eva riccobono

RICCOBONO, ANZI BONISSIMA! VITA E PASSIONI DI UNA DELLE POCHE MODELLE ITALIANE DI FAMA INTERNAZIONALE: “VENGO PERCEPITA COME ALGIDA MA SONO CALDISSIMA. DA ADOLESCENTE ERO MOLTO MAGRA, MI CHIAMAVANO ‘QUATTRO OSSA INCATENATE’. NON MI METTEVO NEANCHE IN COSTUME. LA FEDELTÀ IN AMORE? ALL'INIZIO CONTA TANTO, POI NON CONTA PIÙ...”

EVA RICCOBONOEVA RICCOBONO

Maria Teresa Veneziani per il "Corriere della Sera"

 

Il cinema è la sua seconda vita, almeno per il momento. Eva Riccobono, una delle poche modelle italiane di fama internazionale, ha le caratteristiche delle top, davanti all' obiettivo è un foglio bianco, come le ha ripetuto fin dal primo clic la fotografa Annie Leibovitz. «E infatti di solito preferisco i ruoli molto distanti da me. Eppure nel nuovo film La cena di Natale mi sono ritrovata molto più simile al mio personaggio di quanto pensassi: interpreto Daniela, una ragazza omosessuale orgogliosa di esserlo e spesso sopra le righe. È sincera, schietta e buffa. Svela una certa profondità e un desiderio di fare famiglia».

EVA RICCOBONOEVA RICCOBONO

 

Analogie? «Anch' io mi sento un tomboy (maschiaccio), istintiva, pigra, allegra. La gente vede quello che ha negli occhi, non quello che sei realmente. Vengo percepita come algida, fredda. Se mi conoscessero, si renderebbero conto che sono caldissima e solare».

 

Eterea e pasionaria, un ossimoro che si spiega con la sua indole. Nata a Palermo, madre tedesca, padre siciliano, ultima di cinque sorelle, racconta di un' infanzia tra campi fioriti e volontariato al canile («Era una sofferenza troppo grande, tendevo a portarmi a casa i cani senza speranza»). La carriera di modella comincia per caso a 19 anni, dopo otto dedicati alla pallavolo.

eva riccobono lapo elkann festa calendario pirellieva riccobono lapo elkann festa calendario pirelli

 

«Ero una promessa, mi dovevo allenare tutti i giorni, in estate partivo per i campionati. Poi mi sono rotta i legamenti e, alla fine, anche le scatole. Il gioco di squadra e la competizione, però, mi hanno resa forte e ho imparato ad andare oltre i limiti che la testa ti pone: si può sempre fare di più. Ho avuto un allenatore che è stato un maestro di vita, Vincenzo Marino, lo ricordo con affetto. Mi ha insegnato ad essere tigre e non mucca indiana (e si riferiva anche alla magrezza)».

 

EVA RICCOBONOEVA RICCOBONO

Da adolescente non si vedeva bella: «Mi chiamavano "quattro ossa incatenate", usando un detto siciliano. Non mi mettevo neanche in costume». Il corpo di modella (ma soprattutto la personalità) l' hanno colto i grandi stilisti, da Dolce & Gabbana a Gianfranco Ferré che già nel 2006 la fece uscire al suo fianco in abiti genderless prima e dopo la sfilata uomo, da Giorgio Armani a Chanel. Trasformata in femme fatale dai grandi fotografi: Bruce Weber, Fabrizio Ferri e Peter Lindbergh. E oggi?

 

eva riccobono pronta per venezia eva riccobono pronta per venezia

«Con lo specchio ho un rapporto critico, ma capisco la distorsione mentale e me ne infischio. Mi piaccio a sufficienza. Non sono fissata con il corpo. Ho la fortuna di essere tonica ed elastica senza fare sedute interminabili di pilates o palestra. Mangio sano ma senza particolari rinunce. Allatto mio figlio Leo da due anni e mezzo e me ne frego di quello che dice la gente. È il mio istinto e mi sono documentata così bene che potrei scrivere una tesi universitaria da spedire alle donne che storcono il naso. Il seno cade comunque..».

