cesare cremonini concerto bologna

VIDEO! – IL CONCERTO DI CESARE CREMONINI INFIAMMA BOLOGNA - IL CANTANTE RIVISITA "NONOSTANTE TUTTO" IN CHIAVE ELETTRONICA CON TRE GRANDI DJ E RICORDA LE SCORRIBANDE NEI LOCALI  DELLA RIVIERA COME IL COCORICÒ: “LA NOTTE ERA IL NOSTRO SOCIAL. OGGI IL MONDO DELLA NOTTE E' IN DIFFICOLTA': CON LA 'GRANDE TRUFFA DEL SABATO SERA' NON CI SONO REGOLE, IL DIVERTIMENTO E' RIFERITO SOLO ALLO SBALLO, CHE E' UNA RETORICA INSOPPORTABILE" - LE IRONIE SUL PALCO A FORMA DI CAZZO E IL DUETTO CON IL CALCIATORE DEL BOLOGNA ORSOLINI – VIDEO

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cesare cremonini bologna

Luca De Gennaro per la Stampa - Estratti

 

«Son partito da Bologna con le luci della sera» cantava Luca Carboni. È quello che sta facendo Cesare Cremonini, guidando da casa verso lo stadio della sua città.

 

Quando si è al volante, i pensieri, e i ricordi, si trasformano in parole in maniera spontanea. E questa sera i ricordi riguardano il giovane Cesare che andava a ballare in discoteca.

 

«Partivamo con le luci della sera, come adesso – dice – per andare verso il mondo dei locali notturni della riviera, come il Cocoricò, che è stato un importante punto di riferimento anche culturale, insieme all'Echoes di Riccione, oppure si restava a Bologna, che era una città all'avanguardia con club come il Kinky e centri sociali come il Livello 57, dove i giovani andavano a ballare musica nuova, non scontata.

cesare cremonini bologna 1

 

Era difficile che un ragazzo di Bologna cresciuto negli Anni 90, come me, non entrasse in contatto con la musica elettronica.

 

Non c'erano i social, la musica aveva un potere aggregante anche attraverso i rituali del weekend. Era un mondo libero, bellissimo, musicalmente interessante, che mi ha fatto capire quanto la musica elettronica avesse contatti profondi con quella considerata più "alta", come la classica contemporanea. In quel periodo sono diventato amico di Dj Ralf, e attraverso questa amicizia ho scoperto il mondo dei dj».

 

Da poche settimane tre dj di fama internazionale, l'americano Seth Troxler, la spagnola Indira Paganotto e l'italiano Joseph Capriati, hanno incrociato le loro strade con quella di Cesare in un progetto chiamato What the fuck is going on here?! cioè Che cacchio sta succedendo qui?, che comprende tre diverse rivisitazioni in chiave elettronica della canzone Nonostante tutto, cantata da Cesare con Elisa e inclusa nel suo ultimo album Alaska Baby.

VASCO ROSSI E CESARE CREMONINI SOTTO I PORTICI DI BOLOGNA

 

(...)

Gli incontri tra pop e dance, tra dj e musicisti, vanno indietro nei decenni. La storia è disseminata di casi in cui il tocco del dj è stato fondamentale per il successo delle popstar.

 

Se non fosse stato per un dj, Madonna non avrebbe firmato il suo primo contratto. Gli U2, negli Anni '90, furono la prima band a reclutare dei dj per aprire i loro concerti negli stadi.

 

Anche i Coldplay, la pop band di maggior successo degli ultimi 25 anni, si sono sempre affidati alle mani dei dj più in voga. «Ho sentito l'esigenza di contaminarmi perché la musica elettronica è sempre stata parte del mio percorso – dice Cesare –. Ho vissuto da giovane fan la liberalizzazione dei dj nel mondo pop, sono cresciuto con Fat Boy Slim, Moby, Chemical Brothers, e con i grandi performers del mondo elettronico contaminato, come Dave Gahan, il cantante dei Depeche Mode. Ecco, loro, ad esempio, usano strumenti elettronici ma ci senti dentro il blues. La musica elettronica riesce a sposare generi diversi, ne tiene insieme le radici e le mixa con l'avanguardia».

