milano design pesce

SALONE, SI PARTE! MILANO DIVENTA CAPITALE DEL DESIGN: VISITATORI DA OLTRE 160 PAESI E UN GIRO D’AFFARI DI 220 MLN - OLANDA E BELGIO PADRONI - A PALAZZO MORANDO L’ESPOSIZIONE DEDICATA A GAETANO PESCE: C'E' ANCHE LA POLTRONA ANTI-MASCHILISTA

MASTERLY THE DUTCH MILANOMASTERLY THE DUTCH MILANO

Aurelio Magistà per “la Repubblica”

 

Da oggi Milano è la capitale di Babele. Arrivano in città persone da più di centosessanta Paesi. La settimana del design che comincia oggi con l’apertura del Salone del mobile significa anche questo: sentire parlare in azero o lituano, farsi o tagalog. Internazionale il pubblico, internazionali i protagonisti. Che significano anche 220 milioni di euro per Milano, 19 in aperitivi e cene, più di 20 in shopping.

 

Ma il significato della partecipazione estera alla Design Week va ben al di là del dato economico. Il palcoscenico è diventato così importante che molti Paesi non sono rappresentati solo dai singoli progettisti o dalle imprese, ma vogliono esserci come nazione. Brasile, Svezia, la rampante Corea del Sud, le Filippine. Fra tanti protagonisti, è sempre difficile scegliere. Questo però sembra proprio l’anno dei Paesi Bassi, o meglio: di Olanda e Belgio, che hanno molti tratti in comune.

SALONE MOBILE MILANO 2016SALONE MOBILE MILANO 2016

 

L’appuntamento più importante è la mostra Masterly- The Dutch che apre oggi. Sia per i contenuti della mostra — circa 120 designer nel senso più ampio del termine, ovvero dall’arredamento alla moda, dalla fotografia alle ceramiche — sia per il luogo, un palazzo Turati restituito ai milanesi da uno splendido restauro. Che infatti ha persuaso la curatrice Nicole Uniquole, da cinque anni alla ricerca del posto giusto per creare un padiglione espositivo dedicato all’Olanda.

 

Per rendere più coerente l’insieme, in parallelo alle creazioni dei progettisti c’è un percorso d’arte: quadri del Secolo d’oro fanno dialogare i temi floreali in cui primeggiava l’arte fiamminga del Seicento con quelli dei tessuti di palazzo Turati, i suoi stucchi, i suoi marmi, i suoi velluti. Legami, citazioni e riferimenti al Secolo d’oro si ritrovano anche nei moderni oggetti di design esposti.

 

PAUL HEIJNENPAUL HEIJNEN

Altri criteri che hanno guidato la selezione, spiega la Uniquole, «sono l’alta qualità del design, la scelta dei materiali, la rifinitura eccellente, le forme e le proporzioni, la cura delle tecniche artistiche e artigianali, il segno distintivo di ogni designer». Obiettivo principale, «mostrare — artefatti alla mano — come la scena creativa olandese sia riuscita a reintrodurre tecniche artigianali manuali provenienti dal passato anche remoto e a integrarle con il progetto contemporaneo».

 

Ma l’Olanda non è solo a palazzo Turati. Torna per esempio a Ventura Lambrate la Design Academy di Eindhoven che l’anno scorso ha scelto un tema estremo e provocatorio ( Eat Shit) e quest’anno ripete almeno la provocazione con Vietato non toccare; in zona Tortona ci sono l’allestimento di Marcel Wanders e del fotografo Massimo Listri per il marchio Moooi e l’esposizione New Newer Newest di Maarten Baas.

 

VASI IN CERAMICA CON INCISIONI DEL COLLETTIVO ANNY&

Il Belgio, se è presente con il designer probabilmente più richiesto dell’anno Vincent Van Duysen, si racconta anche come “nazione di nazioni” (Bruxelles, Fiandre e Vallonia) a palazzo Litta con la mostra Belgian Matters, un gioco di parole che combina la traduzione letterale “questioni belghe” con il know-how nella lavorazione dei materiali in Belgio: un’esaltazione dei saperi artigianali che è l’elemento in comune con l’Olanda.