 

Eva contro: «Quando mi guardo in giro e vedo delle mie ex colleghe, posso dire con orgoglio che non ho mai modificato un millimetro del mio corpo, neanche con punture di vitamine. Mi chiedo spesso perché certe donne vadano così oltre». Fiera di aver scelto di togliere il piede dall' acceleratore nel pieno della carriera.

EVA RICCOBONOEVA RICCOBONO

 

«Nel 2004 ero richiestissima. Vivevo a New York, ma mi sentivo a disagio in quella centrifuga. Andavo da San Francisco a Milano in 24 ore. Avevo bisogno di stabilità. Ho seguito l'istinto. Poi ho incontrato Matteo e mi sono trasferita a Milano, scatenando l' ira dei miei agenti».

 

EVA RICCOBONOEVA RICCOBONO

Matteo e la fedeltà Adesso stanno insieme da 12 anni e vivono a Londra - «capitale di musica e arte» - dove è nato il figlio. Ha 21 anni Eva quando a Vienna nella hall di un albergo incontra Matteo Ceccarini, 32, dj e sound designer, con una figlia di 3, Virginia, oggi sedicenne. «Era silenzioso, diverso. Crea le musiche delle sfilate, un lavoro che si è inventato dal nulla».

 

Di lui dice che «è intenso, nel bene e nel male». Crede nell'amore eterno, Eva, e tra 10 anni si vede in una grande famiglia con «figli, lavoro, interessi». Sulla fedeltà, però, ha cambiato idea: «All'inizio conta tanto, poi a un certo punto non conta più. La fedeltà vera va oltre la materia. Vivere insieme è difficile solo quando non c' è amore». Si svegliano insieme alle 8. «Asilo per Leo, poi io leggo copioni, Matteo si dedica a musica e mail. Nel tempo libero facciamo cose divertenti come la caccia al tesoro in Cornovaglia, nuoto, oppure festival di musica elettronica. Vita mondana zero».

 

passione sinistra eva riccobono passione sinistra eva riccobono

A 33 anni, portati con naturalezza sorprendente, il cinema è la priorità (dopo Grande grosso e Verdone, E la chiamano estate » di Paolo Franchi, Passione sinistra di Marco Ponti e La vita oscena di Renato De Maria). Ne aveva 26 quando in tv annunciò «basta passerelle, voglio fare l' attrice». Perché? «Le sfilate sono una bellissima esperienza, ma passeggera. Volevo costruire qualcosa di duraturo. Però continuo a fare campagne e servizi fotografici».

riccobono eva 002riccobono eva 002

 

Quei giudizi duri ad alta voce Che differenza c' è tra fare la modella e l' attrice? «La moda è un' ottima scuola, insegna a esprimersi con il corpo e a prendersi cura di sé, a essere veloci. Nel cinema invece c' è introspezione, approfondimento. Però nella vita di una donna è la maternità che dà un senso a tutto: non sei più il soggetto centrale, questo darti a una creatura che ha bisogno della tua energia è potentissimo». Non si tira indietro quando si tratta di parlare dei diritti delle donne o spiegare il mondo delle modelle ai tanti ragazzi che sognano la moda.

 

riccobono eva 001riccobono eva 001

«Sei molto giovane e non sei strutturata psicologicamente, sei ancora plasmabile. Ti giudicano non per quello che sei ma per quello che appari, gli orari sono senza limite», dice ricordando quando la criticavano ad alta voce pensando fosse straniera e non capisse. «E comunque non fidatevi mai di chi vi chiede soldi per il book, se l' agenzia crede in te, investe». Controcorrente anche sui social. «Io posto con moderazione. Onestamente, certi soggetti molto seguiti mi fanno ridere. Mi intriga di più il concetto di assenza che di presenza».

