AAA GRUPPO MONTEZEMOLO VENDESI – IL LUCHINO DI MONTEPARIOLO IN DUE GIORNI CEDE OCTO TELEMATICS A UN SUO “AMICO” RUSSO E POLTRONA FRAU AGLI AMERICANI, CON UN GUADAGNO DI 160 TESTONI. MA COME, PER LUI IL MADE IN ITALY NON ERA TUTTO?

1. MAIL: QUEGLI STRANI SILENZI SU OCTO TELEMATICS...
Caro Dago, oggi i giornali son pieni di notizie riguardanti la cessione di Oto Telematics dal fondo Charme II (di proprietà, fra gli altri, di Luca Cordero di Montezemolo) al gruppo russo Renova di Victor Velkselberg.
Ma tutti dimenticano che l'oligarca russo è già socio del presidente della Ferrari in Charme Fashion Group, veicolo lussemburghese che controlla l'ex prestigioso marchio del cachemire Ballantyne, finito in liquidazione.

Insomma, le scatole nere per l'auto prodotte da Oto Telematics, già favorite sotto il governo Monti, consentiranno all'oligarca russo, 64esimo uomo più ricco del mondo, di consolarsi del business dei maglioni di lusso che non si "fila" più nessuno.
Con simpatia.
Andrea Giacobino

2-"IL MADE IN ITALY" E' TUTTO PER LUCHINO. FINO A CHE NON ARRIVA UN'OFFERTA A CUI NON SI PUO' DIRE DI NO...
Carlotta Scozzari per Dagospia

Tra ieri e oggi si è scoperto che negli ultimi mesi sulle società del gruppo Montezemolo campeggiava un enorme cartello: "in vendita". Altrimenti non si spiegherebbe come sia possibile che in due giorni il fondo di private equity Charme investments, guidato e controllato da Luchino di Monteprezzemolo attraverso la Montezemolo & Partners sgr (di cui è socio anche il figlio Matteo), abbia annunciato la cessione della quota di maggioranza di due società di punta del gruppo: ieri di Octo Telematics alla russa Renova e oggi di Poltrona Frau all'americana Haworth.

Della prima azienda, che produce le scatole nere assicurative che in un futuro non troppo remoto dovrebbero testimoniare quel che succede a bordo di un veicolo in caso di incidente, il fondo Charme ha annunciato la cessione del 90%, insieme con alcuni altri investitori, a Renova Group, gruppo russo che fa capo a Viktor Vekselberg.

Mentre è fresco di giornata l'annuncio della vendita agli statunitensi di Haworth, guidati dall'italiano Franco Bianchi, del 58,6% del capitale di Poltrona Frau, azienda quotata in Borsa che produce poltrone e divani per una clientela di fascia alta, cioè a prezzi non proprio abbordabili. I soci venditori sono in primo luogo Charme Investments (51,3%) e in seconda battuta Moschini (7,3%) che usciranno a 2,96 euro per azione.

Il fondo Charme, oltre che dalla famiglia Montezemolo, è partecipato anche dalla stessa Moschini spa e da imprenditori come Nerio Alessandri e Diego Della Valle, quest'ultimo anche socio dell'amico Luchino nei treni Ntv, che corrono nell'alta velocità con Italo e che stanno attraversando una fase finanziariamente assai infelice.

Dopo l'operazione di cessione appena annunciata, il gruppo statunitense, specializzato nella progettazione di ambienti di lavoro e già partner americano di Poltrona Frau, lancerà un'offerta pubblica di acquisto (Opa) obbligatoria allo stesso prezzo e condurrà le azioni via da Piazza Affari.

E' interessante notare come gli stessi titoli, sul listino milanese, si siano mossi proprio come se stessero subodorando l'operazione. Sbarcata, infatti, a Piazza Affari nel 2006 al prezzo di 2,1 euro, Poltrona Frau non ha mai registrato un andamento brillante se non dallo scorso autunno, quando le azioni non solo si sono riallineate al prezzo di quotazione ma lo hanno anche superato, fino ad arrivare ai 2,48 euro di ieri, quando sono balzate di quasi il 7%, e al 2,934 euro di oggi, vicino al prezzo dell'Opa e con una fiammata a doppia cifra di oltre il 18 per cento.

Certo, a contribuire ai recenti rialzi sono stati anche i massicci acquisti di azioni proprie decisi dalla stessa società; e intensificatisi negli ultimi mesi - potrebbero pensare i dietrologi - per sostenere le quotazioni di Borsa proprio in vista dell'operazione.

