TUTTI GLI UOMINI DI GEORGE - CLOONEY IN ITALIA A GIRARE “MONUMENTS MEN”, SI SCAGLIA CONTRO GLI AVIDI HEDGE FUND

Maurizio Molinari per "la Stampa"

George Clooney si erige a paladino di Hollywood e sferza il top manager di un hedge fund di Wall Street che aveva puntato l'indice contro alcuni fallimenti delle produzioni cinematografiche Sony. Lo scontro ha per protagonista Daniel Loeb, gestore del miliardario fondo di investimenti «Third Point» nonché importante azionista di Sony nelle cui vesti ha indirizzato una pubblica lettera a Michael Lynton e Amy Pascal, co-ceo di Sony Pictures Entratainment, per contestare i «buchi nell'acqua» fatti con due film da poco entrati sul mercato: After Earth eWhite House Down.

Per Loeb si tratta di debacles che devono far riflettere sui «soldi gettati via» in produzioni errate: motivazioni tutte d'attacco con cui si propone di rilanciare la battaglia per staccare Sony Pictures Entertainment dal resto di Sony. Ma l'affondo generico contro due film andati male non piace a Clooney, l'attore-regista attualmente in Italia impegnato a concludere la realizzazione di The Monuments Men sull'unità di soldati americani che salvò le opere d'arte nell'Europa occupata dai nazisti.

«Ho letto molto a proposito di Loeb che si descrive come un attivista ma non sa nulla del mondo del cinema - afferma Clooney nell'intervista a Deadline.com - come si fa a chiedere scalpi a Sony solo perché due film sono andati al di sotto delle attese?». Per Clooney si tratta di un «atteggiamento da venditore di tappeti» perché «ignora che Sony ha realizzato anche Skyfall, Zero Dark Thirty e Django Unchained » ossia pellicole che hanno incassato miliardi di dollari e collezionato Oscar.

«E poi c'è il resto dell'anno con le nuove produzioni in arrivo che includono Elysium, Captain Phillips e The Monuments Men» aggiunge Clooney, lasciando intendere che difendendo Sony respinge anche un potenziale attacco al film che sta girando. Al centro della vicenda ci sono non soli i deboli risultati dei film criticati da Loeb - After Earth ha incassato globalmente 242 milioni di dollari e White House Down appena 116 - ma anche i crescenti dubbi che circolano a Hollywood sulla scelta dei produttori di puntare solo su mega-produzioni, andando incontro a rischi finanziari assai alti. Steven Spielberg e George Lucas parlarono in proposito di «rischio di implosione» durante un evento pubblico a giugno.

Clooney dunque picchia duro sul «venditore di tappeti» per far arrivare il messaggio assai più lontano, a difesa dell'attuale strategia di investimenti che prevale a Hollywood. Da qui i toni forti: «Mi chiedo come un tipo che si occupa di hedge fund possa impartirci lezioni, è una cosa incomprensibile tantopiù che questa gente viene da un settore dove si lavora senza una coscienza - tuona Clooney fanno business solo per creare ricchezza, quando falliscono c'è sempre qualcuno che li salva e non vengono mai licenziati, sono i meno qualificati e i più pericolosi a dare lezioni sull'industria del cinema».

E poiché il cda di Sony si avvia a respingere la proposta di Loeb, le quotazioni di Clooney nella casa produttrice sembrano in salita.

 

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