EVA RICCOBONOEVA RICCOBONO

Ultimi Dagoreport

jackie kennedy e gianni agnelli a ravello nel 1962

JOHN KENNEDY E’ STATO IL PIÙ INFEDELE PUTTANIERE DEL XX SECOLO MA SUA MOGLIE JACQUELINE S’ATTACCAVA COME UN’IDROVORA A OGNI AUGELLO A PORTATA DI MANO (DAI DUE COGNATI ROBERT E TED PASSANDO PER SINATRA, BEATTY, MARLON BRANDO E VIA CHIAVANDO) - L’8 AGOSTO 1962, TRE GIORNI DOPO LA MORTE DI MARYLIN MONROE, JACKIE (INCAZZATA PER LE INDISCREZIONI SULLA LIAISON TRA IL MARITO E L’ATTRICE) RAGGIUNSE RAVELLO, SULLA COSTIERA AMALFITANA: FU ACCOLTA COME UNA REGINA DALL’ALLUPATISSIMO GIANNI AGNELLI – PER JACKIE, RAVELLO FECE RIMA CON PISELLO E LA VACANZA DIVENNE UN’ALCOVA ROVENTE (“LA VACANZA PIÙ BELLA DELLA SUA VITA”, RIPETEVA) AL PUNTO DA TRATTENERSI PIU’ DEL PREVISTO FINCHÉ NON PIOMBARONO 007 AMERICANI A PRELEVARLA COME UN ALMASRI QUALUNQUE PER RIPORTARLA A WASHINGTON DAL MARITO CORNUTO E INCAZZATO - LA VORACE JACKIE IMPARÒ A FARE BENE I POMPINI GRAZIE ALL'ATTORE WILLIAM HOLDEN: “ALL'INIZIO ERA RILUTTANTE, MA UNA VOLTA PRESO IL RITMO, NON SI FERMAVA PIÙ” –PER RIPICCA CI FU ANCHE UNA LIASON MARELLA AGNELLI-JOHN KENNEDY (CONFIDENZA DI INFORMATISSIMA SOCIALITE) - VIDEO

edmondo cirielli maria rosaria campitiello paolo di maio

“INUTILE FRUSTARE UN CIUCCIO MORTO, CAMBIA SPACCIATORE” – A PARLARE NON È UN HATER ANONIMO MA UN VICEMINISTRO DELLA REPUBBLICA: EDMONDO CIRIELLI, ESPONENTE DI SPICCO DI FRATELLI D'ITALIA E NUMERO DUE DI TAJANI AGLI ESTERI, CHE SBROCCA SU FACEBOOK E INSULTA IL SINDACO DI NOCERA INFERIORE, PAOLO DI MAIO – A FAR ANDARE FUORI GIRI CIRIELLI È STATO UN POST DEL PRIMO CITTADINO SU ALCUNI INCARICHI DELLA COMPAGNA AL MINISTERO DELLA SALUTE, MARIA ROSARIA CAMPITIELLO – LA VIOLENTISSIMA REPRIMENDA DI CIRIELLI: “NELLA VITA PRIVATA NON HAI MAI FATTO NIENTE DI BUONO" - COME MAI CIRIELLI SE L’È PRESA COSÌ TANTO? FORSE SENTE LA SUA CANDIDATURA A GOVERNATORE DELLA CAMPANIA CHE SI ALLONTANA? O TEME UNA SCONFITTA BRUCIANTE, ASSAI PROBABILE SE IL CENTROSINISTRA RITROVA L’UNITÀ?

