edmondo berselli franco battiato alice

VENERATI MAESTRI - EDMONDO BERSELLI: ‘’PRIMA DI CEDERE ALLA TENTAZIONE E MANDARE FRANCO BATTIATO, COME DICONO I FILOSOFI INDIANI E SUFICI, “A DA’ VIA EL CU”, CONVIENE SOFFERMARCI SU UNA CERTA CANZONE CHE HA SCRITTO CON IL NOTO FILOSOFO MANLIO SGALAMBRO NELLA QUALE RECITA IN UN DUETTO CON LA NOTA CANTANTE ALICE ALCUNI VERSI MOLTO, MOLTO INTERESSANTI E SGALAMBRICI: “E TU PASSAVI APPENA LE SOTTILI DITA SUL PREPUZIO / POI SFIORAVI IL GLANDE / E I SENSI CELEBRAVANO IL LORO SPLENDORE...” – BATTIATO: “SI VUOLE SPIEGARE CHE LA CASTITÀ VA INTESA COME LA RITENZIONE DEL SEME IN PRESENZA DI ECCITAZIONE…”

 

DAGONOTA

EDMONDO BERSELLI - VENERATI MAESTRI

Il benemerito editore Quodlibet ha ripubblicato ‘’Venerati maestri - Operetta immorale sugli intelligenti d’Italia’’, un capolavoro del 2006 zeppo di sapida ironia, arguto sapere e di inesauribile intelligenza di un giornalista e scrittore di cui sentiamo, ogni giorno, la sua mancanza: Edmondo Berselli.

 

Edmondo Berselli ‘’Venerati maestri - Operetta immorale sugli intelligenti d’Italia’’ – Estratti (Per gentile concessione di Quodlibet editore)

 

Quando uno è un maestro, chapeau. Si è disposti a concedergli tutto, a passargli qualsiasi boiata, a lasciarlo vivo e indenne anche se meriterebbe di essere picchiato a bastonate. 

 

In passato gli abbiamo consentito di titolare "Fleurs 3" il suo secondo disco di cover, forse in ossequio al numero perfetto, forse come riconoscimento di una distrazione divina o astrale, ispirata da sentimenti troppo profondi e misteriosi per essere razionali.  Ala irrazionalista, settore Nietzsche, se ci siamo capiti.

 

franco battiato

Insomma, pensieri non einaudiani, se vogliamo continuare a capirci. Gli abbiamo anche permesso di dire che il cantante emigrato Adamo «ha una voce mantrica», al punto di trasmettere «il mistero dell’esistenza».

 

Prima di cedere alla tentazione e mandare Franco Battiato, come dicono i filosofi indiani, iraniani e soprattutto sufici, «a da’ via el cü», conviene comunque soffermarci sul tema della voce mantrica. 

 

Qualcuno ricorderà il cantante Adamo, che da anni porta un parruccone da fare invidia a Lucio Dalla, perché ha cantato alcune canzoni che piacciono a tutti, ma specialmente a Nanni Moretti.

 

C’è una regola, un paradigma, un canone che non si sa se chiamare adamitico o adamesco, secondo cui le canzoni immortali dell’italo-belga Adamo, sulla cui vicenda d’amore si appassionarono gli italiani nei tardi anni Sessanta, sono tre. 

 

1) La notte

2) Lei

alice franco battiato

La terza ve la fate dire da Battiato, cosi impara  a numerare correttamente i suoi dischi e a evitare, faccia il favore, i giochetti con i numeri da pitagorico o neopitagorico quale pretende di essere. 

 

Anche perche il grande autore di Cuccurucucu paloma non si e limitato a queste riflessioni adamiche, non solo ha fatto una cover di Adamo, ma ha scritto una certa canzone con il noto filosofo Manlio Sgalambro, un uomo che nella filosofia è l’equivalente di cio che è nella letteratura il noto scrittore Andrea Camilleri, che si intitola Come un sigillo, nella quale recita in un duetto con la nota cantante Alice alcuni versi molto, molto interessanti e sgalambrici: 

 

battiato sgalambro

«E tu passavi appena le sottili dita sul prepuzio / poi sfioravi il glande / e i sensi celebravano il loro splendore...». 

 

Roba forte. Roba fortissima e genuina. Roba aspra. Roba buona. Tanto che gli adusati intervistatori e le gentili intervistatrici gli mormoravano, intimiditi da questo sfoggio di cultura: un brano audace. E Battiato: ma no.

 

Si schermisce, si stringe nelle spalle.  C’è un formidabile critico musicale, uno di quelli che li sistema lui, i cantanti e i cantautori, Mario Luzzatto Fegiz, che gli fa la domanda estrema, che ti mette in difficolta, ma che puo anche farti apparire come un intellettuale scomodo, scomodissimo, se occorre. 

 

MARIO LUZZATTO FEGIZ

Chiede infatti Luzzatto Fegiz: c’è un messaggio? 

Battiato arrossisce, Battiato tossisce, Battiato alla fine, parlando in terza persona come i veri divi, e anche come il vecchio indimenticato duecentista Pietro Mennea: «Si vuole spiegare che la castita non va intesa nel senso cattolico del termine, ma come la ritenzione del seme in presenza di eccitazione. È la forma di godimento piu sublime che si possa immaginare».

 

franco battiato alice

Davanti all’elogio della ritenzione, noi ci ritiriamo in buon ordine e ci arrendiamo: sul ponte sventola bandiera bianca; qualcuno potrà sostenere volgarmente che per Battiato il mezzo e il massaggio, oppure che tutte le sue canzoni sono intrinsecamente prepuziali. 

 

Ma per la verità il discorso è ben piu complicato.  Sostengono infatti la tesi della maggiore complicazione gli enigmisti, quei tipi come il solito Bartezzaghi che ti mostrano una paletta, o un disegno di una paletta, il ritratto di un piccolo badile, e dicono che quella è una crittografia mnemonica, insomma un indovinello per adulti o qualcosa del genere, perché la paletta o il badile si risolve cosi:  Un mezzo minuto di raccoglimento.

EDMONDO BERSELLI - VENERATI MAESTRI battiato sgalambro

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