAKOU UN COMPETITOR PERICOLOSISSIMO, ALFIERE DI QUEL CAPITALISMO DI STAMPO LIBERISTA, PER NULLA “LIBERAL”, CHE PREDICA IL PRIMATO DELL’ECONOMIA SULLA POLITICA - COSI', DIMENTICANDO IL SUO ATTIVISMO IN GERMANIA PER CREARE UN GIGANTE EUROPEO DELLA TV COMMERCIALE, L’EREDE DEL BISCIONE NON HA TROVATO DI MEGLIO CHE RISPOLVERARE LA BANDIERINA DELL’ITALIANITÀ (“CHE UN PEZZO DI STORIA DELL'INFORMAZIONE DEL NOSTRO PAESE VADA IN MANI STRANIERE UN PO' DISPIACE’’) - MA IL COLPO DI SCENA ARRIVA DAL CO-FONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA E SECONDA CARICA DELLO STATO, IGNAZIO LA RUSSA, QUANDO SI È DICHIARATO DISPOSTO A FARE DA INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI “COMUNISTI” DI GEDI E IL GRECO USURPATORE (ULTIMA USCITA DELLA GUERRIGLIA DI ‘GNAZIO IN MODALITÀ ''LA RISSA'' CONTRO LA DITTATURA DELLE SORELLE MELONI...)

2025agnoletti

CAFONAL ''AGNOLETTI & TORTELLONI'' – AL CIRCOLO CANOTTIERI ANIENE, PER IL PARTY DI “JUMP COMUNICAZIONE” DI MARCO AGNOLETTI, EX PORTAVOCE DI RENZI, E "SOCIAL COM" DI LUCA FERLAINO, UNA MARIA ELENA BOSCHI IN MODALITA' PIN-UP SI PRESENTA CON LA SUA NUOVA FIAMMA, L'AVVOCATO ROBERTO VACCARELLA, CHE QUI È DI CASA (SUA SORELLA ELENA È LA COMPAGNA DI MALAGÒ, GRAN VISIR DEL CIRCOLO DELLA “ROMA BENISSIMO”) – UN GRAN MISCHIONE ALLA ROMANA DI DESTRA E SINISTRA E TIPINI INTERMEDI HA BRINDATO AL NATALE, STARRING: LUCIO PRESTA, PEPPE PROVENZANO, ANTONELLA GIULI, FITTIPALDI, ALESSIA MORANI, FAUSTO BRIZZI, PAOLO CORSINI, NELLO MUSUMECI, SIMONA SALA, ALBERTO MATANO, SALVO SOTTILE, MYRTA MERLINO E MARCO TARDELLI, MICHELA DI BIASE, ITALO BOCCHINO, LAURA TECCE CON VESTITUCCIO SBRILLUCCICANTE CHE NON AVREBBE SFIGURATO AL MOULIN ROUGE, GIORGIA CARDINALETTI IN LOVE... 

alfredo mantovano papa leone xiv italia agenti servizi segreti

OGGI ALLE 11 ALFREDO MANTOVANO E I VERTICI DELL’INTELLIGENCE ITALIANA SONO STATI RICEVUTI IN UDIENZA DA PAPA LEONE XIV, A CITTÀ DEL VATICANO – SARANNO PRESENTI I COMPONENTI COPASIR, IL DIRETTORE GENERALE DEL DIPARTIMENTO DELLE INFORMAZIONI PER LA SICUREZZA (DIS), VITTORIO RIZZI, I DIRETTORI DELLE AGENZIE INFORMAZIONI E SICUREZZA ESTERNA (AISE), GIOVANNI CARAVELLI, E INTERNA (AISI), BRUNO VALENSISE. È LA PRIMA VOLTA DI UN PAPA TRA GLI SPIONI (DI CERTO NON E' LA PRIMA VOLTA DI SPIE INTORNO A UN PAPA...) - PREVOST: "MAI USARE INFORMAZIONI PER RICATTARE" (SI VEDE CHE L'INTELLIGENCE NON È IL SUO FORTE)

brunello cucinelli giorgia meloni mario draghi massimiliano di lorenzo giuseppe tornatore nicola piovani

DAGOREPORT - L’AUTO-SANTIFICAZIONE DI BRUNELLO CUCINELLI È COSTATA CARA, NON SOLO AL “SARTO CESAREO” DEL CACHEMIRE, MA ANCHE ALLE CASSE DELLO STATO - IL CICLOPICO DOCU-FILM “IL VISIONARIO GARBATO”, DIRETTO DAL PREMIO OSCAR GIUSEPPE TORNATORE E BATTEZZATO CON TANTO DI PARTY ULTRACAFONAL IN UNO STUDIO DI CINECITTÀ ALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI, È COSTATO LA SOMMETTA DI 9.987.725 MILIONI DI EURO. DI QUESTI, I CONTRIBUTI RICEVUTI DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON IL MECCANISMO DEL TAX CREDIT RAGGIUNGONO LA CIFRA DI 3.955.090 MILIONI - DA PARTE SUA, PEPPUCCIO TORNATORE AVREBBE INTASCATO 2 MILIONI PER LA REGIA E 500 MILA PER SOGGETTO E SCENEGGIATURA – A PRODURLO, OLTRE A BRUNELLO STESSO, LA MASI FILM DI MASSIMILIANO DI LUDOVICO, CHE IN PASSATO HA LAVORATO SPESSO CON IL PRODUTTORE MARCO PEROTTI, COINVOLTO NEL CASO KAUFMANN (FU LUI A INOLTRARE LA DOMANDA DI TAX CREDIT PER IL FILM “STELLE DELLA NOTTE” DEL FINTO REGISTA-KILLER) - IL MONUMENTO A SE STESSO GIUNGE AL MOMENTO GIUSTO: DUE MESI FA, UN REPORT DI ''MORPHEUS RESEARCH'' ACCUSO' L'AZIENDA DI CUCINELLI DI VIOLARE LE SANZIONI UE ALLA RUSSIA…