1. BELLA NAPOLI SI È SCOCCIATO. NON SOLO NON FARÀ GLI STRAORDINARI, MA NON SI FARÀ INFINOCCHIARE DAI NUMERI BALLERINI CHE CULATELLO BERSANI PROVERÀ A PORTARGLI 2. IERI, UN ULTIMO, SPAZIENTITO, RICHIAMO DI RE GIORGIO ALLE LARGHE INTESE (“ABBIAMO BISOGNO DI UNITÀ”), MENTRE IL PARTITO DEL PREMIER INCARICATO RISCHIA DI ANDARE IN PEZZI E IL SUO LEADER È LANCIATO A FOLLE VELOCITÀ VERSO UN MURO. PASSANO LE ORE ED È SEMPRE PIÙ EVIDENTE CHE TUTTI LAVORANO AL DOPO-BERSANI. BERSANI PER PRIMO

a cura di colin ward e critical mess (Special Guest: Pippo il Patriota)

1 - AVVISI AI NAVIGATI

Bella Napoli si è scocciato. Non solo non farà gli straordinari, ma non si farà infinocchiare dai numeri ballerini che Culatello Bersani proverà a portargli a fine consultazioni. Ieri, un ultimo, spazientito, richiamo di Re Giorgio alle larghe intese ("Abbiamo bisogno di unità"), mentre il partito del premier incaricato rischia di andare in pezzi e il suo leader è lanciato a folle velocità verso un muro. Passano le ore ed è sempre più evidente che tutti lavorano al dopo-Bersani. Bersani per primo.

Attacca il Cetriolo Quotidiano di Travaglio: "Tiro al Bersani. ‘Proposta di governo per tutti'. E nel Pd volano stracci. Il leader insiste: ‘Per l'esecutivo non c'è un'ipotesi più forte della mia'. Il Caimano aspetta sull'argine e confida in Napolitano per rientrare in gioco" (p. 1). "Il governo del Presidente: Ecco l'incubo del segretario. In caso di fallimento, per il partito democratico sarà difficile dire no a Napolitano a un esecutivo a tempo" (Stampa, p. 3).

"Accuse e sospetti tra i democratici. Da Bersani toni meno duri sul Pdl. Fassina: vogliono indebolirlo. Il sindaco di Firenze al leader: nessun complotto". "O me o il voto'. La linea del leader da imporre al partito. Ma Renzi è in gioco" (Corriere, pp. 6-7). Su Repubblica, "Nel Pd è scontro sulle larghe intese poi Renzi frena: stiamo con il segretario. Nella direzione di oggi Bersani ripeterà i paletti, ma vuole un mandato aperto per trattare" (p. 5). Sempre pericoloso maneggiare paletti quando hai le braghe giù.

Senza pietà il Banana: "Il premier incaricato non controlla il suo partito. Berlusconi preoccupato di fronte a un Bersani che ‘rappresenta a malapena mezzo Pd'. La strategia: votare subito per evitare la discesa in campo di Renzi" (Giornale, p. 5).

2 - QUIRINAL PARTY
Ben più viva di Bersani la corsa a occupare il Colle più alto, anche se le partite sono incrociate. "Colle, sì a un nome di garanzia, ma non lo sceglierà il Cavaliere'. Bersani pronto ad aprire una trattativa soltanto se riuscirà a far nascere un governo" (Messaggero, p. 5). Secondo Francesco Verderami, il Pd apre al Pdl sul Quirinale: "Il Colloquio con Alfano sulla discontinuità al Quirinale. L'offerta a Pdl e Lega per garantirsi le condizioni del via libera al governo. La disponibilità a discutere sul nome di un rappresentante dell'ala moderata. L'ipotesi del ministro Cancellieri" (Corriere, p. 7).

Per Repubblica, la rosa di cattolici "offerta" da Bersani al centrodestra comprenderebbe Mattarellum Mattarella, l'antico Marini e il vitale Castagnetti. Poi, ci sono i "graditi al Pdl", ovvero Gianni Letta (ma va?), Lambertow Dini (pensate la Zingone First Lady!) e Giuliano Amato il tappabuchi (p. 2). Secondo la Stampa, in ascesa Mattarella e Marini, in calo Amato e Prodi (p. 5). Ma che bei nomi. E Colombo, che vi ha fatto Emilio Colombo?

Il Giornale di Feltrusconi mette in moto la mitica macchina del fango e sistema Mortadellone Prodi con congruo anticipo: "Prodi e quei grandi misteri d'Italia che gli sbarrano la via del Quirinale. La seduta spiritica su Moro, i rapporti con Cina e Kgb e la vendita della Sme: troppe le ombre e i sospetti su chi sgomita per il Colle" (p. 2, Giancarlo Perna).

