enrico rava

"LA SINISTRA DICE: 'CE LO CHIEDE L’EUROPA'. MA QUALE EUROPA? QUELLA DELLE MAZZETTE DEL QATARGATE?" - IL TROMBETTISTA ENRICO RAVA, UNO DEI PIÙ IMPORTANTI E INFLUENTI JAZZISTI ITALIANI DI TUTTI I TEMPI, TORNA SUL PALCO A 83 ANNI: "L’IDEOLOGIA SI E' SEMPRE IMPOSSESSATA DELLA MUSICA? NEGLI ANNI SETTANTA UN GRUPPO IMPEDÌ AL GRANDE COUNT BASIE DI SALIRE SUL PALCO, IN QUANTO “SERVO DELLA CIA'" - "OGGI VEDO UNA SINISTRA CHE SI AFFANNA A SPOSARE TUTTO CIÒ CHE CI PUÒ ROVINARE LA VITA. DALLA CARNE SINTETICA A..."

Estratto dell'articolo di Carlo Melato per “la Verità”

 

enrico rava 14

Per il jazz italiano Enrico Rava è una sorta di Gandalf. Saggio e ironico, come lo stregone tolkieniano, e con la custodia della tromba piena di aneddoti sui mondi e le ere per le quali ha girovagato. Negli anni della Dolce vita, Marcello Mastroianni e Anita Ekberg (salvo impegni nella Fontana di Trevi) vanno ad ascoltarlo al Purgatorio. E, secondo la leggenda, è proprio Rava ad avere l’idea di creare un club nel ristorante preferito della crème capitolina: il Meo Patacca, a Trastevere.

enrico rava 2

 

[…] Dall’altra parte del mondo, a Buenos Aires, c’è fermento per l’inaugurazione di un nuovo locale: il Gotan. Ci sarà un certo Astor Piazzolla, il musicista (ancora sconosciuto in Italia) che sta rivoluzionando il tango. Suonerà dopo il quartetto di Steve Lacy, che a breve sfornerà il live The forest and the zoo (1967), un album di free jazz che farà molto parlare di sé.

 

enrico rava 3

Alla tromba c’è un jazzista italiano, triestino di nascita e torinese d’adozione, arrivato da Roma con l’inseparabile Gato Barbieri. Poco dopo, Musica Jazz riporta notizie entusiastiche dalla Grande Mela […] parla proprio di Enrico Rava, che nel frattempo si fa strada nella scena newyorchese. Tra una prova e l’altra, vede le Torri gemelle scalare rapidamente il cielo. E un giorno incontra anche il «Principe delle tenebre», in Upper West Side. «Stasera vengo a controllarti», lo avverte Miles Davis. Rava non si lascia intimidire - il Valium alle volte fa miracoli - e si guadagna la stima del suo eroe.

 

Mezzo secolo dopo, […] è ancora in viaggio. E domani sera, a Russi (Ravenna) per il festival Crossroads, dedicherà un concerto speciale a uno dei suoi tanti compagni d’avventure, che oggi non c’è più: Lester Bowie. Una chicca, in occasione della Giornata internazionale Unesco del jazz.

enrico rava 16

 

[…] «La voglia di salire sul palco non l’ho mai persa e, a 83 anni, la musica mi regala ancora dei momenti sublimi. Si suona per quegli attimi lì, il giorno che non dovessi più viverli smetterei. Le energie invece vanno gestite: ai viaggi massacranti ho già rinunciato e non vado oltre i tre o quattro concerti al mese».

 

Al Piacenza jazz festival, di recente, ha ripreso l’avventura del duo con il pianista statunitense Fred Hersch. E i momenti sublimi non sono mancati… […]

 

Il vostro incontro artistico è diventato un album, The song is you (Ecm), «Disco dell’anno» per il premio Top Jazz 2022, indetto dalla rivista Musica Jazz.

«La notte prima di presentarmi in sala di registrazione però l’ho passata a preparare un discorso di scuse…».

 

enrico rava 4

 Come mai?