Del resto, più alto è il prezzo di Borsa, più verosimilmente lo è quello di vendita e, di riflesso, più lievita il guadagno dei soci venditori. Cedere il controllo dell'azienda a 2,96 euro per azione significa calcolare per la stessa un valore complessivo di 415 milioni e un valore di 212 milioni per la quota del 51,3% in mano a Charme. Ora, se si considera che il fondo nel bilancio del 2012 (l'ultimo disponibile) valutava la partecipazione "appena" 51,8 milioni, si può calcolare per la famiglia Monteprezzomolo un guadagno di circa 160 milioni.

Un bel gruzzoletto coi tempi che corrono. Sicuramente però Luchino non avrebbe voluto vendere e a convincerlo a farlo deve essere stata una di quelle classiche offerte a cui non si può dire di no. Altrimenti, a meno di repentini cambiamenti di idee, non si spiegherebbe perché soltanto nella primavera del 2012 il presidente della Ferrari, parlando proprio di Poltrona Frau in una soffice intervista a "D" di "Repubblica", sostenesse: "Il made in Italy è tutto". E' tutto, forse, fino a che non arriva una buona offerta e lo si vende agli americani.

 

LUCA CORDERO DI MONTEZEMOLO Luca Cordero di Montezemolo con la moglie Ludovica marchio ballantyneOCTO TELEMATICS Viktor Vekselberg NERIO ALESSANDRI MOSTRA IL LIBRONE TECHNOGYM A CLINTON Diego della valleMontezemolo Poltrona Frau

Ultimi Dagoreport

donald trump vladimir putin giorgia meloni

DAGOREPORT - IL VERTICE DELLA CASA BIANCA È STATO IL PIÙ  SURREALE E “MALATO” DELLA STORIA POLITICA INTERNAZIONALE, CON I LEADER EUROPEI E ZELENSKY IN GINOCCHIO DA TRUMP PER CONVINCERLO A NON ABBANDONARE L’UCRAINA – LA REGIA TRUMPIANA: MELONI ALLA SINISTRA DEL "PADRINO", NEL RUOLO DI “PON-PON GIRL”, E MACRON, NEMICO NUMERO UNO, A DESTRA. MERZ, STARMER E URSULA, SBATTUTI AI MARGINI – IL COLMO?QUANDO TRUMP È SCOMPARSO PER 40-MINUTI-40 PER “AGGIORNARE” PUTIN ED È TORNATO RIMANGIANDOSI IL CESSATE IL FUOCO (MEJO LA TRATTATIVA PER LA PACE, COSÌ I RUSSI CONTINUANO A BOMBARDARE E AVANZARE) – QUANDO MERZ HA PROVATO A INSISTERE SULLA TREGUA, CI HA PENSATO LA TRUMPISTA DELLA GARBATELLA A “COMMENTARE” CON OCCHI SPACCANTI E ROTEANTI: MA COME SI PERMETTE ST'IMBECILLE DI CONTRADDIRE "THE GREAT DONALD"? - CILIEGINA SULLA TORTA MARCIA DELLA CASA BIANCA: È STATA PROPRIO LA TRUMPETTA, CHE SE NE FOTTE DELLE REGOLE DEMOCRATICHE, A SUGGERIRE ALL'IDIOTA IN CHIEF DI EVITARE LE DOMANDE DEI GIORNALISTI... - VIDEO

francesco milleri gaetano caltagrino christine lagarde alberto nagel mediobanca

TRA FRANCO E FRANCO(FORTE), C'E' DI MEZZO MPS - SECONDO "LA STAMPA", SULLE AMBIZIONI DI CALTAGIRONE E MILLERI DI CONTROLLARE BANCHE E ASSICURAZIONI PESA L’INCOGNITA DELLA BANCA CENTRALE EUROPEA - CERTO, PUR AVENDO IL 30% DI MEDIOBANCA, I DUE IMPRENDITORI NON POSSONO DECIDERE LA GOVERNANCE PERCHÉ NON HANNO REQUISITI DETTATI DALLA BCE (UNO FA OCCHIALI, L'ALTRO CEMENTO) - "LA STAMPA"  DIMENTICA, AHINOI!, LA PRESENZA DELLA BANCA SENESE, CHE I REQUISITI BCE LI HA TUTTI (E IL CEO DI MPS, LOVAGLIO, E' NELLE MANI DELLA COMPAGNIA CALTA-MELONI) - COSA SUCCEDERÀ IN CASO DI CONQUISTA DI MEDIOBANCA E DI GENERALI? LOR SIGNORI INDICHERANNO A LOVAGLIO DI NOMINARE SUBITO IL SOSTITUTO DI NAGEL (FABRIZIO PALERMO?), MENTRE TERRANNO DONNET FINO ALL'ASSEMBLEA DI GENERALI...