 

GAETANO PESCE  MOSTRA ALTRA BELLEZZA MILANOGAETANO PESCE MOSTRA ALTRA BELLEZZA MILANO

Il Belgio ha voluto “fare sistema” anche al SaloneSatellite, la selezione dei migliori progetti di studenti e giovanissimi designer, curata da Marva Griffin, che con il tema Nuovi materiali/ Nuovo Design arricchisce la fiera di Rho ai padiglioni 13 e 15. Si presenta infatti con il nome non particolarmente originale di Belgium is Design, piattaforma collettiva organizzata da Wbdm (Wallonie-Bruxelles Design Mode), ma con sei interessanti progettisti a caccia di un’azienda che li produca. Che ha buone probabilità di essere italiana.

 

Infatti il design made in Italy continua a essere soprattutto questo: marchi italiani di alta qualità e con un know-how specifico che incrocia saperi artigianali e modelli industriali, in grado di attirare e dare incarichi ai migliori creativi del mondo.

 

Il caso di Van Duysen, è tipico: ha lo studio ad Anversa ma lavora moltissimo in Italia, quest’anno con Poliform, Molteni, Flos, Dada. Tutti marchi a vocazione internazionale che legittima il paragone: la Premier League del design, dove tutti i progettisti vorrebbero giocare è qui: Milano, Italia.

GAETANO PESCE 1GAETANO PESCE 1

 

2. LA MIA POLTRONA ANTI-MASCHILISTA

Gaetano Pesce per “la Repubblica”

 

Frammenti di freschezza. Schegge di spontaneità. Sono queste le espressioni che meglio descrivono il contenuto della mostra a me dedicata da oggi a Milano, al piano terra di Palazzo Morando. Altra Bellezza, così si intitola l’esposizione (fino al 17 luglio) è nata da un’idea del mio amico Vittorio Sgarbi. L’iniziativa vuole spiegare al pubblico che il mio lavoro si compone di una collettività di espressioni diverse. La creatività, infatti, non ha limiti.

 

E, quindi, accanto a colorati gioielli in resina si trovano, per esempio, pavimenti creati con lo stesso materiale che possono essere considerati la versione contemporanea dei mosaici romani. Oppure è possibile osservare una delle mie poltrone più famose, quella che rappresenta una donna con la palla al piede, prigioniera dei pregiudizi maschili.

 

Ma tra gli oggetti esposti ci sono anche due ritratti di lamelle orizzontali che ruotano su un perno centrale verticale: se le lamelle rimangono al loro posto l’immagine è chiaramente visibile, se invece vengono mosse si distrugge per lasciare spazio a una lampada. Per la rassegna abbiamo scelto il nome Altra Bellezza perché nel mondo non esiste un’unica forma di bellezza. Quella che mostriamo noi è solo una delle tante versioni possibili.

MILANO DESIGN PESCEMILANO DESIGN PESCE

 

Ultimi Dagoreport

riccardo muti concerto agrigento alessandro giuli

DAGOREPORT - “AGRIGENTO CAPITALE DELLA CULTURA 2025” DOVEVA ESSERE PER IL MINISTERO GIULI-VO UN “APPUNTAMENTO CON LA STORIA” ED È FINITO NEL SOLITO “APPUNTAMENTO CON LA CASSA” - PER “INTERPRETARE IL SENSO DI UNA MEMORIA CONTINENTALE EURO-AFRICANA CONDIVISA E FARNE IL FERMENTO DI UN RITROVATO BENESSERE INDIVIDUALE DI CRESCITA COLLETTIVA” (SEMPRE GIULI), COME È POSSIBILE CHE LA REGIONE SICULA ABBIA SBORSATO LA FOLLIA DI 650MILA EURO PER UN SINGOLO CONCERTO NELLA VALLE DEI TEMPLI DELL’ORCHESTRA GIOVANILE CHERUBINI DIRETTA DA RICCARDO MUTI? LO STESSO EVENTO, ORGANIZZATO L’ANNO SCORSO DAL COMUNE DI LAMPEDUSA, ERA COSTATO APPENA 100MILA EURO - DEL RESTO, CON BUDGET DI 150 MILIONI, I 461MILA EURO PER LA “PROMOZIONE E PUBBLICITÀ DEL PARCO ARCHEOLOGICO” CI STANNO. COME IL “MOVITI FEST”: PER 473.360 MILA EURO, UN “PROGETTO CHE MIRA A COINVOLGERE E ANIMARE I LUOGHI DEL CENTRO STORICO AD AGRIGENTO” - ALLE CRITICHE, IL SINDACO DELLA CITTÀ DELLA CUCCAGNA, FRANCESCO MICCICHÈ, SI OFFENDE: “BASTA DILEGGIO STERILE. SE VINCE AGRIGENTO, VINCE LA SICILIA”! (QUI CE NE VOGLIONO 100 DI MONTALBANO…”)

temptation island

LE ANTICIPAZIONI DI “TEMPTATION ISLAND” - APPASSIONATI DI CORNA E FALÒ, AVETE PREPARATO GELATO E POP CORN PER LE ULTIME TRE SERATE DEL PROGRAMMA? SI PARTE DOMANI SERA E DAGOSPIA È IN GRADO DI RIVELARVI COSA ACCADRÀ TRA LE COPPIE - "FORREST GUMP" ANTONIO, DOPO ESSERE IMPAZZITO CON TANTO DI CORSA DISPERATA PER UN INVITO ALLO STADIO FATTO DAL TENTATORE ALLA SUA FIDANZATA, LA VEDE AL FALÒ E LE CHIEDERÀ DI SPOSARLO - L'AQUILOTTO VALERIO SI AVVICINA SEMPRE DI PIÙ ALLA SINGLE ARY E FINISCE PER TRADIRE SARAH. I DUE CHE ABITANO A ZAGAROLO DARANNO VITA A UNA SPECIE DI "ULTIMO TANGO A ZAGAROL". SARÀ LUI CHE, DISPIACIUTO E CON IL CUORE IN MANO, CHIEDERÀ DI POTER INCONTRARE LA COMPAGNA PER RIVELARLE DI PROVARE UN INTERESSE PER LA SINGLE E… - VIDEO

giorgia meloni dario franceschini guido crosetto francesco verderami senato elly schlein

DAGOREPORT - MA DAVVERO FRANCESCHINI, INTERVENENDO AL SENATO, HA MANDATO “MESSAGGI CIFRATI” AI MAGISTRATI FACENDO INTENDERE DI FARLA FINITA DI INDAGARE ESPONENTI DEL PD (SALA E RICCI), OPPURE SI RITROVERANNO SENZA I VOTI DEI RIFORMISTI PD AL REFERENDUM CONTRO LA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA BY NORDIO? –CHE SIA UNA ’’IPOTESI SURREALE”, SBOCCIATA DALLA FANTASY DI VERDERAMI SUL “CORRIERE”, LO SOSTIENE, A SORPRESA, ANCHE GUIDO CROSETTO - IL DISCORSO DI FRANCESCHINI NON MIRAVA INFATTI ALLA ‘’SEPARAZIONE DELLE CARRIERE” DELLE TOGHE, BENSÌ ATTACCAVA LO SDOPPIAMENTO DEL CSM, CON I COMPONENTI SCELTI COL SORTEGGIO, MANCO FOSSE “LA RUOTA DELLA FORTUNA” - FRANCESCHINI HA POI MOLLATO UNO SCHIAFFO ALLA SUA EX PROTEGÉE ELLY SCHLEIN, NEMICA GIURATA DEI VARI ‘’CACICCHI” DEL PARTITO, QUANDO HA DIFESO IL SISTEMA DELLE CORRENTI INTERNE ALLA MAGISTRATURA (CHE LA RIFORMA VORREBBE SCARDINARE) - MA LA DICHIARAZIONE PIÙ RILEVANTE DI ''SU-DARIO'' L’HA DETTATA AI CRONISTI: ‘’IL REFERENDUM CI SARÀ NEL 2026, SARÀ SENZA QUORUM E SARÀ TUTTO POLITICO CONTRO IL GOVERNO MELONI’’ - BEN DETTO! SE UNA SCONFITTA SAREBBE BRUCIANTE PER LE TOGHE, PER GIORGIA MELONI LA BOCCIATURA SAREBBE UNA CATASTROFE IRRIMEDIABILE...

beppe sala manfredi catella giancarlo tancredi stefano boeri

DAGOREPORT - L’ANSIA ATTANAGLIA LA ‘’MILANO DEL BALLO DEL MATTONE’’. ‘’QUI SALTA TUTTO!’’, BALBETTANO PIÙ SPAVENTATI DI UN CONIGLIO - SE IL GIP DELLA PROCURA DECIDESSE DI ACCOGLIERE LE PROPOSTE DEI PM, A QUEL PUNTO, ESPLODEREBBE UNA SANTA BARBARA A MISURA DUOMO. E POTREBBE RIPETERSI CIÒ CHE SUCCESSO ALL’EPOCA DI TANGENTOPOLI: A TANTI DEI 74 INDAGATI, LA PAURA DI FINIRE IN GABBIA A SAN VITTORE APRIREBBE DI COLPO LE VALVOLE DELLA MEMORIA - DA PARTE SUA, IL SINDACO BEPPE SALA, INDAGATO, INTASCATA LA SOLIDARIETÀ DA DESTRA E SINISTRA, HA RIPRESO A MACINARE ARROGANZA, E HA SPARATO TESTARDO E SPAVALDO: “LE DIMISSIONI NON AVREBBERO FATTO COMODO A NESSUNO…” – QUALCHE ANIMA PIA GLI RICORDI CHE L’USO SBARAZZINO DELL’URBANISTICA MENEGHINA È AVVENUTO SOTTO IL SUO NASONE... 

urbano cairo sigfrido ranucci la7 fiorenza sarzanini

DAGOREPORT - SIETE PRONTI? VIA! È PARTITA LA GRANDE CAMPAGNA ACQUISTI (A SINISTRA!) DI URBANO CAIRO - IL COLPACCIO SU CUI LAVORA URBANETTO: PORTARE A LA7 SIGFRIDO RANUCCI E L’INTERA SQUADRA DI “REPORT”, A CUI TELE-MELONI STA RENDENDO LA VITA IMPOSSIBILE - IL PROGETTO È GIÀ PRONTO: PRIMA SERATA DI LUNEDI', SECONDE SERATE CON "REPORT-LAB", COINVOLGENDO SITO, SOCIAL E L'EDITRICE SOLFERINO - MA NON FINISCE QUI: CAIRO VUOLE RIPOSIZIONARE IL “CORRIERE DELLA SERA”: ESSERE LA GAZZETTA DI FAZZOLARI NON PORTA ALL'EDICOLA NUOVI LETTORI, CHE PREFERISCONO L'ORIGINALE: "IL GIORNALE", "LIBERO", "LA VERITA'": MEGLIO RITORNARE AL CENTRO-SINISTRA. IN ARRIVO GIOVANI GIORNALISTI BEN DISTANTI DAL MELONISMO...

mara venier gabriele corsi

PERCHÉ GABRIELE CORSI HA MOLLATO “DOMENICA IN”? LA SUA PRESENZA AL FIANCO DI MARA VENIER ERA STATA FRETTOLOSAMENTE ANNUNCIATA DA ANGELO MELLONE, DURANTE LA PRESENTAZIONE DEI PALINSESTI RAI. E INVECE, SOLO DUE GIORNI FA, CORSI HA ANNUNCIATO DI ESSERSI TIRATO INDIETRO - COSA È SUCCESSO? LA RAI AVEVA TENTATO DI COMMISSARIARE LA "ZIA MARA", PIAZZANDOLE ACCANTO I "BADANTI" NEK E CORSI. MA L'ARZILLA 74ENNE, FORTE DI BUONI ASCOLTI, HA FATTO TERRA BRUCIATA AI SUOI DUE "VALLETTI", USANDO L’ARMA DA FINE DEL MONDO: “SE IO MOLLO AD AGOSTO CHI CI METTETE?". E COSÌ, UNA VOLTA VISTO IL SUO SPAZIO RIDOTTO A QUALCHE MINUTO DI UN QUIZ, IL CONDUTTORE SI È CHIAMATO FUORI (NEK ERA GIÀ SCAPPATO A "THE VOICE") - LA VENIER HA TENTATO DI DISSIPARE I DUBBI SULLE SUE “COLPE” POSTANDO UNA STORIA IN CUI SI INSINUAVA CHE CORSI AVESSE MOLLATO PER I SOLDI (POCHI). MA A SMENTIRE LA SUA VERSIONE È STATO IL MANAGEMENT DEL CONDUTTORE…