«Dopo la rimozione di un tumore ai polmoni, che mi aveva costretto a interrompere il tour, ho dovuto stare un po’ a riposo. La data dell’incisione non si poteva spostare e quindi sono arrivato al mio “debutto” dopo la malattia con molti dubbi. Anche perché la tromba è uno strumento che non perdona chi la trascura. Dopo un paio di note in un auditorium spettacolare ho capito però che ero tornato, come mi ha detto Fred. […]».

enrico rava 15

 

[…]

E quando sente suonare le nuove leve, cosa pensa?

«Se parliamo di casa nostra, a livello di giovani musicisti c’è una qualità e una quantità da far spavento. Tenga presente che all’inizio, in Italia, eravamo in tre a vivere di jazz: Nunzio Rotondo, Franco D’Andrea e il sottoscritto. C’erano ovviamente molti altri musicisti pazzeschi, ma principalmente campavano d’altro. Oggi invece i jazzisti italiani in erba saranno migliaia e spesso molto preparati. Quando d’estate insegno a Siena Jazz, ogni due per tre mi tocca dire: “Questo qui è troppo forte, andava ammazzato da piccolo…”».

enrico rava 6

 

Come se lo spiega?

«C’è stata sicuramente un’evoluzione tecnica, anche se con la sola tecnica ci fai poco. La preparazione media si è alzata tantissimo. L’importante è non dimenticare che bastano due note di Chet Baker o di Miles (Davis, ndr) per trafiggerti il cuore. E valgono più dell’opera omnia dei virtuosi alla Wynton Marsalis e di quella dei suoi epigoni. Vede, dall’America sento arrivare tantissime idee complicate e difficili da eseguire, che però non mi dicono molto. Ma la musica non è matematica, è magia. Se diventa matematica non mi interessa più… Tanto è vero che quando poi nasce un “mago” segna un prima e un dopo».

enrico rava 7

 

[…]A proposito di quelli che suonano senza sapere cosa stanno combinando, sempre nella sua autobiografia ci sono delle pagine esilaranti su quello che può succedere quando l’ideologia si impossessa della musica. Da chi negli anni Settanta teorizzava che bisognasse far suonare solo chi non aveva mai toccato uno strumento, per arrivare a un suono «puro», agli assalti dell’estrema sinistra ai concerti, al grido «La musica è nostra!».

enrico rava 8

«L’episodio più folle a cui io abbia assistito avvenne a Umbria Jazz, quando un gruppetto “antagonista” che si chiamava Senza tregua impedì al grande Count Basie di salire sul palco, in quanto “servo della Cia”. E lo stesso accadde a Chet Baker, apostrofato come “Uomo bianco, sfruttatore dei neri”. Una vergogna inaccettabile! Ci volle l’intervento di Elvin Jones per rimettere le cose a posto. Erano anni folli: potevi vedere dei tizi proclamare l’“esproprio proletario” e poi giocare a calcio per strada con i prosciutti. Bel controsenso! Un po’ come quelli che oggi imbrattano i monumenti in nome dell’ambiente…».

enrico rava 5

 

Da ragazzo si dichiarava comunista e cantava Bandiera rossa per far arrabbiare suo padre, legionario fiumano. Oggi, a livello politico, come la vede?

 «Vedo una sinistra che si affanna a sposare tutto ciò che ci può rovinare la vita. Dalla carne sintetica all’ambientalismo apocalittico, dall’Intelligenza artificiale alla farina d’insetti. E non dimentico come ha gestito l’emergenza Covid. Penso a mia moglie, che adesso se la deve vedere con gli effetti avversi del vaccino, e ai musicisti a cui è stato impedito di lavorare, ai teatri e ai circoli che hanno chiuso. E poi la sinistra sbaglia ritornello: “Ce lo chiede l’Europa”. Ma quale Europa? Quella delle mazzette del Qatargate?».

enrico rava 9

 

Diranno che Rava si butta a destra...

