morricone renzi

VIVA MORRICONE, IL GRANDE VECCHIO CHE ROTTAMA LA RETORICA DEI “GGGIOVANI” DELL’ITALIA RENZIANA - SOLINAS: “L’ARTE E LA GRANDEZZA SENZA TEMPO DEL COMPOSITORE SONO LA RISPOSTA PIU’ BELLA ALL'INFANTILISMO COME MALATTIA SENILE DELLE NUOVE GENERAZIONI AL POTERE”

morriconemorricone

Stenio Solinas per “il Giornale”

 

A quasi 90 anni Ennio Morricone ha fatto i bagagli, preso un aereo, atterrato negli Stati Uniti, indossato l' abito da sera e ritirato l' Oscar per le musiche dell' ultimo film di Quentin Tarantino. Aveva già avuto un Oscar alla carriera, ma è evidente che della carriera Morricone se ne frega. I conti con lui non li fa l' anagrafe, ma lo spirito.
 

Invecchiare, lo sappiamo tutti, non è gradevole e non piace a nessuno, eppure non aveva torto Moravia, un altro «grande vecchio», quando sosteneva che «la vecchiaia non esiste, esistono le malattie della vecchiaia».

MORRICONEMORRICONE

 

Era una risposta diplomatica alla sentenza di Terenzio, Senectus ipsa est morbus e in fondo un modo di esorcizzarla. Siamo impastati di illusioni e senza di esse tanto varrebbe morire prima del tempo. È anche per questo che il mondo è pieno di giovani-vecchi, già defunti senza essere stati sotterrati.
 

Nella lotta per la vita, le generazioni che arrivano premono per scalzare quelle che c' erano prima di loro. Vorrebbero si togliessero dalle scatole, le accompagnerebbero, con dolcezza, ma se è il caso anche con violenza, al cronicario. Probabilmente è sempre stato così, ma il Novecento e la modernità hanno dato il colpo di grazia a quel complesso sistema di valori nel quale le età diverse si assoggettavano a un cursus honorum che ne sanciva liceità e doveri.
 

RENZIRENZI

L' idea assoluta del progresso ha fatto il resto, azzerando tutto nell' eterno presente di chi non sopporta ciò che lo ha preceduto e ancora lo precede. E però, come ammoniva Nabokov, «il futuro è un ciarlatano alla corte di Cronos».

 

Anche questo spiega perché siamo un Paese vecchio popolato di finti giovani, uno strano miscuglio dove il giovanilismo d’accatto e il bullismo senile (esiste anche questo) si tengono stretti, sorvegliandosi a vicenda, il vizio sottobraccio al crimine...

 

MORRICONEMORRICONE

La retorica del primo è messa al servizio di un ipotetico repulisti politico, economico, sociale. Il cinismo del secondo garantisce le regole di una cooptazione e/o spartizione dove la gestione del potere resta l' unico orizzonte possibile, senza un' idea, un progetto, un destino che la innervi, la proietti e la riscatti.

 

Dietro al «chiodo» che Matteo Renzi inalbera nelle sue libere uscite da quarantenne in carriera s' intravede la papalina e il pizzetto ingrigito del suo sessantenne genitore, due facce di un' identica medaglia, il ritratto di Dorian Gray, più glamorous, nel suo scimmiottamento inglese, del gattopardesco e sudista principe di Salina...

 

morricone 2morricone 2

Modernizzare, svecchiare, rottamare sono gli idoli e le parole d' ordine che concorrono a disegnare, assieme al trionfalismo sulla nostra grandezza e unicità, il conformismo di una nazione in coma la cui massima ambizione politica è essere scambiata per un albergo di lusso, un popolo di camerieri al servizio della bellezza. Il culto infantile per una modernità confusa con i gadget della tecnica completa il quadro e ne caratterizza la visione politica.
 