igor taruffi elly schlein

DAGOREPORT - QUALCUNO DICA A ELLY SCHLEIN CHE STA AFFONDANDO IL PD! - NON SOLO TOSCANA E UMBRIA, DALLA CAMPANIA ALLA SICILIA FINO ALLA PUGLIA, SI MOLTIPLICANO I PROBLEMI SUI “TERRITORI” - A FINIRE NEL MIRINO LO “SPICCIAFACCENDE” DI ELLY, IGOR TARUFFI, RESPONSABILE ORGANIZZAZIONE DEL NAZARENO. DOVE C’È LUI, C’È CASINO, VISTA LA SUA PROPENSIONE A SALVAGUARDARE I CACICCHI FEDELI ALLA MIGLIORE ALLEATA DEL GOVERNO MELONI - IN SUO SOCCORSO È ARRIVATO ANCHE IL BERSANIANO NICO STUMPO CHE NON RIESCE AD EVITARE I PASTICCI CHE "LO STRATEGA IN VERSIONE PIZZICAGNOLO" TARUFFI COMBINA A CAUSA DELLA SCARSA CONOSCENZA DELLE REGOLE E DELLE DIVERSE REALTA’ LOCALI. E PER LA PRIMA VOLTA…

giorgia meloni ursula von der leyen donald trump dazi matteo salvini

DAGOREPORT – LA LETTERINA DELL’AL CAFONE DELLA CASA BIANCA È UNA PISTOLA PUNTATA ALLA TEMPIA DEI LEADER EUROPEI, CUI È RIMASTA UNA SOLA VIA DI USCITA, QUELLA COSIDDETTA “OMEOPATICA”: RISPONDERE AL MALE CON IL MALE. LINEA DURA, DURISSIMA, ALTRIMENTI, ALLE LEGNATE DI TRUMP, DOMANI, ALL’APERTURA DELLE BORSE, SI AGGIUNGERANNO I CALCI IN CULO DEI MERCATI. LA CINA HA DIMOSTRATO CHE, QUANDO RISPONDI CON LA FORZA, TRUMP FA MARCIA INDIETRO - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” ORMAI È RIMASTA L’UNICA A IMPLORARE, SCODINZOLANTE, “IL DIALOGO” COL DAZISTA IN CHIEF, NEMMENO LE CIFRE CATASTROFICHE SULLE RIPERCUSSIONI DELLE TARIFFE USA SULLE  AZIENDE ITALIANE, TANTO CARE ALLA LEGA, HA FERMATO I DEMENZIALI APPLAUSI ALLA LETTERA-RAPINA DA PARTE DI MATTEO SALVINI – ASCOLTATE JOSEPH STIGLITZ, PREMIO NOBEL PER L’ECONOMIA: “TRUMP NON AGISCE SECONDO ALCUN PRINCIPIO ECONOMICO, NON CONOSCE LO STATO DI DIRITTO, È SEMPLICEMENTE UN BULLO CHE USA IL POTERE ECONOMICO COME UNICA LEVA. SE POTESSE, USEREBBE QUELLO MILITARE’’

steve witkoff marco rubio sergei lavrov

RUBIO, IL TAJANI STARS AND STRIPES – IL SEGRETARIO DI STATO AMERICANO NON TOCCA PALLA E SOFFRE IL POTERE DI STEVE WITKOFF, INVIATO DI TRUMP IN MEDIO ORIENTE CHE SE LA COMANDA ANCHE IN UCRAINA. IL MINISTRO DEGLI ESTERI USA PROVA A USCIRE DALL’ANGOLO PARLANDO DI “NUOVA IDEA” DELLA RUSSIA SUI NEGOZIATI IN UCRAINA. MA IL MINISTRO DEGLI ESTERI DI PUTIN, LAVROV, SUBITO VEDE IL BLUFF: “CONFERMIAMO LA NOSTRA POSIZIONE” – TRUMP AVEVA OFFERTO DI TUTTO A WITKOFF, MA L’IMMOBILIARISTA NON HA VOLUTO RUOLI UFFICIALI NELL’AMMINISTRAZIONE. E TE CREDO: HA UN CONFLITTO DI INTERESSE GRANDE QUANTO UN GRATTACIELO...