3 - UN, DUE, TRE GRILLINO
Grillomao sclera ancora e denuncia complotti: "Pagati per gettarmi fango sul web'. Grillo contro gli infiltrati digitali. Lo spettro dei ‘trolls' e quello della fronda: dubbi su chi ha votato Grasso. La denuncia: "Da mesi sul blog due o tremila commenti falsi al giorno: dietro lo spam c'è qualcuno" (Corriere, p. 11). Su Repubblica, intervista aperturista di Jacopo Fo: "C'è ancora speranza per un dialogo con il Pd, oppure Beppe rischia una sconfitta alle urne. Sarebbe suicida da parte dei grillini una linea del no a tutto. Se si torna a votare stavolta Berlusconi vince" (p. 7).

Il Giornale pubblica un pezzo interessante di Paolo Bracalini: "Gli affari di Casaleggio & C.: tu vai sul blog, loro incassano. Il conflitto d'interessi 2.0 dei leader che gestiscono i siti. L'esperto: ricavi milionari" (p. 7). Parlano tanto di trasparenza, ma sulla galassia Casaleggio in effetti ce n'è pochina.

4 - AGENZIA MASTIKAZZI
Foto-notizia sulla Stampa di Mariopio Calabresi: "E Casini si dedica al relax coi figli a Villa Borghese" (p. 6).

5 - AHI, AHI, AHI, DON PAGLIA
Un buco di 18 milioni nei bilanci della Curia di Terni e la Procura che procede per bancarotta e truffa. Fastidi terreni per monsignor Paglia, fondatore di Sant'Egidio e attuale presidente del Pontificio consiglio per la famiglia. "I pm di Terni indagano sui bilanci della Curia. L'accusa è bancarotta. Vendite di immobili. Don Paglia: tutto regolare. Verifiche anche su alcune strutture di enti locali. La replica: ‘Tutto è stato fatto in accordo con i cda e con l'Istituto per il sostentamento del clero" (Corriere, p. 21).

6 - NON FA SOSTA LA SUPPOSTA
L'Italia può tirare un sospiro di sollievo. "C'è l'intesa per salvare Cipro'. Sì al taglio sui maxi-depositi. Maratona notturna, poi l'Eurogruppo. Apertura della Germania. Dai bancomat non più di 100 euro al giorno. Il ruolo di Draghi" (Corriere, p. 2). E soprattutto, il grande silenzio dell'Italia. Analisi di Repubblica, "Asse Obama-Merkel-Lagarde e l'Isola del Tesoro scarica i russi. Gli Usa bocciano l'austerity che ad Atene ha prodotto un impatto sociale drammatico e tentano di imporre il modello islandese: piccoli risparmiatori salvi, i ricchi paghino il tracollo" (p. 15).

7 - LINGOTTO, ULTIMA CHIAMATA
Interessante inchiesta di Affari&Sfìganza di Repubblica sulla fusione Fiat-Chrysler. "I piani di Marchionne per la Fiat post fusione. In Italia il premium, nell'Est Europa il low cost. E' la parte più difficile della scommessa dell'ad Marchionne: portare nei cinque stabilimenti della penisola le linee dei modelli di gamma medio alta e alta, gli unici che assicurano margini sufficienti a giustificare l'attività degli impianti" (pp. 2-3). Tra numeri e stime, in due pagine non si trova lo spazio per una parola: "cassa integrazione".

8 - FREE MARCHETT SCARPANTIBUS
Meravigliosa e luccicante paginata della Stampa (27): "Nero Giardini apre in Russia e Cina". Inizio del tema: "Tutto è partito da Monte San Pietrangeli, paesino di duemila e seicento anime nel cuore del distretto calzaturiero fermano-maceratese. Era il 1975 quando inizia la storia di Nerio Giardini, oggi una realtà di successo del made in Italy, ieri una piccola realtà produttiva (allora denominata Batam) per conto terzi, di proprietà di tre soci. Un racconto che parla di tenacia, di stile e di strategie per combattere la crisi". Ecco, il "racconto" ve lo lasciamo immaginare. Ma il sobrio finale no: "L'Italia ringrazia". Anche l'inserzionista ringrazia.

 

 

Giorgio Napolitano Giorgio Napolitano con la bandiera italiana MATTEO RENZI jpegMATTEO RENZI BIRRA X BERSANI benedetto xvi bersani gianniletta GIULIANO AMATO ROMANO PRODI BEPPE GRILLO E ROMANO PRODI Beppe Grillo SILVIO BERLUSCONI

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