IL BUCO NERO DELLE AUTO BLU - SOLO IL 40% DEGLI ENTI HA RISPOSTO AL CENSIMENTO DELLA FUNZIONE PUBBLICA SULLE AUTO BLU A DISPOSIZIONE - SU 10.354 AMMINISTRAZIONI A CUI È STATO SPEDITO IL QUESTIONARIO, HANNO RISPOSTO SOLO IN 4.627 - TRA I PIÙ INADEMPIENTI CI SONO I MINISTERI - DAI QUESTIONARI COMPILATI E RESTITUITI, RISULTA UNA CLOACA DI 43MILA VETTURE DI CUI 6MILA CON AUTISTA (SOLO IL COMUNE DI ROMA HA 988 AUTO DI SERVIZIO!) - IL PARCO AUTO COSTA 1,2 MLD € L’ANNO PER GLI ADDETTI AGLI SPOSTAMENTI DI ONOREVOLI, SINDACI E PRESIDENTI…

Paolo Bracalini per "Il Giornale"

Solo la metà, anzi meno. Gli altri devono prima finire le vacanze, e che diamine quanta fretta. Solo un mese per rispondere al ministero che ti chiede quante auto blu hai in garage? Troppo poco, e poi col ponte dell'Immacolata e il Natale di mezzo...No, serve una proroga. E, tac!, eccola lì subito concessa: altri venti giorni (ma ci scommettiamo, riprorogabili) per smaltire il pandoro e comunicare con tutta calma il numero e l'impiego delle auto blu da parte delle miriadi di amministrazioni pubbliche sparse per la penisola.

Il censimento della Funzione pubblica, a sei mesi dal decreto che lo ha inventato e dopo un mese di attivazione, è un mezzo flop. I numeri sono desolanti, soprattutto se si pensa alla rigidità con cui la burocrazia pretende il rispetto delle scadenze dai contribuenti, pena sanzioni pesanti, interessi sul ritardo, spaventose cartelle esattoriali. Ma lo Stato, con se stesso, è molto più comprensivo, se si dimentica l'obbligo si sposta la scadenza, no problem.

Dunque i numeri: su 10.354 amministrazioni a cui è stato spedito il questionario sulle auto blu a disposizione, hanno risposto entro l'ultimo giorno utile, cioè l'ultimo dell'anno, solo in 4.627, meno della metà. «Altre 707 amministrazioni si sono registrate sul sito e hanno in corso la compilazione», comunicano dal ministero per consolarsi, ma capirai che sforzo registrarsi al sito. La realtà, meno simpatica, va vista dal lato vuoto del bicchiere, dove si trovano 5.727 amministrazioni pubbliche che invece hanno fatto orecchie da mercante, e al ministero (nella persona del Formez, il centro studi sulle Pa dipendente dalla Funzione pubblica) che gli chiedeva delle auto blu, semplicemente non hanno risposto nulla. Silenzio.

Fa niente, avranno venti giorni ancora per dare un segno di vita. Solo allora, se veramente lo faranno, si saprà quante auto blu ci sono davvero in Italia. Per il momento, dai questionari compilati e restituiti, che appunto sono meno della metà, ne risultano 43mila, blu e grigie, di cui 6mila con autista. In effetti si distinguono tre categorie, la terza è quella delle blu-blu, auto di rappresentanza politico-istituzionale a disposizione di autorità e alte cariche (con autista).

Le blu semplici sono invece quelle disposizione dei dirigenti apicali della macchina statale, mentre «grigie» sono le semplici vetture di servizio delle pubbliche amministrazioni. Per conoscere il numero esatto dobbiamo aspettare che si sveglino le 5.727 amministrazioni finora dormienti.

Il bello è che nella lista dei più inadempienti ci sono proprio le «amministrazioni centrali», cioè quelle più importanti, tra cui i ministeri. E tra questi i peggiori risultano essere il Ministero dell'Interno, il ministero della Giustizia (a loro minima discolpa va detto che sono tenute ad un doppio lavoro, quello di monitorare anche le auto blu di prefetture e dei tribunali) e poi la Difesa, che si appella allo schermo della sicurezza anche se qui si tratta solo della auto di rappresentanza, non delle auto di scorta, che sono un capitolo a parte (e di cui non si conosce una cifra esatta, si sa solo che ne usufruiscono soprattutto i magistrati).

Male anche le Asl e i comuni non capoluogo. La burocrazia meridionale se l'è presa molto comoda, il divario di efficienza nelle risposte al questionario tra amministrazioni del Sud e del Nord è di 30 (la media percentuale di questionari restituiti) a 60. Il Lazio svetta, unendo l'inefficienza meridionale alla concentrazione di enti centrali, più lenti degli altri. Dal Formez fanno gli ottimisti, ma traspare qualche dubbio, anche per la difficoltà di sondare l'enorme area delle auto ufficialmente non assegnate ad una persona fisica (sembra che la Regione Sicilia detenga il record).