donald trump grandi della terra differenza mandati

FLASH! - FA MALE AMMETTERLO, MA HA VINTO DONALD TRUMP: NEL 2018, AL G7 IN CANADA, IL TYCOON FU FOTOGRAFATO SEDUTO, COME UNO SCOLARO CIUCCIO, MENTRE VENIVA REDARGUITO DALLA MAESTRINA ANGELA MERKEL E DAGLI ALTRI LEADER DEL G7. IERI, A WASHINGTON, ERA LUI A DOMINARE LA SCENA, SEDUTO COME DON VITO CORLEONE ALLA CASA BIANCA. I CAPI DI STATO E DI GOVERNO EUROPEI, ACCORSI A BACIARGLI LA PANTOFOLA PER CONVINCERLO A NON ABBANDONARE L'UCRAINA, NON HANNO MAI OSATO CONTRADDIRLO, E GLI HANNO LECCATO VERGOGNOSAMENTE IL CULO, RIEMPIENDOLO DI LODI E SALAMELECCHI...

pietrangelo buttafuoco alessandro giuli beatrice venezi

DAGOREPORT – PIÙ CHE DELL’EGEMONIA CULTURALE DELLA SINISTRA, GIULI E CAMERATI DOVREBBERO PARLARCI DELLA SEMPLICE E PERENNE EGEMONIA DELL’AMICHETTISMO E DELLA BUROCRAZIA – PIAZZATI I FEDELISSIMI E GLI AMICHETTISSIMI (LA PROSSIMA SARÀ LA DIRETTRICE DEL LATO B VENEZI, CHE VOCI INSISTENTI DANNO IN ARRIVO ALLA FENICE), LA DESTRA MELONIANA NON È RIUSCITA A INTACCARE NÉ LO STRAPOTERE BARONALE DELLE UNIVERSITÀ NÉ LE NOMINE DIRIGENZIALI DEL MIC. E I GIORNALI NON NE PARLANO PERCHÉ VA BENE SIA ALLA DESTRA (CHE NON SA CERCARE I MERITEVOLI) CHE ALLA SINISTRA (I BUROCRATI SONO PER LO PIÙ SUOI)

donald trump giorgia meloni zelensky macron tusk starmer

DAGOREPORT - DOVE DIAVOLO È FINITO L’ATTEGGIAMENTO CRITICO FINO AL DISPREZZO DI GIORGIA MELONI SULLA ‘’COALIZIONE DEI VOLENTEROSI”? - OGGI LA RITROVIAMO VISPA E QUERULA POSIZIONATA SULL'ASSE FRANCO-TEDESCO-BRITANNICO, SEMPRE PRECISANDO DI “CONTINUARE A LAVORARE AL FIANCO DEGLI USA” - CHE IL CAMALEONTISMO SIA UNA MALATTIA INFANTILE DEL MELONISMO SONO PIENE LE CRONACHE: IERI ANDAVA DA BIDEN E FACEVA L’ANTI TRUMP, POI VOLA DA MACRON E FA L’ANTI LE PEN, ARRIVA A BRUXELLES E FA L’ANTI ORBÁN, INCONTRA CON MERZ E FA L’ANTI AFD, VA A TUNISI E FA L’ANTI SALVINI. UNA, NESSUNA, CENTOMILA - A MANTENERE OGNI GIORNO IL VOLUME ALTO DELLA GRANCASSA DELLA “NARRAZIONE MULTI-TASKING” DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA, OLTRE AI FOGLI DI DESTRA, CORRONO IN SOCCORSO LE PAGINE DI POLITICA INTERNA DEL “CORRIERE DELLA SERA”: ‘’PARE CHE IERI MACRON SI SIA INALBERATO DI FRONTE ALL’IPOTESI DI UN SUMMIT A ROMA, PROPONENDO SEMMAI GINEVRA. MELONI CON UNA BATTUTA LO AVREBBE CALMATO” - SÌ, C’È SCRITTO PROPRIO COSÌ: “CON UNA BATTUTA LO AVREBBE CALMATO”, MANCO AVESSE DAVANTI UN LOLLOBRIGIDA QUALSIASI ANZICHÉ IL PRESIDENTE DELL’UNICA POTENZA NUCLEARE EUROPEA E MEMBRO PERMANENTE DEL CONSIGLIO DI SICUREZZA DELL'ONU (CINA, FRANCIA, RUSSIA, REGNO UNITO E USA) - RIUSCIRÀ STASERA L’EROINA DAI MILLE VOLTI A COMPIERE IL MIRACOLO DELLA ‘’SIRINGA PIENA E MOGLIE DROGATA’’, FACENDO FELICI TRUMP E MACRON?