I LUNAPOP NEL 2001

 

A proposito di radici che incontrano l'avanguardia: nel radar di Cremonini è entrato il torinese Alessio Natalizia, personaggio di culto della scena indie dei primi Anni duemila con i Disco Drive, poi produttore di elettronica con il nome Not Waving.

 

«L'ho scoperto grazie al suo lavoro con Cosmo, è un vero creativo, bravissimo. Negli Anni '90 amavo il pop alternativo elettronico rappresentato soprattutto dai Subsonica. Può sembrare strano, perché in quel periodo ero nei Lunapop, che erano lontanissimi quel tipo di musica, però mi piaceva molto».

 

cesare cremonini luca carboni orsolini

Il progetto dei remix di Nonostante tutto invece è nato «dalla amicizia con Marco D'Ubaldo, di Cattolica, uno dei più importanti collezionisti di dischi in vinile d'Europa e fondatore della Cinedelic Records, etichetta specializzata in musica orchestrale, colonne sonore e musica d'avanguardia. Avevamo da tempo il desiderio di fare qualcosa insieme, e abbiamo fatto vivere la nostra amicizia attraverso la passione per la musica.

 

Sono stato onorato di percepire entusiasmo da parte di dj così importanti che sono riusciti a realizzare i remix con grande partecipazione, pur essendo sempre impegnati a suonare in giro per il mondo».

 

Tanti anni dopo le frequentazioni giovanili dei locali della riviera, Cesare ama ancora andare in discoteca?

 

cesare cremonini 33

«Adoro andare a ballare alla serata Circo Loco del DC10 di Ibiza, dove vado regolarmente due volte all'anno. Non di più perché... ho un'età. Per me rappresenta un viaggio di divertimento e leggerezza. Lì mi diverto sempre tanto, e posso ascoltare e scoprire tanti dj».

 

Il Circo Loco è uno dei "brand" di maggior successo nel mondo della notte, ma in generale questo mondo sembra stia vivendo un momento di difficoltà, con club che chiudono, festival che faticano, prezzi che aumentano.

 

«Mi sembra – dice Cremonini – che la crisi sia evidente nel settore del "consumo di massa" della notte, nel mondo della "grande truffa del sabato sera", dove non ci sono regole, non c'è un pensiero artistico, dove il divertimento e l'aggregazione notturna giovanile sono riferiti solo allo sballo, che è una sciocchezza riduttiva e una retorica insopportabile.

 

cesare cremonini 44

Quello è un mercato finito, che non attrae più pubblico e quindi investimenti. Dove invece c'è una buona progettazione, una programmazione musicale coerente, la ricerca e il rispetto per un pubblico ben identificato, mi sembra che un certo mondo dell'imprenditoria sia ancora interessato a sostenere iniziative che riguardano la cultura underground e la musica elettronica. Qui i club e i festival possono ancora fare la differenza, rappresentare un modello di riferimento artistico e culturale alternativo, e continuare a mantenere un grande fascino».

 

I tre dj che hanno firmato i remix del tuo brano sono coinvolti nel tuo tour negli stadi? «Sì, certo, è venuta spontanea l'idea di portarli con noi.

 

Aprono i miei concerti. Joseph Capriati ha aperto San Siro, Indira Paganotto sarà al Maradona di Napoli, e questo mi fa un grande piacere perché amplia lo spettro musicale del tour, che sarà una grande festa, perciò è bello che ci sia anche questo abbraccio alla musica elettronica. Sono molto contento di questo progetto, perché è una testimonianza di libertà, e anche un po' un rischio, perché non è detto che il mio pubblico abbia dimestichezza con questi generi, ma secondo me la contaminazione è bellissima, anche io sono in un periodo di grandi contaminazioni personali, ho le braccia aperte».

palco cesare cremonini

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