È la tragedia dell' uomo ridicolo, ed essendo noi la patria della commedia dell' arte, è solo questo a salvarci da tinte più corrusche. Per non intristirci troppo, giovanilismo e giovanilese stanno alla giovinezza come il Totò-principe di Casador di Miseria e nobiltà stava alla aristocrazia: «Basta, basta, basta!
 

renzi de bortolirenzi de bortoli

Egregio signore, noi in data odierna ci siamo degnati di venire in questa misera casa al cospetto di lei, che, in fondo, sebbene danaroso, è un disgraziato... Obbrobrio... Sedianci...
Ostregheta... Questa contessa sbalia tutti i coniomi...».
 

Con la sua arte e la sua grandezza senza tempo, Morricone ci ricorda che vecchiaia e morte sono solo illusioni della dimenticanza, raccontano di quello junghiano «daimon ardente che talvolta mi rende maledettamente difficile mantenere la coscienza di essere mortale»,

MORRICONE RENZIMORRICONE RENZI

 

sono la risposta più bella all'infantilismo come malattia senile delle nuove generazioni al potere, ci spiegano che il tempo è un accidente e la giovinezza non un dato anagrafico, ma uno stato di tensione, l' estate invincibile che esiste sempre nelle profondità del nostro inverno di esseri umani.

morricone 3morricone 3

 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ursula von der leyen donald trump dazi matteo salvini

DAGOREPORT – LA LETTERINA DELL’AL CAFONE DELLA CASA BIANCA È UNA PISTOLA PUNTATA ALLA TEMPIA DEI LEADER EUROPEI, CUI È RIMASTA UNA SOLA VIA DI USCITA, QUELLA COSIDDETTA “OMEOPATICA”: RISPONDERE AL MALE CON IL MALE. LINEA DURA, DURISSIMA, ALTRIMENTI, ALLE LEGNATE DI TRUMP, DOMANI, ALL’APERTURA DELLE BORSE, SI AGGIUNGERANNO I CALCI IN CULO DEI MERCATI. LA CINA HA DIMOSTRATO CHE, QUANDO RISPONDI CON LA FORZA, TRUMP FA MARCIA INDIETRO - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” ORMAI È RIMASTA L’UNICA A IMPLORARE, SCODINZOLANTE, “IL DIALOGO” COL DAZISTA IN CHIEF, NEMMENO LE CIFRE CATASTROFICHE SULLE RIPERCUSSIONI DELLE TARIFFE USA SULLE  AZIENDE ITALIANE, TANTO CARE ALLA LEGA, HA FERMATO I DEMENZIALI APPLAUSI ALLA LETTERA-RAPINA DA PARTE DI MATTEO SALVINI – ASCOLTATE JOSEPH STIGLITZ, PREMIO NOBEL PER L’ECONOMIA: “TRUMP NON AGISCE SECONDO ALCUN PRINCIPIO ECONOMICO, NON CONOSCE LO STATO DI DIRITTO, È SEMPLICEMENTE UN BULLO CHE USA IL POTERE ECONOMICO COME UNICA LEVA. SE POTESSE, USEREBBE QUELLO MILITARE’’

steve witkoff marco rubio sergei lavrov

RUBIO, IL TAJANI STARS AND STRIPES – IL SEGRETARIO DI STATO AMERICANO NON TOCCA PALLA E SOFFRE IL POTERE DI STEVE WITKOFF, INVIATO DI TRUMP IN MEDIO ORIENTE CHE SE LA COMANDA ANCHE IN UCRAINA. IL MINISTRO DEGLI ESTERI USA PROVA A USCIRE DALL’ANGOLO PARLANDO DI “NUOVA IDEA” DELLA RUSSIA SUI NEGOZIATI IN UCRAINA. MA IL MINISTRO DEGLI ESTERI DI PUTIN, LAVROV, SUBITO VEDE IL BLUFF: “CONFERMIAMO LA NOSTRA POSIZIONE” – TRUMP AVEVA OFFERTO DI TUTTO A WITKOFF, MA L’IMMOBILIARISTA NON HA VOLUTO RUOLI UFFICIALI NELL’AMMINISTRAZIONE. E TE CREDO: HA UN CONFLITTO DI INTERESSE GRANDE QUANTO UN GRATTACIELO...

