ZERO IN PISTA - NUOVO TOUR, NUOVO DISCO, NUOVA CANZONE - ''TRUMP ANDAVA BENE PER FARE IL PRESIDENTE DI UN QUARTIERE COME IL QUARTICCIOLO. A ME NON PIACEVA NEPPURE HILLARY. MA NON AVEVANO NESSUN ALTRO? - IO NON HO MAI FATTO POLITICA. PENSO SIA PIÙ IMPORTANTE AVERE COSCIENZA UMANA’’

Marco Molendini per Il Messaggero

dago e renato zero 1dago e renato zero 1

 

«Sono pronto, siamo al varo: farei nove ore di concerto dicendo alla gente di venire con la branda». Ha idee bellicose Renato Zero, ormai sulla pista di decollo del nuovo tour. Niente paura, però: «Saranno tre ore, come al solito» si ridimensiona.

 

E si spiega: «Non posso fare di meno. Ho sempre fatto così. Ai tempi di Zerolandia c’era pure la messa. Del resto, più crescono i biglietti, per l’aumento dei costi di produzione, più devi far crescere l’offerta». Ma non è solo questo. Fra Renatino e le sue canzoni c’è un legame forte, indissolubile.

 

sorcini doc photo andrea arrigasorcini doc photo andrea arriga

«Per fare entrare più pezzi possibile, canterò un po’ di medley. Non posso trascurare un mio repertorio fatto di canzoni che non si sono mai staccate dalla macchina da scrivere Olivetti di ferro dove le ho scritte, coi tasti che ci mettono un quarto d’ora a battere ogni lettera. E a ogni battuta si sente l’urlo del foglio di carta. Ogni parola è scolpita, ha un peso, cancellarla sarebbe una vergogna. Devi pensarci bene. La penna, invece, è più puttanella, le parole sul foglio diventano più leggere».

 

sorcini sotto l acqua foto andrea arrigasorcini sotto l acqua foto andrea arriga

Alt, il nuovo tour riparte da Bologna, il 24, dopo l’anteprima di settembre a Verona: «Ma rispetto all’Arena cambia tutto: dalla scaletta, che darà più spazio alle canzoni nuove, alla scenografia. Non aveva senso replicare quel concerto dopo le serate su Rai 1 e l’uscita del dvd e del doppio cd».

 

renato zero photo andrea arriga3renato zero photo andrea arriga3

Arriva il 2 dicembre il cofanetto che raccoglie il meglio delle tre notti veronesi, con gli ospiti Emma, Elisa, Francesco Renga, più Sergio Castellitto e Carlo Giuffré che stimolano Renato a raccontarsi e più le incursioni audio di Carlo Conti, Giorgio Panariello e Leonardo Pieraccioni. C’è anche l’aggiunta di un inedito, Non dimenticarti di me.

 

renato zero duetto con francesco renga photo andrea arrigarenato zero duetto con francesco renga photo andrea arriga

Renato, il clou del tour sono i sei giorni al Palalottomatica il 6, 7, 9, 10, 13 e 14 dicembre, con le prime quattro date già sold out...

«Avrei potuto farne anche di più. Chissà che prima o poi non ci sia modo di farlo». 

 

Incontentabile.

«Una volta facevo venti, ventidue concerti e seguivo una filosofia precisa: non rompere le scatole. Spero di sapere ancora fermarmi al momento giusto».

 

Il mondo dei concerti è sottosopra per la questione del secondary ticketing e il rapporto diretto fra promoter e siti web. Che ne pensa?

 

«È una cosa raccapricciante. È come se tuo padre ti rubasse la merenda prima di andare a scuola. Spero che le cose si possano rimettere in ordine».

renato zero duetto  con elisa photo andrea arrigarenato zero duetto con elisa photo andrea arriga

 

In che modo? 

«Dando spazio ai professionisti. Mettere le persone giuste al posto giusto. E non solo nel mondo della musica. Prendi Roma. Ma perché non si prendono dei professionisti e si lasciano lavorare? Dicono che per tappare le buche ci vogliono soldi. Ma mettere i cerotti non risolve nulla. Le cose vanno fatte bene, una volta per tutte. Confesso: io da romano mi vergogno. Ho amato tanto questa città. Ma perché l’hanno ridotta così? Eppure, a differenza di tante altre città-alloggio, abbiamo l’aria respirabile, il verde che ci circonda, il Colosseo, le foglie che d’autunno hanno un colore spettacolare».

