draghi di maio giorgetti

A CHE PUNTO E' LA NOTTE – IL 13 DICEMBRE SI RIUNISCE IL BOARD DELLA BCE: TRE IPOTESI SULLE DECISIONI CHE POTREBBE ASSUMERE PER SOSTENERE IL CREDITO – UN RILANCIO DEL QUANTITATIVE EASING (POCO PROBABILE). SECONDO: SI SOSTITUISCONO I TITOLI A BREVE CON QUELLI A LUNGA SCADENZA – TERZO: FINANZIAMENTI A TASSI AGEVOLATI ALLE BANCHE PER FARE CREDITO A FAMIGLIE E IMPRESE (PROBABILE)

Daniele Capezzone per “la Verità”

 

Segnate questa data sul calendario con un circoletto rosso: 13 dicembre. È il giorno della riunione del board della Bce, che potrebbe assumere alcune decisioni di indubbio peso.

mario draghi

In Italia ancora non se ne parla: l' attualità politica e mediatica preferisce il territorio del gossip e delle polemiche domestiche. Ma la Verità può anticipare alcuni possibili scenari: tre ipotesi di diversa intensità.

 

Gli ottimisti diranno: ancora una volta la Bce e Mario Draghi si assumono l' onere di delineare un percorso per l' Ue. I pessimisti contrapporranno la convinzione che si tratti di altro «metadone» somministrato a pazienti e tossicodipendenti. Forse è saggio collocarsi in una terza posizione, freddamente realista: potrebbero venir fuori annunci in grado di far guadagnare qualche mese un po' a tutti (governi e banche: sia chiaro, non solo al governo e alle banche italiane), l' equivalente di qualche ulteriore bombola d' ossigeno per arrivare oltre le Europee di fine maggio.

mario draghi

 

Poi sarà quell' appuntamento elettorale a stabilire i nuovi pesi e i nuovi equilibri: con le conseguenti trattative per il rinnovo di tutte le cariche Ue. Primo scenario (meno probabile): un rilancio del Quantitative easing. Inutile girarci intorno: una parte non marginale del rallentamento economico in atto in Europa deriva proprio dall' imminente fine del programma di acquisti da parte della Bce. Si dirà: era una scadenza ampiamente annunciata. Vero: ma l' effetto di incertezza creato dalla chiusura di un ombrello così vasto è oggettivamente innegabile.

 

BCE FRANCOFORTE

Su questo giornale, da mesi, molte volte abbiamo sollecitato l' opportunità di una ripartenza: non in termini di un nuovo programma di acquisti, ma almeno (sarebbe anche più importante) di una nuova forma di garanzia sui titoli degli Stati membri. Si tratterebbe di un annuncio in grado di spegnere ogni principio d' incendio, e di ridurre il risk premium, altrimenti sempre più elevato, richiesto dagli investitori per acquistare altro debito sovrano.

 

A oggi, non sembra probabile un annuncio di questo tipo, ma è lecito attendersi (in parte è già accaduto con una dichiarazione di Draghi venerdì scorso, a Francoforte, in occasione dello European banking congress) una «non chiusura» all' ipotesi, una porta lasciata socchiusa. Una settimana fa, il governatore aveva notato come l' inflazione «continui a oscillare intorno all' 1% e debba ancora mostrare una tendenza al rialzo convincente», lasciando capire che la Bce potrebbe sia procedere come stabilito (addio al Qe), sia fare una valutazione diversa.

QUANTITATIVE EASING DRAGHI

 

Il presidente della Bce aveva aggiunto: «Il consiglio ha anche notato che le incertezze sono aumentate e dunque a dicembre, con le nuove previsioni disponibili, saremo in grado di fare una piena valutazione». Non è da escludere una frenata sul rialzo dei tassi, un «aggiustamento del percorso», per citare le parole di Draghi.

 

Va peraltro ricordato che è stata la Bce a fissare il 2% di inflazione come obiettivo del suo stimolo: trattandosi non di uno dei dieci comandamenti, immutabili per volontà divina, ma di una scelta umanissima e discrezionale, nulla vieta che diverse valutazioni possano intervenire.

MARIO DRAGHI

 

Secondo scenario (probabile): un operation twist, sulla scia di quanto fatto dalla Fed sia recentemente (2011) sia molti anni fa, all' inizio degli anni Sessanta. Senza entrare in tecnicalità ultracomplesse, si tratterebbe di un' operazione volta a sostituire i titoli a breve scadenza (già iscritti a bilancio e che andrebbero a maturazione) con altri titoli a lunga scadenza.

 

MARIO DRAGHI

Tra giugno e settembre scorsi si erano rincorse voci su intenzioni in tal senso della Bce (da Bank of America a ZeroHedge passando per Reuters, per citare tre fonti diversissime). Obiettivi: assicurare un allungamento temporale del processo di maturazione del debito già detenuto, evitare choc eccessivi, prevenire un' impennata nel costo del finanziamento nell' intera eurozona.

 

DRAGHI HANDELSBLATT

Terzo scenario (probabile): la Bce potrebbe lanciare un nuovo "giro" di Tltro (operazioni mirate di rifinanziamento a più lungo termine: Targeted longer term refinancing operations), quindi finanziamenti a tassi agevolati alle banche affinché facciano credito a famiglie e imprese.

 

Almeno nelle intenzioni, come sappiamo, si tratterebbe di misure volte a sostenere la liquidità delle banche e quindi - in seconda battuta - a ridurre fenomeni di credit crunch.

Queste sono - al momento - le nostre previsioni. Ancora venti giorni e capiremo se i pronostici saranno stati vicini o lontani dalle scelte della Bce.

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