isabella seragnoli milena gabanelli brunello cucinelli

NON TUTTI I RICCHI IMPRENDITORI ITALIANI FANNO I FURBI E SE NE FOTTONO DEGLI ALTRI – I CASI DI BRUNELLO CUCINELLI (CACHEMIRE E LUSSO) E ISABELLA SERAGNOLI, PROPRIETARIA DEL GRUPPO COESIA (MACCHINE INCARTATRICI). MI-JENA GABANELLI: “PAGANO PER INTERO LE TASSE IN ITALIA, NON DOVE CONVIENE DI PIÙ, E PENSANO CHE NESSUNO FACCIA I SOLDI DA SOLO, PERTANTO UNA PARTE DEVE TORNARE ALLA COLLETTIVITÀ” – CUCINELLI PAGA I DIPENDENTI IL 40% IN PIU’ DEL CONTRATTO NAZIONALE E, CON LA SUA FONDAZIONE, HA RISTRUTTURATO L’ANTICO BORGO DI SOLOMEO – SERAGNOLI SI DEDICA ALLA FILANTROPIA SANITARIA…

GUARDA QUI LA VIDEO-INCHIESTA DI MILENA GABANELLI SU CUCINELLI E SERAGNOLI

 

Estratto dell’articolo di Andrea Priante e Milena Gabanelli per il “Corriere della Sera”

 

MILENA GABANELLI - BRUNELLO CUCINELLI - DATAROOM

«Dare soldi è una cosa facile ed è in potere di ogni uomo. Ma decidere a chi darli e quanti e quando, e per quale scopo e come, non è in potere di ogni uomo e non è una questione facile» (Aristotele). In effetti è un tema difficile perché per donare soldi bisogna averli, e va considerato anche il «come» sono stati accumulati.

 

Per dare concretezza a un concetto elevato, prendiamo come modello due esempi: Brunello Cucinelli, imprenditore del lusso, e Isabella Seràgnoli, azionista unico del Gruppo Coesia. Hanno in comune due cose: pagano per intero le tasse in Italia, non dove conviene di più, e pensano che nessuno faccia i soldi da solo, pertanto una parte deve tornare alla collettività. In quale modo? Un punto non banale.

 

I dipendenti

MILENA GABANELLI - ISABELLA SERAGNOLI - DATAROOM

Brunello Cucinelli nel 1978, a 25 anni, si mette a produrre abbigliamento di lusso nel borgo di Solomeo, alle porte di Perugia. La materia prima è il cachemire, che fino ad allora veniva venduto solo nelle sue tinte naturali (bianco, marrone e beige). Lui si inventa di colorarlo, i suoi capi diventano riconoscibili in tutto il mondo, le vendite decollano e oggi l’azienda fattura 1,144 miliardi di euro l’anno.

 

Al contrario di prestigiosi marchi del made in Italy produce realmente tutto nel nostro Paese, e versa le tasse per intero in Italia. Nel quartier generale di Solomeo, a Gubbio, a Carrara, e in Abruzzo lavorano 1.500 dipendenti, e altri 1.500 nei negozi sparsi in tutto il mondo. Si pratica il modello di sostenibilità economica, ambientale, culturale.

 

MILENA GABANELLI - ISABELLA SERAGNOLI - DATAROOM

Lo stipendio dei dipendenti è fino al 40% in più di quanto prevede il contratto nazionale del manifatturiero (tradotto: la busta paga di una sarta è di 2.300 euro netti al mese, a fronte dei 1.500 previsti), non si lavora il sabato e la domenica, la mensa aziendale è un ristorante, bonus cultura (i dipendenti possono spendere 500 euro l’anno — per chi ha figli la cifra è più alta — per acquistare libri, ingressi a teatro, concerti).

 

No consumo di suolo

I luoghi di lavoro sono in aree verdi. Operano per Cucinelli anche 391 laboratori privati, il 75% in Umbria, che danno lavoro ad altri 7.800 artigiani. Tutta la filiera di appalti e subappalti è vigilata e deve rispettare il rigidissimo codice etico di Cucinelli. Anche le materie prime arrivano da fornitori per il 94,5% operativi sul territorio italiano. Il piano ambientale va nella direzione del non consumo di suolo: 1) acquisto di aree degradate, 2) abbattimento di capannoni e bonifica, 3) trasformazione in siti aziendali con intorno coltivazioni.

 

Beneficio alla collettività

MILENA GABANELLI - ISABELLA SERAGNOLI - DATAROOM

Nel 2010 nasce la Fondazione Cucinelli e negli anni ha investito un centinaio di milioni di euro nella ristrutturazione dell’antico borgo di Solomeo, dotato la collettività di un teatro, una biblioteca universale e una Scuola di Alto Artigianato dove gli studenti percepiscono uno «stipendio» mensile (fino a 1.500 euro netti) per imparare un mestiere. […]

 

Ora sta finanziando il restauro dell’acquedotto medievale di Perugia. Dal 2020 i capi invenduti vengono donati in beneficenza alle Ong internazionali.

 

Tes Pharma

BRUNELLO CUCINELLI - DATAROOM

Le multinazionali farmaceutiche ritengono anti-economico investire nella ricerca per la cura delle malattie che colpiscono un limitato numero di persone. A occuparsene restano quindi università e centri di ricerca che si sostengono con donazioni e modesti finanziamenti pubblici. Solo quando il loro lavoro dà risultati incoraggianti possono sperare che le big pharma acquistino il brevetto per concludere lo sviluppo del farmaco e metterlo in commercio.

 

BRUNELLO CUCINELLI - DATAROOM 2

I 25 ricercatori di Tes Pharma fanno proprio questo: studiano molecole per la cura di alcune forme di tumore raro e per patologie renali acute per le quali non esistono ancora delle cure. A fondare Tes è stato il professor Roberto Pellicciari, esperto (anche) di malattie rare, che per dieci anni fa contemporaneamente il ricercatore, il manager, e il procacciatore di finanziamenti.

 

La svolta arriva nel 2020, quando Brunello Cucinelli decide di sostenerlo mettendoci 3 milioni di euro. Oggi la start up dispone di macchinari all’avanguardia e di un team che comprende biologi, chimici, informatici. […]

 

Il Gruppo Coesia

ISABELLA SERAGNOLI - DATAROOM

Isabella Seràgnoli è presidente e azionista unico del Gruppo Coesia, con sede a Bologna. Un secolo fa si chiamava Gd e faceva motociclette, poi il padre Enzo la trasformò in un’azienda di macchine incartatrici, diventando una delle più importanti al mondo nel settore del packaging. Oggi fattura 2 miliardi di euro, dà lavoro a oltre 8 mila persone, ed è presente in 36 Paesi. Non fa operazioni di ottimizzazione fiscale: paga interamente le tasse in Italia.

 

Filantropia sanitaria e sociale

Negli anni Settanta l’azienda costruisce e dona all’ospedale Sant’Orsola l’Istituto di ematologia oncologica, e negli anni ne finanzia l’ampliamento e l’ammodernamento. Nel ’98 costruisce a Bentivoglio uno dei primi hospice italiani.

 

Isabella Seragnoli

Nel 2003 nasce la Fondazione Seràgnoli, un modello di filantropia imprenditoriale che opera attraverso quattro enti, ciascuno attivo in settori diversi: Fondazione Mast, con mostre temporanee sul mondo dell’industria e del lavoro, attività di formazione legata all’innovazione e sviluppo tecnologico rivolta ai dipendenti del gruppo e ai giovani del territorio; la Fondazione Gruber, che si occupa di disturbi alimentari con un centro ambulatoriale, ricovero e l’Accademia delle scienze della nutrizione; la Fondazione Alsos, che finanzia studi e ricerche in ambito sociale.

 

Ma c’è soprattutto la Fondazione Hospice Chiantore Seràgnoli, interamente dedicata al finanziamento e alla gestione di strutture sanitarie destinate ad alleviare la sofferenza dei pazienti con malattie incurabili. Negli ultimi 15 anni ha finanziato l’apertura del reparto di cure palliative presso l’ospedale Bellaria, l’hospice di Casalecchio, l’Accademia delle scienze di medicina palliativa e, da ultimo, l’hospice pediatrico.

 

L’hospice per i bambini

Isabella Seragnoli

Il rapporto sull’attuazione della legge sulla terapia del dolore stima in Italia una necessità di 35 mila posti letto per cure palliative dedicate a bambini. Solo il 10% di questo fabbisogno trova una risposta. La Fondazione Seràgnoli ha messo 50 milioni di euro nella costruzione dell’Arca sull’Albero, uno dei rari hospice che accoglie pazienti da 0 a 18 anni con patologie inguaribili o di grave complessità clinica.

 

L’edificio, che a tutto somiglia fuorché a un ospedale, è stato inaugurato a Bologna il 14 giugno scorso e progettato da Renzo Piano: «Volevo costruire una struttura che assomigliasse a un luogo fatato, dove la morte purtroppo non diventa migliore, ma diventiamo migliori noi».

 

Si tratta di 8.350 metri quadrati di spazi sospesi come palafitte immerse in un parco di 16 mila metri. La struttura, dotata di 50 operatori, è in grado di ospitare 14 piccoli pazienti e le loro famiglie; ma alcune terapie si possono fare anche in day hospital. Ogni camera ha una parete di vetro circondata da alberi e sul soffitto un oblò per vedere sempre la luce del cielo. […]

MILENA GABANELLI - ISABELLA SERAGNOLI - DATAROOM

Ultimi Dagoreport

donald trump giorgia meloni zelensky macron tusk starmer

DAGOREPORT - DOVE DIAVOLO È FINITO L’ATTEGGIAMENTO CRITICO FINO AL DISPREZZO DI GIORGIA MELONI SULLA ‘’COALIZIONE DEI VOLENTEROSI”? - OGGI LA RITROVIAMO VISPA E QUERULA POSIZIONATA SULL'ASSE FRANCO-TEDESCO-BRITANNICO, SEMPRE PRECISANDO DI “CONTINUARE A LAVORARE AL FIANCO DEGLI USA” - CHE IL CAMALEONTISMO SIA UNA MALATTIA INFANTILE DEL MELONISMO SONO PIENE LE CRONACHE: IERI ANDAVA DA BIDEN E FACEVA L’ANTI TRUMP, POI VOLA DA MACRON E FA L’ANTI LE PEN, ARRIVA A BRUXELLES E FA L’ANTI ORBÁN, INCONTRA CON MERZ E FA L’ANTI AFD, VA A TUNISI E FA L’ANTI SALVINI. UNA, NESSUNA, CENTOMILA - A MANTENERE OGNI GIORNO IL VOLUME ALTO DELLA GRANCASSA DELLA “NARRAZIONE MULTI-TASKING” DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA, OLTRE AI FOGLI DI DESTRA, CORRONO IN SOCCORSO LE PAGINE DI POLITICA INTERNA DEL “CORRIERE DELLA SERA”: ‘’PARE CHE IERI MACRON SI SIA INALBERATO DI FRONTE ALL’IPOTESI DI UN SUMMIT A ROMA, PROPONENDO SEMMAI GINEVRA. MELONI CON UNA BATTUTA LO AVREBBE CALMATO” - SÌ, C’È SCRITTO PROPRIO COSÌ: “CON UNA BATTUTA LO AVREBBE CALMATO”, MANCO AVESSE DAVANTI UN LOLLOBRIGIDA QUALSIASI ANZICHÉ IL PRESIDENTE DELL’UNICA POTENZA NUCLEARE EUROPEA E MEMBRO PERMANENTE DEL CONSIGLIO DI SICUREZZA DELL'ONU (CINA, FRANCIA, RUSSIA, REGNO UNITO E USA) - RIUSCIRÀ STASERA L’EROINA DAI MILLE VOLTI A COMPIERE IL MIRACOLO DELLA ‘’SIRINGA PIENA E MOGLIE DROGATA’’, FACENDO FELICI TRUMP E MACRON?

pippo baudo senato

SI E' SPENTO A 89 ANNI IL MITOLOGICO PIPPO BAUDO - L’UOMO CHE HA SCOPERTO TUTTI (PER PRIMO SE STESSO), DEMOCRISTIANO DI FERRO, HA ATTRAVERSATO CRISI DI GOVERNO E CAMBIAMENTI IN RAI E VANTA IL RECORD DEI FESTIVAL DI SANREMO CONDOTTI (13) – QUANDO SFIORÒ LA CRISI INTERNAZIONALE, NEL 1986, PER LO SKETCH DEL TRIO SOLENGHI-MARCHESINI-LOPEZ SULL'AYATOLLAH KHOMEINI. E QUANDO LANCIÒ BEPPE GRILLO CHE PRONUNCIÒ LA CELEBRE BATTUTA SU BETTINO CRAXI: "SE IN CINA SONO TUTTI SOCIALISTI, A CHI RUBANO?" (VIDEO) - "LO SHOWMAN DELLA TRADIZIONE, IL SUPERCONDUTTORE, L’ORGANIZZATORE DI UN INTRATTENIMENTO SEMPRE SINTONIZZATO SUL PENULTIMO PARADIGMA DEL CONSENSO POPOLARE, SENZA SQUILLI REAZIONARI E SENZA STRILLI AVANGUARDISTICI: CLASSI MEDIE, PUBBLICO MEDIO, SENSIBILITÀ MEDIA. PERCHÉ BAUDO È IL CENTRO. CULTURALE, POLITICO, SOCIALE" (EDMONDO BERSELLI)

putin trump

DAGOREPORT - IL FATTO CHE PUTIN SIA RITORNATO A MOSCA CON L’ALLORO DEL VINCITORE, LA DICE LUNGA DI COME SIA ANDATO L’INCONTRO CON TRUMP. DEL RESTO, COME PUOI CONFRONTARTI CON GLI ESPERTI DIPLOMATICI RUSSI (SERGEI LAVROV E YURI USHAKOV), AFFIANCATO DA UN SEGRETARIO DI STATO COME MARCO RUBIO, NOTORIAMENTE A DIGIUNO DI GEOPOLITICA, E DA UN VENDITORE DI APPARTAMENTI COME STEVE WITKOFF? – PUTIN, SORNIONE, HA CERCATO DI CONVINCERE TRUMP DI TAGLIARE I LACCI E LACCIUOLI CON I LEADER EUROPEI - MISSIONE NON OSTICA VISTO I “VAFFA” ALLA UE, ULTIMO DEI QUALI LA GUERRA DEI DAZI - TRA VARI MOTIVI CHE MANTENGONO ACCESO UN INTERESSE DI TRUMP CON L’EUROPA, FA CAPOLINO L’EGO-SMANIA DI ESSERE INCORONATO, COME OBAMA, CON IL NOBEL DELLA PACE. ONORIFICENZA CHE VIENE PRESA A OSLO E NON A MAR-A-LAGO - E ADESSO COSA POTRÀ SUCCEDERE LUNEDÌ PROSSIMO NELLA SALA OVALE DOVE È ATTESO L’INCONTRO TRA TRUMP E ZELENSKY? LA PAURA CHE IL LEADER UCRAINO SI PRENDA UN’ALTRA DOSE DI SCHIAFFI E SBERLEFFI DAL TROMBONE A STELLE E STRISCE INCOLPANDOLO DI ESSERE IL RESPONSABILE DEL FALLIMENTO DELLA SUA TRATTATIVA CON MOSCA, HA SPINTO MACRON A CONVOCARE I ''VOLENTEROSI'' -OBIETTIVO: PREPARARE ZELENSKY AL SECONDO ROUND CON IL TEPPISTA DELLA CASA BIANCA...

giorgia meloni elly schlein

DAGOREPORT - COME DESTABILIZZARE IL NEMICO PIÙ INTIMO? SEGUITE IL METODO MELONI: AD OGNI INTRALCIO CHE SI INVENTA QUEL GUASTAFESTE DI SALVINI, LA MINACCIA DELLA DUCETTA È SEMPRE LA STESSA: ANDIAMO AL VOTO ANTICIPATO E VEDIAMO QUANTO VALE NELLE URNE ‘STO CARROCCIO - QUESTO RITORNELLO MELONIANO DI ANTICIPARE DI UN ANNO LE POLITICHE 2027, PERCHÉ NON LO FA SUO ANCHE ELLY SCHLEIN? ANZICHÉ STAR LÌ A PIAGNUCOLARE DI “SALARIO MINIMO”, DI “POLITICA INDUSTRIALE CHE NON C’È” E DI “CETO MEDIO IMPOVERITO”, SE L’ITALIA VA A PUTTANE, METTA L'ARMATA BRANCA-MELONI IN DIFFICOLTÀ: SI TOLGA L’ESKIMO DA GRUPPETTARA E LANCI LEI A GRAN VOCE UNA BELLA CAMPAGNA FATTA DI SLOGAN E FRASI AD EFFETTO PER CHIEDERE LO SFRATTO DEL GOVERNO, LANCEREBBE COSI' UN GUANTO DI SFIDA ALL’ARROGANZA DELLA DUCETTA, METTENDOLA IN DIFFICOLTÀ E NELLO STESSO TEMPO RIUSCIREBBE A TRASMETTERE AL POPOLO DISUNITO DELL’OPPOSIZIONE UN SENTIMENTO FORTE, AFFINCHE' IL SOGNO DI MANDARE A CASA GIORGIA MELONI POSSA DIVENTARE REALTÀ - SE OGGI, LA STORIA DEI NUOVI MOSTRI POLITICI SI FONDA SULL’IMMAGINARIO, COSA ASPETTA ELLY SCHLEIN A CAMBIARE MUSICA?

orazio schillaci marcello gemmato paolo bellavite ed eugenio serravalle

DAGOREPORT – I DUE NO-VAX NOMINATI NEL COMITATO TECNICO SUI VACCINI SPACCANO FRATELLI D'ITALIA: MONTA IL PRESSING PER FAR DIMETTERE EUGENIO SERRAVALLE E PAOLO BELLAVITE DALL’ORGANISMO – IN MOLTI RITENGONO CHE IL RESPONSABILE POLITICO DELL’IMPROVVIDA DECISIONE SIA MARCELLO GEMMATO, FARMACISTA E POTENTE SOTTOSEGRETARIO ALLA SALUTE MELONIANO – IL MINISTRO ORAZIO SCHILLACI È FRUSTRATO DAI CONTINUI BLITZ POLITICI CHE LO PONGONO DI FRONTE A DECISIONI GIÀ PRESE: NON CONTA NULLA E TUTTI PRENDONO DECISIONI SULLA SUA TESTA. ORA SAREBBE INTENZIONATO A REVOCARE L’INTERO GRUPPO DI LAVORO SE I NO-VAX NON SLOGGIANO. ENTRO 48 ORE…