bob iger walt disney topolino universal

IL 2023 PER DISNEY È STATO UN ANNO DI MERDA – L’AZIENDA DI TOPOLINO PAGA LA DERIVA “WOKE” E VIENE SCONFITTA AL BOTTEGHINO DALLA UNIVERSAL: È LA PRIMA VOLTA DAL 2016 CHE DISNEY NON È AL PRIMO POSTO DEL BOX OFFICE – ORA SI APRE LA BATTAGLIA PER IL RINNOVO DEL CDA: IL FONDO ATTIVISTA “VALUEACT” SI SCHIERA CON L’AD BOB IGER, MA UN ALTRO, “TRIAN PARTNERS”, VUOLE FARE LE PULCI AL MANAGER, REO DI AVER IMPRESSO LA SVOLTA POLITICAMENTE CORRETTA (CHE HA FATTO FLOP)

 

BOB IGER

1. "ABBIAMO PERSO DI VISTA IL NOSTRO LAVORO CHE È INTRATTENERE. NON DEVE RUOTARE TUTTO ATTORNO AI MESSAGGI" - IL MEA CULPA DI BOB IGER, IL CEO DI DISNEY, DOPO I FLOP CLAMOROSI DEGLI ULTIMI FILM, IN PARTICOLARE "THE MARVELS" - LE ULTIME PELLICOLE SONO STATE CRITICATE PESANTEMENTE PER ESSERE TROPPO POLITICALLY CORRECT E INTRISE DI MESSAGGI POLITICI, TRA PERSONAGGI LGBTQ, MASCHI CHE DIVENTANO FEMMINE E BIANCHI "TRASFORMATI" IN NERI - DEL RESTO, COME DICONO IN AMERICA, "GO WOKE, GO BROKE" (CHI È TROPPO "WOKE", FALLISCE)

https://www.dagospia.com/rubrica-2/media_e_tv/quot-abbiamo-perso-vista-nostro-lavoro-che-intrattenere-non-376293.htm

 

2. BATTAGLIA PER DISNEY, I FONDI SI SCHIERANO

Paolo Algisi per l’ANSA

 

UNIVERSAL PICTURES

Il fondo attivista ValueAct si schiera a fianco del consiglio di amministrazione di Disney guidato da Bob Iger in vista della battaglia che si giocherà nella primavera di quest'anno per il rinnovo del cda del colosso americano dell'entertainment.

 

Disney ha reso noto di aver firmato un accordo di riservatezza in base al quale fornirà informazioni e si consulterà sulle strategie con il fondo guidato da Mason Morfit. Dal canto suo ValueAct, da qualche tempo azionista di Disney con una quota che non è stata resa pubblica, si è impegnato a sostenere i candidati che saranno proposti dal cda di Disney.

 

Disney

L'intesa puntella i tentativi di rilancio del ceo Bob Iger, sotto pressione per la performance deludente di Disney in Borsa, le cui azioni sono scese nell'ultimo anno del 3%. Nel capitale della casa di produzione Usa è infatti presente un altro fondo attivista, Trian Partners del miliardario Nelson Peltz, che, forte di un investimento di 3 miliardi di dollari, contesta i risultati deludenti di Disney, l'inadeguatezza del piano di tagli dei costi di Iger e la scarsa autonomia del board rispetto a un capo azienda in carica dal 2005 al 2020 e richiamato nel novembre del 2022.

 

 

NELSON PELTZ

"Disney ha mestamente sottoperformato i suoi concorrenti e il suo potenziale", ha scritto Trian Partners lo scorso 14 dicembre, criticandone redditività e margini, parlando di "decine di miliardi di dollari" bruciati dal ritorno di Iger e di sottoperformance in Borsa fin dalla sua prima nomina.

