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VITA DURA DELLE STAR NELL’EPOCA DEGLI SMARTPHONE

Massimo Vincenzi per "la Repubblica"

Da Flaiano e Fellini al dilettante della porta accanto, dalle atmosfere stralunate della Dolce Vita alla velocità indistinta dei social network: la discussa ma inevitabile arte di fotografare le celebrità si trasforma e crea il paparazzo 2.0. A scriverlo è il New York Times, sul blog di Jenna Wortham, specializzato in new media e dintorni: un'autorità in materia.
La riflessione parte da un'immagine che ritrae Beyoncé mentre esce da un ristorante di Brooklyn con la figlia Blue Ivy in braccio, vestita di scuro, sorridente dopo il classico pranzo domenicale.

Niente di particolarmente scandaloso o piccante. Ma la notizia questa volta sta dietro l'obiettivo: a scattarla non è infatti stato un professionista, di quelli che si appostano per ore in attesa della preda, ma una ragazza che passava da quelle parti in quel momento. L'improvvisata fotografa, che si chiama Raquel Sabz, ha poi postato l'immagine della cantante sul suo profilo Instagram, l'applicazione che ha reso globali i nostri album dei ricordi. Dopo qualche ora era sulle principali homepage: da People al Daily sino all'Huffington-Post.

Cos'è successo? La foto, comprata da Splash News, sito specializzato in gossip, è stata poi rivenduta agli altri concorrenti interessati. Nasce così, per dirla con le parole del
New York Times, la nuova era dei paparazzi, dove gli specialisti del mestiere (che vedono il loro futuro in pericolo), ma soprattutto attori e cantanti devono mettersi al riparo dall'ondata social che li travolgerà.

In un immenso Grande Fratello dove chiunque abbia un palmare o un tablet (dunque praticamente ogni essere umano nell'emisfero occidentale) diventa una minaccia. È la cancellazione totale della privacy. Dalla guerra convenzionale (le tradizionali agenzie che compravano le foto ai paparazzi dopo giorni, settimane addirittura mesi di preparazione) a quella nucleare: il rapido e invisibile scatto del vicino di tavolo.

Spiega Molly Goodson vicepresidente di Pop Sugar (uno dei siti cult di gossip): «In questa maniera, il mondo intero diventa un'agenzia fotografica, è una svolta epocale, non è mai stato così sino ad ora». E aggiunge: «Negli ultimi anni ho visto arrivare la rivoluzione di Instagram: con i nuovi smartphone tutti hanno a disposizione telecamere e macchine fotografiche molto avanzate e le possono postare da qualunque luogo, in qualunque momento in una frazione di secondo. La cosa avrà un impatto enorme sulla nostra industria».

E le prime a saperlo sono le star, che infatti qui in America hanno iniziato ad innervosirsi quando vedono fan troppi aggressivi avvicinarsi brandendo telefonini. Dove prima vedevano sorrisi adoranti ora intuiscono potenziali minacce e il nervosismo sale. Non a caso molti ristoranti esclusivi a Los Angeles e New York chiedono espressamente ai propri clienti di non scattare foto all'interno del locale.

Ma le onde, non potendole fermare, conviene cavalcarle e così molte celebrità hanno ribaltato la situazione: postando in una sorta di esistenza parallela tutta la loro vita sui social. In prima fila, come osserva sempre il New York Times in un altro blog, Rihanna, che ha trasformato Twitter nella sua seconda casa. C'è tutto sul suo account,
tutto senza censura o quasi: la nuova pettinatura, l'ultimo scandalo (la foto con la sigaretta alla marijuana) e i vestiti più pazzi. Altro stile quello di Beyoncé, che mette solo immagini patinate, quadretti familiari idilliaci con scenografie da favola.

Ad unirle la voglia quasi masochista di autopaparazzarsi, come a voler esorcizzare il pericolo. Con la curiosità di capire se poi - al solito - era davvero meglio quando si stava peggio: ovvero se l'uomo comune sarà più o meno aggressivo, avrà più o meno senso etico del fotografo di professione. Nell'attesa, non resta che setacciare i social network a caccia della nuova foto dello scandalo ascoltando Paparazzi di Lady Gaga.

 

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