 «Mi interessa poco. Innanzitutto perché non è vero e poi perché non è colpa mia se oggi la sinistra sceglie tutte le battaglie sbagliate. Mentre perdiamo tempo a litigare su destra e sinistra, comunque, il rischio di una dittatura tecnofinanziaria, che invada ogni aspetto della vita, si avvicina sempre di più. Tra gli applausi di Bruxelles…».

enrico rava 12enrico rava 11enrico rava 6enrico rava 10enrico rava 7enrico rava 8enrico rava 9enrico rava 1enrico rava 13

Ultimi Dagoreport

gender club degrado roma pina bausch matteo garrone

25 ANNI FA SPUNTÒ A ROMA UN CLUB IN MODALITÀ DARK-ROOM: AL "DEGRADO", IMMERSO NEL BUIO, SI FACEVA SESSO SENZA IL SENSO DEL PECCATO, IN MEZZO A TUTTI. UNO ‘’SBORRIFICIO” CHE NON HA AVUTO EGUALI E CHE DEMOLÌ I MURI DIVISORI TRA ETERO-BI-GAY-LESBO-TRANS-VATTELAPESCA - PER 9 ANNI, “CARNE ALLEGRA” PER TUTTI. OGNUNO VENIVA E SI FACEVA I CAZZI SUOI, E QUELLI DEGLI ALTRI. IL "DEGRADO'' POTEVA ESSERE RIASSUNTO IN UNA DOMANDA: CHI È NORMALE? - DAGO-INTERVISTA ALL’ARTEFICE DEL BORDELLO: “SCORTATA DA MATTEO GARRONE, UNA NOTTE È APPARSA PINA BAUSCH IMPEGNATA AL TEATRO ARGENTINA. SI ACCENDONO LE LUCI E UNA TRAVESTITA URLO': “AO' SPEGNETELE! IO STAVO A FA’ UN BOCCHINO. NUN ME NE FREGA ‘N CAZZO DE 'STA PINA!”

giorgia meloni alberto stefani luca zaia matteo salvini sondaggio

DAGOREPORT – VENETO DI PASSIONI PER IL CENTRODESTRA: LA VITTORIA DI ALBERTO STEFANI È SCONTATA, MA A CONTARE DAVVERO SARANNO I NUMERI! SECONDO IL SONDAGGIO DI PAGNONCELLI, IL GIOVANE LEGHISTA CON CIUFFO GIAMBRUNESCO È AL 62,8%, CONTRO UN MISERO 26,9% DEL CANDIDATO DI SINISTRA, GIOVANNI MANILDO. UN OTTIMO RISULTATO, MA SOLO SE NON SI RICORDA COSA AVVENNE CINQUE ANNI FA: ZAIA VINSE CON IL 76,79% DEI VOTI, E BASTÒ LA SUA LISTA, INSIEME A QUELLA DELLA LEGA, PER OTTENERE IL 61,5%. OGGI CI VUOLE TUTTO IL CENTRODESTRA UNITO PER RAGGIUNGERE LA STESSA CIFRA – LO SPETTRO DEL SORPASSO DI FDI SUL CARROCCIO: SE LE TRUPPE MELONIANE OTTENESSERO PIÙ VOTI, CHE FINE FAREBBE LA GIÀ FRAGILE LEADERSHIP DI SALVINI?

giorgia meloni matteo salvini antonio tajani giancarlo giorgetti

DAGOREPORT - COME MAI LADY GIORGIA INFLIGGE ALLA “NAZIONE”, IN VISTA DEL 2026, UNA FINANZIARIA COSÌ MICRAGNOSA, CORRENDO IL RISCHIO DI PERDERE CONSENSI? - UNA MISERIA DI 18 MILIARDI CHE, AL DI LÀ DELL’OPPOSIZIONE, STA FACENDO SPUNTARE LE CORNA DEL TORO AGLI ALLEATI SALVINI E TAJANI, MENTRE RUMOREGGIANO I VAFFA DI CONFINDUSTRIA E DEI MINISTRI COSTRETTI AD USARE L’ACCETTA AL BILANCIO DEI LORO DICASTERI (TAGLIO DI 89 MILIONI ALLA DISASTRATA SANITÀ!) – LA DUCETTA HA UN OTTIMO MOTIVO PER LA MANOVRA MIGNON: FINENDO SOTTO IL 3% DEL PIL, IL GOVERNO ALLA FIAMMA USCIRÀ CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER CONFEZIONARE NEL 2026 UNA FINANZIARIA RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON I TEMPI DELLE POLITICHE DEL 2027 - E GLI ITALIANI NELLA CABINA ELETTORALE POTRANNO COSÌ RICOMPENSARE LA BONTÀ DELLA REGINA GIORGIA…

shooting calendario pirelli 2026

A PRAGA SI SVAGA! – UNA PARATA DI STELLE STA PER INVADERE LA CITTÀ DI FRANZ KAFKA: PER LA PRESENTAZIONE DEL CALENDARIO PIRELLI 2026 VENERDÌ 14, ALLA MUNICIPAL HOUSE, SONO ATTESI 500 ILLUSTRI OSPITI ACCOLTI DA MARCO TRONCHETTI PROVERA CHE AVRÀ AL SUO FIANCO TANTO BEL MONDO: DA TILDA SWINTON A GWENDOLINE CHRISTIE, GUERRIERA NEL ‘’TRONO DI SPADE’’, DALLE MODELLE IRINA SHAYK ED EVA HERZIGOVA, DALLA STILISTA SUSIE CAVE ALLA TENNISTA VENUS WILLIAMS, DA LUISA RANIERI A FAVINO – NON MANCHERÀ CHIARA FERRAGNI ALLACCIATA ALL’EREDE GIOVANNI TRONCHETTI PROVERA…

sigfrido ranucci giovambattista fazzolari

DAGOREPORT - UCCI UCCI, TUTTO SUL CASO RANUCCI: DAI PRESUNTI CONTATTI DI SIGFRIDO CON I SERVIZI SEGRETI PER L'INCHIESTA DI "REPORT" SUL PADRE DI GIORGIA MELONI AL PEDINAMENTO DI SIGFRIDO, CHE COINVOLGEREBBE FAZZOLARI, IL BRACCIO DESTRO (E TESO) DI LADY GIORGIA – RANUCCI, OSPITE IERI SERA DI BIANCA BERLINGUER, HA PRECISATO, MA CON SCARSA CHIAREZZA, COSA E' ACCADUTO NELLE DUE VICENDE: “NON SONO STATO SPIATO DA FAZZOLARI. SO CHE È STATO ATTIVATO UN MECCANISMO PER CAPIRE CHI FOSSE IL NOSTRO INFORMATORE. SI TEMEVA FOSSE QUALCUNO DEI SERVIZI, MA NON È ACCADUTO” - SULL'ALTRA VICENDA DEL PEDINAMENTO: "NON SO SE SONO STATO SEGUITO MATERIALMENTE" – RIGUARDO L'ATTENTATO: "NON HO MAI PENSATO CHE DIETRO CI FOSSE UNA MANO POLITICA" - DAGOSPIA CERCA DI FAR LUCE SUI FATTI E I FATTACCI... - VIDEO

giorgia meloni marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT – IL DESIDERIO DI FARSI INCORONARE REGINA D'ITALIA, PER IL MOMENTO, LA MELONA LO DEVE RIPORRE NEL CASSETTO DEI SOGNI - L’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, BOCCIATA DA TUTTI I PARTITI CHE NON INTENDONO FINIRE CANNIBALIZZATI DALLA MELONI, STA MANDANDO IN PEZZI FORZA ITALIA - TAJANI FA IL POSSIBILISTA E GLI AZZURRI ESPLODONO. LASCIAMO POI PERDERE LA FAMIGLIA DI ARCORE CHE VEDREBBE SPARIRE IL NOME BERLUSCONI DAL SIMBOLO DEL PARTITO - A MILANO SI VOCIFERA DI UN TERRIBILE SCAZZO AL CALOR BIANCO TRA UN TAJANI IN MODALITA' RIBELLE E CRISTINA ROSSELLO, VICINISSIMA A MARINA - L'IDEONA DI FARSI INCORONARE "SUA MAESTA' GIORGIA I" FA STORCERE IL NASO ANCHE AI VARI POTENTATI SOTTERRANEI DEI FRATELLINI D’ITALIA (LOLLOBRIGIDA-LA RUSSA-RAMPELLI)...