 

Per ovviare a problemi che scaturiscono da un board "troppo strettamente connesso a un ceo di lunga data e troppo disconnesso dagli interessi degli azionisti", Trian proporrà in assemblea l'elezione dello stesso Peltz e dell'ex direttore finanziario di Disney, Jay Rasulo, mentre ha giudicato "insufficiente" l'inserimento di due nuovi amministratori, James Gorman e Jeremy Darroch, decisa dal board nel tentativo di allentare la pressione del fondo attivista.

 

le prime immagini del live action disney su biancaneve 5

 "ValueAct Capital ha un track record di collaborazione e cooperazione con le società in cui investe e il suo co-ceo, Mason Morfit, è stato molto costruttivo nelle discussioni che abbiamo avuto lo scorso anno.

 

Accogliamo con piacere i loro input in qualità di azionisti di lungo termine" ha dichiarato Iger. A fianco del quale potrebbe schierarsi un altro hedge fund, Blackwells Capital, che, secondo Reuters, avrebbe intenzione di candidare tre amministratori che condividono il lavoro di Iger e del board, in alternativa ai propositi bellicosi di Peltz.

 

topolino steamboat willie3

3. UNIVERSAL SPODESTA LA DISNEY NEL BOX OFFICE GLOBALE

Alessandra Baldini per l’ANSA

 

Topolino scende dal trono: grazie a film come Oppenheimer, Super Mario e Fast X, nel 2023 l'impero cinematografico Universal ha spodestato la Disney al box office globale, in una impresa in cui nessuno studio era riuscito da quando nel 2016 il colosso di Anaheim era salito al primo posto. I 24 film distribuiti l'anno scorso da Universal hanno generato 4,91 miliardi di dollari in biglietti venduti in tutto il mondo, contro i 4,83 miliardi ricavati dalla Disney grazie ai 17 titoli.

 

 

Bob Iger

La corsa e' stata al cardiopalma fino all'ultimo soprattutto nei mercati fuori dal Nord America: secondo l'Hollywood Reporter, ancora la settimana scorsa nessuno a Hollywood era in grado di pronosticare quale studio alla fine sarebbe arrivato in testa. Alla fine il totale di incassi negli Stati Uniti e in Canada e' stato di 1,94 miliardi di dollari per Universal, contro 1,9 miliardi di Disney.

 

oppenheimer nolan

A livello internazionale il box office di Universal e' stato di 2,97 miliardi contro 2,92 per la casa di Topolino. La Warner, forte dei 1,44 miliardi di dollari incassati Barbie, e' arrivata al terzo posto quanto a quota di box office globale con 3,84 miliardi, seguita dalla Sony (2,09 miliardi) e Paramount (2,03 miliardi).

 

Il cambio della guardia in testa alla classifica e' una vittoria per la presidente di NbcUniversal Donna Langley, nota per i suoi stretti legami con i cineasti e che e' stata capace di attirare Christopher Nolan quando il regista di Oppenheimer si e' stufato della Warner per la decisione di far uscire i film del 2021 in streaming.

 

The Marvels

Nel 2023 Oppenheimer ha guidato la classifica dei film Universal al box office con 952 milioni di dollari in incassi globali, un record per un dramma biografico e il miglior risultato per il regista se si eccettuano i suoi due Dark Knight.

 

Tra gli altri titoli che hanno portato Universal in testa c'e' stato Super Mario con 1,36 miliardi globali (al secondo posto nel box office dell'anno dopo Barbie della Warner), mentre Fast X ha incassato 704,9 milioni worldwide consentendo alla major di occupare tre posti nella top five dei campioni di incassi dell'anno.

 

super mario bros il film. 7

La Disney aveva mantenuto il primato worldwide dal 2016 al 2022. Nel 2020, l'anno del collasso nelle sale a causa del Covid, aveva ceduto il primo posto in Nord America alla Sony. La disfatta del 2023 e' il culmine di un anno difficile per la casa di Topolino anche a causa dei magri risultati dei film Marvel e dei suoi studi di animazione. Nelle ultime settimane sono crollati al box office sia The Marvels che Wish: "Abbiamo perso la concentrazione", aveva ammesso già in novembre il Ceo Bob Iger promettendo agli investitori un nuovo impegno sulla qualita' al posto della quantità. Il 2023 e' stato anche il primo anno in cui la Disney non ha avuto un film oltre la soglia del miliardo di incassi globali.