Insomma, un caos, nonostante le buone intenzioni. Il nuovo ministro della Funzione Pubblica, Filippo Patroni Griffi, ha sposato in pieno la trovata del suo predecessore Brunetta, ma non nasconde che «ad oggi esiste ancora una certa confusione nella conoscenza degli usi delle auto pubbliche». Il censimento obbligatorio e non più volontario, come fu nel 2010, dovrebbe risolvere questa confusione, ma i problemi sono più di quelli previsti.

E tutta l'operazione trasparenza dipende poi da una autocertificazione della Regione, della Provincia, del Comune grande o piccolo e così via. Che comunicano al ministero se e come vogliono. Siccome il censimento è l'antipasto per un taglio delle auto blu inutili, si sospetta che gli enti non siano così zelanti nell'aprire il proprio garage, per paura di una sforbiciata. Ma sono solo sospetti.

Nel frattempo, possiamo ragionare sulle cifre del censimento 2010. Da cui emergono 71.700 auto di servizio complessive (come negli Usa, con 50 stati e 300milioni di abitanti...), di cui 2mila «blu-blu», 10mila solo «blu», e 59.700 «grigie». Le auto due volte blu, quelle più costose perché di rappresentanza e con uno o più autisti assegnati, sono così distribuite: 176 a ministeri e organi costituzionali, 267 a regioni e province autonome, 227 alle province, 900 nei comuni, 24 nelle università (i baroni si spostano col lampeggiante...), 51 nelle Asl (i direttori generali ne hanno una).

Al luglio 2011 risultano 143 auto blu (generiche però) assegnate alla presidenza del Consiglio dei ministri, quel parco auto che il premier Monti dice di voler tagliare e convertire in Fiat. Solo il Csm ha 23 auto di rappresentanza (meno male che nel febbraio scorso una delibera del plenum ha eliminato «l'assegnazione di auto di servizio ai componenti presso le sedi di provenienza», cioè l'auto blu anche a casa, non solo a Roma...).

Nel 2010 le auto di servizio hanno macinato 800 milioni chilometri, il che vuol dire parecchio carburante. L'altra voce è quella del personale che ruota attorno alla mobilità in «blu». Servono 1,2 miliardi di euro l'anno per pagare tutti gli addetti agli spostamenti di onorevoli, presidenti, sindaci e direttori vari, 600 milioni solo per gli autisti. Incredibile il Comune di Roma. Ha ridotto le auto, sì, ma resta a livelli stratosferici: 988 auto di servizio! Qualcosa si muove nelle regioni, ma con calma.

Il Piemonte ha ridotto le auto, da 296 nel 2009 a 260 nel 2010, il Veneto da 225 a 220. Qualcosa, ma ancora molto lontani dai «risparmi di mezzo miliardo l'anno» fin qui sbandierati come promessa. I giochi si faranno quando i dati saranno completi, cioè quando le 5.727 amministrazioni pubbliche mancanti faranno qualcosa. Se rimarranno in silenzio, si minacciano sanzioni amministrative. O forse, in alternativa, una nuova proroga.

 

 

Auto BluAuto BluAuto BluMonti durante la conferenza stampaAuto BluGIANNI ALEMANNO CAMPIDOGLIO Auto Blu

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…

giorgia e arianna meloni come le gemelle di shining - fotomontaggio del fatto quotidiano

DAGOREPORT – VI RICORDATE QUANDO GIORGIA MELONI DEFINIVA LA SORELLA ARIANNA UNA “PRIVATA CITTADINA SENZA INCARICHI”? DIMENTICATELO: È IN CORSO UN TENTATIVO DI TRASFORMARE LA PRIMOGENITA DI ANNA PARATORE IN UNA POLITICA NAVIGATA. ECCO COME NASCE L’IMBARAZZANTE NTERVISTA RILASCIATA OGGI DALL'EX MOGLIE DI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA AL “CORRIERE DELLA SERA”, IN CUI ARIANNA RICORDA QUANDO “GUIDAVA IL CAMION NEI VICOLI DI ROMA” PER IL PARTITO, E RIVENDICA: “DA 30 ANNI SIAMO IN POLITICA” – LA FIAMMA MAGICA VUOLE TOGLIERLE L’ETICHETTA DI “SORELLA D’ITALIA”. IL GUAIO È CHE ‘GNA FA: L’UNICO PREGIO CHE ANCHE I COLLEGHI DI PARTITO LE RICONOSCONO È… LA SOMIGLIANZA ALLA SORELLA