diletta leotta ilary blasi stefano sala pier silvio berlusconi

FLASH – IL BRUTALE AFFONDO DI PIER SILVIO BERLUSCONI SU ILARY BLASI E DILETTA LEOTTA (“I LORO REALITY TRA I PIÙ BRUTTI MAI VISTI”), COSÌ COME IL SILURAMENTO DI MYRTA MERLINO, NASCE DAI DATI HORROR SULLA PUBBLICITÀ MOSTRATI A “PIER DUDI” DA STEFANO SALA, AD DI PUBLITALIA (LA CONCESSIONARIA DI MEDIASET): UNA DISAMINA SPIETATA CHE HA PORTATO ALLA “DISBOSCATA” DI TRASMISSIONI DEBOLI. UN METODO DA TAGLIATORE DI TESTE BEN DIVERSO DA QUELLO DI BABBO SILVIO, PIÙ INDULGENTE VERSO I SUOI DIPENDENTI – A DARE UNA MANO A MEDIASET NON È LA SCURE DI BERLUSCONI JR, MA LA RAI: NON SI ERA MAI VISTA UNA CONTROPROGRAMMAZIONE PIÙ SCARSA DI QUELLA CHE VIALE MAZZINI, IN VERSIONE TELE-MELONI, HA OFFERTO IN QUESTI TRE ANNI…

giorgia meloni elly schlein luca zaia vincenzo de luca eugenio giani elly schlein elezioni regionali

PER UNA VOLTA, VA ASCOLTATA GIORGIA MELONI, CHE DA MESI RIPETE AI SUOI: LE REGIONALI NON VANNO PRESE SOTTOGAMBA PERCHÉ SARANNO UN TEST STRADECISIVO PER LA MAGGIORANZA – UNA SPIA CHE IL VENTO NON SPIRI A FAVORE DELLE MAGNIFICHE SORTI DELL’ARMATA BRANCA-MELONI È IL TENTATIVO DI ANTICIPARE AL 20 SETTEMBRE IL VOTO NELLE MARCHE, DOVE IL DESTRORSO ACQUAROLI RISCHIA DI TORNARE A PASCOLARE (IL PIDDINO MATTEO RICCI È IN LEGGERO VANTAGGIO) – IL FANTASMA DI LUCA ZAIA IN VENETO E LE ROGNE DI ELLY SCHLEIN: JE RODE AMMETTERE CHE I CANDIDATI DEL PD VINCENTI SIANO TUTTI DOTATI DI UN SANO PEDIGREE RIFORMISTA E CATTO-DEM. E IN CAMPANIA RISCHIA LO SCHIAFFONE: SI È IMPUNTATA SU ROBERTO FICO, IMPIPANDOSENE DI VINCENZO DE LUCA, E SOLO UNA CHIAMATA DEL SAGGIO GAETANO MANFREDI LE HA FATTO CAPIRE CHE SENZA LO “SCERIFFO” DI SALERNO NON SI VINCE…

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni

NULLA SARÀ COME PRIMA: PIER SILVIO BERLUSCONI, VESTITO DI NUOVO, CASSA IL SUO PASSATO DI RAMPOLLO BALBETTANTE E LANCIA IL SUO PREDELLINO – IN UN COLPO SOLO, CON IL COMIZIO DURANTE LA PRESENTAZIONE DEI PALINSESTI, HA DEMOLITO LA TIMIDA SORELLA MARINA, E MANDATO IN TILT GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI, MINACCIANDO LA DISCESA IN CAMPO. SE SCENDE IN CAMPO LUI, ALTRO CHE 8%: FORZA ITALIA POTREBBE RISALIRE (E MOLTO) NEI SONDAGGI (IL BRAND BERLUSCONI TIRA SEMPRE) – NELLA MILANO CHE CONTA IN MOLTI ORA SCOMMETTONO SUL PASSO INDIETRO DI MARINA DALLA GESTIONE “IN REMOTO” DI FORZA ITALIA: D'ALTRONDE, LA PRIMOGENITA SI È MOSTRATA SEMPRE PIÙ SPESSO INDECISA SULLE DECISIONI DA PRENDERE: DA QUANTO TEMPO STA COGITANDO SUL NOME DI UN SOSTITUTO DI TAJANI?