WALT DISNEY A PARIGIdisney world 3barbenheimer 8BOB IGERwalt disney 12walt disney 13DISNEY RESORT DI SHANGHAIMISURE ANTI COVID AL DISNEY RESORT DI SHANGHAI walt disney 11topolino e minnie

Ultimi Dagoreport

chiocci vespa rossi

FLASH! – IN RAI STA NASCENDO UNA COALIZIONE CONTRARIA AL DINAMISMO POLITICO DI GIANMARCO CHIOCCI, CHE PARLA SPESSO CON ARIANNA E GIORGIA MELONI, DISPENSANDO MOLTI CONSIGLI DELLA GOVERNANCE RAI – IL MOVIMENTISMO DEL DIRETTORE DEL TG1 E DI BRUNO VESPA HANNO GRANDE INFLUENZA SU PALAZZO CHIGI, E I LORO ''SUSSURRI'' FINISCONO PER RIMBALZARE SULL’AD GIAMPAOLO ROSSI, CHE SI TROVA ISOLATO DAI DUE DIOSCURI – E FAZZOLARI? PREFERISCE RESTARE IN DISPARTE E ESERCITARE LA SUA INFLUENZA SUI GIORNALISTI NON ALLINEATI AL GOVERNO MELONI...

giorgia meloni matteo piantedosi ciriani cirielli mantovano santanche lollobrigida

DAGOREPORT - PROMOSSI, BOCCIATI O RIMANDATI: GIORGIA MELONI FA IL PAGELLONE DEI MINISTRI DI FDI – BOCCIATISSIMO MANTOVANO, INADEGUATO PER GESTIRE I RAPPORTI CON IL DEEP STATE (QUIRINALE, SERVIZI, MAGISTRATURA) E DOSSIER IMMIGRAZIONE – RESPINTO URSO, TROPPO COINVOLTO DAL SUO SISTEMA DI POTERE – CADUTO IN DISGRAZIA LOLLOBRIGIDA, CHE HA PERSO NON SOLO ARIANNA MA ANCHE COLDIRETTI, CHE ORA GUARDA A FORZA ITALIA – BOLLINO NERO PER IL DUO CIRIANI-CIRIELLI - DIETRO LA LAVAGNA, LA CALDERONE COL MARITO - NON ARRIVA ALLA SUFFICIENZA IL GAGA' GIULI-VO, MINISTRO (PER MANCANZA DI PROVE) DELLA CULTURA - LA PLURINDAGATA SANTANCHÉ APPESA A LA RUSSA, L'UNICO A CUI PIEGA IL CAPINO LA STATISTA DELLA GARBATELLA – SU 11 MINISTRI, PROMOSSI SOLO IN 5: FITTO, FOTI, CROSETTO, ABODI E…

ignazio la russa enrico pazzali banche dati spioni spionaggio

FLASH! – CON L’INCHIESTA SUGLI SPIONI DI ''EQUALIZE'' FINITA NELLE SABBIE MOBILI MILANESI, ENRICO PAZZALI È POTUTO TORNARE IN CARICA COME PRESIDENTE DELLA FONDAZIONE FIERA MILANO (DA CUI SI ERA AUTOSOSPESO) - DAVANTI A TALE "SCANDALO", IL CDA DELL’ENTE HA PAURA A REVOCARGLI LE DELEGHE, ANCHE SFRUTTANDO LA SCUSA DEL GARANTISMO. ENNESIMA DIMOSTRAZIONE DEL POTERE A MILANO DI LA RUSSA, GIÀ GRANDE AMICO DI PAZZALI – PS. SI VOCIFERA CHE IL TIFOSO ‘GNAZIO SIA MOLTO INTERESSATO AI GUAI DELL’INTER, DOPO LA BOMBASTICA INCHIESTA DI “REPORT” SUI CONTI DEI NERAZZURRI…