 

La colpa di chi è?

marco travaglio sorcino in prima fila photo andrea arrigamarco travaglio sorcino in prima fila photo andrea arriga

«Tutto nasce con l’esodo dei romani dal centro alle periferie. Mandati via. Come è successo alla mia famiglia, spostata da via Ripetta alla Montagnola. Ci dicevano che non avevamo il bagno in casa. Ora nelle periferie abbiamo i bagni, ma abbiamo perso la guerra. Anni fa ho provato a tornare in centro: per comprare una fetta di prosciutto puoi uscire pazzo. Non c’è neanche un fornaio».

 

Della sindaca Raggi che pensa? 

«Poverina, non ho nulla contro di lei. Prima c’era un tecnico bravissimo, il prefetto Tronca. Ma perché non lo hanno utilizzato ancora? Oggi i tecnici sono merce rara. I ragazzi escono da scuola senza titoli. A me l’Università è mancata, ho studiato fino alla terza media. Ma è stata la strada a farmi da scuola. Ho fatto l’operatore cinematografico, ho razzolato con Fellini, Comencini, Tito Schipa. Oggi non c’è più neppure la strada. Il problema, però, non è solo nostro. Guarda l’America: Trump andava bene per fare il presidente di un quartiere come il Quarticciolo. A me non piaceva neppure Hillary. Ma non avevano nessun altro?».

renato zero instagram  14renato zero instagram 14renato zero instagram  13renato zero instagram 13

 

Gli artisti sembra che abbiano tirato i remi in barca. In America si sono impegnati in prima fila nelle elezioni. Qui siamo al tutti sotto coperta. Nessuno si sbilancia.

«Io non ho mai fatto politica. Penso sia più importante avere coscienza umana. Qui il problema è che giovani devono rientrare in possesso della cultura. Così si battono ladri e imbroglioni». 

renato zero instagram  11renato zero instagram 11renato zero instagram  1renato zero instagram 1renato zero instagram  10renato zero instagram 10zero la mostra foto andrea arriga.zero la mostra foto andrea arriga.RENATO ZERO  COSTUME RENATO ZERO COSTUME RENATO ZERO  5RENATO ZERO 5RENATO ZERO  RENATO ZERO RENATO ZERO RENATO ZERO RENATO ZERO  4RENATO ZERO 4RENATO ZERO  3RENATO ZERO 3renato zero foto andrea arrigarenato zero foto andrea arrigarenato zero foto andrea arriga1renato zero foto andrea arriga1zero foto andrea arrigazero foto andrea arrigarenato zero instagram  12renato zero instagram 12

Ultimi Dagoreport

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - COSA FRULLA NELLA TESTA DI FRANCESCO MILLERI, GRAN TIMONIERE DEGLI AFFARI DELLA LITIGIOSA DINASTIA DEL VECCHIO? RISPETTO ALLO SPARTITO CHE LO VEDE DA ANNI AL GUINZAGLIO DI UN CALTAGIRONE SEMPRE PIÙ POSSEDUTO DAL SOGNO ALLUCINATORIO DI CONQUISTARE GENERALI, IL CEO DI DELFIN HA CAMBIATO PAROLE E MUSICA - INTERPELLATO SULL’OPS LANCIATA DA MEDIOBANCA SU BANCA GENERALI, MILLERI HA SORPRESO TUTTI RILASCIANDO ESPLICITI SEGNALI DI APERTURA AL “NEMICO” ALBERTO NAGEL: “ALCUNE COSE LE HA FATTE… LUI STA CERCANDO DI CAMBIARE IL RUOLO DI MEDIOBANCA, C’È DA APPREZZARLO… SE QUESTA È UN’OPERAZIONE CHE PORTA VALORE, ALLORA CI VEDRÀ SICURAMENTE A FAVORE” – UN SEGNALE DI DISPONIBILITÀ, QUELLO DI MILLERI, CHE SI AGGIUNGE AGLI APPLAUSI DELL’ALTRO ALLEATO DI CALTARICCONE, IL CEO DI MPS, FRANCESCO LOVAGLIO - AL PARI DELLA DIVERSITÀ DI INTERESSI BANCARI CHE DIVIDE LEGA E FRATELLI D’ITALIA (SI VEDA L’OPS DI UNICREDIT SU BPM), UNA DIFFORMITÀ DI OBIETTIVI ECONOMICI POTREBBE BENISSIMO STARCI ANCHE TRA GLI EREDI DELLA FAMIGLIA DEL VECCHIO RISPETTO AL PIANO DEI “CALTAGIRONESI’’ DEI PALAZZI ROMANI…

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO