LE PENSIONI ALLEGRE IN FRANCIA SONO SALVE. I CONTI PUBBLICI NO – IL PREMIER LECORNU HA ANNUNCIATO LA SOSPENSIONE DELLE RIFORMA PREVIDENZIALE, CHE INNALZAVA L’ETÀ PENSIONABILE DA 62 A 64 ANNI – PARIGI È UN CASO UNICO IN EUROPA: NEGLI ALTRI PAESI (ITALIA COMPRESA) SI VA IN PENSIONE A 67 ANNI O ANCHE OLTRE (IN DANIMARCA A 70). E ORA RISCHIA DI RIMETTERCI LE PENNE: IL DEFICIT È ORMAI FUORI CONTROLLO (IL 5,4% NEL 2025), E LA CASSA PIANGE: LE PENSIONI COSTANO IL 15% DEL PIL – LA RIFORMA ERA IMPOSTA DAI MERCATI FINANZIARI COME SUCCESSE DA NOI AI TEMPI DELLA PIANGENTE FORNERO. E I CONTI ITALIANI ANCORA OGGI SOPRAVVIVONO GRAZIE A QUELLA AMARISSIMA LEGGE…
1. ANCORA OGGI GODIAMO DELLA RIFORMA DEL GOVERNO MONTI, AFFOGATA DALLE LACRIME AMARE DEL MINISTRO ELSA FORNERO - TANT'E' CHE TUTTI QUELLI CHE VOLEVANO ABOLIRE LA RIFORMA DELLE PENSIONI BY MONTI-FORNERO (SALVINI IN PRIMIS), UNA VOLTA SBARCATO A PALAZZO CHIGI, SI E' BEN GUARDATO DAL FARLO
Estratto dal Dagoreport dell’8 ottobre 2025
sebastien lecornu emmanuel macron
[…] Una riforma imposta dai mercati finanziari per concedere ancora fiducia al governo di Parigi, come a suo tempo avvenne in casa nostra grazie alle mani di forbice del governo di Mario Monti col suo ministro Elsa Fornero in lacrime davanti alle telecamere.
E i conti italiani sopravvivono grazie al fatto che stanno ancora godendo dell'amarissima riforma Monti-Fornero.
Non a caso tutti i partiti che hanno promesso di abolirla, Lega di Salvini in primis, una volta sbarcato a Palazzo Chigi e fatti i "conti della serva", si è guardato bene dal modificarla o seppellirla. […]
2. LA RESA DELLE PENSIONI IN FRANCIA ALLA SINISTRA
Traduzione di un estratto dell’editoriale del “Wall Street Journal”
Il vero costo della cronica instabilità politica della Francia è emerso chiaramente martedì, ed è altissimo: la paralisi di Parigi ha spinto il presidente Emmanuel Macron ad abbandonare una delle riforme più importanti dell’ultimo ventennio.
Il primo ministro Sébastien Lecornu ha annunciato l’intenzione di sospendere la riforma delle pensioni del 2023, il provvedimento simbolo del presidente. La mossa rappresenta una concessione alla sinistra […].
È importante riconoscere quanto fosse in realtà modesta questa riforma di Macron, nonostante il suo impatto sproporzionato e le passioni che suscita. La legge aumentava gradualmente l’età pensionabile da 62 a 64 anni e… basta. Macron aveva da tempo rinunciato a una proposta più ambiziosa per semplificare ulteriormente l’eccessivamente complesso sistema pensionistico.
La legge del 2023 avrebbe comunque lasciato l’età pensionabile francese ben al di sotto della media europea, che si avvicina ai 67 anni. Ma avrebbe contribuito ad alleggerire la pressione che le pensioni esercitano sul bilancio statale (che ne sostiene un costo pari a circa il 15% del PIL). Lecornu stima che sospendere la riforma per due anni, fino al 2027, costerà ai contribuenti quasi 2,5 miliardi di dollari che Parigi non possiede.
Ancora più importante, la riforma avrebbe aumentato la partecipazione al lavoro in un’economia che ne ha disperatamente bisogno. La riforma delle pensioni, insieme a quella del diritto del lavoro introdotta all’inizio del suo mandato, rappresentava il grande tentativo di Macron di riportare la Francia al lavoro.
EMMANUEL MACRON ALLE PRESE CON LECORNU - MEME BY EMILIANO CARLI
[…] Macron è il più zoppo dei presidenti “zoppi”, ma può ancora fare una cosa: convocare nuove elezioni. Un voto difficilmente risolverà la crisi economica francese, poiché nessun candidato oserà proporre riforme. Ma almeno potrà costringere gli elettori ad assumersi la responsabilità di ciò che verrà dopo. Se nessun politico vuole farlo, qualcuno dovrà.
2. PERSISTE L’ANOMALIA FRANCESE: SI RESTA AL LAVORO FINO A 62 ANNI
Estratto dell’articolo di Anais Ginori per www.repubblica.it
Due anni dopo aver incendiato la Francia, la riforma delle pensioni finisce nel cassetto. Sébastien Lecornu ha annunciato ieri sera la “sospensione completa e totale” della legge che aveva innalzato l’età pensionabile da 62 a 64 anni.
sebastien lecornu emmanuel macron
Un colpo di scena che chiude, almeno per ora, una delle battaglie sociali e politiche più feroci da quando Emmanuel Macron è entrato all’Eliseo. Una resa che ha il sapore di un crepuscolo politico. Tramonta così la riforma simbolo del macronismo, la più controversa, la più odiata, ma anche la più difesa con ostinazione dal capo dello Stato.
Scioperi, cortei, blocchi dei trasporti, scuole chiuse, cumuli di immondizia nei boulevard parigini. Nella primavera 2023 il paese si era fermato. Milioni di persone in piazza, un’ondata di rabbia che aveva unito tutti i sindacati.
proteste in francia contro la riforma pensioni 4
[…] La Francia resta un’eccezione in Europa. Un’anomalia rispetto a paesi come Italia, Paesi Bassi e Grecia, dove la soglia resta fissata a 67 anni. E lontanissima dalla Danimarca, che ha appena spostato l’età pensionabile a 70 anni, un record continentale.
Adesso il lusso della sospensione rischia di costare caro al già fragile equilibrio finanziario. Pierre Moscovici, presidente della Corte dei conti, ha avvertito: «Oggi abbiamo un disavanzo dei regimi pensionistici pari a 6,6 miliardi di euro nel 2025».
proteste a parigi dopo il via libera della corte costituzionale alla riforma delle pensioni
La piena attuazione della riforma avrebbe consentito una stabilizzazione fino al 2030 per riprendere a crescere «fino a raggiungere i 31,6 miliardi nel 2045». Ora che la riforma è sospesa, il sistema dovrà essere completamente ripensato.
«La riforma del 2023 avrebbe avuto un impatto positivo di circa 10 miliardi di euro entro il 2030», ha ricordato Moscovici, lasciando intendere che la Francia dovrà presto trovare nuove entrate o tagli dolorosi.
Tutti i governi francesi che hanno osato toccare le pensioni hanno pagato un prezzo altissimo. Nel 1995, il piano di Alain Juppé paralizzò il Paese per tre settimane e alla fine fu costretto a ritirarlo.
proteste in francia contro la riforma pensioni 13
«Con Macron il rigetto è stato ancora più forte — ricorda il politologo Frédéric Dabi, direttore dell’Ifop – Più il governo difendeva la riforma, più cresceva l’opposizione nei sondaggi. Da allora questa ostilità è rimasta costante». Il capo dello Stato è ai minimi storici, al 14 per cento dei consensi, e quella «madre di tutte le riforme» ha scavato un solco.
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sebastien lecornu
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proteste a parigi dopo il via libera della corte costituzionale alla riforma delle pensioni
pierre moscovici
macron lecornu