matteo salvini marine le pen emmanuel macron giorgia meloni

DAGOREPORT - COME DAGO-ANTICIPATO, MACRON E MELONI SI SONO SCAMBIATI IERI SERA A PALAZZO CHIGI IL RAMOSCELLO D’ULIVO. CHI HA AVUTO, HA AVUTO; CHI HA DATO, HA DATO: SCORDIAMOCI IL PASSATO. DEL RESTO, PRIMA DEL VIAGGIO IN ITALIA, MACRON E MATTARELLA HANNO PREPARATO BEN BENE L’INCONTRO DELLA PACE - ALLA FINE, DOPO DUE ORE DI FACCIA A FACCIA, TROVATA LA QUADRA SU UCRAINA, DAZI, TRUMP E SPESE MILITARI, L’UNICO GROSSO PROBLEMA SI E' CONCRETIZZATO NELLA PRESENZA NEL GOVERNO DI SALVINI CHE SIEDE TRA I “PATRIOTI” ORBAN E LE PEN. TANT’È CHE SALVINI STAMATTINA AI SUOI FEDELISSIMI HA COMMENTATO, SECCO: “E’ CADUTA LA GIORGIA”. EVITANDO PERÒ DI AZZARDARE ALCUNA DICHIARAZIONE SULL’INCONTRO DI LADY GIORGIA COL "GUERRAFONDAIO MATTO" DI FRANCIA - CHISSA', SENZA UN SALVINI TRA I PIEDI, FORSE MELONI AVREBBE GIA' COMPIUTO, SE NON UN TRASLOCO, UN AVVICINAMENTO AL PPE, PER LA GIOIA DI URSULA E DI MERZ. E QUANDO LA STATISTA DELLA GARBATELLA HA FATTO PRESENTE IL SUO FARDELLO LEGHISTA, MACRON HA REPLICATO CHE LA SUA ANTAGONISTA MARINE LE PEN NON SARÀ NEL GOVERNO MA HA UN PESO ELETTORALE BEN MAGGIORE DELLA LEGA…

alberto nagel philippe donnet francesco milleri gaetano caltagirone

DAGOREPORT - NON È UNA BATTAGLIA, È UNA GUERRA ALL’ULTIMO SANGUE IL RISIKO CHE DA SEI MESI STA STRAVOLGENDO LA SCENA ECONOMICA E FINANZIARIA ITALIANA, PROTAGONISTA L’82ENNE CALTAGIRONE IMPEGNATO NELLA SUA SFIDA FINALE: SE NON CONQUISTA GENERALI ASSICURAZIONI, PERDE LA FACCIA NON SOLO L’EX PALAZZINARO ROMANO MA ANCHE IL GOVERNO MELONI, CHE PUNTA A ESPUGNARE CON L’IMPRENDITORE-EDITORE IL POTERE ECONOMICO MILANESE - OGGI, SORPRESONA: IL FINORA RAPIDO E INVINCIBILE CALTARICCONE HA CHIESTO IL RINVIO SINE DIE DELL’ASSEMBLEA DI MEDIOBANCA CHE IL 16 GIUGNO DECIDERÀ SULLA MOSSA DEL CEO ALBERTO NAGEL DI DISFARSI DELLA QUOTA DEL 13% DI GENERALI PER ACQUISIRE DAL LEONE DI TRIESTE, BANCA GENERALI. COME MAI HA CHIESTO IL RINVIO SINE DIE? TEME MAGARI CHE IL SUO PARTNER, IL CEO DELL’IMPERO DEL VECCHIO, FRANCESCO MILLERI, CHE ULTIMAMENTE HA APPLAUDITO ALL’OPERAZIONE MEDIOBANCA-BANCA GENERALI, SI DEFILI DA CALTAGIRONE ALL’ASSEMBLEA DEL 16 GIUGNO? SE CALTARICCONE NON VINCE, SARANNO DOLORI A PALAZZO CHIGI…